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  mymarketing.it: il marketing fresco di giornata... di Admin
 
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Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
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\\ : Storico (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Roberto Venturini (del 08/06/2007 @ 07:35:40, in Marketing, linkato 3373 volte)

...che ha già causato alzate di scudi da parte dei tradizionalisti. ; - )

Da che mondo è mondo. il vino si vende - o meglio si "posiziona" - in base alle sue caratteristiche, al tipo di vitigno... insomma, in enoteca o al super dobbiamo scegliere tra un Chianti e un Dolcetto, tra un Gewurtztraminer e un Morellino....

Bene, ma dal punto di vista marketing questa è un'eresia!

Stiamo parlando del prodotto e non del benefit, stiamo dando per scontato che il target "sappia", abbia un'idea di che gusto avrà il Brachetto, sappia che gli piacerà e con che cibi accoppiarlo.

Trattandosi di un bene esperienziale (sappiamo se abbiamo buttato i soldi solo quando abbiamo assaggiato il prodotto acquistato, quindi è troppo tardi) è evidente che molta gente non addentro al mondo enologico abbia fortissime riserve e che la propria ignoranza possa portare al consumo di prodotti come il Tavernello.

Nel dubbio, se non ho voglia di sperimentare, piuttosto che sprecare qualche euro per un prodotto che magari non mi piace e non so scegliere vado sul sicuro, spendo poco, rischio poco e il prodotto in fondo non è poi così male.... (almeno così mi dicono, io non l'ho mai assaggiato).

Una soluzione alternativa

Una soluzione alternativa, focalizzata sulla performance del prodotto e non sulle sue caratteristiche viene invece adottata dalla casa vinicola Amazing Food Wine Co, che ha lanciato la gamma di vini chiamata "Wines that love".

Così se stasera fate il pollo, comprate una bottiglia di "Wine that loves roasted chicken", se fate la pizza, una bottiglia di "Wine that loves pizza" e coì via per bistecca, pasta al pomodoro, salmone etc.

Sarà un sacrilegio per la "cultura" del vino, ma per molte persone una porta in cui entrare in questa cultura o, più semplicemente, per bere decentemente e senza grossi errori...

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Di Altri Autori (del 07/06/2007 @ 07:42:46, in Tecnologie, linkato 1897 volte)

YouTube Mobile arriva sui cellulari Vodafone. Il nuovo servizio, disponibile da ieri, permette a tutti i clienti Vodafone di utilizzare i servizi del e sito di video-sharing direttamente dal proprio cellulare. YouTube offrirà una selezione dei migliori video, consentendo a tutti i clienti Vodafone di accedere a quelli di maggiore interesse ovunque ed in qualsiasi momento. Un'area del portale Vodafone live!, collegata direttamente al sito YouTube Mobile, consente a tutti i clienti di accedere ai video in modo semplice ed immediato. You Tube offrirà una sezione dedicata a Vodafone Italia sul proprio sito Internet (all'indirizzo: www.youtube.com/vodafoneitalia ), dove i clienti potranno caricare i propri contenuti legati al mondo Vodafone. Il gruppo Vodafone ha annunciato la partnership con YouTube lo scorso febbraio. Vodafone e YouTube continueranno a collaborare nei prossimi mesi, al fine di ampliare ulteriormente la propria offerta. Il costo d'accesso ai video di YouTube Mobile, in promozione fino al 31 luglio 2007, e' pari a 0,25 euro.

Via Pubblicità Italia

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Di Altri Autori (del 04/06/2007 @ 07:41:47, in Media, linkato 1837 volte)

Il gioco online guadagna spazio negli Usa. Come numero di utenti, ma soprattutto riesce a farsi largo in Tv. Con un accordo che rappresenta un segnale importante per il futuro del gioco online, che da tempo sta cercando di trasformarsi in un business, la Major league gaming ha siglato un accordo con Usa Network per portare gli incontri del suo circuito sulla televisione via cavo.
Percorrendo la strada già tracciata dal World poker tour (in Italia i match di poker sono già visibili su Sky) e dalle gare automobilistiche del Nascar, la league del gioco online è riuscita a ottenere una presenza in Tv fondamentale per attirare nuovi sponsor e fare decollare i videogame su Internet. Il circuito prevede tappe in sette città e inizierà la prossima settimana a New York per finire in novembre a Las vegas. Alle gare partecipano circa 1.500 concorrenti che si sfideranno su Halo 2 e Super Smash Bros. Melee World.

Via Smaunews.it

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Di Roberto Venturini (del 01/06/2007 @ 07:26:28, in Marketing, linkato 1737 volte)

Proseguiamo il ragionamento sui codici a barre per i cellulari e le loro applicazioni in campo marketing.

