Immagine
  mymarketing.it: il marketing fresco di giornata... di Admin
 
"
Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
"
 
\\ : Storico : internet (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Altri Autori (del 13/05/2008 @ 07:00:51, in Internet, linkato 1767 volte)

Con il passare degli anni il web diventa sempre più al femminile: sono in aumento le donne che si dilettano navigando sul web. Pur non essendo ancora una percentuale schiacciante quella delle internaute, a oggi il 35% delle donne utilizza regolarmente internet per svolgere attività di vario tipo.

A dirlo è stata una ricerca condotta dall’associazione Donneuropee-Federcasalinghe, Esperya.com e La Feltrinelli.it, che hanno confrontato i dati Istat e Nielsen con quelli contenuti all’interno del proprio database.

Nel 2007 il 31,7% delle donne utilizzava internet in modo regolare, mentre gli uomini erano il 42,3%. Pur non essendo frequentatrici assidue della rete è interessante constatare che l’85% degli accessi “rosa” sono da ricollegarsi ad attività sociali come mandare e ricevere email (72,6%), ricercare informazioni (58,9%), apprendere nozioni varie (53,2%), cercare offerte di viaggi (43,3%), leggere giornali (39,3%).

A collegarsi alla rete sono comunque donne di età compresa tra i 18 e 20 anni (73,3%), segue la fascia tra i 15 e i 17 anni (72,2%), quella tra i 20 e i 24 (69,8%) e infine quella tra i 25 e i 34 anni (53,6%). Per quanto riguarda l’attività professionale, utilizza abitualmente internet il 40,3% delle donne lavoratrici, il 18,6% delle studentesse e l’8% delle casalinghe. Il fenomeno dell’e-commerce nel 2007 aveva un valore di 4,868 miliardi di euro così distribuiti: turismo (48,7%), tempo libero (15,4%) e elettronica di consumo (13,4%).

In Italia sono stati eseguiti circa 23 milioni di ordini online: il 22,7% degli italiani nel 2007 ha utilizzato la rete per acquistare merci o servizi per uso privato, di cui il 27,2% uomini e il 17,2% donne.

La carta di credito rimane lo strumento di pagamento preferito per gli acquisti online con circa il 43% degli intervistati. Rispetto allo scorso anno, la tendenza vede un aumento del pagamento alla consegna (30%, rispetto al 24% dello scorso anno).

Tra i motivi della sfiducia verso il pagamento con carta: la preferenza ad acquistare di persona (52,3%), l'assenza di bisogno (43,8%), i problemi di sicurezza legati alla carta di credito (23,1%), la mancanza di fiducia (14,8%).

Via Quo Media

 
Di Altri Autori (del 15/05/2008 @ 07:02:03, in Internet, linkato 1992 volte)

Una maggioranza schiacciante dei circa cinque milioni di navigatori italiani che hanno fatto almeno una volta shopping online stanno diventando degli habitué del commercio elettronico, che considerano sicuro e affidabile. La restante parte dei 18 milioni di italiani che frequentano il web rifuggono l'e-commerce, perché, guarda un po', lo considerano insicuro e inaffidabile. Una cosa unisce il popolo del web: l'infocommerce, che viene considerato utile, anzi utilissimo, tanto da incidere profondamente nelle abitudini di acquisto.

Tutto questo, ed altro, si legge in due ricerche che aiutano a capire presente e futuro dell'e-commerce in Italia, realizzate da Netcomm e Gfk Eurisko la prima, e da Netcomm e Università Bocconi la seconda. Sono state presentate nell'ambito della terza edizione dell'e-commerce Forum che si svolge a Fieramilanocity il 14 e il 15 maggio organizzato da Netcomm, l'associazione delle società italiane di e-commerce. Dalla prima ricerca risulta che più del 90% degli intervistati (il campione intero comprende un migliaio di utenti internet) intende ripetere l'acquisto online, quasi il 100% degli acquirenti esprime un giudizio più che positivo dell'esperienza. Però, c'è ancora moltissima gente che non ha mai fatto shopping online, ad alcuni addirittura non passa manco per la testa di fare l'esperienza.

