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  mymarketing.it: l'isola nell'oceano del marketing... di Admin
 
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Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
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\\ : Storico per mese (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 

In passato su queste pagine ho già parlato delll'importanza dei contenuti sui siti aziendali, spesso trascurati privilegiando l'aspetto grafico (naturalmente pure importante).

Infatti avere del contenuto fresco, pensato apposta per internet e frequentemente aggiornato è un ottimo modo per favorire le visite frequenti degli utenti alle nostre pagine aziendali, oltre che un grosso aiuto nell'indicizzazione sui motori di ricerca.

Ho anche parlato di uno strumento forse ancora poco noto al di fuori dei professionisti di Internet, i feed rss.

Molti di voi navigando su Internet avranno notato dei link caratterizzati da un’iconcina xml o rss che parlava dei feed del sito da poter scaricare.

Se avete cliccato il link ed avete un browser un pò vecchio probabilmente vi siete trovati davanti ad un blocco di informazioni incomprensibili ed avete chiuso la finestra senza pensarci più.

Bene, quello che avete intravisto era un feed rss.

Di che cosa si tratta? RSS (acronimo di RDF Site Summary ed anche di Really Simple Syndication) è uno dei più popolari formati per la distribuzione di contenuti Web, basato sul linguaggio XML, ossia quella cosa poco comprensibile che avete visto dopo il click sul link.

Tramite questo strumento, facilmente implementabile sulle vostre pagine web, sarete in grado di inviare automaticamente agli utenti che vorranno sottoscrivere il feed le vostre novità che loro leggeranno tramite un lettore gratuito o direttamente dal browser.

Li potranno leggere quando vorrranno e saranno aggiornati in tempo reale.

Capite bene che i vantaggi sono diversi: l’utente sceglie volontariamente di ricevere i feed, non si deve iscrivere né disiscrivere (come avviene per una newsletter), l’aggiornamento riguarda tutti i contenuti che vogliamo ed è in tempo reale.

Ma con l'avvento del web 2.0 e dei social network la cosa si fa ancora più interessante, in quanto sempre più siti, tools e strumenti vari permettono di importare del contenuto dai siti altrui con dei semplici feed rss.

In soldoni una volta che avrete creato il vostro flusso rss potrete distribuire i vostri contenuti su di una varietà enorme di strumenti (compreso il desktop e il telefonino) quasi sempre a costo zero.

Tutto bello e facile dunque? In teoria sì, ma non dimentichiamoci che per funzionare come strumento di marketing e comunicazione il vostro contenuto deve essere aggiornato di frequente con qualità e perizia.

Questa sembra la parte più facile ma in realtà non lo è e lo testimoniano la maggior parte delle sezioni news dei siti aziendali, drammaticamente ferme da mesi o anni.

In conclusione dunque mi piace sottolineare che il web offre sempre più possibilità di comunicazione alle aziende ma che per coglierle serve, con urgenza crescente, l'apporto di figure professionali specializzate nel seguire questi temi che non vanno lasciate alla buona volontà del resto del personale aziendale.

Gianluigi Zarantonello

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Di Altri Autori (del 29/09/2008 @ 07:32:36, in Mobile, linkato 3599 volte)