In Giappone già da tempo è stato introdotto il sistema, che si è appoggiato su un mondo telefonico che ha in qualche modo saltato Internet e ha dato l'accesso a giochi, servizi, informazioni attraverso l'iMode.

Con il risultato che i Giapponesi (ma anche i Coreani) da anni usano con intensità spaventosa il telefonino per tutta una serie di applicazioni networked.

Secondo una ricerca condotta in Giappone, se il 99% degli utenti richiede un telefonino con la macchina foto, un 56% ritiene indispensabile un lettore di codici (siano essi i classici codici a barre o i più avanzati QR codes ) ed oltre il 70% ha già usato questi codici per accedere a informazioni o servizi.

Non sono pochi coloro che, oltre ad email e indirizzo del sito Internet personale/aziendale hanno già messo sul proprio biglietto da visita un monocromatico codice d'accesso ad uso del cellulare del potenziale cliente / amico / fornitore...

Non solo: questi codici stanno per rivoluzionare aspetto ed uso dei badge aziendali e dei biglietti d'accesso a treni, metropolitane, concerti, musei...

Lo scenario che ci si prospetta è interessante. Ogni comunicazione potrà avere "embedded" una serie di informazioni di approfondimento. Il cartellone del film potrà permetterci di arrivare con un click agli orari delle sale che lo programmano, alla recensione, ai trailer - in modo da poter decidere dal cellulare se è cosa che ci gusta o no.

La copertina di un disco potrà permetterci di ascoltare un campione, di leggere la biografia dell'artista. Un prodotto ad alto contenuto tecnico potrà nella sua pubblicità contenere un accesso diretto ad una scheda (multimediale?) di presentazione e così via.

E anche il mondo dell'advertising e delle promozioni potrà trovare nuovi modi di farci giocare coi prodotti.

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Di Altri Autori (del 31/05/2007 @ 07:41:03, in Pubblicità, linkato 2569 volte)

Sembra un partito preso e invece no. La propensione a ignorare (o a cercare di ignorare) campagne come Fastweb, Infostrada e Vodafone nasce dal senso di sazietà che tali campagne provocano. Come aver mangiato un maiale intero. Si accende la televisione ed è certo che un Fiorello, un Bongiorno, un Valentino Rossi, o un Totti ci ricorderanno che, da italiani, non possiamo sfuggire alle due figure di riferimento della televisione generalista italiana: il campione sportivo e il presentatore TV.
Un intero sistema di valori è affidato a questi personaggi, che rappresentano la storia (quella della televisione, naturalmente, perché anche vestito da Garibaldi e da Alighieri, Mike racconta solo se stesso), mentre Fiorello rappresenta l’entertainment ben educato, Valentino Rossi l’ardire sbarazzino e Totti – pensavate il calcio? macchè: Totti rappresenta la famiglia, con moglie sempre incinta o appena sgravata.
E la famiglia, ancora e sempre la famiglia, è la protagonista dell’altra serie di spot cugini, quelli di Telecom per Alice e Aladino.
Non c’è nessun merito a produrre questo tipo di commercial: basta avere le risorse necessarie per i testimonial e per raggiungere un GRP da fastidio. Poco importa che testimonial e provider si confondano fra loro.
Non sarà un caso che candidati al Big Brother Award 2007 (premio assegnato a chi ha più danneggiato la privacy), nella categoria “Peggior Azienda Privata”, siano proprio tre telefonici: Infostrada, Wind e Telecom Italia. Un premio in negativo ben meritato.

Via Lillo Perri

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Di Gianluigi Zarantonello (del 26/05/2007 @ 12:05:35, in Internet, linkato 2825 volte)

Articolo a cura di Giovanni Quaglino

Il click fraud si sta rilevando uno dei fenomeni più incisivi sulle dinamiche di redditività degli investimenti pubblicitari online. Recentemente un'approfondita ricerca realizzata da ClickForensic™ ha rivelato un incremento generalizzato del fenomeno a livello mondiale, individuando nel 15% l'impatto medio dei click fraudolenti sul totale del fatturato di settore, con un aumento di oltre 20 punti percentuali rispetto a soli 12 mesi fa.

Va tuttavia considerato che su alcuni settori ad alto tasso di competitività tra gli inserzionisti (come quello turistico o dei servizi web), i valori rilevati di Click Fraud salgono drasticamente, abbattendo così in modo netto il ROI atteso sulle campagne.

