Immagine
  mymarketing.it: l'isola nell'oceano del marketing... di Admin
 
"
Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
"
 
\\ : Storico (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Altri Autori (del 27/04/2009 @ 07:25:59, in Internet, linkato 1932 volte)

Secondo una recente ricerca di Emailvision, le donne sono meno propense a prestare attenzione alle e-mail d’aggiornamento dei servizi (o dei canali) cui sono iscritte.

Solo il 10% di esse, infatti, legge le newsletter che riceve nella casella di posta elettronica. Per gli uomini, la percentuale sale fino al 20%.

Lo studio mostra inoltre come, negli ultimi dodici mesi, più donne (il 17%) che uomini (il 7%) abbiano cancellato la propria adesione a tali servizi d’aggiornamento automatici.

Gli esponenti femminili hanno dichiarato che il sovraffollamento della casella di posta elettronica è il motivo principe della rinuncia alle e-mail pubblicitarie, mentre per i maschi che hanno deciso di interrompere il servizio la ragione principe è il contenuto spesso irrilevante delle missive digitali.

“I clienti tendono a spendere sempre più cautamente, a causa della recessione, e così i marchi devono essere più furbi nel modo di condurre la relazione con essi - dice Nick Gold, responsabile britannico di Emailvision - I contenuti personalizzati sono la chiave per interagire meglio, e non solo aiuteranno a stabilire un rapporto di fiducia tra cliente e marchio, ma miglioreranno anche le opportunità di cross-selling tra prodotti e servizi”.

Via Quo Media

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Roberto Venturini (del 24/04/2009 @ 07:04:49, in Internet, linkato 2640 volte)

Domanda che mi pongono spesso: "come avere successo usando Internet a supporto della mia azienda"?

Secondo me la ricetta magica è composta da tre regole:
1. Visione
2. Capirci
3. Olio di gomito e fanatismo

Che sono poi le regole per avere successo in qualsiasi cosa...

Visione vuol dire avere la certezza o almeno il forte dubbio che il nostro mercato sia stato cambiato da Internet e che quindi ci tocchi giocare con le nuove regole o meglio, ci siano grandi opportunità per fare crescere la nostra azienda giocando con le nuove regole con cui giocano fasce importanti del nostro mercato.

Capirci vuol dire studiare, non fermarsi mai al sentito dire, fare Second Life perchè abbiamo letto su Famiglia Cristiana che è una figata.

Olio di gomito vuol dire lavorarci su come degli ossessi, una gran quantità di ore, con fanatismo, cercando sempre di sperimentare, cercando di migliorare continuamente, affrontando la cosa come se ne dipendesse la sopravvivenza del nostro business (che spesso è cosa vera).

Insomma, farsi un mazzo così (sorry, questa è la dura realtà).

Una bella case history in questo senso la trovate sul New York Times - la storia di un imprenditore vinicolo di seconda generazione che, usando al massimo Internet, le reti, e Twitter ha moltiplicato per 15 il fatturato dell'impresa vinicola di famiglia (ottenendo, ad esempio, lusinghieri risultati di vendita a costo zero lavorando su una clientela fidelizzata usando Twitter - si veda anche il caso analogo del BBQ su ruote...)

La fregatura è che lavora 18 ore al giorno, risponde personalmente a un migliaio di mail al giorno e così via. Oh, chi ha mai detto che la strada verso il successo, grazie ai nuovi media, è diventata morbida e senza sforzo? Certo non chi ci lavora sul serio...

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 23/04/2009 @ 07:42:19, in Internet, linkato 2182 volte)

Ogni giorno gli internauti italiani ricevono complessivamente 420 milioni di e-mail. Sei messaggi per ognuna delle 51 milioni di caselle postali web (2,3 per utente), secondo quanto rilevato dallo studio E-mail Marketing Consumer Report.

Il volume dei messaggi ricevuti, nell’ultimo anno, è aumentato del 20%. Il servizio più diffuso è Hotmail di Microsoft, usato dal 40,7% dei navigatori, seguito da Libero al 35,7%. I dati confermano la popolarità della e-mail, primo strumento di comunicazione online.

