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 mymarketing.it: e tu cosa ne pensi?... di Admin
 
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Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
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\\ : Storico (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Il contro-product placement: Marlboro al cinema? No grazie, dice il produttore

Philip Morris ha chiesto (negli USA) alle compagnie cinematografiche di astenersi dal mostrare i prodotti della multinazionale del tabacco nei film.

A questo scopo avrebbe prodotto addirittura spot appositi destinati a registi e operatori del settore per evitare che si verifichino situazioni di product placement non controllate.

La mossa è spiegabile in modo molto semplice. Se una Marlboro appare al cine e un giovanotto inizia a fumare a causa di questa esposizione, piombano addosso alla Philip Morris migliaia di attivisti antitabacco e alcune decine di enti statali, senza parlare della giustizia, tribunali e un rinforzo delle Giubbe Rosse canadesi.

Insomma, di questi tempi si rischia troppo a parlare dei propri prodotti, se si è nel tabacco: date un'occhiata al sito Philip Morris italiano - è praticamente impossibile capire che marche producono - esce solo che loro sì fanno sigarette ma che si dano un gran da fare perchè la gente smetta di fumare o non inizi, etc etc.

In effetti, da molte parti si accusano le imprese del tabacco di essersi ampiamente approfittate del product placement apparentemente "spontaneo", in quanto proibito da un accordo firmato dalle imprese del settore nel 1998 nel quale si impegnavano a non promozionare i prori prodotti al cinema.
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Di Max Da Via' (del 15/01/2007 @ 07:28:47, in Comunicazione, linkato 4202 volte)
Sempre più aziende puntano su una maggiore diversificazione all’interno delle proprie strategie di advertising, favorendo progetti di comunicazione locale a discapito della pubblicità sui canali tradizionali, primo tra tutti la televisione.

Anche American Express, uno dei principali player mondiali nel settore delle carte di credito, per il 2007 ha tra gli obiettivi di comunicazione in Italia quello di aumentare le iniziative locali sul territorio. Con una notorietà spontanea del marchio che supera l’80%, l’azienda ha infatti deciso di rivolgersi al proprio target focalizzandosi sempre più sul territorio, utilizzando quando necessario testimonial locali.

Un primo esperimento è stato condotto nel periodo natalizio a Milano, con un investimento complessivo di 700.000 Euro completamente dedicato a media locali (prevalentemente stampa e affissioni). Ma il responsabile marketing italiano di Amex, Paolo Famiglini, sottolinea come l’utilizzo di mezzi alternativi e nuovi canali “vuol dire anche collaborare con associazioni territoriali che consentano di creare comunicazione nei punti vendita o lungo la strada, tutto quello che può essere utile per accompagnare il consumatore dal mattino alla sera”.

L’investimento in comunicazione di Amex nel 2006 è stato di 25 milioni di Euro, dedicato per il 40% all’advertising e per il 60% al below the line, con un incremento complessivo rispetto al 2005 del 30%. Anche per il 2007 gli investimenti in comunicazione aumenteranno di un altro 30% sull’anno precedente, attestandosi attorno ai30 milioni d Euro.

Via Economy
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Di Altri Autori (del 11/01/2007 @ 07:36:33, in Prodotti, linkato 3479 volte)
È stato finalmente partorito dopo una estenuante attesa il tanto rumoreggiato iPhone. Chimera a lungo ambita ha mantenuto le promesse, o quasi. Al Macworld 2007 di San Fransisco Steve Jobs ha presentato il nuovo gioiello di casa Apple - e non più Apple Computer - riprendendo un discorso iniziato con Apple Newton ben 14 anni fa.



Tre prodotti in uno, esteticamente non fa una piega, ma solleva diversi dubbi riguardo la sua ergonomia - questa scienza sembra essere passata improvvisamente di moda nel mondo della telefonia. L'ampio multi-touchscreen sarà probabilmente il fulcro del successo di questo prodotto. Apple gode di ottima fiducia da parte dei suoi utenti e ci si aspetta che siano state prese le necessarie precauzioni e siano stati analizzati tutti i possibili problemi prima del suo lancio.



