Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Riprendo, con i dovuti aggiornamenti, un mio articolo di diversi anni fa sui blog e le community come strumenti di marketing, argomento che credo possa essere ancora molto "caldo". Non mi riferisco qui alle brand community promosse dalle aziende ma all'utilizzo di quelle "neutre" già presenti sulla rete.
Questi strumenti possono essere utili all'uomo di marketing? Sicuramente sì.
Questi siti infatti sono una miniera di informazioni sui trend del settore e sulle esigenze dei relativi consumatori, che si scambiano impressioni ed esperienze sulle aziende e sui prodotti.
Inoltre gli utenti di Internet tendenzialmente sono pigri (nonostante gli strumenti offerti dal web 2.0 stiano infuenzando questo trend) e non sono molto propensi ad impegnarsi durante la navigazione, dunque quelli che frequentano attivamente le community ed aprono i blog rappresentano gli esponenti più vivaci e, spesso, avanzati, del relativo segmento d'interesse, soggetti altrimenti difficili da individuare all'interno dell'intero insieme dei consumatori.
Infine negli ultimi anni diverse software house hanno sviluppato motori intelligenti di ricerca e monitoraggio di che cosa si dice di un brand in rete, in grado di recuperare soprattutto topic dei forum e post dei blog che sarebbero impossibili da reperire altrimenti.
- http://www.alfemminile.com/, importante e vivace community rivolta alle donne
Gli spazi dunque sono notevoli ma occorre molta attenzione. Ecco allora alcuni consigli.
Primo: in caso di partecipazione dell'azienda alla community bisogna usare i linguaggi giusti, che di fatto variano a seconda del tipo di comunità, occorre quindi una buona sensibilità linguistica e la conoscenza dei codici semantici della Rete per poter trovare davvero un valido riscontro negli utenti.
Secondo, onestà e trasparenza: se si interviene nella community, ad esempio per contestare una diffamazione, lo si deve fare presentandosi come azienda, meglio se con nome, cognome e ruolo ricoperti.. Cercare di influenzare in modo forte la Community o il Blog senza "dichiararsi" può essere davvero controproducente, perché gli utenti possono scoprire l'inganno e le notizie sulla Rete viaggiano molto velocemente, per cui l'immagine di un'azienda, anche grande, può ricevere colpi durissimi.
Terzo: si può fare pubblicità tabellare sulle Community e sui blog senza problemi (a patto di non essere troppo invasivi), tuttavia i migliori strumenti restano concorsi, sondaggi e quiz, più partecipativi per l'utente e più ricchi d'informazioni per l'impresa.
In sostanza dunque il web resta una miniera incredibile di informazioni, che vanno però usate con intelligenza e trasparenza, nel pieno rispetto degli utenti.
Altro è poi costruire una relazione, ma di questo magari palerò in un prossimo post.
Gianluigi Zarantonello via http://webspecialist.wordpress.com
L'iPhone, secondo quanto recentemente dichiarato da Jobs, avrebbe raggiunto l'obiettivo di vendere 10 milioni di pezzi entro il 2008 con due mesi di anticipo (e vendendone 7 milioni di pezzi nell'ultmo trimestre).
Anche se c'è la crisi, c'è da pensare che le vendite natalizie faranno salire ancora un bel po' il numero.
Al di là di qualsiasi polemica o incensamento dell'azienda o del prodotto, di certo questi numeri rischiano di pesare sul futuro (o il presente) di Internet Mobile, con il prossimo contributo dei dispositivi android-based.
Che sia già ora di iniziare a sviluppare seriamente su queste piattaforme con pensieri, strategie e creatività focalizzate su questi terminali?
Comunque che Internet Mobile ci rivoluzionerà la vita sono anni che lo dico, ormai è solo una questione di tempo e nemmeno molto...
Io ad esempio, sono assolutamente affascinato dalle applicazioni geocontestuali che ho sull'iphone, che a seconda di dove sono mi danno indicazioni, liste o mi permettono di fare cose...
Chiaro che non è facile come trasformare queste tecnologie in azioni di marketing che funzionino...