Via Quo Media

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 22/04/2009 @ 07:46:13, in Social Networks, linkato 2873 volte)

Sono sempre più popolari, e non solo fra ai giovanissimi. Facebook ha toccato quota 200 milioni di utenti, vanta una crescita esponenziale della sua audience in Europa e secondo alcuni addetti ai lavori della galassia Web (nella fattispecie l'analista Ross Sandler della Rbc Capital Markets) potrebbe anche superare Google per numero di utenti entro il 2012. Un altro social network - anche se tecnicamente viene definito un servizio di "microblogging" - in fortissima ascesa a colpi di milioni di nuovi utenti (i visitatori unici del sito sono oggi più di sette milioni al mese) è Twitter, per cui il fondatore Evan Williams ha ha predetto un futuro da strumento di massa entro i prossimi cinque anni. In entrambi i casi l'eccezionale impennata di gradimento è avvenuta grazie a una fascia adulta di utilizzatori, compresa fra i 35 e i 49 anni. Cosa manca però sia a Facebook che a Twitter? Un modello di business definito: avere milioni di utenti ad animare la community non è sinonimo di ricavi – visto che i servizi sono gratuiti - ma a far quadrare i bilanci sono le entrate pubblicitarie. Peccato che il giro d'affari di Facebook non supera i 400 milioni di dollari l'anno e la società vale oggi sul mercato, secondo gli analisti, non più di tre miliardi di dollari e non i 15 che Microsoft aveva stimato quando acquisì due anni fa (per 240 milioni di dollari) una quota di minoranza della società. Più pragmaticamente si può affermare senza il rischio di essere smentiti che il più popolare sito di social network al mondo (e una delle principali "property" dell'intero World Wide Web) è in perdita.

Uno studio del Mit sui dipendenti Ibm: comunicare on line fa bene al business
Facebook & Co., bilanci a parte, hanno comunque un grande valore in termini di produttività aziendale? La domanda interessa molto da vicino milioni di imprese del pianeta, i cui addetti sono anche utenti delle Rete e in una buona percentuale frequentatori dei social network, ed è stata oggetto di uno studio condotto da Ibm in collaborazione con il Mit (Massachusetts Institute of Technology) di Boston. L'indagine condotta su 2.600 dipendenti di Big Blue su scala mondiale, monitorati nelle loro relazioni informali e non da giugno 2007 a luglio 2008, ha messo in evidenza come ogni rapporto stretto e consolidato attraverso una comunicazione on line intensa è più di valore dell'assenza del comunicare. Più concretamente, gli impiegati che scrivono spesso e volentieri e-mail e messaggi nelle bacheche dei social network ai propri capi genererebbero in media un fatturato mensile di 588 dollari. Gli addetti con relazioni elettroniche più deboli con la dirigenza si fermerebbero invece non oltre i 500 dollari. La relazione virtuale, in parole povere, consolida lo spirito di gruppo e aumenta la trasmissione della conoscenza ai vari livelli aziendali, con tangibili benefici per le casse societarie: in Ibm sono ben 55mila i dipendenti che comunicano sul social network "aziendale" per scambiarsi tanto foto delle vacanze come importanti informazioni attinenti l'attività professionale. E, a quanto pare, con buoni risultati.

La pubblicità cresce ma a ritmi ridotti. A Facebook & C. meno del 10% dell'adv
Stando ai dati della società specializzata eMarketer, nel 2009 il giro d'affari globale per gli investimenti in advertising sui siti di social network arriverà a 2,3 miliardi di dollari, in crescita del 17% rispetto al 2008. Un dato in sé molto buono se non che la stessa eMarketer prediceva solo a dicembre fa un salto in avanti del gettito pubblicitario su Facebook e compagnia del 32%. Proprio le due grandi rivali sono lo specchio di un mercato dalle enormi potenzialità ma ancora in una fase di (lenta) maturazione, almeno per quanto riguarda l'aspetto commerciale. Negli Stati Uniti, che costituiscono oltre la metà di questo mercato e svilupperanno un fatturato per il 2009 di 1,3 miliardi di dollari (in salita del 10,2%, rispetto al 4,5% previsto per il Web advertising nel suo complesso, che toccherà quota 24,5 miliardi), i due terzi degli investimenti sui social network sono catturati infatti da Facebook e MySpace mentre fuori dai confini nazionali la loro quota congiunta arriva solo al 40%. Lo scetticismo degli analisti, ben espresso dai numeri rivisti al ribasso di cui sopra, va però anche oltre la "naturale" flessione dovuta alla crisi globale. Il fenomeno dei siti sociali deve poter contare su un modello di business multicanale, che abbini agli introiti dell'advertising - Facebook, Twitter e via dicendo valgono solo circa un ventesimo dell'intero volume di business generato dalla pubblicità on line negli Stati Uniti - altre forme di entrate, compresi i servizi a pagamento.

di Gianni Rusconi  su ILSOLE24ORE.COM

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 21/04/2009 @ 07:49:49, in Social Networks, linkato 2349 volte)

Facebook ha lanciato lo scorso fine settimana un referendum tra i propri utenti per decidere se optare o meno per delle nuove regole riguardanti la privacy delle sue pagine (tra cui la possibilità di cancellare completamente i propri dati dal network, una volta chiuso il proprio account). Gli iscritti al social network potranno votare fino al 23 aprile.