Come mai? Non sarà mica "colpa" delle aziende di e-commerce, incapaci di interpretare le esigenze dei consumatori? Tutto lascia pensare a una frattura tra domanda e offerta. Ed ecco allora l'altra ricerca, quella in collaborazione con Bocconi, che si pone l'obiettivo di capire meglio le ragioni del gap, nella convinzione che ridurlo o eliminarlo consente ai fornitori di dare le risposte giuste al mercato. Che le potenzialità del mezzo siano enormi e che le abitudini di spesa degli italiano stiano cambiando, lo si capisce anche dalla continua espansione dell'info-commerce, quella affascinante attività che consiste nel cercare sul web i prodotti desiderati, confrontare prezzi e modalità di pagamento, per procedere poi all'acquisto su internet o, più spesso, sui canali tradizionali.

Ma vediamo più da vicino alcuni dati delle due ricerche. Secondo la ricerca di Netcomm–GfK Eurisko, a fronte di un numero di utenti internet (che hanno navigato negli ultimi tre mesi) di circa 18 milioni, gli acquirenti che almeno una volta in Italia hanno fatto un acquisto online sono poco più di 5 milioni. Diventano circa 4,5 milioni coloro che hanno fatto un acquisto negli ultimi 12 mesi, e 2,7 milioni quelli che l'hanno fatto negli ultimi tre mesi. La qualità del servizio è valutata molto buona (70%) o buona (30%). Più che buone anche le valutazioni su prodotti, siti, sistemi di pagamento, spedizioni e, un vero e proprio plus dell'e-commerce, la comodità. Il 92% degli intervistati esprime l'intenzione di fare altri acquisti su Internet. Acquisti molto ben ponderati, visto che il tempo medio passato online prima di comprare è di circa 3 ore. Grazie alle precedenti attività di info-commerce, l'acquirente arriva molto preparato, addirittura nel 53% dei casi sa già tutto del prodotto da acquistare. Il 77% degli intervistati compra per sé , il 20% per la famiglia. L'indagine rileva una forte ripetizione di acquisto delle stesse merceologie (il 70% dei casi), e stessi siti (40%). In generale, la decisione di acquisto è autonoma nel 76% dei casi, mentre arriva dal passaparola con membri della famiglia nel 23%, per il 16,9% dal web, solo per il 3% dalla pubblicità tradizionale. Le ragioni che spingono ad acquistare online sono soprattutto la convenienza economica (22%), la comodità (17%), l'apertura del "negozio" 24 ore su 24 (11%). Le fonti sono sul web nell'82% dei casi: 49% motori di ricerca, 41% sito del produttore, 28% sito di commercio elettronico, 28% sito specializzato, 23% comparatore. Il passaparola pesa per il 46%. L'utilità percepita è molto positiva per motori di ricerca, siti dei produttori, comparatori di prezzo, portali, recensioni sul web e passaparola. Risulta invece bassa per i negozi, i call center, i numeri verdi e la pubblicità fuori dal web. L'acquisto avviene prevalentemente dai siti di vendita specializzati. (38%), seguiti dai siti dei produttori (24%) e dalle piattaforme di e-commerce (21%).
L'altra ricerca, quella di Netcomm-Università Bocconi, è di tipo più qualitativo, basata com'è sulla comparazione delle percezioni tra manager e clienti. La ricerca è stata condotta su 52 principali operatori del commercio elettronico che coprono oltre l'85% del traffico sui siti di commercio elettronico censito da Nielsen Online, con la sola esclusione del comparto finanziario/assicurativo, musicale e delle ricariche telefoniche, e sui consumatori online attraverso un pop up su quattro siti campione.
In questo contesto, emergono alcune divergenze. Per esempio, i manager tendono a sopravvalutare gli investimenti in pubblicità e a sottovalutare l'assortimento dell'offerta. Da parte loro, i consumatori tendono a dare più importanza ad aspetti come l'efficienza della logistica, la competizione a livello di prezzo e l'efficacia dei pagamenti. C'è sostanziale accordo tra manager e consumatori sull'importanza del ruolo che assumono le funzionalità del sito e le garanzie legate alla transazione, e di quello, ritenuto meno importante, della presenza di community e di servizi di customer care. Marginale il numero dei casi di recesso da parte dei clienti dopo l'acquisto (appena il 4%). I clienti abbandonano nel 38,8% dei casi dopo aver ricercato informazioni (qui si vede la forza dell'impatto dell'info-commerce), nel 16,8% dei casi nel corso della registrazione, nel 24% dei casi durante l'acquisto, e nel 16,4% nel corso delle procedure di pagamento.

di Pino Fondati su ILSOLE24ORE.COM

 
Di Altri Autori (del 22/05/2008 @ 07:16:14, in Internet, linkato 2182 volte)

Il servizio di musica digitale Napster ha inaugurato il più grande negozio virtuale di download di Mp3 al mondo, aprendo una sfida con il colosso iTunes di Apple.