A proposito di applicazioni, siamo arrivati a 200 milioni di downloads di applicazioni dall'iTunes Store - chiaro che la maggior parte saranno di contenuti gratuiti, però il numero è impressionante.
Btw anche le vendite di computer Apple stanno andando forte: comparando lo stesso trimestre dell'anno scorso ha fatto registrare un +16% di crescita in termini numerici, vendendo 2.2 milioni di computer.
Nuovo colpo messo a segno dal sito di video sharing YouTube. Il portale, che si sta concentrando su accordi che rendano i suoi contenuti liberi da questioni legate al mancato rispetto dei diritti d'autore, offrirà agli internauti show televisivi e film integrali presi degli archivi del colosso hollywoodiano Metro-Goldwyn-Mayer.
Gli Mgm Studios avvieranno la partnership rendendo disponibili su un canale di YouTube alcuni episodi del programma American Gladiators. Su un altro canale, Mgm offrirà senza tagli film come Il Monaco e I magnifici sette e clip di film popolari come Una bionda in carriera. La fruizione delle pellicole sarà totalmente gratuita e finanziata dai messaggi pubblicitari a esse collegati.
Qualche settimana fa YouTube ha stretto un'alleanza con la Rai, per diffondere online una selezione della produzione della televisione di stato. L'accordo è stato stretto attraverso RaiNet e ha segnato la nuova strategia editoriale del sito, volta a massimizzare la distribuzione e monetizzazione di contenuti mediante collaborazioni e condivisione dei guadagni con partner chiave. Ogni settimana RaiNet carica dei contenuti sul proprio branded Channel YouTube, http://it.youtube.com/rai.
Rai si aggiunge ai molti altri partner di YouTube che hanno adottato questo strumento, tra cui CBS, Lionsgate, Electronic Arts, Sony BMG Europe e AFP. Grazie alla partnership con l'emittente americana CBS Corporation, su YouTube sono disponibili episodi interi di serie famose, come Star Trek, Dexter, Beverly Hills 90210, MacGyver e Californication.
A rendere YouTube un prezioso alleato, piuttosto che una pericolosa piattaforma pirata, di emittenti e case di produzione è la tecnologia VideoID. La soluzione permette di gestire e proteggere i propri contenuti sul sito e consente ai titolari dei diritti di controllarli e stabilire se ottenerne ricavi tramite la pubblicità, rimuoverli o semplicemente monitorarli.
Quo Media
Sull'ormai famoso libro Wikinomics l'anno scorso si parlava del web collaborativo legato al mondo della ricerca scientifica, ebbene questa tendenza continua e si rafforza nel settore della ricerca sulle malattie rare.
Diversi casi interessanti sono stati citati da Panorama in un recente articolo.
Un esempio è il sito CollabRx, fondato dal milionario Jay Tenenbaum dopo essere sopravvissuto ad una rara forma di melanoma.
Grazie a questo spazio online il crowdfunding (la raccolta fondi fatta tramite le donazioni della gente) si è rivelato uno strumento efficace anche per la ricerca medica.
Anche in Italia la situazione si sta muovendo e, per esempio, la Federazione italiana per le malattie rare, Uniamo, sta programmando di lanciare nel prossimo aprile un sito interattivo accessibile anche ai ricercatori con lo scopo di favorire la ricerca di fondi, oltre che lo scambio di conoscenze.
Altro progetto per fare incontrare progetti e finanziamenti è Open Genius, una banca dati web dove i navigatori possono vedere i progetti in corso, finanziare quelli più interessanti e monitore i risultati degli studi sostenuti con il proprio contributo. Il sito sarà rilasciato entro l'anno.
Infine anche i social network si stanno diffondendo nel mondo scientifico italiano, molti usano già reti esistenti come Research Gate e Prometeonetwork, in più nascono nuovi progetti volti a favorire il dialogo tra mondo accademico e industria, come l'italiano Biott.
Una riprova ulteriore di come il web collaborativo stia progressivamente modificando l'approccio lavorativo di tutti i settori.