Le responsabilità del Click Fraud sono da attribuire a diverse fonti:
œ Click robots
œ Competitors dell'inserzionista
œ Reti di contenuto, cioè partner dei fornitori del servizio adv
e benchè i controlli di Click Fraud Detection si stiano via via affinando, gli escamotage utilizzati dai Click Frauders sono sempre più efficaci (sostituzione dell'indirizzo IP successivamente al click, attesa del tempo di default del fornitore prima del click successivo, etc ...).

Vanno dunque adottate strategie apposite e strumenti dedicati per verificare in maniera sistematica il Click Fraud sui propri investimenti pubblicitari online. Dotare il proprio sistema di tracciamento di statistiche individuali, verificare i trend di traffico e di conversione, seguire gli 8 principi del Click Quality Council e disporre di una reportistica indipendente nel caso in cui si riscontri click fraud sui propri annunci sono alcune delle azioni richieste ai web marketing manager per marginare questo rischio.

Le statistiche individuali ottenute tramite “cookie”, “IP” e “associazione anagrafica” consentono infatti di tracciare il comportamento del singolo visitatore, permettendo così di verificare in maniera dettagliata eventuali fenomeni di Traffico Anomalo attraverso l'analisi diacronica dei trend di traffico sui click a pagamento.
Anche la verifica sui tassi di conversion dei diversi canali può costituire un indice abbastanza indicativo di eventuale Click Fraud.

Recentemente, inoltre, il Click Quality Council ha indicato 8 linee guida utili a tutelare gli inserzionisti pubblicitari online:

1. Non pagare i click ripetuti nella stessa sessione

2. Non pagare il traffico derivante dai Bots

3. Verificare dove, quando e come sono visualizzati i propri annunci pubblicitari

4. Richiedere una gestione semplice ed efficace delle liste di esclusione di domini e indirizzi IP

5. Richiedere al fornitore informazioni dettagliate su tutti i click addebitati.

6. Non pagare per traffico con origini diverse da quelle definite nelle specifiche di geotargeting

7. I fornitori dovrebbero adottare soluzioni di verifica indipendente sulla qualità dei propri click generati

8. I fornitori dovrebbero fornire un meccanismo semplice per armonizzare il costo dei click su base mensile

Il disporre o meno di un'accurato report documentale in grado di testimoniare da un punto di vista tecnico l'effettivo click fraud subìto rappresenta quindi un fattore fondamentale perchè l'inserzionista possa sperare di ottenere dal fornitore un rimborso sul danno stimato.

Il fornitore, che è da considerarsi quindi a tutti gli effetti anch'esso una vittima di questo fenomeno, può così verificare l'effettiva contestazione ricevuta, confrontando i propri dati di traffico con il report inviato dall'inserzionista, e procedere, eventualmente, al rimborso dell'addebito ingiustificato (solitamente attraverso click supplementari disponibili).

Il rischio infatti di danneggiare la propria immagine, di deludere le aspettative di ROI dei clienti o di dover fronteggiare insidiose questioni legali, induce il fornitore a scegliere soluzioni di collaborazione con i propri inserzionisti, rispettando così la mission della loro attività: fornire utenza qualificata.

In definitiva, fidarsi del proprio fornitore è bene, ma controllare è meglio ...
E meglio ancora è affidarsi a sistemi affidabili ed indipendenti di click fraud detection, in grado di ottimizzare realmente il ROI sui propri PPC.

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Di Roberto Venturini (del 25/05/2007 @ 07:31:45, in Marketing, linkato 2438 volte)

Secondo me Internet continuerà a cambiare molto, anche a breve termine.
Uno dei principali fattori di cambio sarà la diffusione dell'accesso alla Rete attraverso terminali mobili. In parte PDA, Smart Phones, tablets o navigatori. Ma lo strumento principe sarà il classico telefonino.

Il telefono - almeno per un bel po' - resterà primariamente uno strumento per parlare e solo secondariamente per navigare e inviare email... almeno per l'utente medio, quello si deve portare sull'Internet Mobile per fare i volumi, la massa critica, innescare l'effetto di rete (Italia esclusa, credo - visto le attuali tariffe della connessione mobile, tali da impedire qualsiasi diffusione "popolare" del mobile browsing).

Il telefonino Internet per le masse dovrà fare i conti con le limitazioni insite nel suo form factor - la difficoltà di inserire testi per il tramite di una tastiera che resterà nella maggior parte dei casi minuscola e poco ergonomica.

D'altra parte, modi nuovi di fare interagire il telefono con la Rete e con l'ambiente circostante potranno aprire nuove opportunità di servizio, di business.

Da tempo si sta lavorando per usare uno strumento "antico" come il codice a barre per attivare una connessione sul nostro cellulare.

Il principio di questi sistemi è banale: se il cellulare dispone di una macchina fotografica, con un apposito software lo si può trasformare in un lettore di codici a barre. E nel codice a barre si può codificare un indirizzo Internet o un qualche set di istruzioni.

In questo modo, puntando il telefono verso uno di questi simboli e premendo un tasto o due, si può attivare una connessione ad un sito. Si può permettere ( e sopratutto incentivare) la connessione immediata ad un sito aziendale semplicemente "fotografando" un codice posto sulla confezione, su una pubblicità, su un catalogo.

Permettendo un semplice e rapido passaggio dalla fase di awareness / interesse verso un prodotto alla fase di approfondimento, di avanzamento verso la decisione d'acquisto, presa "in movimento". Uno strumento dunque di servizio, di informazione ma sicuramente anche molto di marketing.

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Di Altri Autori (del 23/05/2007 @ 07:33:50, in Pubblicità, linkato 2702 volte)

Nielsen Media Research, l’azienda di riferimento nel monitorare e valutare la comunicazione delle imprese, ha divulgato i dati riguardanti gli investimenti pubblicitari del primo trimestre 2007.
In generale, la spesa pubblicitaria (superiore a 2.174 milioni) ha chiuso con un valore negativo nei mesi di gennaio e febbraio (-1,1% rispetto al periodo corrispondente del 2006), mentre il mese di marzo ha fatto registrare una inversione di tendenza con un recupero di +4,4%. La televisione ha avuto un calo di -4,7% e la radio di -3,5%. Bene, invece, la stampa, cresciuta del +5,1% (i risultati più positivi vengono dai quotidiani a pagamento, dalla Free Press e dai mensili, in calo invece i settimanali con -3,1%), e Internet che segnala un +44,2%, con un tasso di +50,4% per il mese di marzo.
Infine, le prime rivelazioni del monitoraggio dei canali Sky indicano, per aprile, un passaggio pubblicitario di 53.000 annunci, per un totale di 256 aziende.
Tra i maggiori investitori Ferrero, Wind e Unilever.

Via Lillo Perri

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Di Altri Autori (del 21/05/2007 @ 07:12:19, in Marketing, linkato 2320 volte)

Nel 2006 il mercato mondiale dei servizi It ha messo a segno un incremento del 6,4%, passando da 631,8 a 672,3 miliardi di dollari.

Secondo Gartner, che ha presentato i dati nella giornata di ieri, particolarmente positivo è stato l'andamento dei servizi di Business Process Outsourcing, per i quali si parla di una crescita dell'8,6% a livello mondiale.

Va sottolineato che si tratta di un mercato particolarmente frammentato: non a caso, per effettuare la sua analisi Gartner studia oltre 400 player, che rappresentano il 70% del mercato mondiale.
Il primo posto della classifica dei fornitori di servizi It spetta a Ibm, che con 48,247 miliardi di dollari, in crescita dell'1,8% rispetto all'anno precedente, si aggiudica il 7,2% del mercato. Al secondo posto Eds, con 21,268 miliardi, in crescita del 7,6%, corrispondenti a una share del 3,2%.

Terzo posto per Fujitsu, con 17,887 miliardi e una share del 2,7%, tallonata da Accenture, con 17,231 miliardi, in crescita del 7,8%. Al quinto posto Hp, con 16,442 miliardi, a sua volta seguita da Csc, ferma a 14,682 miliardi.

Via Smaunews.it

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Di Roberto Venturini (del 18/05/2007 @ 07:44:06, in Prodotti, linkato 2843 volte)

Un nuovo esperimento nell'arena della Mass Customization e del marketing individualizzato...

Kleenex ha aperto ai suoi fedeli consumatori la possibilità di crearsi i propri fazzolettini personalizzati. Andando sul sito www.mykleenextissue.com (*) è infatti possibile per la clientela americana far realizzare dall'azienda una confezione in esclusiva, magari per celebrare un momento speciale...

Si tratta non dei fazzolettini da mettersi in tasca ma di confezioni ovali di cartone da tavolo, beninteso.

La personalizzazione consiste nell'uso per la confezione di una foto digitalizzata inviata al sito dal cliente, nella scelta di un testo e nella scelta del fondo per i fazzolettini.

Il costo della confezione personalizzata è di 4,99$ + la spedizione e la consegna avviene entro una settimana .

(*) Il sito è visitabile solo dagli utenti USA... ma c'è il trucco: cercate l'URL su Google e visitate le pagine messe in cache dal motore (cliccate "Copia Cache").

PS: Qui trovate la press release.

PPS: Qui trovate la presentazione del progetto / Case History da parte dell'agenzia che l'ha seguita

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