Il catalogo del nuovo punto vendita conterrà più di sei milioni di brani musicali, appartenenti a tutte le più grosse etichette discografiche e a migliaia di etichette indipendenti. Il formato Mp3 sarà compatibile con la maggior parte di dispositivi e telefonini, compresi iPod e iPhone.

Il nuovo servizio vuole arginare il dominio di Apple offrendo agli utenti più canzoni senza la protezione delle copie, grazie al digital rights management (Drm), che previene la possibilità di far girare lo stesso brano su più dispositivi. La maggior parte dei brani sarà disponibile al prezzo di 99 centesimi l'uno, mentre un album costerà 9,95 dollari.

Via Quo Media

 
Di Altri Autori (del 23/05/2008 @ 07:07:04, in Internet, linkato 2433 volte)

Nessun dubbio che Internet continui la sua fase crescente come raccoglitore di pubblicità.

Secondo gli ultimi dati Nielsen Media Research, nel primo trimestre 2008 la raccolta publicitaria dell'online cresce quasi del 31% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso - mentre il totale pubblicità sale del 2.2%.

Rallenta il tasso di crescita ma è ovvio, più si cresce più si va verso cifre serie, dove un aumento di qualche punto sono soldi veri...

Anno su anno cresce pochino (meno del 2%) la TV, scende un pochino la stampa, particolarmente i quotidiani a pagamento.

 
Di Altri Autori (del 27/05/2008 @ 07:56:41, in Internet, linkato 2862 volte)

I ragazzi del muretto hanno smesso di incontrarsi al solito posto, da una certa ora in poi. Il loro spazio se lo sono ritagliato sul web. E così hanno fatto trionfare quello che gli americani chiamano social networking che in Italia è diventato sinonimo di MySpace. Maggio è il mese in cui il portale festeggia il primo anno di attività della sede di Milano, per ora l'unica nel nostro Paese. «Non che prima MySpace fosse sconosciuto, ma le dimensioni della rete si sono notevolmente ampliate nell'arco di questo anno. L'incremento degli utenti unici è stato del 70% e oggi sono due milioni e 200mila ogni mese», spiega il country manager Francesco Barbarani. Un milione e 470mila sono invece coloro che si sono costruiti uno spazio su questa rete molto amata da artisti, musicisti, designer, fotografi. Ogni 20 secondi sul network viene inserito un nuovo profilo e così l'Italia risulta il Paese con la crescita maggiore in Europa.

Sulla scia dell'apprezzamento dei suoi giovani user - «il 61% hanno tra i 16 e i 35 anni», aggiunge Barbarani - il portale americano, acquisito da Rupert Murdoch per 580 milioni di dollari nel 2005, ha deciso di rafforzare la sede in Italia. Così due mesi fa è arrivato Barbarani insieme a Stefano Rocco che è il nuovo marketing and country editor. Pur non volendo fornire dati finanziari, la società sta conoscendo una crescita rapidissima, anche grazie alla presenza tra gli user di molte celebrities, da Eros Ramazzotti a Laura Pausini, dallo scrittore Roberto Saviano al dj Claudio Coccoluto. C'è chi è già famoso, ma anche chi ha raggiunto la celebrità con Myspace. È il caso del gruppo dei Melody Fall, i giovanissimi artisti che quest'anno hanno partecipato a Sanremo. «Hanno messo un demo su MySpace e così si sono creati una fan base – racconta Rocco –. Strano ma vero, sono piaciuti soprattutto in Giappone dove nel giro di pochissimo tempo hanno raggiunto migliaia e migliaia di giovani, vendendo altrettanti dischi. Adesso hanno partecipato a Sanremo e soprattutto dal nulla hanno un contratto con una major discografica». Una storia che, in piccolo certo, ricorda quella del cantante inglese Mika che ha venduto molti milioni di copie e conserva ancora uno spazio su MySpace a cui si può accedere anche dall'icona sul suo sito ufficiale.