Il progetto è una delle variabili del Facebook Governance, un sistema che concede agli utenti di consigliare i gestori sulle innovazioni del sito attraverso una sorta di referendum. L’idea di dare spazio e voce ai suggerimenti come alle lamentele degli utenti è stata presa a inizio anno, dopo le polemiche che seguirono il restyling del sito, poco gradito agli internauti, che hanno protestato in massa.

Ma a bloccare il nuovo corso ‘democratico’ della comunità online sono i dubbi sulla validità dei voti: le consultazioni saranno vincolanti solo se parteciperà almeno il 30% degli utenti attivi al momento della divulgazione ufficiale di una votazione. Un utente è considerato attivo se ha effettuato l’accesso negli ultimi 30 giorni. La soglia fissata da Facebook, decisamente alta e perciò difficile da raggiungere, scoraggerebbe infatti molti dall’esprimere la propria opinione.

Altre proteste all’orizzonte, dunque.

Il malcontento della rete nei confronti del suo social network più popolare continua, nonostante il sito resti tra i più visitati e utilizzati, con un numero di iscritti in continua crescita, che ha da poco superato l’incredibile numero di 200 milioni, e una diffusione sempre più capillare.

Via Quo Media

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 

Uno dei limiti che molte aziende hanno sperimentato negli ultimi anni è stato quello di non avere al proprio interno una persona esperta del web, con un profilo a cavallo tra un tecnico, un uomo di comunicazione e un project manager.

Infatti nessuno ormai si sottrae ad un utilizzo più o meno intensivo di Internet come strumento aziendale e nel fare questo spesso l’azienda si scontra con la difficoltà di utilizzare al meglio e con costi sostenibili tutte le soluzioni offerte dal mezzo.
A questo problema sta progressivamente ponendo rimedio l’inserimento di figure competenti di web che però non abbiano un profilo troppo tecnico, che sappiano dialogare con tutti i tipi di interlocutore e che riescano a fare da interpreti tra informatici e manager.

Dal mio punto di vista questa tendenza non potrà che potenziarsi, per alcune ragioni:

1) Internet è sempre più complesso e ricco di strumenti non paragonabili a nessuno di quelli che li hanno preceduti, come l’insieme delle tecnologie del web 2.0;
2) Le skills tecniche necessarie ad un lavoro su tutti i possibili strumenti non sono più possedibili in toto in azienda, occorre dunque lavorare sempre più con parti terze da selezionare e coordinare sulla base di una forte e ampia competenza di Internet;
3) A chi lavora sul web sul piano strategico è chiesta una visione sempre più ampia e ‘umanistica’: costruzione di relazioni, scelta di linguaggi e creazione di progetti multicanale;
4) Le aziende che sanno indirizzare correttamente l’uso del web 2.0 e dei social media sono ancora poche e ciò garantisce un grandissimo vantaggio competitivo a chi li approccia in modo strategico.

Tutto ciò non può prescindere, almeno per le aziende più grandi ed esposte al pubblico, da una figura interna che si occupi esclusivamente del mondo di Internet e delle nuove tecnologie, con confidenza con la parte tecnica ma anche con gli strumenti (e la mentalità) del manager.

Sicuramente un profilo ancora difficile da trovare ma che è destinato a emergere dall’insieme dei professionisti oggi esistenti, sia della tecnologia sia del marketing.

Voi che cosa ne dite?

Gianluigi Zarantonello
via http://webspecialist.wordpress.com

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 17/04/2009 @ 07:16:11, in Internet, linkato 2241 volte)

Google consolida la sua posizione di dominio nel mercato dei motori di ricerca degli Stati Uniti. Secondo la ricerca svolta da comScore, nel mese di marzo 2009 la compagnia di Mountain View si è aggiudicata il 63,7% delle interrogazioni online d’oltreoceano.

