Immagine
  mymarketing.it: il marketing fresco di giornata... di Admin
 
"
Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
"
 
\\ : Storico : Marketing (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Altri Autori (del 26/05/2006 @ 07:21:46, in Marketing, linkato 3857 volte)
Sta emergendo la tendenza, da parte dei media, a far sì che la Generation Content lavori non solo per i propri siti o i propri blog... ma che si trasformi un uno stuolo di autori che lavorano per riempire di contenuti media più "istituzionali".

Tra gli esempi più eclatanti di questa tendenza, è l’ esperimento di Current TV, la televisione via cavo dell’ex-vicepresidente americano Al Gore.
Questa emittente è destinata ad un target “smart” 18-34 ed ha, tra i suoi punti qualificanti, la partecipazione (a pagamento) degli utenti nella generazione di contenuto e pubblicità.

Le regole sono semplici: tutti gli utenti del sito possono inviare i propri commercial autoprodotti, a condizione che siano centrati su una delle marche sponsor del sito.

Se il filmato piace alla marca e all'emittente, lo spot viene messo in onda e il creatore riceve 1.000 dollari. Se poi lo spot piace molto lo sponsor può decidere di metterlo in onda anche su altri media… e il creatore ricevere fino a 50.000 dollari (cifra peraltro difficile da raggiungere e comunque modesta per una grande azienda).

Tra i primi sponsor Sony – con una operazione di perfetta integrazione prodotto/comunicazione (il prodotto videocamera è lo strumento per fare la pubblicità a sé stesso…e Sony ha inserito nel sito ampi tutorial per aiutare ad usare meglio e più creativamente il proprio prodotto).

Sempre su un fronte analogo, l’attività di coBRANDiT, una agenzia che compra (a 100 dollari al pezzo) clip, documentari, pubblicità, materiali autoprodotti dal pubblico, per poi rivenderli alle aziende, ai media online o offline, per utilizzarli in ricerche etnografiche che esplorano il mondo della marca.

Roberto Venturini
 
Di Altri Autori (del 31/05/2006 @ 08:46:39, in Marketing, linkato 3087 volte)

A fronte di tutto questo fermento sul fronte del Consumer Generated Marketing, c'è chi già le spara e sostiene (un'altra volta) la fine delle Agenzie.

Io direi che, almeno per il presente, non spariranno. Intanto perchè godono di un potere troppo istituzionale nel mondo dei media, che occorrerebbero anni a disintegrare.

Ma anche perchè mancano al consumatore quegli skills e sopratutto quella visione oggettiva e trasversale al mercato che ha il (buon) professionista della comunicazione.

Il consumer rischia di creare quello che piace a lui e non quello che piace (e funziona) al mercato. Oddio, però a pensarci bene... lo fanno anche tanti creativi di lusso che conosco...

Di certo però, il coinvolgimento del consumatore nelle attività della marca crea quei legami affettivi e di interazione che sono spesso preziosi per trasformare un brand “normale” in una superstar.

Non solo: l’autoproduzione di contenuti, che rappresentano molto esplicitamente il proprio modo di essere e la propria visione (o reportage) sul mondo reale che circonda l’uso e la percezione di un prodotto di marca, potrà aiutare molto il lavoro dell’azienda – fornendo una serie di utili spunti al marketing su come il consumatore (o una avanguardia) vede la marca, come la vede usata e commentata, come ritiene dovrebbe comportarsi e comunicare con il pubblico … dando quindi segnali ed informazioni altrimenti ben più difficili da cogliere con altri strumenti di ricerca di mercato o di analisi etnografica.