Molta musica se si guarda al passato, ma anche altri nuovi contenuti, se si guarda al futuro. Fra questi ci sono il calcio, soprattutto adesso che siamo a ridosso degli Europei, la moda, il design, la televisione e il cinema. «Da poco abbiamo lanciato la MySpace Tv, che è il secondo video site del mondo, con 50 milioni di unique stream al mese, circa 80mila video caricati ogni giorno», continua Barbarani. Ma il futuro del social networking in Italia saranno anche MySpace developer platform, che consentirà di realizzare applicazioni di nuova generazione che interagiscano direttamente con gli utenti, Post to MySpace che consente ai siti partner di veicolare il proprio contenuto attraverso MySpace, controllandone la diffusione e infine Data availability che consentirà di condividere il proprio profilo MySpace su altri siti partner. La piattaforma insomma socializzerà attraverso tutto il web.

di Cristina Casadei su ILSOLE24ORE.com

 
Di Altri Autori (del 29/05/2008 @ 07:02:55, in Internet, linkato 2402 volte)

A detta dello stesso Google, proprietario del sito YouTube, la causa legale che vede protagonista il numero uno della condivisione di video, potrebbe minacciare la libertà del web. La lamentela mossa dal gigante della ricerca online è stata esposta a seguito dell’azione legale intrapresa da Viacom nei confronti di YouTube, accusata di non essere in grado di proteggere il copyright del materiale pubblicato che ammonta a 150.000 di clip incriminate.
 
L’accusa di Viacom verte soprattutto sulla diffusione all’interno del sito di famosi programmi televisivi e film, resi pubblici senza autorizzazione. Sumner Redstone, presidente di Viacom ha dichiarato: “Quando abbiamo aperto la causa non abbiamo pensato solo al nostro interesse ma anche a quello di tutti coloro che vedono violato il diritto d’autore relativo a materiale che dovrebbe essere protetto”. I legali di Google hanno definito l’azione legale come “una minaccia per milioni di utenti che si scambiano informazioni in modo legale”.

Via Quo Media

 
Di Roberto Venturini (del 30/05/2008 @ 07:14:21, in Internet, linkato 2278 volte)

Mi viene spesso domandato... "ma quali aziende hanno un proprio blog"?

In quest'ottica interessante la lista delle aziende della lista Fortune 500 che hanno il blog...

La trovate qui

 
Di Altri Autori (del 03/06/2008 @ 07:48:45, in Internet, linkato 1737 volte)

Le parti si stanno parlando. E il fatto che il tavolo delle trattative sia stato riaperto ha un significato molto importante nell'economia del mega merge Microsoft Yahoo!, la cui saga è iniziata giusto quattro mesi fa, quando Steve Ballmer mise sul piatto dell'offerta circa 45 miliardi di dollari. La potenziale fusione fra le due compagnie, per dirla con le parole pronunciate ieri l'altro (nel corso dell'evento D: All Things Digital conference, in cui sono intervenuti anche lo stesso Ballmer e Bill Gates) dal Ceo della società di Sunnyvale Jerry Yang, "ha un enorme potere". E allora perché non viene sancito? Le parti si parlano ma probabilmente è cambiato l'oggetto della discussione: non più una scalata completa ma un accordo su una porzione del business e delle attività di Yahoo!, un'operazione meno impegnativa di una fusione completa e naturalmente meno onerosa. Il prezzo di acquisto delle azioni è stato di fatto il parametro che ha fatto arenare la proposta di Microsoft ma dal presidente in gonnella della casa californiana, Susan Decker, sono arrivate dichiarazioni che tendono a sconfessare questa tesi, ampliando ad altri nodi non risolti le cause del dietrofront del gigante di Redmond. Sta di fatto che ancora oggi, nella comunità finanziaria, ci sono pareri discordanti circa il peso della componente ecomomica del "deal".