Dubbi e curiosità rimangono. Come si comporterà lo schermo dell'iPhone in situazioni quotidiane ma 'non ottimali'? Sarà sufficientemente resistente ai graffi? ovviamente si, altrimenti sarà un flop e da Apple - che sarebbe recidiva dopo l'esperienza dell'iPod Nano - proprio non ci si aspetta. Dunque come reagirà se una goccia di pioggia bagnerà lo schermo? e se l'utente indossa i guanti riuscirà comunque a scrivere il messaggio premendo con la dovuta precisione? e se l'utente non ha le mani pulite e imbratta tutto?

Con la maggior parte dei telefoni attuali - almeno quelli con i bottoni ben riconoscibili al tatto - ho la possibilità di scrivere e telefonare senza guardare il display. ora come faccio? niente più messaggini da sotto il banco per i futuri maturandi e niente telefonate mentre siamo impegnati e non possiamo abbassare lo sguadro? È davvero sempre necessario rinunciare a una funzione per accoglierne altre? Si tratta forse di una evoluzione tecnologica condita da compromessi pratici?



Ultimo dubbio riguarda la durata della batteria in standby, mentre per quanto riguarda il software sono convinto che sarà un successo e si rivelerà essere una spanna (anche due) sopra la concorrenza. Mi auguro che i dubbi - che viene spontaneo porsi di fronte a questo nuovo 'telefono' - saranno lietamente spazzati via nei prossimi mesi dimostrando che l'iPhone, come gli altri prodotti di Apple, fa della funzionalità la sua vera forza.

Ad ogni modo vendedo il keynote - disponibile in streaming - iPhone sembra veramente un bel prodotto e ovviamente molti di noi non vedono l'ora di averlo. Anche il mercato sembra sembra ottimista facendo registrare alla chiusura dei mercati uno stimolante +7.10 (8.31%). Vedremo, ci resta solo da aspettare. Intanto è quantomeno curioso ripercorre galleria dei vari 'fake' di iPhone comparsi sulla rete in questi mesi.

Riccardo Giraldi

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Bill Gates non ha tradito le aspettative di chi lo attendeva al Consumer Electronics Show (CES), che ha aperto i battenti l'8 gennaio 2007, a Las Vegas.

Il presidente di Microsoft continua a far sognare gli appassionati di tecnologia, in un mondo che corre spedito verso l'interazione tra diverse piattaforme.

Convergenza tra informatica e televisione è la parola chiave di questa 40ma edizione della più grande mostra di hi-tech al mondo.

Connettere persone, case o automobili per accedere a internet anytime e anywhere , condividere simultaneamente dati o video, pilotare dispositivi a distanza…è da qui che partono i 2.700 espositori del CES.

La kermesse si estende su una superficie pari a oltre 35 campi di football e sono attesi oltre 150mila visitatori, che potranno vedere in anteprima mondiale le più recenti integrazioni di personal computer e televisione, tramite la tecnologia IPTV , e di Tv e cellulare tramite lo standard WiMAX .

Grande spazio anche per l' alta definizione , forte della nuova tecnologia SED (surface-conduction electron-emitter display) di Canon e Toshiba , che garantisce prestazioni superiori rispetto agli apparecchi LCD , e lo scambio di contenuti peer-to-peer tra utenti. Sarà presentato, infatti, a Las Vegas il nuovo TiVo Home Movie Service , videoregistratore che permette agli utenti di interagire e di scambiarsi file video online.

Ma le attese erano tutte per Bill Gates che, nella cerimonia di apertura ha presentato il server domestico di 'connessione' delle case, una sorta di deposito virtuale per immagazzinare, centralizzare, proteggere e mettere in comune con l'esterno, nonché interagire con tutti i contenuti digitali disponibili, generati da pc e Tv fino ai lettori Mp3.