Il dato costituisce un nuovo record per il colosso di internet. Le concorrenti arrancano: Yahoo! ha visto la sua quota in lieve calo rispetto al mese di febbraio, assestandosi al 20,5% del mercato, così come Ask e Aol, rispettivamente al 3,8% e al 3,7%.

L’unico motore di ricerca con indice positivo è Msn di Microsoft, in crescita dello 0,1% (8,3% delle interrogazioni). Le ricerche online Usa nel mese scorso sono aumentate del 9%. E intanto si discute di un accordo tra Microsoft e Yahoo!.

Via Quo Media

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 16/04/2009 @ 07:45:44, in Prodotti, linkato 2102 volte)

Sony sfida Apple. La casa giapponese prova a riconquistare il terreno perduto nel campo della ‘musica portatile’ lanciando un nuovo Walkman Touch Screen e allungando così la lista degli sfidanti di iPod.

Presentato oggi nel quartier generale di Tokyo, l’Nw-x1000 (questo il nome del lettore) presenta uno schermo panoramico da 3 pollici, un sistema wifi e un’antenna per ricevere la tv mobile digitale, oltre a uno speciale amplificatore che promette un’elevata qualità di riproduzione audio.

I prezzi del dispositivo portatile oscillano tra i 300 e i 375 euro, a secondo della capacità di memoria (16 0 32 gigabyte), mentre la prima serie, che sarà disponibile in Europa e Stati Uniti dalla prossima estate, è prevista in due colori, nero e rosso.

L’Nw di Sony è uno dei primi nel suo genere a offrire per lo schermo l’avanzata tecnologia Oled, che, basandosi sull’utilizzo di materiale organico elettroluminescente, permette di diminuire sensibilmente i consumi energetici e migliorare la qualità delle immagini.

La compagnia giapponese, dopo il flop anni Novanta del mini-disc, prova così a rinverdire i fasti degli Ottanta, in cui i suoi walkman per cassette magnetiche dominavano il mercato della musica da tasca. Ma il dominio di Apple e iPod sembra lontano dal termine.

Via Quo Media

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Gianluigi Zarantonello (del 14/04/2009 @ 09:00:00, in Internet, linkato 1938 volte)
Ho letto recentemente su NC un bell'articolo dove Massimo Giordani, ceo di Time&Mind, esprimeva un concetto molto interessante, quello di information cloud.
In sostanza oggi tutti noi saremmo immersi in una nuvola di informazioni e conoscenze, basate sulla rete, accessibile in qualsiasi momento grazie ai pc, alle connessioni mobili, al wi-fi, agli smartphone.



Una porta su cui si innesta un sesto senso digitale, non sempre percepito esplicitamente, che fa sì che un qualsiasi digital native (coloro che sono nati dopo la diffusione del web) trovi naturale e automatico ricercare informazioni e contatti online in ogni momento, con vari device.

Che cosa implica questo?

La presenza sul web è indispensabile per comunicare con il cliente ma non sarà presto più sufficiente: bisognerà essere in grado di essere reperibili e, soprattutto, fruibili sui device più diversi: desktop (widget), mobile (sito .mobi), aggregatori (feed rss, webslice), social netowork e siti di social sharing.

Dunque sarà necessario concenpire siti e strumenti online in grado di essere flssibili, portabili, adattabili senza perdere l'esperienza e l'engagement del web tradizionale. E con gli stessi contenuti.

Questa sfida richiede competenze sempre più specifiche all'interno dell'azienda e un lavoro di progettazione attento e con una visione di lungo periodo. Se saprete investire un po' tempo e risorse in più all'inizio però avrete la possibilità di sviluppare la vostra comunicazione e i vostri servizi in modo semplice e relativamente economico, su tutti i nuovi media che si presenteranno.

Senza riprogettare ogni volta e con una forte componente di automatismo negli aggiornamenti dei vari device.

Ne sentirete ancora parlare, voi vi state preparando? Che ne pensate?