I dati degli analisti,come spesso avviene, sono discordanti ma l'essenza non cambia: il Bel Paese è uno dei Paesi "guida" nell'adozione della tecnologia mobile di terza generazione e a detta della società di ricerche americana Comscore è addirittura primatista mondiale. La penetrazione di utenti di telefonia 3G rispetto al totale sarebbe infatti arrivata a giugno al 38,3%, in crescita del 6,2% rispetto allo stesso periodo del 2007, mentre gli italiani che utilizzano regolarmente un terminale Umts (o Hspa, evoluzione prima della tecnologia a "pacchetto" Wcdma per il trasporto dati) sarebbero oltre 18 milioni, con un incremento del 24% nei dodici mesi. A ben vedere la performance italiana è relativa nel senso che in termini di tassi di crescita sono altre le nazioni a vantare risultati più brillanti; la Spagna, su tutte, che nella classifica di ComScore segue l'Italia in termini di penetrazione (gli utenti 3G sono il 37,2% del totale) in virtù di un balzo in avanti anno su anno del numero di utenti del 75,4%, da 7 a 12,6 milioni. Agli stessi ritmi del Bel Paese si muove la Germania, la cui crescita è stata a fine giugno dell'8,1% in termini di penetrazione (23,9, rispetto a 15,1% dell'anno precedente 2007) e del 67,1% in termini di utenti, giunti a quota 11,7 milioni.

La vera nuova macchina da guerra della telefonia mobile di terza generazione è comunque il Nord America. Vuoi per l'effetto iPhone, vuoi per la maggiore copertura delle reti e la conseguente accresciuta disponibilità di servizi, il numero di utenti con in tasca un apparecchio 3G è cresciuto in un anno dell'80,1% per arrivare 64,2 milioni, mentre in termini di penetrazione il salto in avanti è stato dell'11,7%, raggiungendo il 28,4% della popolazione. Un traguardo importante per il mercato Usa perché significa di fatto l'appaiamento ai risultati prodotti dai cinque principali Paesi europei (Germania, Italia, Francia, Spagna e Regno Unito), sia sotto il profilo della penetrazione sia soprattutto sotto quello del numero di utenti (64,2 contro 63,4 milioni).
Il gap fra Europa e Stati Uniti, in realtà, è ancora marcato perché la base attiva di persone in possesso di un cellulare Umts o Hspa ha superato abbondantemente quota 100 milioni, stando almeno ai dati raccolti da Informa Telecoms & Media. Il dato rapportato al totale di circa 910 milioni di utenti mobili esprime una penetrazione della tecnologia a livello continentale superiore all'11%. Nei mercati che per primi hanno registrato il lancio commerciale di terminali e servizi, il "fenomeno" 3G è naturalmente più radicato e l'Italia è uno degli esempi d'eccellenza: la telefonia di terza generazione è decollata da noi, con 3, nel marzo del 2003 e oggi raggiunge circa un terzo degli utenti totali (la penetrazione, secondo la società di ricerca, arriva al 28,7%). La progressiva affermazione della tecnologia sarà aiutata anche dalla crescente domanda di apparecchi e servizi in Europa centrale e orientale, area in cui la penetrazione è oggi all'1,9% (poco meno di otto milioni di utenti) ma salirà al 10% entro il 2011.

Lo sviluppo di questo mercato, vera e propria panacea per i problemi di bilancio dei grandi operatori mobili, è confermata infine anche Gsm Association, il consorzio che riunisce le maggiori società della telefonia cellulare. Gli utenti che utilizzano in tutto il mondo servizi di mobile broadband (e quindi accesso a Internet, posta elettronica e download di contenuti digitali) su reti di nuova generazione Hspa sono al momento più di 50 milioni (erano 11 milioni nell'estate del 2007), le reti commerciali abilitate al supporto di questa tecnologia sono poco meno di 200, gli operatori attivi 130 e i terminali compatibili - fra telefoni cellulari, chiavette Usb, pc ultra mobili e computer portatili – circa 800.

di Gianni Rusconi su ILSOLE24ORE.COM

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Di Altri Autori (del 26/09/2008 @ 07:28:21, in Internet, linkato 4871 volte)

Un sistema di advertising mirato senza peli sulla lingua che conosce le tue imperfezioni e ti dice chiaramente come intervenire. È successo a una giornalista del Washington Post.

Una storia di targeting estremo quella vissuta da tanti utenti Facebook che sempre più spesso si ritrovano banner eccessivamente sinceri sulla loro pagina personale. La storia l'ha raccontata Rachel Beckman, giornalista del Washington Post, che in procinto di sposarsi si è vista dare dal suo social network prima della cicciona e poi della sterile.