Ebbene sì, il futuro di Microsoft passa dai salotti di casa ed è su questo versante che si faranno la concorrenza i grandi colossi tecnologici e dell'elettronica di consumo.

La società di Redmond ha levato il proprio asso dalla manica e presentato Windows Home Server , il software offerto e pensato per la creazione delle community e per la condivisione di interessi e informazioni con amici e famiglia, quasi in concomitanza con l'avvio della vendita retail di Windows Vista , l'ultimo sistema operativo del gruppo.

Una categoria che, secondo Bill Gates, avrà un grande seguito, come dimostra l'ovazione che ha accolta le nuove proposte nella sala dell'hotel The Venetian di Las Vegas.

Il presidente di Microsoft è convinto che Windows Home Server rappresenti “un passo tecnologico obbligato ” visti i tempi ormai maturi in relazione, ad esempio, della diffusione di apparecchi digitali nel 65% delle famiglie americane e nella misura del 40% per quanto riguarda i computer.

Dalla living room all'auto, “…presentiamo una serie di nuovi software e servizi per gestire al meglio e nel modo più semplice la vita quotidiana, l'espressione delle idee e la condivisione degli interessi ”, ha spiegato Bill Gates.

Oltre alla “casa connessa”, come evoluzione tra le più importanti dell'elettronica, il server domestico è parte di un pacchetto di prodotti del leader mondiale dei software che vede in decisa evidenza Windows Vista, dalla cui dimostrazione emergono interessanti modalità di ricerca, oltre a capacità di grafica e multimediali (con DreamScene).

“Vista è un collettore di applicazioni ”, ha assicurato Gates, proprio quasi mentre scorre sugli schermi la veduta tridimensionale di Las Vegas. “Cambieremo il mondo un desktop alla volta ”, ha dichiarato.

Si è passati, quindi, alla dimostrazione di quella che potrebbe essere la casa del futuro, con la cucina interattiva e la camera da letto con maxischermi che proiettano foto decorative o che veicolano email

Grande attesa anche per Zune , l'anti-iPod (è confermata la stima di vendita di un milione di pezzi per giugno) e c'è l'annuncio della console XBox 360 (venduta a fine 2006 in 10,4 milioni di pezzi, più dei 10 milioni attesi) come decoder per il collegamento alla IPTV, in accordo con una decina tra telcos statunitensi e internazionali.

Già in corso accordi con Telecon Italia e Wind . Mentre si discute ancora sui contenuti con colossi del settore come CBS e Liberty Media.

Intanto la forte richiesta di XBox 360 HD-DVD (la versione lettore Dvd) e la forte domanda di contenuti scaricati da internet (oltre 100 milioni in circa un anno, da film ai programmi Tv), fanno della console, ha riferito Gates, “ …uno strumento eccezionale di entertainment ”.

La rivoluzione Microsoft non finisce qui: il gruppo ha annunciato anche un accordo con Ford Motor per integrare nelle auto telefoni cellulari e riproduttori di musica digitale. Sync, questo il nome, è un software capace di accettare comandi vocali, grazie al quale il guidatore può interagire con cellulare, player musicale e posta elettronica senza staccare le mani dal volante.

“…Entriamo in una nuova era”, ha garantito Gates e “ …dobbiamo integrare anche le automobili nel sistema, in modo molto semplice”.

La convergenza tra internet e televisione, considerato un passaggio fondamentale per l'elettronica di consumo, è pure l'obiettivo dell'eterno rivale di Microsoft. Parliamo della Apple di Steve Jobs che, in occasione della convention MacWorld , presenterà i propri progetti, in particolare la soluzione iTv , una nuova interfaccia per portare i contenuti del computer (video e audio) sul televisore.

iTv consentirà di visionare su un normale televisore foto e video presenti sul proprio computer, sia esso Mac o Windows; un prototipo di iTv era già stato presentato l'anno scorso. Jobs e i suoi sperano di sottrarre a Microsoft una fetta del mercato dei "media center", i computer che portano in salotto i file multimediali.

