Immagine
  mymarketing.it: il marketing fresco di giornata... di Admin
 
"
Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
"
 
\\ : Storico : Tecnologie (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Altri Autori (del 23/05/2011 @ 07:29:06, in Tecnologie, linkato 1792 volte)

Nell’ultimo trimestre del 2010, secondo i dati della International Data Corporation, si sono venduti più smartphone che computer. I primi hanno venduto 100,9 milioni di esemplari tra ottobre e dicembre (+87,2%), i secondi poco meno (+5,5%). Il sorpasso è storico e, anche se entrambi i dispositivi hanno incrementato la loro diffusione rispetto all’anno precedente, testimonia la popolarità ormai globale dei cellulari di ultima generazione.

A trainare il settore mobile sono stati soprattutto i modelli Android: gli smartphone Samsung e Htc che montano il sistema operativo di Google sono cresciuti rispettivamente del 439 e 258%. Molto bene anche Apple, che con iPhone ha venduto l’86% in più rispetto a fine 2009. Positivo anche Blackberry di Rim (+36).

Via Quo Media

 
Di Altri Autori (del 31/05/2011 @ 07:00:49, in Tecnologie, linkato 2239 volte)

La maggior parte degli utenti utilizza i tablet mentre guarda la televisione. E gli e-book? Si leggono a letto. Gli smartphone, invece, vanno dappertutto. Queste le scoperte di una ricerca Nielsen sull’utilizzo dei nuovi dispositivi mobili. Secondo lo studio, svolto a inizio 2011, il 70% dei possessori di tablet li usa mentre nello stesso ambiente (domestico) è accesa anche la tv.

Nel 57% dei casi, inoltre, il luogo deputato per controllare e-mail, sfogliare giornali online e usare le app a disposizione è il letto. Posto ideale, a quanto apre, anche per la lettura digitale, con il 61% dei possessori di e-reader che ne fa uso sotto le coperte. I cellulari di ultima generazione sono invece utilizzati in qualunque tipo di ambiente e  spesso in pubblico.

Via Quo Media

 
Di Altri Autori (del 12/09/2011 @ 07:53:35, in Tecnologie, linkato 2179 volte)

Più di mezzo secolo di tubo catodico e poi in 10 anni plasma, Lcd e Led. In meno di cinque, televisori Hd ready poi Full Hd e dall'anno scorso 3D come se piovesse. Una accelerazione tecnologica, un'invasione di sigle e promesse che può stordire, anzi che ha stordito. In primis i consumatori che ancora oggi non hanno capito bene la differenza tra Hd e Full Hd e prima di indossare occhialini per il 3D vogliono quantomeno sapere cosa potranno apprezzare in tre dimensioni.

Poi i produttori di contenuti a cui viene chiesto di investire in attrezzatura per la stereoscopia e competenze senza la garanzia di sicuri canali di sbocco. In passato, funzionava così: prima arrivavano il nuovo hardware, i televisori con le novità tecnologiche (ad esempio i primi tv a colori o gli schermi per l'alta definizione), il battesimo veniva affidato al grande evento (Mondiali oppure Olimpiadi) e a seguire sarebbero arrivati film, trasmissioni e giochi a premi. Nel caso del 3D i tempi sono stati troppo stretti e la crisi dei consumi mai come quest'anno si è fatta sentire. Secondo Gfk, in Europa le vendite sono calate nei primi sei mesi dell'anno del 14 per cento. A fine anno la flessione potrebbe peggiorare, anche perché il 2010 è stato un anno fuori dall'ordinario.

 Senza Mondiali di calcio, incentivi e contenuti in 3D di livello, sarà impossibile bissare i risultati dell'anno scorso. Eppure, i produttori dicono di crederci. Secondo Francesco Leveque, marketing manager Tv di Samsung Electronics Italia, «il 3D, si sta allargando anche a videoproiettori, fotocamere, videocamere e non risulta più cosa "strana" agli occhi dei consumatori. Molti anzi si aspettano questa funzionalità in prodotti ad alto contenuto tecnologico». Ottimista anche il numero uno di Lg: «La carenza di contenuti 3D ha influito negativamente nella vendita di tv, ma le nostre previsioni sulle vendite di tv 3D confermano questa tendenza, con un incremento medio annuo del 52% fino al 2015».