Chissà, forse per l'età, il fatto di essere fidanzata, il sesso, le foto e i messaggi lasciati, fatto sta che Rachel Beckman ha ricevuto da Facebook inviti piuttosto pesanti a mettersi a dieta, per perdere i chili di troppo. Un messaggio esplicito seguito da una foto ancora più esplicita: una giovane donna strizzata in una paio di jeans con le maniglie dell'amore in bella vista.

Ovviamente, Rachel non ha apprezzato e lo ha fatto sapere a Facebook aggiornando il suo status di conseguenza. Niente da fare: Facebook ha continuato, anzi, se possibile rincarato la dose. Sapendo che Rachel era prossima al matrimonio l'advertisement è stato ancora più subdolo: “Vorrai mica essere una sposa grassa?”.

Facebook è una miniera di dati, dispone di tante e tali informazioni sui suoi 60 milioni di utenti da poter profilare un messaggio pubblicitario nei minimi dettagli. Il paradiso per qualunque inserzionista. Il sito ha cominciato a convertire in milioni di dollari il suo database lo scorso novembre e da allora banner e contenuti promozionali sono diventati progressivamente sempre più mirati.

I software che permettono di raccogliere in database relazionali i dati personali degli utenti in modo da targettizzare i messaggi pubblicitari sono cosa nota. Ma quello che lascia perplessi è il tono irriverente ed eccessivamente confidenziale delle inserzioni su Facebook. L'azienda assicura che il software adottato contiene le giuste istruzioni per evitare messaggi crudi o offensivi ma evidentemente alla macchina manca la sensibilità dell'uomo, visto che i messaggi maleducati non sembrano diminuire.

L'obiettivo dei pubblicitari è quello di colpire l'utente sul suo punto debole, facendolo sentire inadeguato e imperfetto. Sei soprappeso? Calvo? Single? Hai denti gialli o sudi troppo? Su Facebook troverai la giusta indicazione.

Intanto, mentre la giornalista combatteva la sua battaglia contro Facebook a suon di mail, lamentele formali, linee guida sull'advertisement, è cambiato il suo stato civile. Da fidanzata è diventata sposata e il Facebook Ads non si è fatto attendere: “Stai cercando di rimanere incinta? Visita il nostro sito, abbiamo le migliori soluzioni per sconfiggere la infertilità femminile!” Non solo cicciona, pure sterile.

di Serena Massimini

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Di Altri Autori (del 25/09/2008 @ 07:08:08, in Marketing, linkato 4204 volte)

In occasione del Marke-teen 2008 che si è svolto a Milano, la community per teenager Habbo ha presentato i risultati della sua indagine "Global Habbo Youth Survey 2008". Habbo è un ambiente virtuale di gioco on-line destinato ai più giovani; nato in Finlandia, da noi è arrivato più di tre anni fa ed è gestito da Sulake Italia.

Il sondaggio ha coinvolto 31 paesi del mondo con 58,486 ragazzi europei, americani, canadesi, russi, giapponesi e australiani. Dalla ricerca è emerso che i teenager di tutto il mondo preferiscono le stesse marche e hanno le stesse abitudini, grazie alla globalizzazione.

La bevanda preferita in assoluto è la Coca-Cola, mentre il fast food più frequentato è McDonald's. Tra i marchi di abbigliamento la fa da padrone la Nike, che conquista il primato anche tra le calzature. I ragazzi di oggi prediligono i cellulari Nokia e Sony Ericsson, amano utilizzare gli sms per comunicare, mentre su internet frequentano principalmente YouTube e MSN Messenger. I gusti si differenziano invece in aree geografiche per quanto riguarda la musica, i personaggi vip e i programmi televisivi: nel mondo, i teenager ascoltano in particolare le canzoni dei Linkin Park e dei Tokio Hotel,  sono fans di Johnny Deep e Zac Efron e seguono in tv soprattutto i Simpsons.