Roberto Venturini

 
Di Altri Autori (del 05/06/2006 @ 20:11:37, in Marketing, linkato 2140 volte)

Con il Proximity Marketing, o marketing di prossimità, si distribuiscono contenuti multimediali a cellulari e dispostivi personali che si trovano nelle vicinanze del punto di distribuzione, ad esempio i punti vendita, i cartelloni pubblicitari, le fiere. La ricezione dei contenuti, che possono essere audio, video, immagini, testo, giochi, card ecc. è autorizzata dagli utenti che liberamente decidono di attivare il collegamento. I costi di trasmissione, grazie alla tecnologia Bluetooth, sono completamente gratuiti. Un innovativo canale di comunicazione, quindi, che permette di realizzare quelle strategie di marketing multimediali che si stanno ormai affermando come modalità alternativa a quella tradizionale per stabilire un filo diretto con gli interlocutori Una dimostrazione dal vivo di Bluetooth marketing verrà presentata da Slash in anteprima a EBA Forum l’8 Giugno a Milano, dove tra i contenuti che verranno proposti a chi vorrà attivare il collegamento BlueTooth sul proprio telefonino, ci saranno anche delle sorprese relative al grande evento che partirà il 9 di Giugno: i Mondiali di calcio in Germania.

Via Wireless

 
Dalla moda alla musica, dal cinema all'arredamento, dall'alimentazione alla politica e naturamente il marketing e la comunicazione non ne sono immuni. Il desiderio di riscoprire il passato è molto fertile: un trend che si traduce con la voglia di vintage o di retrò.

I capi d'abbigliamento e gli oggetti d'arredo ammiccano agli anni trascorsi, così come la musica rifà il verso agli evergreen ed il cinema propina remake come se piovesse. In politica poi ci attendevamo un rinascimento ed invece abbiamo subito un risorgimento: Prodi sfiora i settanta, il neo Presidente della Repubblica supera gli ottanta, Andreotti ha l'età di Matusalemme ed anche il Presidente del Senato non è di primo pelo. E' il vecchio che avanza, altrochè il nuovo tanto acclamato!

Sono i corsi e ricorsi storici di Giovan Battista Vico. La cosiddetta "vintagemania" si ritrova anche nel settore food: un fenomeno che coinvolge i prodotti di largo consumo, ma anche il packaging. Non si tratta di una iniziativa di revival commerciale, ma di un fenomeno che sottende la nostalgia dei gusti dell'infanzia, degli aromi autentici, dei profumi tradizionali della propria memoria.

Una archeologia dei sapori che sta coinvolgendo l'industria alimentare, con ovvie ripercussioni sulle confezioni. In un mercato rapido e mutevole, gli scaffali propongono etichette e marche storiche, caratterizzate da soluzioni creative affascinanti per il ricercato gusto d'altri tempi, tratti grafici distintivi della personalità e packaging design in stile più attuale. Il doppio concentrato di pomodoro Mutti, la pastiglie Leone, il liquore Cherry Stock, i filetti di tonno Callipo in vasetti di vetro, il fruttino Zuegg, il latte a lavorazione tradizionale inglese di Latte Milano, la pura liquirizia extravergine Saila in astuccio di latta, si presentano oggi sostanzialmente con la stessa immagine del tempo che fu. Prodotti che raccontano la loro storia attraverso i pack. Rassicurano il consumatore (come tutto ciò che ha un vissuto ed una esperienza), rassicurano i marketing manager, e il mood vintage, contribuisce a costruire la tracciabilità della marca: il brand diventa narrativo, capace di evocare, nell'immaginario collettivo, il ricordo di atmosfere del passato che nobilitano la marca.

Largo dunque all'uso di latta, vetro e cartoni multistrato, di preziosimi grafici a blasoni ed insegne araldiche, con codici cromatici in oro e argento e lettering classici, per accrescere il capitale di brand image, dando vita ad uno stile retrò con caratteristiche di unicità: un vero e proprio point of difference, rispetto ai competitor, per quelle marche che hanno una storia radicata nelle menti dei consumatori.

Il tutto s'intende con buona pace per l'innovazione. La quale viene sì sbandierata ai quattro venti come cura efficace per risolvere i problemi che affliggono il mercato industriale e del commercio nazionale, salvo poi essere riposta nel cassetto, in attesa di tempi migliori, con la scusa della mancanza di risorse e di energie. Siamo alle solite: piuttosto che inventare, meglio rifare. Il nuovo spaventa ed è quasi sempre a rischio, il vecchio conforta, rassicura e ripara da eventuali alee. Meglio quindi l'operazione nostalgia.

