I dati elaborati da Gartner per il terzo trimestre 2011 sono inequivocabili: a tenere a galla il mercato dei telefonini sono gli smartphone, la cui crescita in volumi anno su anno è stata del 42% grazie ai 115 milioni di apparecchi intelligenti venduti su scala globale. Per i cellulari nel loro complesso, invece, il saldo del periodo è in attivo solo del 5,6%, in virtù dei 440 milioni di pezzi finiti nelle tasche di consumatori, professionisti e top manager da luglio a settembre.
Gli analisti hanno comunque precisato che quest'ultimo dato va giudicato comunque buono e frutto in particolare della dinamicità della domanda di terminali a basso costo, dual Sim e "no brand" registrata nei mercati emergenti. E in vista delle non lontane vacanze natalizie, e cioè il periodo più caldo dell'anno per le vendite di telefonini, anche le scorte accumulate dal canale di vendita (è di circa 20 milioni di unità l'eccedenza di prodotto spedita dai vendor sul mercato nel terzo trimestre) andranno con ogni probabilità ad esaurirsi.
Tornando agli smartphone, Gartner fa notare come oggi questi rappresentino (nonostante una flessione in volumi del 7% rispetto al secondo trimestre 2011) il 26% del comparto mobile e come a contribuire all'ulteriore escalation delle vendite abbiano contribuito soprattutto Paesi come Cina e Russia, che hanno sopperito alla sostanziale staticità di domanda mostrata da Europa Occidentale e Stati Uniti e alla leggera contrazione esibita da America Latina, Middle East e Africa.
Fra i vendor, Nokia rimane in testa al ranking mondiale dei cellulari con una fetta del 23,9% anche se per la casa finlandese quello terminato a fine settembre è stato l'ennesimo quarter chiuso in rosso quanto a volumi di vendita (105 milioni contro 117 il raffronto anno su anno). Gartner è dell'idea che l'avvento dei primi Windows Phone del produttore scandinavo (i Lumia) possano iniziare ad invertire la tendenza da subito ma i primi concreti effetti della virata operata a inizio anno (con l'alleanza stretta con Microsoft) si vedranno solo a partire dalla seconda metà del 2012. Samsung, intanto, è sempre più vicina al trono (la market share del chaebol coreano è arrivata al 17,8%) e alle sue spalle, dopo Lg Electronics ed Apple (17 milioni gli iPhone venduti dalla casa di Cupertino, il 21% in più dello stesso periodo del 2010), a fare il salto in avanti più importante è stata la cinese Zte, che ha scavalcato Research in Motion, Motorola e Sony Ericsson issandosi al quinto posto assoluto della classifica (con una fetta del 3,2%).
Molto diverso, invece, lo scenario negli smartphone. A guardare tutti dall'alto verso il basso in questo comparto è infatti Samsung, che ha triplicato in un anno le sue vendite grazie ai vari modelli della famiglia Galaxy toccando in unità quota 24 milioni (circa un sesto del totale). La sfida fra la casa coreana ed Apple, dicono gli analisti, è già entrata nel vivo e non è escluso che a fine anno si possa concretizzare (alla luce dei preordini per il nuovo iPhone 4S e del taglio dei prezzi per il 3GS e la serie 4) un controsorpasso ad opera della società californiana.
Chi certo brinderà al 31 dicembre sarà Google. Fra i sistemi operativi per smartphone, Android ha infatti catturato una fetta del 52,5% della domanda nel terzo trimestre e il dato è praticamente doppio rispetto a quello registrato nel settembre 2010. Le difficoltà di Rim (la share dei BlackBerry è scesa all'11% su scala mondiale e sotto il 10% negli Usa) e il fatto che i nuovi Windows Phone 7.5 siano arrivati solo in ottobre hanno spianato la strada alla piattaforma mobile di Mountain View, che ha preso stabilmente il posto di Symbian (secondo Os del ranking, con il 16% di share) nel ruolo di software di riferimento nei telefonini intelligenti. Apple iOs, secondo i dati di Gartner, si è fermata al 15% ma dal conteggio mancano le vendite dell'iPhone 4S. Che con ogni probabilità ridurranno sensibilmente il gap che oggi il sistema della Mela paga nei confronti di Android.
di Gianni Rusconi su IlSole24ORE.com