La stessa indagine è stata svolta anche per l'Italia: i ragazzi del nostro paese  bevono soprattutto Coca-Cola, seguita da Fanta e Pepsi Cola. Il fastfood che preferiscono è sempre McDonald's, seguito da Spizzico e Burger King. In prima posizione nell'abbigliamento c'è Nike, che precede Dolce & Gabbana e Armani. Sempre Nike è in prima posizione per le scarpe, seguita da Converse e Adidas. La marca preferita di cellulare è Nokia, che precede Motorola e Samsung. Per quanto riguarda internet, i teenager italiani frequentano soprattutto YouTube, Google e MSN. Le band musicali preferite sono Linkin Park, Tokio Hotel e Finley, mentre i personaggi più amati sono Zac Efron, Brad Pitt e Alessandro Del Piero.

Via Quo Media

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Di Altri Autori (del 24/09/2008 @ 07:16:20, in Internet, linkato 2364 volte)

Internet è sempre più presente nella vita degli italiani: nel 2008 si registrano oltre otto milioni di utenti attivi in rete, tra internauti, blogger e membri di social network.

A concentrarsi sull'uso dei social network ha pensato Feltrinelli.it, che ha confrontato i dati ufficiali di Nielsen, Forrester e Simmaco con quelli presenti nel proprio database. Ne è emerso che su 24,3 milioni di navigatori, pari al 41% della popolazione, 3,4 milioni hanno un blog in Splinder o Blogger e che 4,7 milioni sono membri di un social network.

Ciò significa che circa un terzo di coloro che si connettono a internet utilizza i social network; il 59% è costituito da uomini, mentre il 41% da donne.
Anche se in agosto è avvenuto il clamoroso sorpasso di Facebook ai danni di MySpace, gli italiani continuano a preferire il sito di proprietà di News Corp, che concentra al suo interno il 59,5% di iscritti. Segue il Faccialibro con il 19,5% e Linkedln con il 7,7%. FlirckR, Anobii e Badoo insieme totalizzano il 13,3% dei membri.

Il boom dei social network ha colpito anche la pornografia, che ha perso il 10% degli interessati rispetto a dieci anni fa, come sostiene Bill Tancer nel suo libro "Click: What Millions of People are Doing Online and Why It Matters".

Il web 2.0, che consiste in tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione tra sito e utente, è un fenomeno che in Italia interessa per lo più la fascia di età compresa tra i 18 e i 44 anni. 

Considerata la grande affluenza di pubblico su social network e blog, laFeltrinelli.it ha creato un nuovo strumento per lo scambio di informazioni. Si chiama Lo Scaffale ed è una libreria virtuale che raccoglie e presenta i libri, i cd e i dvd preferiti da ciascun blogger.  Il direttore del canale online Feltrinelli.it ha dichiarato: "Da un punto di vista sociologico il web 2.0 rappresenta una possibilità di interazione sociale e di scambio attraverso strumenti e servizi diversi e facilità di costituzione di reti sociali".

Via Quo Media

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Di Altri Autori (del 23/09/2008 @ 07:33:34, in Mercati, linkato 2689 volte)

Nel mondo è in corso una rivoluzione pacifica trainata dalle economie a più rapido sviluppo. Le barriere al commercio globale non sono mai state così basse e la comunicazione così semplice, un fenomeno che sta portando con sé riforme politiche, trasparenza culturale, progresso sociale, oltre a un'ondata di creazione di ricchezza. Cosa sta trainando questo progresso? L'internet, naturalmente. Ma se scaviamo sotto l'apparenza vediamo che è anche attribuibile a un massiccio spostamento verso la libertà tecnologica, soprattutto per quanto riguarda i mercati emergenti.
La parola "free" ha diversi significati. Nell'ambito della tecnologia rappresenta una filosofia che respinge i vincoli proprietari, di solito esportati dai colossi dei Paesi sviluppati. Il "free" comprende la collaborazione, l'apertura e gli standard, questi ultimi senza royalty o rischi di dispute sui brevetti.
Una volta dominate dai superfanatici e dagli idealisti, queste comunità tecnologiche libere e aperte hanno preso piede ovunque e oggi finiscono per avere un impatto diretto sulle tecnologie utilizzate per scrivere e archiviare leggi e regolamenti, per filmare e distribuire notizie e spettacoli e perfino per la gestione delle gare per i maggiori enti pubblici. Non si tratta più di attivisti studenti che promuovono la libertà tecnologica, ma sono i Governi in tutto il mondo che delineano il futuro dei loro sistemi politici, l'evoluzione dei mercati dei media e la loro stessa capacità nel costruire ricchezza per i loro cittadini all'interno della rete globale. Hanno compreso che il loro progresso si basa sulla loro volontà e capacità di prendere una posizione sugli standard tecnologici e sul software open source.
Gli analisti di Gartner stimano che entro il 2012 il 90% delle aziende a livello globale utilizzeranno software open source. Se si guarda al mondo in via di sviluppo, mi sembra che l'uso di questo software sia già oggi onnipresente: aziende in India, Cina, Europa dell'Est, America centrale e del sud stanno usando in misura massiccia software open source per creare enormi ricchezze.
Ma non è solo un trend a livello di aziende.
Prendiamo per esempio Luiz Ignacio da Silva. Intenzionato a colmare il presunto gap tecnologico tra il Brasile e i Paesi più ricchi, il suo Governo si è messo alla testa di un movimento nazionale per la promozione degli standard aperti, insieme al software libero e open source. Il risultato è che la grandissima maggioranza delle aziende brasiliane, oltre il 70%, usa oggi software open source, l'industria nazionale del software si è consolidata e decine di milioni di brasiliani hanno iniziato a beneficiare della rete, aprendo nuovi mercati e conti bancari online, creando business su internet ed entrando nel processo politico ed elettorale, spesso per la prima volta.
Ci sono più di un milione di sviluppatori di software solo in Cina e in India, molti dei quali non possono permettersi diritti di licenza punitivi, e che quindi si rivolgono a software open source, che vanno sotto il nome di MySQL, Ubuntu Linux, OpenSolaris, Java o OpenOffice.org. Con questi prodotti e con le loro capacità il mercato globale si apre al loro lavoro, e anche ai business che possono creare potenziando le stesse tecnologie di Sun Microsystems, Google e Amazon. Per dare un'idea delle grandezze coinvolte, OpenOffice.org è la suite per ufficio libera utilizzata da oltre cento milioni di persone in tutto il mondo, con maggior concentrazione tra i Paesi in via di sviluppo. Molti Governi in tutto il mondo, tra cui il Sudafrica, l'India e la Malaysia, oggi adottano i formati aperti alla base di OpenOffice (noti come Open Document Format od Odf) che contribuiscono a una riduzione dei costi e che garantiscono un accesso paritario a tutti i cittadini a materiali importanti per i prossimi anni.
Ma chi mai potrà basare il proprio business o la propria economia sull'open source? Con internet che arriva ovunque l'open source sta diventando il fondamento dei business model più sofisticati (e redditizi) del mondo. Dalla ricerca libera (Baidu) al free social network (Xiaonei o Minglebox), dall'informazione (Ft.com e Sina.com) al free software (Sun Microsystems), il "free and open" è una strada a doppio senso. Ci sarà pure una ragione se apprezziamo le parole libero e aperto quando le accompagniamo con la parola "mercato".
I maggiori mercati del mondo stanno emergendo davanti ai nostri occhi – potenziando le tecnologie libere e aperte – trainati da quelli con meno da spendere e più da guadagnare dall'espansione globale. E a questo scopo il prossimo fine settimana è l'International Software Freedom Day, che vuole rappresentare non solo gli ideali di libertà e apertura, ma anche gli obiettivi delle economie mondiali. Sia che siate manager, sviluppatori, professori, studenti, consumatori o leader politici, internet vi permette di partecipare direttamente alle crescenti opportunità economiche, rendendo più veloce il progresso sociale e migliorando l'efficienza del mercato. Le opportunità sono ovunque. Basta unirsi!

di Jonathan Schwartz su ILSOLE24ORE.COM

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Di Altri Autori (del 22/09/2008 @ 07:19:02, in Aziende, linkato 2328 volte)

Mentre Microsoft taglia i prezzi della Xbox 360 in Giappone, Europa e Stati Uniti per aumentare le vendite, Sony non resta a guardare e lancia a livello mondiale Life with PlayStation per PlayStation3. Si tratta di un nuovo servizio che offre agli utenti una nuova visuale per accedere a notizie e informazioni da tutto il mondo.

Come contenuto iniziale Life with PlayStation disporrà di un canale live che offrirà gratuitamente, attraverso il network di PS3, immagini del cielo (fornito dalla University of Wisconsin-Madison Space Science and Engineering Center), informazioni sul meteo (fornite da The Weather Channel), notiziari flash (forniti da Google News), e immagini in diretta (parzialmente fornite da The Earth Television Network) da circa 60 città di tutto il mondo.

Inoltre, in aggiunta al Live Channel, sarà possibile avere canali su tematiche diverse in continuo sviluppo.

Via Quo Media

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Di Altri Autori (del 19/09/2008 @ 07:11:24, in Internet, linkato 3330 volte)

eBay, il sito di aste online più gettonato della rete, non conosce più confini anche nel nostro paese. Secondo una ricerca del sito stesso, sono più di 20.000 i negozi online nel nostro paese registrati su eBay. Il dato più interessante che emerge dall'analisi riguarda il genere di oggetti venduti: non esiste quel predominio della tecnologia che ha caratterizzato il primo periodo di eBay sulla rete di casa nostra.

Tra le categorie più richieste nei negozi e-Bay spiccano senza dubbio i prodotti eno-gastronomici, venduti soprattutto dall'Umbria, dalle Marche, dove vini dolci e da dessert vanno a ruba, e in Emilia, che da sola assorbe il 71% dei vini rossi venduti in tutta Italia. In Val d'Aosta, Puglia e Friuli gli affari si fanno invece con la musica. In Friuli molti negozi vendono stock di strumenti musicali, mentre i valdostani si concentrano sulla vendita di armoniche a bocca: i pugliesi spiccano invece per i dispositivi audio portatili, come i-pod e lettori mp3, vendendo online il 44% dei congegni elettronici d'Italia. 

A conferma della passione degli italiani per il collezionismo, i negozi che vendono francobolli, monete e banconote da collezione sono molto attivi su eBay. Veneto, Calabria e Campania fungono da traino nel settore. Il 45% delle banconote straniere vendute in Italia arriva proprio dalla Campania. I venditori di libri antichi, invece, si concentrano soprattutto in Abruzzo. Chi è interessato ad acquistare su eBay prodotti per l'infanzia e premaman, trovera' maggiore offerta tra i negozi molisani, in cui si vendono soprattutto passeggini e seggiolini; ma anche in Sardegna, forte soprattutto per la vendita di abbigliamento per le mamme in attesa, e in Trentino, che è la regione in Italia che vende piu' di tutte scarpe da bambina.


I giocattoli online sono invece il punto 'forte' della Sicilia e della Liguria. Con una curiosità: tra quelli più venduti ci sono gli intramontabili aquiloni, biglie e yo-yo. Il Lazio è invece la regione degli uffici: qui infatti viene venduto il 45% degli articoli legati al settore.

I toscani preferiscono usare il web per vendere i negozi stessi: in questa regione infatti si cedono, attraverso eBay, il 33% delle attività commerciali che si vendono in tutta Italia. I piemontesi si sono rivelati forti venditori di prodotti di bellezza e per la cura del viso. Sono probabilmente esteti anche i lucani e i lombardi, che impazziscono per i gioielli: ma mentre in Basilicata il business si concentra sul commercio di quelli d'acciaio, la Lombardia, che detiene il podio di regione con più negozi attivi online (circa 3.000), vende il 57% delle fedi nuziali che si vendono in tutta Italia.  

Leonardo Costa, Responsabile Area Venditori eBay.it, afferma che "questi dati confermano che in Italia il mercato della vendita online è ricco e variegato". Sono infatti sempre di piu' i venditori italiani che comprendono l'opportunita' di avere un proprio negozio online, per poter godere dell'immensa vetrina virtuale che soltanto il web puo' offrire. E' pensando a loro che l'associazione qualche mese fa ha lanciato un nuovo concetto di negozio, che permettera' agli italiani di dimostrare ancora meglio la loro capacita' di creare aziende di successo. Ma, come sottolinea Costa,"questa volta attraverso eBay."

Via Quo Media

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Di Altri Autori (del 15/09/2008 @ 07:31:17, in Internet, linkato 2949 volte)

 

Ah, la potenza di Internet, che permette di ribaltare modelli e paradigmi per sostituirli con di più belli e più nuovi.

Ad esempio, pensate ancora a comprare i test di gravidanza uno alla volta, in farmacia?

Si comprano on line, a pacchi da dieci - cosi' se siete di quelli che amano il rischio e l'avventura per un annetto siete riforniti...

(non so voi ma io qualche problemino a comprare dei pregnancy test "Made in China" venduti a circa un Euro la decina me lo farei venire... adesso poi che ci sono dei bellissimi prodotti digitali che finalmente si capisce quel che intendono significare...)

Ma secondo voi, qual'è il pensiero di marketing soggiacente all'idea di offrire un Volume Deal su questo prodotto?

(La mia teoria: dato che non è pensabile venderli uno alla volta a 2 centesimi di dollaro, si fa un bundle per raggiungere uno scontrino minimamente sensato - poi la gente ne compra 10 e ne butta sicuramente via 8...)

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Di Altri Autori (del 12/09/2008 @ 15:50:02, in Prodotti, linkato 2330 volte)

Ad agosto le vendite di videogiochi negli Stati Uniti hanno registrato un aumento del 9% rispetto allo stesso periodo di un anno prima, secondo i dati diffusi dalla società di ricerche Npd.

Giochi, hardware e accessori hanno fatto incassare 1,08 miliardi di dollari, circa 862 milioni di euro, con una crescita singola del software del 13%, e un aumento dell'hardware del 3%.

Nonostante la crisi economia che immobilizza molti settori, l'industria dei videogame è stata capace di reagire alle difficoltà del mercato, grazie al lancio di una serie di titoli di successo. Il risultato è ottimo e incoraggiante; ma se lo si analizza in senso assoluto, questa è la prima crescita inferiore ai dieci punti da oltre due anni.

L'analista di Npd, Anita Frazier, prevede che l'aumento delle vendite di hardware continuerà, soprattutto dopo la decisione di Microsoft di tagliare di 50 dollari il prezzo della Xbox 360 Arcade; il provvedimento del colosso informatico ha toccato, oltre agli Stati Uniti, anche il Giappone.

Ad agosto la Xbox ha venduto più della PlayStation 3 di Sony, anche se è stata battuta della Wii di Nintendo, che ha totalizzato da sola più vendite che le due altre console insieme.

Per quanto riguarda  giochi, il più venduto è stato Madden Nlf 09 di Electronic Arts, popolare titolo di football americano.

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