Gianluigi Zarantonello via http://webspecialist.wordpress.com
La European Interactive Advertising Association (Eiaa) ha promosso una ricerca per indagare l'utilizzo dei media da parte degli europei. E' emersa una crescita dell'uso di internet degli italiani pari 105% anno su anno: siamo sempre più connessi in rete. Secondo lo studio, sono 20 milioni gli italiani online ogni settimana, di cui il 39% degli utenti è in linea ogni giorno. Il tempo trascorso online dagli utenti tra i 25 e i 34 anni è di 15 ore a settimana e il 41% di tutti gli utenti della banda larga usa connessioni wireless.
In Europa, invece, salgono a 178 milioni i cittadini online ogni settimana, di cui oltre la metà (55%) è in linea ogni giorno e il 49% usa connessioni wireless. Il tempo trascorso online dai 25-34enni contribuisce alla crescita del digitale nel 2008. Il 73% degli utenti europei afferma che grazie a internet può rimanere più facilmente in contatto con amici e parenti, il 54% di essi ha prenotato più vacanze o organizzato viaggi e quasi la metà (46%) ha potuto gestire meglio le proprie finanze. Sostengono inoltre che internet ha offerto una maggiore scelta di prodotti e servizi e l'accesso a importanti risorse informative.
Stando ai dati diffusi dall'Eiaa, gli utenti europei di internet considerano i motori di ricerca la fonte più importante di informazioni quando devono cercare o valutare un prodotto o un servizio, ancora più importante delle raccomandazioni personali (66% rispetto al 64%), dimostrando un livello di fiducia crescente verso il mezzo online.
Anche i siti di confronto dei prezzi (50%) e i siti web di marche note sono considerati molto importanti (49%). Il 41% degli internauti europei ha ammesso di aver cambiato idea sul marchio che stava per acquistare dopo aver effettuato una ricerca online e la conversione in acquisto è aumentata all'87%.
In conseguenza di questa crescente fiducia, conclude lo studio, i consumatori hanno effettuato una quantità di acquisti online da record nel 2008: una media di 9,2 acquisti per persona in un periodo di sei mesi contro 7,7 nel 2007.
Via Quo Media
Un terzo di tutte le operazioni effettuate su internet dalle famiglie americane avvengono mentre si guarda la tv. Questo dimostra che i vecchi e i nuovi mezzi di comunicazione spesso convivono anziché essere in competizione.
A riferirlo è stata la Nielsen Company, che in una ricerca ha dimostrato che gli internauti esperti sono anche persone che guardano molta televisione: passano più di 250 minuti al giorno davanti al piccolo schermo, contro i 220 minuti di tv vista da persone che non navigano mai online.
I risultati dell'indagine sono positivi soprattutto per le emittenti, preoccupate che internet stia erodendo utenti e assieme a questi anche gli utili della pubblicità. E inoltre è stato spiegato l'apparente paradosso tra un numero crescente di spettatori tv e una sempre maggiore diffusione dei nuovi media.
Lo studio, realizzato dal servizio di misurazione dei media di Nielsen, è stato realizzato su un campione di 3.000 persone in più di 1.000 famiglie nel mese di maggio.
Via Quo Media
I brand preferiti dai ragazzi italiani e di altri 30 paesi, illustrati nel nuovo rapporto “GLOBAL HABBO YOUTH SURVEY 2008”. Cresce il successo di Habbo, la maggiore community on-line per teenager nel mondo, nata nel 2000 in Finlandia e ora diffusa in ben 32 paesi dei cinque continenti, Italia compresa. Parallelamente al record di utenti – di recente sono stati superati i 108 milioni di iscritti nel mondo – sta aumentando anche l’interesse del mercato pubblicitario per i nuovi strumenti di advertising e di marketing che questa community mette a disposizione per la promozione di brand e prodotti. Se ne è parlato oggi a Milano in occasione del “Marke-teen 2008” , l’evento organizzato da Sulake Italia e dalla concessionaria Pixel per presentare le nuove opportunità di comunicazione pubblicitaria su Habbo.