Oggi però il 3D, per quanto in crescita, in Italia rappresenta il 4% delle vendite (il 10% in valore). Una nicchia, quindi. Migliori le prospettive per il nuovo mantra santificato all'Ifa di Berlino come e quanto il 3D: la smart tv, cioè internet dentro i televisori. L'idea è di portare sullo schermo casalingo quell'internet che da alcuni anni toglie minuti alla tv generalista. Da qui, l'intuizione di portare YouTube, Facebook, Twitter, app store e contenuti on demand. Ma anche in questo caso i contenuti anche se non sembra sono da inventare. Ad esempio è tutta da dimostrare l'appeal di una condivisione familiare dei social network. Aprire Facebook in salotto davanti a mamma e papà potrebbe creare qualche imbarazzo.

Così come non è affatto detto che YouTube abbia tempi e ritmi per un consumo pubblico. Su internet siamo multitasking e poco avvezzi ai compromessi. Diverso il discorso per le applicazioni che hanno contribuito al successo di smartphone e tablet. Qui c'è un tema di interfaccia che ancora deve essere affrontato. Parte del successo delle app è legato alla fruizione tattile. Interagire con il telecomando non è immaginabile. Esistono penne e funzioni touch, qualche produttore spinge per tastiere wireless, Lg ha inventato un dispositivo (Magic motion) simile al controller della Wii che trasmette i movimenti sul video. Ma probabilmente anche per le app serviranno contenuti nuovi e adatti alla tv.

E sopratutto uno standard comune. Sharp, Lg, Philips e Loewe sono d'accordo per sviluppare insieme una piattaforma. Samsung che è il leader di mercato corre da sola con oltre un migliaio di app. Il rischio è l'ennesima guerra di standard che terrà inchiodati questa volta solo gli sviluppatori di software.

di Luca Tremolada su IlSole24ORE.com

 
Di Altri Autori (del 22/09/2011 @ 07:47:35, in Tecnologie, linkato 1936 volte)

Una sola versione per tablet e smartphone. È questo il messaggio chiave che Google sta lanciando alla community degli sviluppatori in vista del prossimo rilascio del software development Kit della prossima versione di Android, conosciuta col nome di Ice Cream Sandwich.

Sul blog dedicato proprio agli sviluppatori della piattaforma Android si legge infatti che Ice Cream Sandwich supporterà schermi grandi, schermi piccoli e tutto quanto sta nel mezzo e manterrà la stessa versione qualunque sia la dimensione dello schermo.

Via Quo Media

 
Di Altri Autori (del 04/10/2011 @ 07:26:24, in Tecnologie, linkato 1561 volte)

I consumatori di età matura utilizzano ampiamente la tecnologia. Secondo lo studio A.T. Kearney Global Maturing Consumer l’87% dei consumatori di età compresa tra i 60 e i 64 anni utilizzano un telefono cellulare, così come il 74% della fascia 65-79 e il 50% degli ultraottantenni.

Il tasso di utilizzo di Internet e la frequenza dello shopping online in queste fasce d’età non appaiono così elevate, ma comunque questi strumenti stanno aumentando il loro tasso di penetrazione tra i sessantenni. Per esempio, il 68% degli utenti tra i 60 e 64 anni usano internet, ma il dato scende al 46% per il gruppo 65-79 anni, fino a toccare il 19% tra coloro che hanno più di 80 anni.

Il 69% degli intervistati ha telefoni di rete fissa e mobile. Inoltre metà esatta degli intervistati utilizza internet,  e in particolare il 20% di loro lo fa per shopping, ricerca e per mantenere i contatti

Via Quo Media

 
Di Altri Autori (del 17/11/2011 @ 07:28:57, in Tecnologie, linkato 2405 volte)

I dati elaborati da Gartner per il terzo trimestre 2011 sono inequivocabili: a tenere a galla il mercato dei telefonini sono gli smartphone, la cui crescita in volumi anno su anno è stata del 42% grazie ai 115 milioni di apparecchi intelligenti venduti su scala globale. Per i cellulari nel loro complesso, invece, il saldo del periodo è in attivo solo del 5,6%, in virtù dei 440 milioni di pezzi finiti nelle tasche di consumatori, professionisti e top manager da luglio a settembre.

