Ho letto recentemente su
NC un bell'articolo dove
Massimo Giordani, ceo di
Time&Mind, esprimeva un concetto molto interessante, quello di
information cloud.
In sostanza oggi tutti noi saremmo immersi in
una nuvola di informazioni e conoscenze, basate sulla rete, accessibile in qualsiasi momento
grazie ai pc, alle connessioni mobili, al wi-fi, agli smartphone.
Una porta su cui si innesta un
sesto senso digitale, non sempre percepito esplicitamente, che fa sì che un qualsiasi digital native (coloro che sono nati dopo la diffusione del web) trovi naturale e automatico ricercare informazioni e contatti online in ogni momento, con vari device.
Che cosa implica questo?
La presenza sul web è indispensabile per comunicare con il cliente ma non sarà presto più sufficiente:
bisognerà essere in grado di essere reperibili e, soprattutto, fruibili sui device più diversi: desktop (widget), mobile (sito .mobi), aggregatori (feed rss, webslice), social netowork e siti di social sharing.
Dunque sarà necessario concenpire
siti e strumenti online in grado di essere flssibili, portabili, adattabili senza perdere l'esperienza e l'engagement del web tradizionale. E con gli stessi contenuti.
Questa sfida richiede competenze sempre più specifiche all'interno dell'azienda e
un lavoro di progettazione attento e con una visione di lungo periodo. Se saprete investire un po' tempo e risorse in più all'inizio però avrete la possibilità di sviluppare la vostra comunicazione e i vostri servizi
in modo semplice e relativamente economico, su tutti i nuovi media che si presenteranno.
Senza riprogettare ogni volta e con una forte componente di automatismo negli aggiornamenti dei vari device.
Ne sentirete ancora parlare, voi vi state preparando? Che ne pensate?
Gianluigi Zarantonellovia
http://webspecialist.wordpress.com