Ed ancora, si crede che il marketing culturale stia muovendo i suoi primi passi: troppo pochi per parlarne senza rischiare errori di valutazione o ipotizzare scenari errati. Si dice anche che l'eccesso di mercificazione uccide la merce. Troppo prodotto e troppa materia non favoriscono il desiderio ed il sogno.

Noi sappiamo , come afferma Lorenzo Marini, che la nuova frontiera della pubblicità non è più vendere merci, ma creare desideri e che la guerra tra i vari prodotti è diventata guerra tra i vari segni, tra i differenti simboli. da un certo punto di vista possiamo dire che la comunicazione ha successo quando incarna la sociologia del momento e possiamo affermare che il futuro della pubblicità commerciale è quello di diventare sociale , culturale, valoriale. Una assicurazione non venderà più polizze, ma sarà promotrice di una campagna di sicurezza, un detersivo non laverà più bianco, ma salverà i pesci dall'inquinamento e una caramella alla menta salverà gli orsi polari.
Sempre meno oggetto, sempre più servizio. Non abbiamo più bisogno di cose, ma di valori.

Continua Marini: "Possiamo affermare con certezza che il futuro valore che la comunicazione affronterà sarà quello culturale. Arte avunque attorno a noi. Marketing culturale ancora poco. Eppure i musei stanno diventando luoghi di consumo così come i luoghi di commercio si stanno trasformandoin posti di coinvolgimento multisensoriale ed i luoghi di transito in spazi commerciali: aeroporti, stazioni. Se da una parte abbiamo il prodotto che diventa marca che diventa valore che diventa esperienza, dall'altra abbiamo l'esperienza artistica che diventa marca che diventa prodotto.

Nessuno si scandalizzi se si parla d'arte nei centri commerciali, se si fa cultura sui giornali, poichè è nei nostri cromosomi. Più artisti che santi, poeti e navigatori." Il marketing culturale esisteva prima che lo conoscessimo, come la legge di gravità: operava prima che l'uomo lo scoprisse. Nel Rinascimento ha avuto il suo principe precursore: Lorenzo De' Medici, direttore marketing dell'universo artistico.

Ma non basta. Tre sono i livelli nella comunicazione: Il primo è il prodotto oggetto. la categoria valoriale più utilizzata e perciò stessa più ovvia, quella che in stammpa chiamiamo "annunci vetrina" dove si ritiene sufficiente mostrare il prodotto eroe che punta essenzialmente sulla notorità. Esisto dunque comprami. Il secondo livello è più evoluto e usa la promessa come gancio ed il prodotto come reason why. Qui il prodotto diventa marca, parla, comunica, interagisce.

Promette e mantiene, supera la sua fisicità intrinseca e diventa linguaggio. Il terzo livello è l'essenza della marca, la sua capacità di intrattenere, di divenire empatica, catartica, avvenimento mediatico, amica sincera che non dice più "comprami", ma "sono con te", creando un metalinguaggio tutto suo con il quale il fine ultimo (l'acquisto) rimane in secondo piano. Ecco, in Italia si è spesso fermi ai primi due livelli e quasi mai si tocca quello successivo.

Perchè noi in Italia spieghiamo, spieghiamo sempre ogni cosa, e come afeermava Voltaire: "il segreto per annoiare è dire tutto!". Raramente i trenta secondi di uno spot televisivo si trasformano in spettacolo, relegando il prodotto alla risposta finale. Il nuovo trend è appunto questo. Proprio come si faceva ai tempi di Carosello. Molti ne sentono la mancanza. Il paradosso è che il nuovo è il vecchio.