Una tendenza emerge con forza: i player del mercato hi-tech riuniti al CES puntano a immettere sul mercato dispositivi più potenti, performanti e multifunzione, dal maxischermo al minilettore digitale.

Ma per Bill Gates, questo mondo convergente presenta ancora forti debolezze e ha avvertito: “…manca l'elemento chiave, i collegamenti”.

Il presidente di Microsoft ha, quindi, concluso, dichiarando: “…Non so se ci rivedremo il prossimo anno al CES ”, alludendo alla propria decisione di lasciare il mondo del software per dedicarsi alla filantropia.

Ma una cosa è certa, con o senza Bill Gates, il mercato dell'elettronica di consumo è ormai alla svolta: il nostro futuro sarà sempre più tecnologico e convergente!

Raffaella Natale

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Di Altri Autori (del 08/01/2007 @ 08:29:31, in Internet, linkato 1921 volte)

I dati sono impressionanti e danno da pensare: ogni giorno 40 milioni di utenti Internet in America (circa un terzo del totale) naviga sul web senza uno scopo particolare se non quello di passare il tempo e di divertirsi (possibilmente). Il recente studio curato da Pew Internet life ci dice che la ricerca di divertimento è la terza attività più popolare tra gli utenti della Rete, alle spalle solo dello scambio di email e delle ricerche sui motori.
E il fenomeno non riguarda solo i giovani, i teen-agers come sarebbe logico attendersi: una recente indagine curata da eMarketer dimostra ad esempio che la metà dei frequentatori di YouTube ha più di 35 anni.

Si tratta di un trend assolutamente rilevante se è vero che questo numero di utenti “goderecci” si è raddoppiato nel corso di un paio d’anni.
L’ affermarsi di siti di user generated content (come YouTube e I-tune) dove è possibile scaricare e scambiare filmati, musica, animazioni ecc in modo anche del tutto gratuito ha rappresentato un fattore rilevante nell’alimentare questa tendenza; lo stesso grande sviluppo che hanno avuto i cd social networking (come ad esempio MySpace e LinkedIn) dove gli utenti sono invogliati a relazionarsi anche in modo molto informale per conoscersi, scambiarsi esperienze, passioni, ecc. Come fattore di facilitazione rispetto a questo fenomeno dobbiamo anche segnalare il diffondersi molto rapido di connessioni ad alta velocità che consentono di scaricare ( e caricare) files da Internet anche di dimensione molto consistente in tempi relativamente brevi.

Nonostante l’enorme successo riscosso da siti di user generated content e social networking, gli investimenti pubblicitari in questi settori sono ancora molto modesti: si stima che nel 2006 saranno spesi negli USA 16 miliardi di dollari in advertising online con una straordinaria crescita del 33% rispetto al 2005. Ebbene solo l’ 1,75% di questo ammontare (pari a 280 milioni di dollari) riguarda questa tipologia di siti.

Perchè le agenzie e le aziende sono ancora così riluttanti a investire su questi fenomeni ? Ci sono due motivi fondamentali: il primo è che il modello del classico online advertisment (banner, intestitial, link sponsorizzato, ecc) non funziona bene in questo tipo di siti; il secondo è che postare un commento o inserire un filmato o effettuare qualsiasi altra attività in queste community è un rischio che la maggior parte delle aziende non vuole assumersi. Potremmo dire con un linguaggio un po’ colorito che “non vogliono sputtanarsi”; in realtà temono spesso le reazioni che gli utenti della Rete potrebbero avere su un determinato prodotto o servizio, magari attivando spirali di viral marketing negativo.

Peraltro i primi tentativi di comunicazione commerciale all’interno di questi siti, studiata in maniera specifica rispetto alle dinamiche delle varie community, hanno avuto esiti molto promettenti: è il caso ad esempio della campagna effettuata su MySpace per promuovere il film Clerks 2. I primi 10.000 che avessero segnalato il film ad un amico avrebbero avuto l’onore di vedere il loro nome nei titoli di coda; ebbene nel giro di 6 ore ben 180.000 persone hanno effettuato questa segnalazione nella speranza di poter “apparire” come supporters del film.

Secondo molti analisti, vi è un gap evidente tra quello che gli esperti di web marketing e gli investitori pubblicitari credono siano le motivazioni degli utenti di queste comunità virtuali e invece il comportamento reale online: sfruttando la facilità di interazione di Internet e la velocità del passa-parola ci sono enormi possibilità di veicolare messaggi su prodotti, servizi, iniziative delle aziende.
Bisogna però avere l’umiltà e l’attenzione di inserirsi in qualità di utenti nei social network o nelle altre community per capire bene quali sono i meccanismi individuali e collettivi per poi poter proporre una propria iniziativa commerciale che potrebbe riscuotere anche un grande successo.

Marco De Alberti  

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Di Altri Autori (del 05/01/2007 @ 08:25:51, in Strategie, linkato 2346 volte)

Vodafone si prepara a sbarcare in India. La società delle telecomunicazioni sarebbe interessata al quarto operatore di telefonia mobile del paese, il gruppo Hutchison Essar. Secondo indiscrezioni di stampa, le trattative sarebbero già state avviate e il prezzo dell’operazione si aggirerebbe intorno alla cifra astronomica di 14 miliardi di dollari. Vodafone non sarebbe l’unica società interessata all’acquisto della società dei cellulari indiani perché tra i pretendenti ci sarebbe anche uno dei maggiori gruppi delle telecomunicazioni del paese, la Reliance Communications Ltd . Qualche mese fa il Ceo di Vodafone, Arun Sarin, aveva dichiarato di essere interessato all’acquisizione di operatori non convenzionali.

Via Pubblicità Italia

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KFC, nel Regno Unito, eliminerà i giocattoli dai suoi menù per bambini (una volta, ovviamente, terminata la campagna promozionale centrata sui personaggi del film di animazione "Happy Feet").

Si tratta della seconda mossa all'indietro da parte di catene di fast food operanti in UK dopo l'annuncio di Burger King - che dal 22 dicembre smetterà di passare la propria pubblicità nei programmi televisivi dedicati all'infanzia.

In entrambi i casi si tratta di una mossa volta ad anticipare una decisione dell'Ofcom (l'ente regolatore della comunicazione nel regno britannico) - che ha fatto chiaramente capire la propria intenzione di proibire a breve termine la comunicazione volta a promuovere prodotti alimentari che l'ente consideri poco salutari...

Queste operazioni "censorie" sono destinate a suscitare non poche polemiche, generalemente sul tema della libertà di scelta e dell'autodeterminazione, per lo meno quando si tratti di target adulti.

Da genitore, anche se coinvolto nel mondo della comunicazione e del marketing, non riesco però a trovare questa forma di pressione così negativa, anzi, tutto sommato l'approvo calorosamente.... (basta guardarsi intorno e vedere quanti bambini sovrappeso ci sono in giro, se le fredde statistiche sull'obesità infantile non bastano a convincerci...)
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Di Max Da Via' (del 01/01/2007 @ 20:41:35, in Prodotti, linkato 3011 volte)
Oltre alla già citata sfida tutta americana tra PS3 e Xbox 360 un altro duello era atteso con attenzione da molti osservatori oltreoceano ed era quello tra due lettori mp3: il leader di mercato iPod avrebbe trovato sulla propria strada lo Zune, il nuovo apparecchio targato Microsoft.

I dati di vendita sembrano indicare una vittoria netta a favore della casa di Cupertino: nella prima settimana di presenza sul mercato, nel mese di Novembre, lo Zune si è conquistato un modesto 9% delle vendite del settore, un risultato non all’altezza delle aspettative e comunque ben lontano dalla leadership dell’iPod. Ma la situazione per la Microsoft si è ulteriormente complicata nella settimana successiva: secondo le stime di NPD Group nel periodo considerato Zune è sceso al quinto posto nelle vendite, con una percentuale pari all’1,9%.

Risultati positivi invece per la Apple, che a metà Dicembre poteva vantare una quota di mercato dell’82,7% nel settore dei player a disco fisso (anche se in leggero calo rispetto allo stesso dato nell’anno precedente, dove si attestava attorno all’86,8%). Considerando anche i lettori a memoria flash la quota della Apple è invece del 63,2%, sostanzialmente in linea con i dato dell’anno precedente.

Nonostante le grandi attese e il clamore che ne ha preceduto il debutto la strada per lo Zune sembra quindi decisamente in salita, ponendo la Microsoft in una situazione delicata che ricorda per certi versi la combattuta sfida con la Sony quando ha esordito l’Xbox. Anche allora infatti il colosso di Redmond ha dovuto faticare no poco per ritagliarsi uno spazio in un settore dominato dalla rivale giapponese e i risultati di mercato la vedono tuttora nettamente relegata in seconda posizione.

I motivi alla base dei deludenti risultati dello Zune derivano in parte dall’enorme popolarità del dispositivo rivale, sinonimo ormai di lettore mp3, ma anche da una strategia di lancio che non è riuscita a fare breccia come sperato nei punti vendita, creando efficaci sinergie con i rivenditori.

Un sondaggio della Piper Jaffray, condotto su 40 negozi, evidenzia come il personale che segue la categoria dei lettori portatili abbia una conoscenza molto limitata dello Zune, al punto che viene consigliato solo dall’8% del campione considerato, contro il 75% dell’iPod. Questo influenza ovviamente il processo di acquisto del consumatore, che nella maggior parte dei casi troverà quindi conferma che la scelta migliore per le sue necessità è proprio il già noto player della Apple.

Anche alcuni limiti legati alle caratteristiche distintive di Zune hanno però contribuito alla fredda accoglienza da parte del mercato. La decantata innovatività del lettore è stata infatti bruscamente ridimensionata: non è possibile effettuare acquisti direttamente dal dispositivo, ma anche la possibilità di condividere i brani tra gli utenti è pesantemente condizionata dal limite di poter ascoltare il materiale scambiato solo tre volte in tre giorni.

Nonostante i deludenti risultati finora conseguiti Brian Lee, vice presidente della divisione Entertainmet della Microsoft, è convinto di poter raggiungere il traguardo del milione di Zune sul mercato entro Giugno 2007, soprattutto grazie al lancio internazionale del dispositivo, previsto per i prossimi mesi.

Via Macity
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Di Altri Autori (del 29/12/2006 @ 16:16:09, in Prodotti, linkato 2950 volte)
Dai primi dati sulle vendite di Natale, i notebook impennano grazie al downpricing. Scongiurato l'effetto Vista?
I primi dati sono di matrice statunitense, ma servono da termometro del mercato. Fin dal primo fine settimana dedicato agli acquisti di Natale, quello del Ringraziamento per intendersi, i consumatori sembrano sempre più nettamente orientati verso l'acquisto di notebook. E le cifre sono indiscutibili, visto che le vendite di pc portatili nelle prime tre settimane del periodo dello shopping natalizio sono cresciute del 57,7% rispetto allo scorso anno.

Complessivamente si può dire oggi che il 65% delle macchine vendute attraverso la grande distribuzione organizzata o specializzata siano notebook, laddove nello stesso periodo dello scorso anno si parlava di un sostanziale equilibrio tra le piattaforme mobili e i desktop.

Di certo, il calo dei prezzi ha avuto il suo peso: si parla di un -20,8% rispetto allo scorso anno, con le migliori offerte, però, lanciate nei primi giorni della campagna di Natale.

E proprio il fattore prezzo sembra rappresentare il migliore contrappeso all'assenza di Windows Vista.

Via Smaunews.it
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Di Altri Autori (del 28/12/2006 @ 15:58:53, in Internet, linkato 3347 volte)
L'osservatorio del Politecnico di Milano stima una crescita del 40% per i negozi online specializzati nell'It e nell'elettronica di consumo

It ed elettronica di consumo sul Web viaggiano a gonfie vele. Secondo i dati dell'osservatorio sull'e-commerce del Politecnico di Milano il 2006 dovrebbe chiudersi con una crescita del 40% per i negozi online specializzati nell'high tech che dovrebbero registrare un fatturato di poco superiore ai 430 milioni di euro. Non cambia rispetto al 2005 l'incidenza sulle vendite complessive che staziona attorno all'11%, mentre il tasso di penetrazione su totale retail del comparto è attorno al 3%.

Secondo le stime del Politecnico, i negozi online quest'anno dovrebbero evadere circa 2,5 milioni di ordini con uno scontrino medio di 180 euro in calo del 15% rispetto allo scorso anno. Il calo si spiega anche con la crescita delle vendite di consumabili e accessori, ma anche con l'aumento del numero di negozi di eBay che vendono prodotti informatici e che di solito hanno scontrini medi con un valore inferiore rispetto agli altri punti vendita sul Web.

Gran parte del mercato rimarrà nelle mani dei pure player (i negozi solo online) e dei pochi operatori della distribuzione moderna che hanno deciso di investire su Internet. Il settore rimane comunque uno dei più concorrenziali. I primi cinque operatori hanno una quota del 36% delle vendite, la più bassa fra i vari comparti presenti in rete. Una situazione che mette sempre più a rischio la marginalità degli operatori. Secondo il rapporto, infatti, pochissimi nomi riescono a raggiungere volumi di vendita tali da avere un seppur basso potere negoziale nei confronti dei fornitori.

Per questo gli operatori cercano di non affidarsi completamente a un modello di virtual reseller puro, ma cercare per quanto possibile di operare secondo una logica mista, accettando di non acquistare solo sul venduto e cogliere occasioni di acquisto con margini più interessanti. Altri cercano di allargare la gamma di prodotti puntando anche su sport e tempo libero, fai da te e salute che garantiscono margini più elevati, mentre un'altra strada è rappresentata dalle iniziative cross & up selling sul modello di Pixmania. In pratica per ogni prodotto che il cliente mette nel carrello vengono proposti upgrade e accessori che garantiscono qualche punto percentuale in più di margine.

I principali negozi online

Bow
Fatturato 2005: 9,5 milioni (+27%)
Fatturato 2006: 15 milioni (stima)
Assortimento: 6.500 referenze

Gruppo Chl
Fatturato 2005: 31 milioni di euro
Assortimento: 8.000 prodotti

ePrice
Assortimento: oltre 37.000 codici
Fatturato 2005: 18 milioni
Fatturato 2006: 25 milioni (stima)

Mallteam
Fatturato 2005: 16 milioni (+75%)
Fatturato 2006: 18 milioni (stima)
Assortimento: 24.000 referenze

Mediamarket
Fatturato 2005: 32,4 milioni (+15,2%)
Assortimento: 3.000 articoli


Monclick
Fatturato 2005: 3,8 milioni
Fatturato 2006: 18-19 milioni (stima)

MrPrice
Fatturato 2005: 23 milioni (+10%)
Fatturato 2006: 28 milioni (stima)
Assortimento: oltre 10.000 codici

Luigi Ferro
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