Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Eli (del 07/10/2005 @ 20:14:00, in Pubblicità, linkato 1820 volte)
Sul sito di Cartoon Network, in occasione del lancio del film “La Fabbrica di Cioccolato”, è stato lanciato un concorso a premi. Nei panni di Charlie, il bambino protagonista del film, occorre raccogliere i dolci buoni, evitando quelli cattivi. Se si riesce a finire nel tempo prestabilito, lasciando il proprio indirizzo email, è possibile partecipare all’estrazione di premi sponsorizzati dal film, come cappellini e magliette.Dal sito è inoltre possibile scaricare gli sfondi per il desktop, screensaver animati e e-card, tutti a tema.
Vi propongo un esempio di advertising della Smart (Sud Africa), realizzato da The Jupiter Drawing Room che mi ha molto colpito per la sua immediatezza e per il fatto che ha la capacità di integrarsi con i tempi che corrono.
Dovrebbero mandarla probabilmente anche in Italia, visto il caro benzina.
So che molti (tipo Federico) ritengono sbagliato il concept per due ordini di motivi:
1) siamo in un periodo di crisi
2)visto che non hai soldi per comprarti una macchina vera, allora comprati una smart
A me è piaciuta che vi devo dire...giudicate un po' voi...
Di Eli (del 09/10/2005 @ 09:29:42, in Pubblicità, linkato 2268 volte)
I designer della Citroen sono convinti che il nuovo il restyling della Citroen C3 la renda perfetta per passare giornate felici. A testimoniare questo concetto è stato chiamato il 59enne Henry Winkler (Fonzie) che ha diretto il nuovo spot della casa francese, utilizzando come testimonial i protagonisti della celebre serie televisiva “Happy Days”. Le immagini di Fonzie, dei coniugi Cunningham, di Joanie, Poesie, Ralph e Al e sono state scelte utilizzando le pellicole originali di "Happy Days" per poi essere combinate con il nuovo filmato realizzato con la C3.Continua quindi la strategia della Citroen di fare leva su un pubblico di 30enni, richiamando alla mente ricordi sopiti. Vi ricordate la C4 Transformer che ballava citata in qualche vecchio commento? Adesso tocca a Fonzie e compagni. Che stia per tornare anche l’A-Team?
Via Reuters la notizia che Time Warner e Microsoft hanno ripreso i colloqui relativi a una alleanza tra le loro unità Internet, America Online e MSN.
Le due società sono interessate a combinare i contenuti Web di Aol con la tecnologia relativa ai motori di ricerca di Microsoft.
I colloqui sono iniziati quest'anno, ma si sono bloccati alla fine dell'estate su diversi punti, compresi problemi tecnici e questioni relative al controllo. Molti ostacoli restano ancora da superare prima di un accordo, scrive il giornale, citando persone vicine alla trattativa.
Una fonte ha detto che se un accordo non sarà raggiunto entro l'anno, probabilmente salterà del tutto.
Time Warner sta discutendo anche con altre società interessate ad una partnership con Aol, scrive ancora il quotidiano.
Né Microsoft né Time Warner hanno commentato per il momento.
Un articolo apparso in questi giorni su MediaGuardian evidenza come oltre i 2/3 delle aziende non percepiscano chiaramente il pericolo rappresentato per l’immagine del brand dalle dichiarazioni e recensioni che appaiono nei forum e nei blog sul web. La recente Blog Relations PR Survey ha messo in evidenza innanzitutto che più di 1 su 4, tra i manager che hanno risposto al sondaggio, ritiene che i blog con una grande popolarità siano in grado di influenzare l’immagine percepita dell’azienda (soprattutto in America, esistono blog specifici e molto frequentati, che prendono spesso di mira grossi player come Ryanair, Dell e BT). Oltre il 60% dei responsabili comunicazione intervistati è inoltre convinto che i blog frequentati da impiegati scontenti o clienti esasperati possano danneggiare la reputazione dell’azienda.Non tutti però sono dello stesso avviso e alcuni manager intervistati hanno dichiarato di considerare i blog come una delle tante realtà esterne che possono esercitare pressioni sull’azienda, ma che non per questo si debba “perdere tempo” cercando di comunicare con gli utenti.