Anche il marketing e la comunicazione non convenzionale, estremamente all'avanguardia ci propongono una tecnica assolutamente innovativa: il TRYVERTISING: ovvero l'unione delle due parole inglesi TRY (prova) + ADVERTISING (pubblicità), che è di moda tra i marketers. Molta creatività nella forma (naming) e poca nel contenuto. Si dice che essendo il mondo una sfera, tutto prima o poi ritorna. Niente di nuovo, dunque, sotto al sole: è la moderna riedizione ( riciclo) del vecchio e collaudato "prova e compra". Siamo oramai, infatti, ampiamente abituati ai sample: a quei campioni omaggio di prodotti del largo consumo. Tecnica promo-pubblicitaria quella del sampling sempre estremamente efficace , funzionale e d'attualità. L'unica vera fattore innovativo sta nel fatto che questa politica di sperimentare prima di acquistare la si può applicare agli ambiti più disparati: non solo al food ma nanche al non food. Come ad esempio ai mobili dell'Ikea o alle auto di lusso.

Diceva Verdi: Ritorniamo al passato e sarà il futuro!". Dico io, mutuando l'incipit di una nota poesia, guarda caso della nostra giovinezza: "C'è qualcosa di nuovo, oggi, nel marketing e della comunicazione, anzi d'antico" Nulla è come appare......
 
Di Max Da Via' (del 11/06/2006 @ 16:43:31, in Marketing, linkato 7565 volte)
Secondo la società di ricerca Gartner Motorola, reduce dai successi del fortunato Razr, ha bisogno di lanciare sul mercato un modello altrettanto forte, in grado di ereditarne l’enorme popolarità. I consensi che il Razr ha saputo suscitare, infatti, hanno permesso alla multinazionale americana di raggiungere una market share del 20,3% nel mercato consumer americano, in netto miglioramento rispetto al 16,7% dell’anno precedente ma pur sempre distante dal leader di mercato Nokia, che si attesta al 34% in crescita del 3,6% sul 2005.

Il mercato della telefonia mobile, come in generale l’elettronica di consumo, è caratterizzato da una vita media dei prodotti molto breve e proprio per questo motivo, quando orma il Razr ha dato il meglio di sé, è arrivato il tempo preparare il lancio del suo successore.

In attesa di questo nuovo fantomatico modello, che indiscrezioni dicono potrebbe chiamarsi SCPL (Scalpel, cioè bisturi), Motorola segue l’esempio di LG e si lancia in un’operazione di co-branding coinvolgendo i noti Stilisti Dolce e Gabbana, ridonando allo stesso tempo una momentanea giovinezza al collaudatissimo Razr.

Ecco allora comparire il nuovo Razr V3i Dolce & Gabbana, prodotto in un’edizione limitata di 1.000 esemplari. Dal punto di vista tecnico si tratta dell’ultima versione del Razr, appunto la V3i, che rispetto al modello standard presenta un inedito involucro in oro e argento metallizzato con il numero dell’esemplare scritto sul retro. Anche il software è stato in parte personalizzato, con suonerie e animazioni dedicate e un curioso video nel quale sono illustrati i 20 anni di storia del marchio Dolce e Gabbana. La confezione oltre al cellulare include anche un ciondolo con le iniziai dei due stilisti in oro, ed è in vendita esclusivamente in selezionate boutique della griffe.

Uno degli aspetti più importanti da valutare nel momento in cui si ricorre ad un’operazione di co-branding è la compatibilità tra i marchi/prodotti che si intende abbinare: entrambi devono beneficiare dall’operazione, senza sovrapporsi ma sfruttando al contrario al massimo le possibili sinergie. Il RAZR è un modello decisamente modaiolo con uno dei look più indovinati degli ultimi anni (che non a caso ha dato origine ad un vero e proprio esercito di cloni) e si sposa molto bene ad una griffe di alta moda. L’abbinamento esclusivo e l’edizione limitata e numerata fanno il resto, contribuendo a rendere questi telefonino un oggetto molto ricercato da collezionisti e semplici appassionati.

 
Di Max Da Via' (del 19/06/2006 @ 07:07:23, in Marketing, linkato 4218 volte)
Kraft Italia, parte di Kraft Foods Inc., secondo gruppo alimentare del mondo in termini di fatturato, ha deciso di ringiovanire il proprio brand Simmenthal, con l’obiettivo di rivolgersi ad un pubblico più giovane, idealmente nella fascia 18-24.