Gianluigi Zarantonello
via http://webspecialist.wordpress.com
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 08/04/2009 @ 07:32:20, in Mercati, linkato 1920 volte)

Un settore che nell'arco di tre anni ha raddoppiato il suo valore, arrivando a fine 2008 a generare un fatturato complessivo di oltre 1,2 miliardi di euro, e che dimostra di reggere assai bene ai venti della crisi economica.
Il settore in questione è quello dei videogiochi e il suo assai confortante stato di salute lo ha illustrato l'Aesvi (Associazione Editori Software Videoludico Italiana) presentando oggi il suo rapporto annuale 2008 (realizzato da GfK Retail and Technology). Stando al rapporto, il bilancio di fine anno si è chiuso in forte attivo in virtù di una crescita in valore rispetto al 2007 del 21,6%, un trend che ha confermato l'Italia quale quinto mercato in Europa dopo Gran Bretagna, Francia, Germania e Spagna.
Le due macro componenti di questa industria - console e altri dispositivi utili per giocare da una parte e titoli dall'altra – hanno risposto bene alle sollecitazioni di un mercato (quello dei beni di consumo durevoli) non propriamente entusiasmante e nella fattispecie il software ha prodotto un giro d'affari di circa 670 milioni di euro (in salita del 20,3%), mentre l'hardware ha superato quota 590 milioni di euro (+23,2%) grazie ai quasi 2,9 milioni di pezzi venduti. Di questi poco meno della metà sono console tradizionali (per un fatturato di 363 milioni di euro) e quindi la sfida a volumi sugli scaffali se la sono aggiudica le piattaforme portatili (come la Wii di Nintendo), che hanno raccolto il 50,6% della domanda e sviluppato un business (in crescita del 17,9%) da 230 milioni di euro.

Molto significativo anche il dato specifico che fotografa le vendite di accessori (in particolare i cosiddetti "game controller" e "joypad"), che hanno registrato nel 2008 un incremento del 42,6% a volume (per un totale di oltre 4,4 milioni) e del 46,1% a valore per un fatturato complessivo di oltre 92 milioni di euro. Dati che fanno ovviamente piacere alle aziende che dominano il settore – Sony, Microsoft, Nintendo, Logitech e via dicendo – ma che vanno comunque rapportati alle dinamiche, ben più corpose, del resto d'Europa, verso cui l'Italia paga dazio in fatto di penetrazione delle console, cresciuta di solo quattro punti percentuali dal 2007 per arrivare al 38%, e dei personal computer, ferma al 54%.
Sul fronte del software e quindi dei titoli veri e propri, la parte del leone l'hanno fatta nel 2008 i videogiochi per console accaparrandosi l'85,8% del venduto in unità - pari a oltre 19,6 milioni di pezzi - e ben il 91,8% delle entrate. A fronte di una crescita molto sostenuta (15,9% in volume e 24,6% in valore) degli acquisti di Dvd per XBox e Playstation fa invece eco la perdurante flessione della domanda dei videogiochi per pc, in discesa nel 2008 sia alla voce fatturato (-13,3%) sia per quanto riguarda i pezzi commercializzati a scaffale (-18,9%). Quanto alla tipologia dei titoli venduti, le serie calcistiche PES e FIFA si confermano prodotti "best seller" ma anche altre categorie ("salute e benessere", "cucina", "musica", "cinema", "azione e simulazione") hanno avuto buoni riscontri.

Quanto, infine, ai canali di vendita, il rapporto Aesvi mette in evidenza come nel 2008 le vendite di console siano state trainate dalle catene specializzate in elettronica
di consumo (che hanno assorbito il 55,8% della domanda) e come anche il canale Internet abbia finalmente dato un interessante contributo. Sul Web le vendite sono cresciute del 43% rispetto al 2007 – 660mila i titoli software acquistati in Rete - per un giro d'affari complessivo della componente hardware di 63 milioni di euro.

di Gianni Rusconi su ILSOLE24ORE.COM

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Ci sono 58 persone collegate

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Advertising (109)
AI (2)
Aziende (142)
Blog (11)
Brand (39)
Comarketing (2)
Comunicazione (9)
dBlog (1)
Digitale (36)
eCommerce (45)
Grande Distribuzione (7)
Internet (550)
Marketing (305)
Marketing Ambientale (3)
Marketing non convenzionale (62)
Media (102)
Mercati (84)
Mobile (210)
Permission Marketing (1)
Prodotti (95)
Pubblicità (32)
Pubblicità (88)
Retail (12)
Segnalazioni (45)
Social Networks (379)
Startup (1)
Strategie (59)
Tecnologie (77)
Trade Marketing (1)
Viral Marketing (40)
Web 3.0 (5)

Catalogati per mese:
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi più cliccati

Titolo
Automobili (2)
Bianco e nero (1)
Comarketing (1)
Home (4)
Internet (4)
Prodotti (5)
Pubblicità (5)

Le fotografie più cliccate


Titolo

< /p>


Subscribe to my feed


Google
Reader or Homepage

Add to netvibes



Creative Commons License




21/11/2024 @ 13:45:41
script eseguito in 532 ms