I due top executive, prendendo parola nel corso dell'evento di cui sopra, non hanno indietreggiato di un millimetro rispetto alle posizioni tenute fino a oggi (che sono state di fiera opposizione alle lusinghe di Microsoft e alle azioni contro il board mosse dal miliardario azionista Carl Icahn). Dalle bocche di Yang e della Decker non sono quindi arrivati dettagli aggiuntivi circa la ripresa dei negoziati confermata pubblicamente da Ballmer ma un messaggio di un certo peso è comunque filtrato. Vogliamo e dobbiamo capire le reali intenzioni di Microsoft e i loro attuali interessi nei nostri confronti, hanno detto in sostanza i vertici di Yahoo!, rimarcando come alla base del mancato accordo non vi sia stata un'unica motivazione (il prezzo delle azioni). Yang ha quindi rimesso sul tavolo le sue convinzioni circa lo stato di salute di Yahoo!, e cioè quello di un'azienda con un roseo futuro davanti, dotata delle risorse necessarie per rafforzarsi in termini di nuovi prodotti e servizi e continuare a essere assoluta protagonista sul mercato rimanendo così com'è, indipendente. Una dichiarazione d'intenti che non significa assolutamente chiudere la porta in faccia a Microsoft. Anzi. Yang vorrebbe chiudere la questione ma chiede a Ballmer di riconoscere il reale valore della compagnia e di garantirne la continuità nel lungo termine, a tutto beneficio degli azionisti. E sarebbe proprio questo il punto: i 33 dollari per azione offerti da Microsoft non avrebbero tenuto conto di "asset nascosti" di Yahoo! (la Decker ha parlato dell'enorme valore di "inventario" creato dai 500/600 milioni di utenti mensili che transitano sui siti del network) o comunque valorizzato a dovere quelle che sono tutte le potenzialità della compagnia. Yang, a questo proposito, non è entrato nel merito bensì filosofeggiato intorno ai concetti di innovazione (dei prodotti) e di interazione digitale (con gli utenti del Web). Più preciso di lui è stata Decker, che ha puntualizzato l'importanza vitale della Yahoo Open Strategy per il futuro della società, e cioè l'avvento di un ambiente aperto che avrà il compito di far convergere i profili, le preferenze e le differenti dinamiche di relazione delle varie comunità che utilizzano i servizi di social networking targati Yahoo! (dalla posta elettronica al Messenger passando per il sito di scambio di immagini Flickr).

Quanto al controverso accordo con Google sulla pubblicità on line, Yang ha liquidato la questione affermando come in assenza di una seria discussione in proposito fra le due società tutte le ipotesi finora caldeggiate dai media non sono altro che speculazioni. E il Ceo ha aggiunto anche che in materia di servizi di search (il segmento dove Google continua a macinare quote di mercato) Yahoo! seguirà strade alternative, guardando in particolare all'aspetto sociale dell'utilizzo condiviso delle informazioni raccolte in Rete. Con la convinzione di essere la migliore guida possibile per la compagnia. Guardandosi però alle spalle, la Decker ha ammesso però gli errori strategici commessi dal management nel recente passato, errori che hanno portato Yahoo! a perdere di vista il core business che ruota intorno agli utenti e alla pubblicità per dedicarsi maggiormente a una strategia di natura applicativa. Se il rifiuto della proposta Microsoft è un altro errore strategico lo vedremo presto, di sicuro quella che attende il Ceo e il Presidente di Yahoo! sarà una lunga estate calda.

di Gianni Rusconi su ILSOLE24ORE.COM

 
Di Admin (del 05/06/2008 @ 07:26:09, in Internet, linkato 2482 volte)