In funzione del target selezionato è stata definita una campagna di comunicazione puntando su canali alternativi tra i quali spicca internet, raramente utilizzato per questa tipologia di prodotto. In collaborazione con l’agenzia Jwt è stata quindi ideata la storia di Alvaro, un giovane manzo argentino rapito dagli ufo.

All’interno del sito internet manzoscomparso.com è possibile ricostruire tutte le fasi della vicenda, a partire dalla misteriosa scomparsa del manzo nella notte del 27 dicembre 2005. Vari indizi e inediti video raccontano la storia di Alvaro, con uno stile a metà strada tra il giallo e la fantascienza.

Sono disponibili oltre30 diversi video, che possono essere visti on-line ma anche scaricati. Nella sezione “Aiutaci a trovarlo” è possibile iscriversi alla newsletter o inviare un’email all’affranto Pedro (il proprietario del manzo scomparso), che verrà poi pubblicata insieme a quelle già presenti.

In aggiunta al sito internet le vicende di Alvaro saranno raccontate anche ttraverso un sito wap appositamente creato ma anche tramite una campana sulla freepress, spot su MTV e iniziative di marketing virale.

L’idea alla base della campagna è sicuramente originale, ma la i contenuti disponibili all’interno del sito non sono particolarmente interessanti o divertenti e e sembrano quindi poco adatti ad attrarre un pubblico sfuggente e difficile da coinvolgere come quello del target, a maggior ragione considerando che si tratta di un prodotto con presumibilmente un limitato appeal su consumatori così giovani. Non a caso la precedente campagna di comunicazione di questo prodotto aveva come protagonista una giovane mamma intenta a preparare un veloce secondo alla famiglia, aggiungendo alla Simmenthal le “verdure tagliate fini fini”.

Si tratta comunque di un coraggioso tentativo di ringiovanimento di un prodotto ormai consolidato e utilizzato abitualmente da un pubblico più maturo: vedremo l’utilizzo di canali alternativi e la strategia di comunicazione implementata riusciranno e rendere più “trendy” la Simmenthal, con buona pace del manzo scomparso che potrebbe trovarsi in una delle lattine presenti nella corsia del supermercato sotto casa.

 
Di Max Da Via' (del 21/06/2006 @ 07:39:12, in Marketing, linkato 3356 volte)
David Beckham ha recentemente aggiunto un nuovo tassello al proprio già ricco portfolio di attività da testimonial: a partire dai Mondiali di Germania 2006 sarà il “global brand ambassador” di Motorola, azienda presente nella classifica Fortune 100 con un fatturato nel 2005 di oltre 38,8 miliardi di dollari.

Il contratto, stipulato in questi giorni, prevede che Beckham utilizzi esclusivamente prodotti Motorola durante lo svolgimento del torneo, ma anche che compaia nelle nuove pubblicità della multinazionale americana oltre a prendere parte in specifiche azioni promozionali presso selezionate catene retail asiatiche.

L’accordo include anche la possibilità da parte dell’azienda di utilizzare immagini, screensaver e video del campione in azione come contenuto esclusivo all’interno dei nuovi terminali Motorola. Beckham sarà inoltre testimonial di numerose altre iniziative, compreso il lancio del nuovo modello (MOTO)RED, appositamente creato allo scopo di raccogliere fondi per combattere l’AIDS in Africa.
 
Di Danilo Arlenghi (del 23/06/2006 @ 08:32:40, in Marketing, linkato 2977 volte)

Che il marketing non sia una scienza esatta è cosa risaputa ai più. E che non lo siano nemmeno le ricerche di mercato o i sondaggi d'opinione, sui quali troppi marketer con la sguardo al passato pongono le fondamenta per le loro decisioni strategiche e tattiche, è oggi risaputo da tutti, soprattutto dopo le recenti scarse performance degli istituti preposti, evidenziate alle elezioni politiche appena trascorse. T

alvolta dar retta solo ai numeri rende il tutto troppo matematico e meccanico, due aggettivi che poco si correlano al marketing moderno. In esso, infatti spesso 1+1 non fa 2 ma 11. