Immagine
  mymarketing.it: l'isola nell'oceano del marketing... di Admin
 
"
Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
"
 
\\ : Storico (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Roberto Venturini (del 21/12/2006 @ 07:51:53, in Tecnologie, linkato 3859 volte)

Io credo che molte aziende continuino a sottovalutare ( a non capire) quanto sia pesante Internet come fattore influenzante il funzionamento del ciclo d'acquisto (per chi volesse approfondire, linko questo mio articolo sul tema).

Sempre più consumatori si documentano in Rete prima di prendere una decisione d'acquisto (o prima di iniziare il rituale giro di negozi). Anche se solo una minoranza ricorre all'ecommerce, molti potenziali acquirenti arrivano sul Punto Vendita con decisioni praticamente già prese - se non addirittura con una stampata della pagina web relativa all'articolo che hanno deciso (in Rete) di acquistare.

Utenti più formati e che pongono il negozio di fronte alla necessità di interrogarsi su come evolvere per il futuro.

Utenti che arrivano in negozio con le idee chiare, e che spesso fanno a meno della funzione consulenziale del personale di vendita; clienti quindi meno influenzabili e orientabili verso quei prodotti che il negozio potrebbe avere maggiore interesse a vendere.

D'altra parte, se il negozio si trasformasse in un luogo in cui si va a "ritirare" fisicamente un prodotto la cui decisione d'acquisto è stata presa altrove, la stessa natura del negozio cambierebbe; riducendo la necessità di avere certi livelli qualitativi e quantitativi di staff in grado di servire il pubblico, potendosi limitare alla presenza di operatori il cui scopo principale è di “consegnare” al consumatore il prodotto che chiede.

Questo in realtà è già il modello della Grande Distribuzione, dove la funzione consulenziale è ridotta all'osso e dove quindi maggiore necessità / comodità riveste per il cliente (ovviamente per certi prodotti e categorie merceologiche) di documentarsi previamente all'acquisto.

Per il PV tradizionale l'alternativa è tra accettare l’ulteriore riduzione del suo ruolo sui clienti più smart e più istruiti (e probabilmente a maggiore potenziale di spesa) oppure offrire un servizio consulenziale ancora più credibile e affidabile: più che informare, consigliare i prodotti che realmente sono i più indicati per il singolo cliente. E costruire relazione, rapporti umani con i clienti.

Per la GDO invece, scenari evolutivi possono vedere la saldatura tra la tecnologia RFID e Internet. Anche se oggi molto complessa e costosa nella sua implementazione (e chiudendo entrambi gli occhi sui problemi di privacy), è prevedibile che nel giro di pochi anni la tecnologia RFID sarà presente in molti prodotti, attraverso piccoli chip che, interrogati da un "lettore", possono fornire l'identità del prodotto (e in futuro anche altre informazioni).

La progressiva distribuzione dell'internet mobile e l'integrazione di altre tecnologie nei dispositivi telefonici/ PDA consumer (bluetooth, WiFi...) potrà rendere domani possibile "interrogare" col cellulare il prodotto che ci interessa, accedendo automaticamente (dal negozio, nel momento in cui decidiamo o meno l’acquisto) a pagine web di descrizione, informazione e promozione relative. E magari scoprire, sul PV, che un altro negozio poco più in là ha lo stesso prodotto ad un prezzo minore.

Mentre è chiaro che per molti prodotti a basso costo e coinvolgimento emotivo (nonché per i per prodotti d'impulso), questo tipo di processi avrà un impatto limitato, per una serie di altri prodotti l'arrivo delle Nuove Tecnologie obbligherà il trade a pensare come affrontare il prossimo decennio.

Non solo: questo scenario aggiunge un ulteriore elemento di complessità anche per le aziende di prodotti consumer, che vedranno nuovi strumenti, di tipo prettamente tecnologico, affiancarsi agli strumenti classicamente pubblicitari e promozionali nell’influenzare le vendite dei loro prodotti, richiedendo una rilevante evoluzione culturale e di “nuovo” marketing .

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Roberto Venturini (del 24/12/2006 @ 18:02:59, in Pubblicità, linkato 4241 volte)

La rivista "People" è un magazine piuttosto popolare negli USA - tratta di celebrità e casi umani, con oltre 3,7 milioni di lettori e un fatturato di 1 miliardo e mezzo di dollari (fonte: wikipedia).

 

Da qualche anno si sono inventati la tradizione di farsi sponsorizzare il numero di Natale da una grande azienda (mica scemi... e mica per niente l'organo ufficiale della pubblicità americana, la rivista Advertising Age, ha nominato People "Magazine of the Year"nel 2005".

 

Quest'anno (e per il quarto anno) lo sponsor è la multinazionale del cibo Kraft che, per l'occasione ha ritirato fuori dall'armadio della storia pubblicitaria gli annunci "Scratch and Sniff", quelli che se li grattate emanano odori appropriati.

 

Su 31 annunci di Kraft contenuti nella rivista, 5 sono odorosi - come nel caso del formaggio Philadelphia protagonista di una torta di formaggio alle fragole, dei biscotti Chips Ahoy, della gelatina o del caffé alla cannella.

 

Non solo gli annunci sono odorosi, ma le fragranze sono "embedded" anche in un articolo che include foto di alimenti. L'idea di fondo è di accrescere l'impatto del messaggio per aumentarne il ricordo e aumentare l'effetto del budget pubblicitario.

 

Approfondimento: articolo sul Wall Street Journal

 

Il sito della rivista People

 

Relativamente all'uso creativo degli odori in comunicazione, si veda anche - o meglio si veda e odori - l'incredibile film Polyester di John Waters con l'indimenticabile partecipazione di Divine...

 

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Max Da Via' (del 25/12/2006 @ 00:01:20, in Segnalazioni, linkato 2873 volte)
Auguri di Buone Feste da tutto il team di mymarketing.it!
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Max Da Via' (del 25/12/2006 @ 07:10:25, in Marketing non convenzionale, linkato 4317 volte)

Di product placement ci siamo giù occupati in altre occasioni (Ciak, si acquista!), con particolare riferimento a quanto avviene oltreoceano. Ma anche in Italia alcune aziende sfruttano il cinema come ulteriore vetrina promozionale, sostenendo parte dei costi di produzione di un film in cambio di un’adeguata visibilità dei loro prodotti all’interno della sceneggiatura.


I film di Natale in particolare, sia per il periodo tipicamente di acquisti che per la maggiore affluenza al box office, rappresentano una vetrina ideale, favorendo quindi il ricorso a questa particolare forma di comunicazione.


Inaspettatamente, in quanto non si tratta del classico aspirante blockbuster natalizio, la produzione che in questo periodo è più di tutte ricorsa in maniera progettuale al product placement è “Commediasexi” del regista Alessandro D’Alatri, che vede tra l’altro l’esordio cinematografico del conduttore Paolo Bonolis.
La stima dell’investimento complessivo delle aziende per il placement dei loro prodotti all’interno di Commediasexi è di circa 1,5 milioni di euro, una cifra che ha coperto approssimativamente il 20% dei costi di produzione. Tra le marche coinvolte nell’operazione il settimanale Chi, le penne Montblanc, le assicurazioni Direct Line e la pasta Garofano.


Mentre nelle grandi produzioni hollywoodiane il product placement è uno strumento conosciuto e utilizzato, al punto che esistono aziende specializzate nella collocazione strategica dei prodotti, in Italia questo tipo di collaborazione avviene prevalentemente in maniera in poco organizzata, con una cooperazione tra aziende e case di produzione non così solida e istituzionale.


Secondo la testimonianza di Anna D’Auria, direttore di MovieInside, la società di Carat Italia che ha realizzato il piano di product placement di Commediasexi, la situazione in Italia è comunque in fase di evoluzione e anche da noi nei prossimi anni il ricorso delle aziende a questo strumento potrebbe diventare più frequente e programmato.

Via Economy

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 28/12/2006 @ 15:58:53, in Internet, linkato 3347 volte)
L'osservatorio del Politecnico di Milano stima una crescita del 40% per i negozi online specializzati nell'It e nell'elettronica di consumo

It ed elettronica di consumo sul Web viaggiano a gonfie vele. Secondo i dati dell'osservatorio sull'e-commerce del Politecnico di Milano il 2006 dovrebbe chiudersi con una crescita del 40% per i negozi online specializzati nell'high tech che dovrebbero registrare un fatturato di poco superiore ai 430 milioni di euro. Non cambia rispetto al 2005 l'incidenza sulle vendite complessive che staziona attorno all'11%, mentre il tasso di penetrazione su totale retail del comparto è attorno al 3%.

Secondo le stime del Politecnico, i negozi online quest'anno dovrebbero evadere circa 2,5 milioni di ordini con uno scontrino medio di 180 euro in calo del 15% rispetto allo scorso anno. Il calo si spiega anche con la crescita delle vendite di consumabili e accessori, ma anche con l'aumento del numero di negozi di eBay che vendono prodotti informatici e che di solito hanno scontrini medi con un valore inferiore rispetto agli altri punti vendita sul Web.

Gran parte del mercato rimarrà nelle mani dei pure player (i negozi solo online) e dei pochi operatori della distribuzione moderna che hanno deciso di investire su Internet. Il settore rimane comunque uno dei più concorrenziali. I primi cinque operatori hanno una quota del 36% delle vendite, la più bassa fra i vari comparti presenti in rete. Una situazione che mette sempre più a rischio la marginalità degli operatori. Secondo il rapporto, infatti, pochissimi nomi riescono a raggiungere volumi di vendita tali da avere un seppur basso potere negoziale nei confronti dei fornitori.

Per questo gli operatori cercano di non affidarsi completamente a un modello di virtual reseller puro, ma cercare per quanto possibile di operare secondo una logica mista, accettando di non acquistare solo sul venduto e cogliere occasioni di acquisto con margini più interessanti. Altri cercano di allargare la gamma di prodotti puntando anche su sport e tempo libero, fai da te e salute che garantiscono margini più elevati, mentre un'altra strada è rappresentata dalle iniziative cross & up selling sul modello di Pixmania. In pratica per ogni prodotto che il cliente mette nel carrello vengono proposti upgrade e accessori che garantiscono qualche punto percentuale in più di margine.

I principali negozi online

Bow
Fatturato 2005: 9,5 milioni (+27%)
Fatturato 2006: 15 milioni (stima)
Assortimento: 6.500 referenze

Gruppo Chl
Fatturato 2005: 31 milioni di euro
Assortimento: 8.000 prodotti

ePrice
Assortimento: oltre 37.000 codici
Fatturato 2005: 18 milioni
Fatturato 2006: 25 milioni (stima)

Mallteam
Fatturato 2005: 16 milioni (+75%)
Fatturato 2006: 18 milioni (stima)
Assortimento: 24.000 referenze

Mediamarket
Fatturato 2005: 32,4 milioni (+15,2%)
Assortimento: 3.000 articoli


Monclick
Fatturato 2005: 3,8 milioni
Fatturato 2006: 18-19 milioni (stima)

MrPrice
Fatturato 2005: 23 milioni (+10%)
Fatturato 2006: 28 milioni (stima)
Assortimento: oltre 10.000 codici

Luigi Ferro
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 29/12/2006 @ 16:16:09, in Prodotti, linkato 2950 volte)
Dai primi dati sulle vendite di Natale, i notebook impennano grazie al downpricing. Scongiurato l'effetto Vista?
I primi dati sono di matrice statunitense, ma servono da termometro del mercato. Fin dal primo fine settimana dedicato agli acquisti di Natale, quello del Ringraziamento per intendersi, i consumatori sembrano sempre più nettamente orientati verso l'acquisto di notebook. E le cifre sono indiscutibili, visto che le vendite di pc portatili nelle prime tre settimane del periodo dello shopping natalizio sono cresciute del 57,7% rispetto allo scorso anno.

Complessivamente si può dire oggi che il 65% delle macchine vendute attraverso la grande distribuzione organizzata o specializzata siano notebook, laddove nello stesso periodo dello scorso anno si parlava di un sostanziale equilibrio tra le piattaforme mobili e i desktop.

Di certo, il calo dei prezzi ha avuto il suo peso: si parla di un -20,8% rispetto allo scorso anno, con le migliori offerte, però, lanciate nei primi giorni della campagna di Natale.

E proprio il fattore prezzo sembra rappresentare il migliore contrappeso all'assenza di Windows Vista.

Via Smaunews.it
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Max Da Via' (del 01/01/2007 @ 20:41:35, in Prodotti, linkato 3011 volte)
Oltre alla già citata sfida tutta americana tra PS3 e Xbox 360 un altro duello era atteso con attenzione da molti osservatori oltreoceano ed era quello tra due lettori mp3: il leader di mercato iPod avrebbe trovato sulla propria strada lo Zune, il nuovo apparecchio targato Microsoft.

I dati di vendita sembrano indicare una vittoria netta a favore della casa di Cupertino: nella prima settimana di presenza sul mercato, nel mese di Novembre, lo Zune si è conquistato un modesto 9% delle vendite del settore, un risultato non all’altezza delle aspettative e comunque ben lontano dalla leadership dell’iPod. Ma la situazione per la Microsoft si è ulteriormente complicata nella settimana successiva: secondo le stime di NPD Group nel periodo considerato Zune è sceso al quinto posto nelle vendite, con una percentuale pari all’1,9%.

Risultati positivi invece per la Apple, che a metà Dicembre poteva vantare una quota di mercato dell’82,7% nel settore dei player a disco fisso (anche se in leggero calo rispetto allo stesso dato nell’anno precedente, dove si attestava attorno all’86,8%). Considerando anche i lettori a memoria flash la quota della Apple è invece del 63,2%, sostanzialmente in linea con i dato dell’anno precedente.

Nonostante le grandi attese e il clamore che ne ha preceduto il debutto la strada per lo Zune sembra quindi decisamente in salita, ponendo la Microsoft in una situazione delicata che ricorda per certi versi la combattuta sfida con la Sony quando ha esordito l’Xbox. Anche allora infatti il colosso di Redmond ha dovuto faticare no poco per ritagliarsi uno spazio in un settore dominato dalla rivale giapponese e i risultati di mercato la vedono tuttora nettamente relegata in seconda posizione.

I motivi alla base dei deludenti risultati dello Zune derivano in parte dall’enorme popolarità del dispositivo rivale, sinonimo ormai di lettore mp3, ma anche da una strategia di lancio che non è riuscita a fare breccia come sperato nei punti vendita, creando efficaci sinergie con i rivenditori.

Un sondaggio della Piper Jaffray, condotto su 40 negozi, evidenzia come il personale che segue la categoria dei lettori portatili abbia una conoscenza molto limitata dello Zune, al punto che viene consigliato solo dall’8% del campione considerato, contro il 75% dell’iPod. Questo influenza ovviamente il processo di acquisto del consumatore, che nella maggior parte dei casi troverà quindi conferma che la scelta migliore per le sue necessità è proprio il già noto player della Apple.

Anche alcuni limiti legati alle caratteristiche distintive di Zune hanno però contribuito alla fredda accoglienza da parte del mercato. La decantata innovatività del lettore è stata infatti bruscamente ridimensionata: non è possibile effettuare acquisti direttamente dal dispositivo, ma anche la possibilità di condividere i brani tra gli utenti è pesantemente condizionata dal limite di poter ascoltare il materiale scambiato solo tre volte in tre giorni.

Nonostante i deludenti risultati finora conseguiti Brian Lee, vice presidente della divisione Entertainmet della Microsoft, è convinto di poter raggiungere il traguardo del milione di Zune sul mercato entro Giugno 2007, soprattutto grazie al lancio internazionale del dispositivo, previsto per i prossimi mesi.

Via Macity
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
KFC, nel Regno Unito, eliminerà i giocattoli dai suoi menù per bambini (una volta, ovviamente, terminata la campagna promozionale centrata sui personaggi del film di animazione "Happy Feet").

Si tratta della seconda mossa all'indietro da parte di catene di fast food operanti in UK dopo l'annuncio di Burger King - che dal 22 dicembre smetterà di passare la propria pubblicità nei programmi televisivi dedicati all'infanzia.

In entrambi i casi si tratta di una mossa volta ad anticipare una decisione dell'Ofcom (l'ente regolatore della comunicazione nel regno britannico) - che ha fatto chiaramente capire la propria intenzione di proibire a breve termine la comunicazione volta a promuovere prodotti alimentari che l'ente consideri poco salutari...

Queste operazioni "censorie" sono destinate a suscitare non poche polemiche, generalemente sul tema della libertà di scelta e dell'autodeterminazione, per lo meno quando si tratti di target adulti.

Da genitore, anche se coinvolto nel mondo della comunicazione e del marketing, non riesco però a trovare questa forma di pressione così negativa, anzi, tutto sommato l'approvo calorosamente.... (basta guardarsi intorno e vedere quanti bambini sovrappeso ci sono in giro, se le fredde statistiche sull'obesità infantile non bastano a convincerci...)
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 05/01/2007 @ 08:25:51, in Strategie, linkato 2347 volte)

Vodafone si prepara a sbarcare in India. La società delle telecomunicazioni sarebbe interessata al quarto operatore di telefonia mobile del paese, il gruppo Hutchison Essar. Secondo indiscrezioni di stampa, le trattative sarebbero già state avviate e il prezzo dell’operazione si aggirerebbe intorno alla cifra astronomica di 14 miliardi di dollari. Vodafone non sarebbe l’unica società interessata all’acquisto della società dei cellulari indiani perché tra i pretendenti ci sarebbe anche uno dei maggiori gruppi delle telecomunicazioni del paese, la Reliance Communications Ltd . Qualche mese fa il Ceo di Vodafone, Arun Sarin, aveva dichiarato di essere interessato all’acquisizione di operatori non convenzionali.

Via Pubblicità Italia

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 08/01/2007 @ 08:29:31, in Internet, linkato 1922 volte)

I dati sono impressionanti e danno da pensare: ogni giorno 40 milioni di utenti Internet in America (circa un terzo del totale) naviga sul web senza uno scopo particolare se non quello di passare il tempo e di divertirsi (possibilmente). Il recente studio curato da Pew Internet life ci dice che la ricerca di divertimento è la terza attività più popolare tra gli utenti della Rete, alle spalle solo dello scambio di email e delle ricerche sui motori.
E il fenomeno non riguarda solo i giovani, i teen-agers come sarebbe logico attendersi: una recente indagine curata da eMarketer dimostra ad esempio che la metà dei frequentatori di YouTube ha più di 35 anni.

Si tratta di un trend assolutamente rilevante se è vero che questo numero di utenti “goderecci” si è raddoppiato nel corso di un paio d’anni.
L’ affermarsi di siti di user generated content (come YouTube e I-tune) dove è possibile scaricare e scambiare filmati, musica, animazioni ecc in modo anche del tutto gratuito ha rappresentato un fattore rilevante nell’alimentare questa tendenza; lo stesso grande sviluppo che hanno avuto i cd social networking (come ad esempio MySpace e LinkedIn) dove gli utenti sono invogliati a relazionarsi anche in modo molto informale per conoscersi, scambiarsi esperienze, passioni, ecc. Come fattore di facilitazione rispetto a questo fenomeno dobbiamo anche segnalare il diffondersi molto rapido di connessioni ad alta velocità che consentono di scaricare ( e caricare) files da Internet anche di dimensione molto consistente in tempi relativamente brevi.

Nonostante l’enorme successo riscosso da siti di user generated content e social networking, gli investimenti pubblicitari in questi settori sono ancora molto modesti: si stima che nel 2006 saranno spesi negli USA 16 miliardi di dollari in advertising online con una straordinaria crescita del 33% rispetto al 2005. Ebbene solo l’ 1,75% di questo ammontare (pari a 280 milioni di dollari) riguarda questa tipologia di siti.

Perchè le agenzie e le aziende sono ancora così riluttanti a investire su questi fenomeni ? Ci sono due motivi fondamentali: il primo è che il modello del classico online advertisment (banner, intestitial, link sponsorizzato, ecc) non funziona bene in questo tipo di siti; il secondo è che postare un commento o inserire un filmato o effettuare qualsiasi altra attività in queste community è un rischio che la maggior parte delle aziende non vuole assumersi. Potremmo dire con un linguaggio un po’ colorito che “non vogliono sputtanarsi”; in realtà temono spesso le reazioni che gli utenti della Rete potrebbero avere su un determinato prodotto o servizio, magari attivando spirali di viral marketing negativo.

Peraltro i primi tentativi di comunicazione commerciale all’interno di questi siti, studiata in maniera specifica rispetto alle dinamiche delle varie community, hanno avuto esiti molto promettenti: è il caso ad esempio della campagna effettuata su MySpace per promuovere il film Clerks 2. I primi 10.000 che avessero segnalato il film ad un amico avrebbero avuto l’onore di vedere il loro nome nei titoli di coda; ebbene nel giro di 6 ore ben 180.000 persone hanno effettuato questa segnalazione nella speranza di poter “apparire” come supporters del film.

Secondo molti analisti, vi è un gap evidente tra quello che gli esperti di web marketing e gli investitori pubblicitari credono siano le motivazioni degli utenti di queste comunità virtuali e invece il comportamento reale online: sfruttando la facilità di interazione di Internet e la velocità del passa-parola ci sono enormi possibilità di veicolare messaggi su prodotti, servizi, iniziative delle aziende.
Bisogna però avere l’umiltà e l’attenzione di inserirsi in qualità di utenti nei social network o nelle altre community per capire bene quali sono i meccanismi individuali e collettivi per poi poter proporre una propria iniziativa commerciale che potrebbe riscuotere anche un grande successo.

Marco De Alberti  

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Ci sono 3006 persone collegate

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Advertising (109)
AI (2)
Aziende (142)
Blog (11)
Brand (39)
Comarketing (2)
Comunicazione (9)
dBlog (1)
Digitale (36)
eCommerce (45)
Grande Distribuzione (7)
Internet (550)
Marketing (305)
Marketing Ambientale (3)
Marketing non convenzionale (62)
Media (102)
Mercati (84)
Mobile (210)
Permission Marketing (1)
Prodotti (95)
Pubblicità (32)
Pubblicità (88)
Retail (12)
Segnalazioni (45)
Social Networks (379)
Startup (1)
Strategie (59)
Tecnologie (77)
Trade Marketing (1)
Viral Marketing (40)
Web 3.0 (5)

Catalogati per mese:
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi più cliccati

Titolo
Automobili (2)
Bianco e nero (1)
Comarketing (1)
Home (4)
Internet (4)
Prodotti (5)
Pubblicità (5)

Le fotografie più cliccate


Titolo

< /p>


Subscribe to my feed


Google
Reader or Homepage

Add to netvibes



Creative Commons License




21/11/2024 @ 19:01:55
script eseguito in 232 ms