Che agli italiani lo shopping piaccia soprattutto in tempo di saldi è un dato di fatto assodato. Meno quello che ci vede seduti al computer per fare acquisti su Internet, anche se proprio grazie al Web (e nella fattispecie un sito come eBay) i risparmi medi di un acquisto di un bene di largo consumo può arrivare intorno al 20%. Eppure nel primo trimestre del 2008 gli internauti del Bel Paese – circa 150.000 - che hanno comprato proprio su ebay.it, la versione italiana del più famoso sito di aste on line al mondo, ben 700.000 oggetti da utenti residenti negli Stati Uniti. Approfittando, ed è la stessa società che lo cita come motivo di questo ulteriore salto in avanti della popolarità di questo mezzo, anche il favorevole rapporto di cambio fra euro e dollaro. Rispetto ai primi tre mesi del 2007, infatti, i beni importati dagli States via eBay sono stati il 18% in più e l'incremento è decisamente superiore a quello registrato nel Regno Unito (+11%), Paese notoriamente molto più sensibile che non l'Italia all'e-commerce.
La lista della spesa degli italiani, entrando nel dettaglio degli acquisti effettuati da gennaio a marzo, vede in forte rialzo le attrezzature sportive (i cui acquisti sono saliti del 63%) seguite a ruota dagli accessori e i ricambi per autovetture (+56%), strumenti e forniture per ufficio (+47%), materiale per la fotografia (+44%) e strumenti musicali (+42%). In media sono stati investiti 56 dollari per ogni singolo acquisto, una cifra più alta di quella stanziata da spagnoli e francesi (rispettivamente 52 e 55 dollari) e appena inferiore a quella sborsata da inglesi e belgi (57 e 59 dollari).
Messo con soddisfazione in archivio l'exploit di cui sopra, eBay è pronta a trarre profitto anche delle nuove funzionalità di ricerca e di un nuovo concetto di "store" virtuale che vengono proposti da subito (sono consultabili all'indirizzo www.ebay.it/ebaysirinnova) anche dal sito italiano. Il rinnovato "search engine", dicono i portavoce della società, va a pescare l'oggetto desiderato non solo nei titoli ma anche nelle descrizioni e nelle caratteristiche del prodotto, facilitandone la ricerca. In tema di negozio, invece, le novità riguardano un sostanziale ri-bilanciamento delle tariffe, che nelle intenzioni permetterà ai venditori di proporre sul sito un più ampio assortimento di prodotti, a cui si affianca un nuovo sistema di ordinamento dei risultati della ricerca, che andrà a premiare con maggiore visibilità i venditori più affidabili.

Prossima preda di Microsoft?
La scalata senza interruzioni di eBay ai vertici del settore dell'e-commerce (in Italia il sito è diventato una delle principali destinazioni dello shopping via Internet) ha quindi tutti i motivi per continuare ma sono altre le compagnie che, alla lunga, domineranno in lungo e in largo la scena di Internet. Stando infatti a un rapporto ("Internet Usa: la fine dell'inizio" scritto da tale Jeffrey Lindsay, analista di Sanford C. Bernstein, saranno Google e Amazon.com (società che raggiungono ancora tassi di crescita annuali che toccano il 30-40%) gli unici vincitori della grande battaglia che anima i servizi on line. Per eBay, invece, il destino sembra essere segnato: la società potrebbe in futuro essere acquisita da un altra società e secondo l'autore un acquirente papabile è nientemeno che Microsoft.
 

di Gianni Rusconi su ILSOLE24ORE.COM

 
Di Altri Autori (del 17/06/2008 @ 07:19:45, in Internet, linkato 2606 volte)

l social networking è un fenomeno molto attuale ed in continuo sviluppo. Ne abbiamo sentito parlare, continuiamo a seguirne il suo progresso e ne sentiremo parlare ancora perché trattasi di un'evoluzione nel modo di interagire delle persone che, aggregandosi in gruppi, vanno a costituire una comunità. In fondo, tornando alle origini dell'uomo, questo bisogno di relazionarsi con gli altri è sempre esistito... quello che cambia oggi è il modo di farlo, più veloce, reattivo e soprattutto senza 'confini'.

Ma cos'è il Social Networking?
Esso è un nuovo modo di relazionarsi, in cui diverse persone - di qualsiasi parte del mondo - con gli stessi interessi nella vita interagiscono 'aggregandosi' in una comunità che ha la sua 'sede' in pagine web.
La rete internet, luogo di aggregazione di questa comunità, continua a stupirci con le sue ampie possibilità di creazione di fenomeni diffusi, offrendo di conseguenza molte opportunità.
Si inizia in genere con la creazione di un sito web personale aperto agli amici per condividere notizie della vita di tutti i giorni, opinioni, foto, filmati ecc. per poi ampliarlo per incontrare nuove persone o per conoscere la vita degli altri. Questo nuovo fenomeno offre una vetrina dinamica che dà visibilità alla creatività dell'utente, in quanto consente di esprimere il proprio 'io' e allo stesso tempo soddisfa il desiderio di essere parte di una comunità.