In Italia, Habbo.it è presente da circa 3 anni ed oggi conta oltre 3 milioni di utenti registrati di età tra gli 11 ed i 19 anni. Gli utenti unici al mese sono oltre 410mila, con 59 milioni di impressions viste. “Habbo può essere ritenuto il pioniere dell’advertising beyond-the-banner”, ha spiegato Simonetta Lulli, regional director Southern Europe & South America di Sulake, “perché, grazie ad un ambiente virtuale coinvolgente e ricco di attività e divertimento, rappresenta un’opportunità davvero unica per instaurare con i consumatori un rapporto di dialogo one-to-one fortemente personalizzato ed efficace”. Molteplici sono le opportunità di advertising on-line offerte da Habbo: dalla creazione di stanze virtuali brandizzate al coinvolgimento degli utenti fino all’organizzazione di eventi esclusivi on-line. “Habbo conosce gusti e preferenze di milioni di teenager”, ha sottolineato Franco Denari, Marketing & Sales Manager for Italy di Sulake, “ed è in grado di anticipare nuove tendenze, generando un valore aggiunto per i brand con penetrazione e coinvolgimento del target teen”. In occasione del “Marke-teen 2008” , sono stati anche presentati i risultati del “Global Habbo Youth Survey 2008” (GHYS), un’approfondita indagine statistica sul mondo degli adolescenti realizzata on-line dalla community virtuale Habbo in ben 31 paesi dei cinque continenti. Al sondaggio, hanno preso parte esattamente 58.486 ragazzi di entrambi i sessi, provenienti da tutta l’Europa (Italia compresa) e da Stati Uniti, Canada, buona parte del Sud America, Russia, fino a Giappone, Nuova Zelanda e Australia. Uno dei risultati più evidenti è che la globalizzazione ha raggiunto anche i teenager: nel mondo, i ragazzi preferiscono infatti le stesse marche per vestirsi, frequentano gli stessi fastfood, scelgono le medesime bevande ed utilizzano gli stessi cellulari e siti web.
Leggendo i dati del rapporto “GHYS 2008” di Habbo, si scopre ad esempio che la bevanda preferita in assoluto dai teenager nel mondo è la Coca-Cola , mentre il fastfood più frequentato è indubbiamente McDonald’s. Per l’abbigliamento è in prima posizione il marchio Nike, che la fa da padrone anche nelle scarpe. Gusti simili anche per le nuove tecnologie: i ragazzi di oggi preferiscono i cellulari Nokia e Sony Ericsson, amano utilizzare gli sms per comunicare, mentre su internet frequentano principalmente YouTube e MSN Messenger. I gusti si differenziano invece in aree geografiche per quanto riguarda la musica, i personaggi vip e i programmi televisivi: nel mondo, i teenager ascoltano in particolare le canzoni dei Linkin Park e dei Tokio Hotel, sono fans di Johnny Deep e Zac Efron e seguono in tv soprattutto i Simpsons.
E i teenager italiani? Al sondaggio promosso da Habbo (che nel nostro paese è presente con la community Habbo.it), hanno partecipato 3.435 ragazzi e ragazze. Anche loro bevono soprattutto Coca-Cola, seguita da Fanta e Pepsi Cola. Il fastfood preferito è sempre McDonald’s, seguito da Spizzico e Burger King. In prima posizione nell’abbigliamento c’è Nike,
poi Dolce & Gabbana e Armani. Sempre Nike è in prima posizione per le scarpe, seguita da Converse e Adidas. La marca preferita di cellulare è Nokia, che precede Motorola e Samsung. Per quanto riguarda internet, i teenager italiani frequentano soprattutto YouTube, Google e MSN. Le band musicali preferite sono Linkin Park, Tokio Hotel e Finley, mentre i personaggi più amati sono Zac Efron, Brad Pitt e Alessandro Del Piero.
Habbo è un ambiente virtuale di gioco on-line per teenager. I giovani visitatori possono entrare in un hotel virtuale e creare gratuitamente un proprio personaggio con cui incontrare, parlare e giocare con i coetanei in un ambiente sicuro e non violento. Sorto originariamente in Finlandia, Habbo è gestito dalla multinazionale finlandese Sulake ed attualmente è presente in 32 paesi sparsi nei cinque continenti. In Italia, Habbo.it è attivo da oltre tre anni ed è gestito dalla Sulake Italia.
Via Marketing Journal
Un noto slogan di qualche tempo fa – «Time is what you make of it» (Il tempo è rappresentato da ciò che ne si fa) – si adatta molto bene alla realtà di Facebook, il social network di cui gli italiani sembrano oggi essersi innamorati. In poco più di sette settimane gli iscritti sono triplicati e si avviano in queste ore a superare i due milioni, con circa 35mila nuove registrazioni al giorno. Numeri non ancora straordinari, se paragonati con altre community già consolidate come Virgilio, Libero o MySpace, ma indicativi di un nuovo modo di vivere internet, da protagonisti.
Considerando le fasce d'età rappresentate, con una lieve predominanza giovanile in via di dissolvimento, e il profilo professionale, Facebook è quanto di più trasversale visto finora. Con un ritardo imputabile alla non conoscenza delle lingue straniere – Facebook italiano è arrivato solo la primavera scorsa – e alla scarsa dimestichezza con le tecnologie, gli italiani sono risaliti così al decimo posto nella classifica globale dei Paesi più attivi, molto lontani però dai cugini francesi, già oltre i quattro milioni.
La novità sostanziale del fenomeno è l'arrivo sulle piattaforme di social networking di centinaia di migliaia di persone, mai iscritte prima a simili servizi, in larga parte a digiuno di blog e Web 2.0. Un passaparola intergenerazionale che ha innescato un circolo virtuoso, stuzzicando l'interesse dei media, già colpiti dai numeri di Facebook – globalmente il network ha oltre 110 milioni di membri – e dalle sue potenzialità economiche: circa un anno fa Microsoft attribuì al l'azienda un valore di 15 miliardi di dollari.
Grazie a un restyling lanciato negli ultimi mesi, con una interfaccia immediata, ancor più semplice da usare, Facebook è l'ambiente ideale in cui chiunque può riallacciare contatti lontani nel tempo – non è così insolito essere tirati dentro da compagni di scuola o dell'università – e replicare la propria rete sociale, con cui si passano fine settimana e tempo libero. Niente a che vedere con i mondi virtuali e l'isolamento sociale – presunto – di cui internet sarebbe responsabile: per trarne i maggiori benefici, Facebook invita gli utenti a iscriversi con il proprio vero nome, riducendo l'anonimato e i suoi effetti a percentuali irrilevanti.
Rispetto a network quali Badoo, in cui la componente dominante è costituita dallo stringere nuove relazioni tra sconosciuti – come sostiene Fabio Giglietto, Università di Urbino, in una ricerca presentata recentemente alla conferenze IR 9.0 a Copenhagen – su Facebook si rintracciano vecchi amici e se ne attivano di nuovi, per promuovere attività comuni dentro e fuori la rete. Un ambiente abilitante quindi, in cui l'organizzazione di movimenti informali, di protesta, come i ricercatori precari riuniti sotto il gruppo PrecaRicerca, o di informazione, gode di un livello di accesso elementare. Elisa Delaini racconta il suo "sdoppiamento di personalità": da un lato lo strumento le permette di aggiornare gli amici con nuove foto – Facebook dichiara di ospitarne 10 miliardi (!) – e dall'altro di promuovere la propria attività professionale.
Il confine tra pubblico e privato diventa labile e, senza un uso consapevole, l'effetto può essere dirompente. Alcuni utenti più evoluti hanno cominciato a dichiarare proprie regole per l'accettazione di nuovi amici. Simone Tornabene ne individua due categorie: i conservatori, attenti a replicare la propria rete online senza ulteriori aggiunte, e i progressisti, aperti a nuovi contatti in un'ottica di integrazione tra mondo online e offline. La diffusione di informazioni strettamente personali o la pubblicazione di immagini compromettenti, senza un settaggio adeguato dei livelli di privacy, può raggiungere chi meno te l'aspetti: efficace in tal senso la recente decisione dei Garanti della privacy europei di chiedere ai gestori di rendere invisibili i profili ai motori di ricerca, salvo diversa decisione degli utenti.
Superata la fase iniziale di entusiasmo prende forma una seconda fase di assestamento, se non in alcuni casi di rigetto dello strumento, a causa degli eccessivi solleciti ai quali l'utente è sottoposto e in altri casi alla dispersione di tempo che la gestione dei contatti può provocare. L'amicizia diventa inoltre una relazione dal valore mutabile: alcuni aggiungono al proprio network solo chi hanno già conosciuto personalmente, altri si aprono a qualsiasi opportunità di nuova conoscenza, senza porsi alcun problema di riservatezza. Quale l'approccio più corretto? Probabilmente la risposta cambia con il variare dell'uso dello strumento: chi lo prende seriamente, pubblicando dati sensibili, accetterà solo legami forti, a differenza di chi vuole esplorare nuovi territori, barattando informazioni personali in cambio di opportunità imprevedibili. Ciò che è più importante è mantenere il controllo di ciò che si pubblica, senza pentirsi quando è già troppo tardi. Che persino Facebook sia destinato a un rapido tramonto, terminata la crescita esponenziale, pronto a lasciare il passo alla prossima moda? L'importante, per ora, è che se ne continui a parlare. Domani, è un altro giorno.
di Luca Conti su ILSOLE24ORE.COM
Per la sessione plenaria del 5 mattina, ad aprire i lavori l'intervento “ Il ruolo di internet nell'economia italiana ” di Layla Pavone , Presidente IAB Italia , Managing Director Isobar Communication; si passa poi a Internet, opportunità per l'Italia, con uno scenario di riferimento e numeri con Paolo Duranti , Managing Director Nielsen Media Research ; Roberto Binaghi , CEO Omd e Presidente Centro Studi AssAPServizi di AssoComunicazione ; Marco Vernocchi , Managing Director – M&E Europe/Africa/Latin America Accenture ; Alison Fennah , Executive Director, European Interactive Advertising Association .
Alle 11,30 interverrà poi On. Paolo Romani , Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega alle Comunicazioni; poi Marco Roveda , Fondatore LifeGate “Internet fa bene all'ambiente” e Marco Montemagno , Co-fondatore Codice Internet , curatore conduttore SKY Tg24 Reporter Diffuso che ci parlerà di Internet, economia e società.
Nel pomeriggio sono previsti i workshop: quello sulla Cross medialità a cura di: tg|adv con lo speech " Internet e l'influenza sulla realizzazione di nuove soluzioni cross mediali " di Alberto Gugliada, Chief of tg|adv; " L'evoluzione dell'offerta Internet " di Cristina Pianura, AD Pixel Advertising SPA; " Digitalia '08: le nuove frontiere per la pubblicità digitale " di Yves Confalonieri, Vice Presidente Digitalia '08 ; " Pianificare sull'Audience " di Massimo Fontana, Country Manager CPX Interactive Italia ; introduce Rob Rasko, President & COO CPX Interactive Doubleclick e " Multi-Channel Integration ROI: come analizzare il contributo di ogni singolo canale on line al successo di una campagna " di Luca Di Cesare, Territory Sales Manager, Italy DoubleClick , modera Alessandro Cederle, AD Reed Business Information.
Il secondo workshop previsto è dedicato all' e-mail marketing , a cura di Magnews con l'intervento " L'emozione nel messaggio: biofeedback e eyetracking applicati all'analisi del messaggio " di Maurizio Fionda, Responsabile Strategia & Sviluppo MagNews e Francesco Gallucci, Ordinario di Sociologia della Comunicazione presso il Politecnico di Torino; e ancora " E-card Marketing: naturalmente virale! " di Matteo Calandriello, Presidente di Gate2000.com srl ; " Le tue email nello spambox, i tuoi soldi nel cestino (e spesso non te ne accorgi neanche): cosa fare ?" di Massimo Fubini, CEO Contactlab ; " Le tendenze dell'Email Marketing: spunti e riflessioni dall'analisi dei Clienti MailUp negli USA " di Nazzareno Gorni, Business Development di MailUp e " Strategie Email-Marketing 2009 – I trend da seguire per il successo garantito " del Dott. Lars Woessner - Managing Director eCircle Italia , il tutto moderato da Roberto Ghislandi, Consulente Web ed Email Marketing.
Per i workshop personalizzati: " Google for Branding " con Luciano Cantoni, Industry Head Technology (Google Italia); Christina Lundari, Sales Business Development Manager (Google Italia) e Eliana Pedriali,Agency Product Specialist ( Google Italia ). Per RAI-SIPRA : " Rethinking the TV Experience " con Piero Gaffuri, Direttore Nuovi Media Rai e Amministratore Delegato Rai Net; Federico Casalegno, Direttore Mobile Experience Laboratory e Direttore Associato Design Laboratory del MIT di Boston modera Edoardo Fleischer, Giornalista e Docente Nuovi Media e Comunicazione presso l'Università Statale di Milano. Adobe Systems Italia " L'advertising e la comunicazione interattiva @ adobe.com " con Andrea Amadeo, Business Development Manager Digital Video & Web Solutions Adobe Systems Italia S.r.l; mentre Dada " Adv digitale prêt-à-porter: dal dominio al click " con Paolo Barberis - Presidente e Fondatore di Dada S.p.A., e diversi personaggi del mondo dell'adv digitale parteciperanno a una tavola rotonda. Infine Interwoven: " Il Marketing on-line non è mai stato così efficace, grazie ad Interwoven Optimost ". Dal mercato un esempio concreto di 'web user experience' a 5 stelle con Carlo Sarugeri, Country Manager Interwoven Italia e testimonianza cliente Interwoven.
Di seguito l'agenda del 6 Novembre, dove il tema della sessione plenaria della mattinata è "Internet: cuore della comunicazione e della pubblicità". Ad aprire i lavori Layla Pavone , Presidente IAB Italia, Managing Director Isobar Communication, a seguire l'intervento di Enrico Gasperini, Presidente Audiweb ; mentre i "New media lo scenario europeo" è lo speech di Alain Heureux, Presidente IAB Europe.
Sempre nella sessione plenaria sono previste " Due ore con UPA " che ci illustra le case Historydi grandi clienti che raccontano le loro iniziative di successo con i media digitali. Poi è la volta delle grandi aziende che raccontano le loro esperienze in un colloquio aperto, con la partecipazione di: Giovanna Maggioni, Direttore Generale Upa; Layla Pavone, Presidente IAB Italia; Alberto Coperchini, Global Media Director Barilla; Andrea Airoldi, Digital Asset Specialist Coca-Cola; Silvia Fellegara, Responsabile Pubblicità e New Media Enel; Francesca Benati, Direttore Marketing Expedia; Ermanno Gomma Guarneri, Responsabile Redazione Web & Web Coordinator Feltrinelli; Giovanni Perosino, Direttore Comunicazione Gruppo Fiat e Antony Strianese, PM Paris Studio L'Oréal. Modera Salvatore Sagone, Presidente di ADC Agenzia della Comunicazione e Direttore Responsabile NC e ADVExpress.
Per i workshop del pomeriggio sono previsti quello dedicato al WEB 2.0 a cura di ag Advertising sul tema del "Blog Advertising" con Giusy Cappiello, Direttore Vendite Tag Advertising ; mentre il web 2.0 di Yahoo! ci porta alla scoperta di Yahoo! Answers Italia: un caso di successo dove conoscenza, comunicazione commerciale, persone e brand crescono insieme con Lorenzo Montagna, Commercial Director Yahoo! Italia . E si chiude con Myspace: "Social Network: nuovi scenari per comunicare con gli utenti" a cura di Francesco Barbarani, Country Manager Myspace.com . Modera Daniele Bologna, Presidente Ediforum.
Il secondo workshop è dedicato alla WEB ANALYTICS a cura di Trackset con lo speech di Alessio Semoli, Managing Director Trackset , mentre ci parla di "Ottimizzare il Business Online con WebTrends Marketing Lab 2" Giovanni Vernia, Consultant WebTrends per l'Italia, "Misurare l'usabilità. L'efficacia oggettiva dell'usabilità in Jacuzzi Europe e Findomestic Banca." è invece a cura di Luca Schibuola, Usability Director About User . Della "Navigazione da Mobile: analisi dei trend sul network ShinyStat" è a cura di Andrea Samaja, Partner PricewaterhouseCoopers Advisory e infine le Web Analytics Strategies di Giovanni Lorenzoni, CEO BitBang e Country Manager Web Analytics Association . Modera Cosimo Accoto, Ricercatore, Speaker e Autore di "Misurare le audience in internet".
Il terzo workshop è dedicato al SEARCH ENGINE a cura di Webranking, con lo speech "Search, il crocevia dell'evoluzione" di Nereo Sciutto, Presidente WebRanking , mentre "il Search Marketing oggi: da "primi su Google" a consulenza strategica per la costruzione di relazioni" è a cura di Miriam Bertoli, Search Marketing Director TSW . Lo "User Generated Content: quanto la presenza nelle ricerche influenza la user experience" a cura di Nicola Tanzini, Managing Director Intarget.net . Modera Salvatore Sagone, Presidente di ADC Agenzia della Comunicazione e Direttore Responsabile NC.
Per i Workshop Personalizzati a cura di Promodigital si parla di "Buzz marketing: come scatenare il passaparola online" con Andrea Febbraio, CEO PromoDigital (Il buzz online); Roberto Di Nicola, Brand Manager ROC Johnson & Johnson (Product seeding e buzz marketing per il lancio di ROC Retin-OX); Gregory Pouy, Head of Communication BuzzParadise (Il buzz oltre i confini italiani) e Emma Mandini, Direzione Marketing - CRM & e-business (Il buzz nel settore automotive). Admaiora ci parla di come "Aumentare la visibilità, la credibilità e i risultati delle aziende attraverso i contenuti, valorizzando i "digital assets" a cura di Mauro Lupi, Presidente Ad Maiora. Infine Microsoft ci parla dei "vantaggi di un partner unico per l'advertising: casi concreti" con Salvatore Ippolito, Sales Director Microsoft Advertising.
Ma di che cosa parliamo sui blog? L'impressione che ho è che una vasta parte del contenuto proposto sui vari blog non sia che una riproposizione di materiale pubblicato da altri blog, che a loro volta l'hanno preso da altri blog che a loro volta...
Questo fenomeno metacomunicativo (e metà copia incolla), da' da pensare.
Si tratta di fenomeni di amplificazione, che permettono ad un contenuto "buono" di essere ripreso e ridiffuso oltre i limiti del singolo mezzo / testata... si tratta di un fenomeno di scarsa fantasia e creatività, si tratta di appropriarsi del contenuto di altri per generare pageviews e quindi income pubblicitarie...
Si tratta di un po' di tutto questo ed è un fenomeno che mi fa riflettere anche rispetto al mio, di blog , dove anch'io riprendo content da terze parti, anzi, la ripresa costituisce forse la maggior parte del contenuto. Ma quello che cerco sempre di fare è riprendere e commentare, dare valore aggiunto, addizionare un contributo originale.
Ad ogni modo, il fenomeno non è strettamente legato solo ai blog o ai siti; arriva anche sui media tradizionali, in un circolo che porta il content dall'on all'off o dall'off ad un altro offline.
Cito infatto la notizia, a titolo di esempio, del lancio di una nuova testata-"Distill", un bimestrale londinese che raccoglie il meglio (ovviamente....) del materiale pubblicato da riviste di moda anche di nicchia e di limitata circolazione, per raccogliere in un unico punto un'informazione dispersa in rivoletti in mille parti del mondo, con (ovviamente) il tentativo di dare un valore aggiunto rispetto alla semplice antologia, attraverso commenti di autorevoli opinionisti.
Insomma, anche sulla carta, stiamo mungendo il content, cercando di ottenere dal nostro ma sopratutto da quello degli altri la massima monetizzazione. Da un certo punto di vista criticabile ma, d'altra parte, bisogna ammettere che con tutto il content disperso e quindi difficilmente scopribile / raggiungibile, una certa collazione ed amplificazione puo' avere il suo senso...
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