Un aspetto sottolineato da molti è la consapevolezza che per molte aziende spesso sia difficile relazionarsi con questi blog in maniera efficace. La natura stessa della comunicazione, e le modalità di funzionamento dei blog sono infatti molto diverse dai tradizionali canali di comunicazione, e richiedono un approccio specifico. Ciò non toglie che siano però fonti inesauribili di informazioni del valore del proprio brand: in America l’80% dei manager che si occupano di comunicazione frequentano alcuni di questi blog almeno 5 volte a settimana, mentre se ci spostiamo in Europa la percentuale scende a meno del 36%.Nonostante queste difficoltà, proprio a seguito del riconoscimento dell’importanza di questi strumenti, alcune aziende, anche in Europa, si stanno organizzando per monitorare le comunità on-line, identificando le modalità più efficaci per entrare in relazione con loro. Se da un lato in questo modo le aziende potranno continuare nella ricerca di informazioni utili attraverso un media diretto e reale come internet, dall’altro c’è di sicuro alla base del tutto la speranza non tanto recondita di gestire e manipolare le informazioni che circolano sul blog.È la speranza che internet sta dando alle aziende da quando è nato, prima con i forum, poi con le community e ora con i blog. Gli interrogativi sono sempre gli stessi: come convincere gli utenti che gli sto offrendo uno spazio gratuito e “libero”? E se li convincessi, come monitorare l’informazione ed essere proattivi rispetto al mercato? Ma più di tutto, ciò che ancora non è chiaro è quanto l’investimento in un blog “aziendale” (che presupporrebbe come minimo un team di gestione tecnica, una redazione e un reparto marketing) possa essere redditizio in termini di costo contatto e risultato. In attesa quindi di poter giudicare dati alla mano l’eventuale strategicità di promuovere un blog o un forum all’interno del proprio sito, ritengo sia comunque utile essere consapevoli dell’importanza che queste nuove forme di comunicazione attualmente rivestono sia per capire meglio il reale punto di vista degli utenti che la percezione che questi ultimi hanno dell’immagine della nostra azienda.
Ennesimo annuncio clamoroso di Google in questi giorni: l'azienda di Mountain View si impegnerà a promuovere e distribuire Java e OpenOffice. Molti prodotti Sun, dal canto loro, offriranno la possibilità di scaricare anche la Toolbar di Google. Scopo di quest’intesa sembrerebbe essere combattere ad armi pari lo strapotere di Microsoft, che nel 2004 ha guadagnato oltre 11 miliardi di dollari grazie alle sole vendite di Office.L’alleanza consentirà di opporre Java a .Net, OpenOffice a Microsoft Office e i servizi Google a quelli proposti attraverso Msn. Le due società infatti collaboreranno n termini di ricerca e marketing, allo scopo di sviluppare OpenSolaris e il formato OpenDocument.Ma il grosso cambiamento che potrebbe derivare da questa intesa è legato agli sviluppi futuri, con lo scopo di spostare le applicazioni dai pc desktop ai server centrali affidando a internet il ruolo di piattaforma base per la distribuzione del software.Continua quindi la politica delle alleanze di Google, che non rinuncia ad intraprendere una nuova avventura i cui sviluppi potrebbero essere davvero interessanti.
eBay, dopo la recente acquisizione di Skype ha annunciato di voler investire nel settore dei servizi di sicurezza per siti, acquistando VeriSign.VeriSign, che nel 2004 ha gestito transazioni per oltre circa 40 miliardi di dollari, sarà acquisita entro la fine del 2005 e costerà ad eBay circa 370 milioni di dollari, tra contanti e azioni.eBay, che con PayPal è l’attuale attuale leader mondiale dei servizi per i pagamenti on line, grazie a questa integrazione potrà procedere con lo sviluppo di soluzioni integrate per pagamenti e operazioni di ecommerce.Vista la tipologia di acquisizione probabile che PayPal voglia estendere la propria sfera di influenza anche ai servizi di pagamento dedicati alle aziende, rendendo la sua piattaforma disponibile a decine di migliaia di nuove società medio-piccole che operano online.