Gli analisti hanno comunque precisato che quest'ultimo dato va giudicato comunque buono e frutto in particolare della dinamicità della domanda di terminali a basso costo, dual Sim e "no brand" registrata nei mercati emergenti. E in vista delle non lontane vacanze natalizie, e cioè il periodo più caldo dell'anno per le vendite di telefonini, anche le scorte accumulate dal canale di vendita (è di circa 20 milioni di unità l'eccedenza di prodotto spedita dai vendor sul mercato nel terzo trimestre) andranno con ogni probabilità ad esaurirsi.

Tornando agli smartphone, Gartner fa notare come oggi questi rappresentino (nonostante una flessione in volumi del 7% rispetto al secondo trimestre 2011) il 26% del comparto mobile e come a contribuire all'ulteriore escalation delle vendite abbiano contribuito soprattutto Paesi come Cina e Russia, che hanno sopperito alla sostanziale staticità di domanda mostrata da Europa Occidentale e Stati Uniti e alla leggera contrazione esibita da America Latina, Middle East e Africa.

Fra i vendor, Nokia rimane in testa al ranking mondiale dei cellulari con una fetta del 23,9% anche se per la casa finlandese quello terminato a fine settembre è stato l'ennesimo quarter chiuso in rosso quanto a volumi di vendita (105 milioni contro 117 il raffronto anno su anno). Gartner è dell'idea che l'avvento dei primi Windows Phone del produttore scandinavo (i Lumia) possano iniziare ad invertire la tendenza da subito ma i primi concreti effetti della virata operata a inizio anno (con l'alleanza stretta con Microsoft) si vedranno solo a partire dalla seconda metà del 2012. Samsung, intanto, è sempre più vicina al trono (la market share del chaebol coreano è arrivata al 17,8%) e alle sue spalle, dopo Lg Electronics ed Apple (17 milioni gli iPhone venduti dalla casa di Cupertino, il 21% in più dello stesso periodo del 2010), a fare il salto in avanti più importante è stata la cinese Zte, che ha scavalcato Research in Motion, Motorola e Sony Ericsson issandosi al quinto posto assoluto della classifica (con una fetta del 3,2%).

Molto diverso, invece, lo scenario negli smartphone. A guardare tutti dall'alto verso il basso in questo comparto è infatti Samsung, che ha triplicato in un anno le sue vendite grazie ai vari modelli della famiglia Galaxy toccando in unità quota 24 milioni (circa un sesto del totale). La sfida fra la casa coreana ed Apple, dicono gli analisti, è già entrata nel vivo e non è escluso che a fine anno si possa concretizzare (alla luce dei preordini per il nuovo iPhone 4S e del taglio dei prezzi per il 3GS e la serie 4) un controsorpasso ad opera della società californiana.

Chi certo brinderà al 31 dicembre sarà Google. Fra i sistemi operativi per smartphone, Android ha infatti catturato una fetta del 52,5% della domanda nel terzo trimestre e il dato è praticamente doppio rispetto a quello registrato nel settembre 2010. Le difficoltà di Rim (la share dei BlackBerry è scesa all'11% su scala mondiale e sotto il 10% negli Usa) e il fatto che i nuovi Windows Phone 7.5 siano arrivati solo in ottobre hanno spianato la strada alla piattaforma mobile di Mountain View, che ha preso stabilmente il posto di Symbian (secondo Os del ranking, con il 16% di share) nel ruolo di software di riferimento nei telefonini intelligenti. Apple iOs, secondo i dati di Gartner, si è fermata al 15% ma dal conteggio mancano le vendite dell'iPhone 4S. Che con ogni probabilità ridurranno sensibilmente il gap che oggi il sistema della Mela paga nei confronti di Android.

di Gianni Rusconi su IlSole24ORE.com

 
Di Roberto Venturini (del 25/10/2012 @ 07:53:40, in Tecnologie, linkato 2501 volte)

Mentre gli esperimenti di Tesco e di Carrefour fanno notizia in Europa, negli USA sembrano essere giù usciti dalla fase paelosperimentale e passati al rollout su piccola / media scala.

La catena statunitense Peapod sta "aprendo" un centinaio di supermercati virtuali alle stazioni dei pendolari del New Jersey, New York, Chicago, Washington etc.

Il meccanismo è sempre quello: lunghi poster che simulano gli scaffali, si scansiona il codice e si compra... in pratica hanno creato dei micromarket di prossimità.

Già, ma per loro è più facile: Peapod è stato uno dei primi supermercati online (ed è ora credo il più grande), dove la spesa si fa già virtualmente/online. Per loro il passo è ben più breve. E soprattutto hanno già logistica a posto per consegnare a casa ordini ricevuti dal web o dal mobile. Hai detto niente...