I siti di social networking sono oggi molto diffusi, soprattutto fra i più giovani, i quali sono membri di uno o più siti in cui operano attivamente. Le tipologie degli utenti sono differenti, così come sono diversi gli interessi condivisi dalle tante comunità interattive esistenti.

La forte crescita del social networking trae origine dagli spazi personali: un modo semplice e molto coinvolgente per la condivisione di contenuti fra amici, conoscenti, colleghi ecc.

Perché ha successo?
Il motivo principale è perché i frequentatori di social network hanno fiducia nella loro comunità ed in questo modo essa tende a rafforzarsi e ad ampliarsi.

Secondo una ricerca Forrester, l'80% dei consumatori si fida dei consigli degli amici online.

Gli italiani utilizzano gli spazi personali per presentare se stessi, diffondere le proprie opinioni personali, facilitare i rapporti con nuove conoscenze e mantenere i contatti con amici e familiari, oltre alla possibilità di entrare in contatto con vecchi amici persi di vista da tempo.
Attualmente, si stima che vi sono migliaia di siti di social networking che operano in tutto il mondo. Si va dalle piccole reti sociali che soddisfano settori piccoli o emarginati della società, a quelli che si rivolgono ad una singola comunità geografica.

Vantaggi
Sicuramente il vantaggio principale per l'utente è estendere la propria rete di amicizie, ma è anche usato da giovani influenzatori allo scopo di 'scatenare tendenze sociali', questi attraverso la condivisione di foto/video rivivono le proprie esperienze e vogliono trasferirle agli altri.

Le reti di condivisione possono essere di 2 tipi:

Reti aperte, dove i contenuti condivisi tendono ad essere superficiali con un coinvolgimento emotivo basso; essendo reti aperte al mondo, gli utenti tenderanno a proteggersi e a non esprimere del tutto la propria individualità.

Reti chiuse, in cui avendo l'autore un maggior controllo sulle visite, i contenuti condivisi sono in genere più personali rispetto a quelli sulle reti aperte.

Il profitto indotto per la pubblicità online
Questo fenomeno crea anche un vantaggio per tutte quelle attività indotte che possono approfittare dell'opportunità di raggiungere in maniera diretta il potenziale consumatore. La pubblicità online può avvalersi di interlocutori del sito di social networking che, avendo instaurato un buon rapporto di fiducia con la comunità, 'raccomandano' un determinato brand attraverso un 'passaparola interattivo'.

Fra le tendenze più recenti... da uno studio condotto da Nielsen Mobile è emerso che un numero crescente di utenti di telefonia mobile utilizza gli apparecchi cellulari per accedere ai social networks.

Il social networking, già fenomeno globale e in continua ascesa in tutto il mondo, delinea la nascita di un nuovo consumatore: 'sveglio', curioso ed esperto nei contenuti.

Se la maggior parte di questi siti di social networking sono aperti a tutti, sarà importante però non dimenticare le basilari norme di etica on-line per farlo crescere in maniera positiva e soprattutto 'produttiva'. 

di Lisa Nanu
 

 
Ci sono 2985 persone collegate

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Advertising (109)
AI (2)
Aziende (142)
Blog (11)
Brand (39)
Comarketing (2)
Comunicazione (9)
dBlog (1)
Digitale (36)
eCommerce (45)
Grande Distribuzione (7)
Internet (550)
Marketing (305)
Marketing Ambientale (3)
Marketing non convenzionale (62)
Media (102)
Mercati (84)
Mobile (210)
Permission Marketing (1)
Prodotti (95)
Pubblicità (32)
Pubblicità (88)
Retail (12)
Segnalazioni (45)
Social Networks (379)
Startup (1)
Strategie (59)
Tecnologie (77)
Trade Marketing (1)
Viral Marketing (40)
Web 3.0 (5)

Catalogati per mese:
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi più cliccati

Titolo
Automobili (2)
Bianco e nero (1)
Comarketing (1)
Home (4)
Internet (4)
Prodotti (5)
Pubblicità (5)

Le fotografie più cliccate


Titolo

< /p>


Subscribe to my feed


Google
Reader or Homepage

Add to netvibes



Creative Commons License




21/11/2024 @ 18:59:28
script eseguito in 157 ms