Ma chi l�ha detto che il pesce è dietetico? Secondo l�Americana Chicken of the Sea, nel caso del tonno in scatola, la soluzione migliore per mantenere la linea consiste comprare un prodotto a basso contenuto di grassi.E per far capire o rischi legati ad una cattiva alimentazione non c�è niente di meglio di un bel video in stile viral marketing , che mostri chiaramente le conseguenze nefaste che una dieta poco equilibrata possono portare.Il video originale, tailandese, è targato 2001 e ha fatto il giro della rete riscuotendo un successo tale da essere riproposto in chiave aggiornata anche in America. Per chi non lo avesse ancora visto è possibile trovarlo ancora online qui, mentre a questo indirizzo è disponibile la versione americana, sostanzialmente simile.Entrambi gli spot hanno procurato un�ottima visibilità all�azienda senza particolari costi salvo quelli di realizzazione, grazie al meccanismo del viral marketing. Che abbia anche redento qualche golosone?
Il recentissimo DoubleClick's quarterly e-mail marketing report non lascia dubbi: nel secondo trimestre del 2005 la percentuale di apertura di e-mail di marketing di poco superiore al 27%, e conferma una chiara tendenza la ribasso che era già stata evidenziata nei mesi precedenti.
Ma quali possono essere i motivi di questo tracollo? In parte la riduzione può essere attribuita all’utilizzo in molte aziende di applicativi per la lettura della posta elettronica in grado di bloccare le immagini, e che determinano una riduzione del dati statistici disponibili. L’uso di immagini molto piccole permette infatti il tracking delle risposte da parte dei destinatari.
I sistemi di posta descritti, inoltre, bloccando le immagini e spostando la formattazione rendono spesso l’email quasi illeggibile. Utilizzando Lotus Notes da quasi tre anni ormai posso dirlo con assoluta certezza (e numerose aziende hanno questa soluzione).
A parziale compensazione di questo andamento negativo Il click-to-purchase conversion rate è cresciuto dal Q2 2004 del 27,8% (da 3,6 % al 4,6% del Q2 2005), anche se fatturato associabile alla singola e-mail è al palo dal 2004, e si attesta a 0,20 centesimi di dollaro.
Secondo DoubleClick in questo caso la colpa non è però dello strumento ma del momento economico difficile, in quanto l'acquisto medio derivante da un’email promozionale è anch’esso sceso nel periodo considerato.
Proprio in questi giorni leggo su Reuters che Yahoo! ha ufficialmente annunciato che renderà disponibile nelle ricerche il lavoro autopubblicato dei blogger sul web oltre a quello tradizionale giornalistico, sfumando le distinzioni tra le due fonti di informazione. L’utilizzo di questa nuova modalità di ricerca potrà dare visibilità a certe informazioni che non sono pubblicate dai canali ufficiali perché ritenute poco significative ma che invece, per comunità ristrette, possono essere molto rilevanti. Per questo motivo la scelta di abbinare le news pubblicate da professionisti e i commenti della gente comune sembra in gradi di arricchire il flusso di informazioni sull’attualità. I livelli di ricerca saranno quindi tre: il primo presenterà i tradizionali link ai siti più popolari mentre in una seconda pagina sarà possibile accedere a due sezioni che mostrano rispettivamente le news provenienti da 6.500 fonti tradizionali e centinaia di link a blog. Questa iniziativa mostra l’importanza assunta dai canali di comunicazione “non-ufficiali”, che spesso per rapidità nell’anticipare i rumors e per rigore nell’informazione fornita si collocano in competizione se non al di sopra del siti tradizionali. D’altro canto, così come è democraticamente in grado di dare libertà di parola a tutti, internet rende a volte difficile la verifica dell’attendibilità delle informazioni fornite, specialmente quanto pubblicate nei blog. Le informazioni così reperite, inoltre, non sono soggette ad alcun controllo, e potrebbero quindi rivelarsi offensive o volutamente fuorvianti. In ogni caso mi sembra un primo passo interessante verso una comunicazione più libera e globale, spostando in parte il monopolio dell’informazione da pochi eletti a chiunque sia armato di pc e buona volontà.
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