Per cui non solo il poster fa vendere direttamente, ma è anche un modo creativo di ricordare che su Peapod si può comprare online, magari da casa che si è più comodi. Un po' vendite, un po' branding.

Inoltre l'app mobile che rende possibile la scansione e l'acquisto, contiene in se' una marea di altri prodotti non presenti sui cartelloni per evidenti motivi di spazio. Quindi il posterone promuove anche l'app che spinge all'acquisto da smartphone.

 
Di Roberto Venturini (del 24/01/2013 @ 07:00:45, in Tecnologie, linkato 3114 volte)

Molti tendono a pensare al digitale (solo) come a uno strumento per fare comunicazione, per affascinare, per vendere di più.

Tutte cose sanissime, non fosse che il digitale può fare un altro miliardo circa di cose. Ad esempio tagliare i costi, dare un servizio migliore.

Ottimo esempio il caso di Hointer, negozio che a Seattle impiega un sistema tecnologico per ridurre code e attese, mucchi di jeans e orde di commessi.

Il video qui sotto spiega bene il processo, che in sostanza funziona così:

1) Per comprare un jeans (che detto fra noi mi sembra si posizioni in una fascia abbastanza alta di prezzo)  si esaminano i 150 campioni esposti.

2) Per provare il modello che piace, si scansiona il suo QR code e si sceglie la taglia. Il magazzino automatico va a pescare il jeans in magazzino e (circa 30 secondi dopo)  lo fa cadere direttamente nel camerino di prova (indicato anche questo dall'app).

3) Se decidiamo di acquistarlo, lo si compra direttamente in camerino (dotato di un lettore di carta di credito) e si esce, potenzialmente senza avere contatto alcuno con esseri umani. Ideale per chi detesta i contatti personali...

Anche il concetto di negozio ne esce cambiato, da luogo dove accumulo sui banchi i prodotti da vendere a store dove espongo i campioni... un modello che a me fa pensare molto a certi altri modelli  di business dove il negozio (o meglio il flagship store) serve per farmi esplorare il prodotto, che poi sono libero di comprare online o offline scegliendo il retailer più competitivo...

 
Di Altri Autori (del 04/06/2013 @ 18:15:44, in Tecnologie, linkato 1891 volte)

Ll video è senz’altro il tipo di contenuto più in crescita su internet, con opportunità grandissime in termini di advertising e di marketing che studi e casi reali stanno sempre più evidenziando. E’ interessante capire quindi come sta cambiando il comportamento dei consumatori a fronte della crescente offerta di video online, e molti spunti al proposito sono forniti dalla ‘Video-Over-Internet Consumer Survey’ di Accenture, condotta alcune settimane fa su 3.500 consumatori con connessione internet di sei Paesi: Brasile, Francia, Italia, Spagna, Regno Unito e USA.

La forte evoluzione in corso è sintetizzata dal report in cinque trend: abitudini di fruizione dei video sempre più sofisticate; multitasking (che i ricercatori di Accenture definiscono anche come ‘second screen’) in piena esplosione, anche grazie alla diffusione dei tablet; ‘tenuta’ del gradimento degli abbonamenti e calo invece del pay-per-view; una persistente confusione su quale sia la modalità più semplice di accedere ai video online; e una parziale riscossa dei contenuti locali rispetto a quelli forniti da realtà internazionali come YouTube e Netflix.

La visione di video online quindi sta diventando un’attività importante per i consumatori di tutte le età e zone geografiche: in media il 90% degli intervistati (addirittura il 94% in Italia) dichiara di guardare film, programmi TV, video amatoriali, pubblicità, trailer, eventi sportivi su internet: il dispositivo più utilizzato è il pc, portatile o fisso (89%, in aumento dall’81% del 2012), il più in crescita è il tablet (salito in un anno dal 21% al 33%). In aumento anche la frequenza di visione: oltre un quarto guarda video online ogni giorno, e un altro 22% almeno tre volte la settimana.

Inizia inoltre a emergere un legame tra tipo di video e tipo di dispositivo su cui viene fruito: film, fiction e trasmissioni live sono visti per lo più sulla TV (ma anche i pc e i tablet sono in crescita: rispettivamente dal 41% al 47% e dal 27% al 33%), mentre i contenuti generati dagli utenti e le clip musicali e pubblicitarie sono viste per lo più su smartphone e tablet. 

Il tablet per approfondire ciò che si vede in TV

La tendenza più interessante per le strategie di marketing però è l’esplosione del multi-tasking o second screen, cioè l’uso di altri dispositivi mentre si guarda la TV. Tendenza che è in crescita per pc/ laptop, smartphone, gaming console, e soprattutto per il tablet. Non solo il 44% dei consumatori usa il tablet mentre guarda la TV, contro l’11% dell’anno scorso, ma il tablet è anche il device più utilizzato in correlazione con ciò che sta trasmettendo la TV, per esempio per cercare informazioni su prodotti o personaggi in onda, o commentare le trasmissioni con gli amici sui social network.

Il forte aumento del multitasking, sottolinea Accenture, è sia una minaccia che un’opportunità: da una parte i contenuti TV che puntano su una fruizione solo ‘passiva’ non hanno molte prospettive, dall’altra l’emergere del tablet come ‘second screen’ è molto promettente in termini di sviluppo di nuove funzioni di coinvolgimento e fonti di fatturato da pubblicità, direct marketing, diritti di trasmissione secondari e così via.

Per broadcaster e fornitori di contenuti diventa quindi fondamentale ‘seguire’ il consumatore su tutti i dispositivi, offrendo una user experience ottimizzata di volta in volta su ciascun device, ma nel contempo sempre coerente a prescindere dal dispositivo usato al momento. 

Italia, il 59% pagherebbe per un canale premium YouTube

Quasi due consumatori su tre (62%) sono disposti a pagare un abbonamento mensile per accedere a contenuti on-demand su pc, tablet o TV, anche se la spesa scende, rispetto al 2011, a meno di 10 dollari al mese. Il modello abbonamento è nettamente preferito rispetto al pay-per-view volta per volta, che è addirittura in calo, dal 12% al 10%.

La tendenza generale è di voler pagare di meno, o addirittura niente per l’offerta generalista di contenuti, ma ben il 45% è interessato a pagare per offerte personalizzate ‘a la carte’ di pochi selezionati canali/tipologie di contenuti. In Italia per esempio il 59% dei consumatori è disposto a pagare per un canale ‘premium’ di YouTube che offra contenuti di loro interesse, anche se solo il 24% pagherebbe più di 5 dollari (circa 4 euro al cambio attuale) al mese.

Un altro trend che la ricerca mette in luce è una parziale riscossa dei fornitori di contenuti locali (broadcaster, siti web, ecc.) rispetto alle grandi realtà internazionali di video online (YouTube, Netflix, ecc.), che comunque continuano a dominare la scena, soprattutto in Italia, dove due video su tre riguardano contenuti internazionali.

Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, la TV resta il mezzo preferito per accedere a video online, ma è in calo: molti non hanno preferenze sul dispositivo con cui accedere, cosa che evidentemente chiama i produttori di ‘connected TV’ a ulteriori sforzi di comunicazione. La configurazione dei dispositivi per la visione di video online è percepita molto più semplice per pc e laptop che per le TV (31% contro 19%), mentre un altro problema, sentito trasversalmente in tutti i Paesi, è la frustrazione per problemi che impediscono una visione ottimale: bassa qualità del video, difficoltà di streaming e download, invadenza della pubblicità. 

Due sfide per i content provider

In definitiva, sintetizza Accenture, la ricerca mostra grandi progressi sull’offerta di video attraverso internet, e propone a tutti gli addetti ai lavori due grandi questioni su cui riflettere. La prima riguarda il ruolo del ‘second screen’: l’esplosione del multi-tasking è certamente il trend più interessante, in particolare per il tablet, il cui uso in parallelo con la TV è l’unico a crescere e a mostrare una correlazione diretta con ciò che viene trasmesso appunto in TV. Per i fornitori di contenuti quindi si pone la sfida di come ‘monetizzare’ questo trend coinvolgendo in modi nuovi il consumatore.

La seconda questione è la scelta tra un’offerta ‘verticale’ - cioè della più ampia gamma di contenuti possibile, ma fruibile da un dispositivo proprietario -, e una ‘orizzontale’, ossia una piattaforma di servizi proprietaria, ma fruibile da qualsiasi device. Ciascuna ha i suoi pro e contro, le sue determinanti economiche e le sue proposizioni di valore, “e verosimilmente – conclude Accenture – la scelta migliore sarà diversa da Paese a Paese”.

Via Wireless4Innovation

 
Di Altri Autori (del 31/10/2013 @ 07:24:00, in Tecnologie, linkato 1635 volte)

Le nuove tecnologie hanno conquistato ormai un posto fisso nella vita di tutti i giorni. Sempre più persone utilizzano i servizi offerti da Internet e della rete in mobilità e lo fanno soprattutto grazie ai nuovi device che veicolano sempre e ovunque contenuti da fruire. Questo fenomeno riguarda gran parte della popolazione che comprende non solo giovani e adulti, come si potrebbe più facilmente pensare, bensì anche gli utenti più piccoli.

Quasi due bambini su cinque, infatti, ha cominciato ad utilizzare un tablet o uno smartphone prima di riuscire a parlare con frasi di senso compiuto. A rivelarlo è un nuovo studio condotto dall’istituto di ricerca Common Sense Media secondo cui il 38% dei bambini al di sotto dei 2 anni ha utilizzato un dispositivo mobile per giocare o guardare video.  Un incremento importante se si pensa che nel 2011 la percentuale di bambini era solo del 10%.

La percentuale incrementa con l’aumento dell’età: a 8 anni, infatti, il 72% di bambini hanno utilizzato almeno una volta uno smartphone, un tablet o altri dispositivi simili. ”Questo è il vero segnale che indica l’arrivo della nuova generazione digitale”, afferma Jim Steyer, CEO  di Common Sense Media.

Lo studio ha inoltre mostrato che l’uso di dispositivi mobili tra i bambini molto piccoli sta crescendo rapidamente, specialmente se comparato con altri media. L’audience televisiva è rimasta stabile, registrando per il 2011, così come per il 2013, che la percentuale di bambini al di sotto dei 2 anni incollati allo schermo è del  66%.  L’uso del computer è cresciuto dal 4% al 10% nel corso dei due anni, mentre la visione di DVD è diminuita, dal 52% nel 2011 al 46% nel 2013.

La ricerca dimostra che, non solo più bambini utilizzano tablet e smartphone, ma che il loro uso si protrae per periodi di tempo maggiori. La quantità di tempo trascorso utilizzando questi dispositivi è, infatti, triplicata : nel 2013, i bambini dai 0-8 anni hanno speso una media di 15 minuti al giorno con in mano dispositivi mobili, in aumento rispetto ai 5 minuti in media al giorno nel 2011. ”Stiamo assistendo ad un cambiamento fondamentale nel modo in cui i bambini consumano i media“, ha dichiarato Steyer . “I bambini che non possono nemmeno parlare cammineranno fino ad una TV e cercheranno di farla funzionare toccando lo schermo come per un iPad o un iPhone “.

Il CEO di Common Sense Media non manca, però, di sottolineare come in questo utilizzo da parte dei bambini dei nuovi dispositivi abbia ovviamente i suoi pro e i suoi contro. La preoccupazione, infatti, è che se da un lato i tablet possono essere un ottimo strumento educativo, dall’altro, se abusati ed utilizzati come babysitter, potrebbero causare gravi danni allo sviluppo.

Via Tech Economy

 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8
Ci sono 2120 persone collegate

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Advertising (109)
AI (2)
Aziende (142)
Blog (11)
Brand (39)
Comarketing (2)
Comunicazione (9)
dBlog (1)
Digitale (36)
eCommerce (45)
Grande Distribuzione (7)
Internet (550)
Marketing (305)
Marketing Ambientale (3)
Marketing non convenzionale (62)
Media (102)
Mercati (84)
Mobile (210)
Permission Marketing (1)
Prodotti (95)
Pubblicità (32)
Pubblicità (88)
Retail (12)
Segnalazioni (45)
Social Networks (379)
Startup (1)
Strategie (59)
Tecnologie (77)
Trade Marketing (1)
Viral Marketing (40)
Web 3.0 (5)

Catalogati per mese:
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi più cliccati

Titolo
Automobili (2)
Bianco e nero (1)
Comarketing (1)
Home (4)
Internet (4)
Prodotti (5)
Pubblicità (5)

Le fotografie più cliccate


Titolo

< /p>


Subscribe to my feed


Google
Reader or Homepage

Add to netvibes



Creative Commons License




24/11/2024 @ 10:15:12
script eseguito in 141 ms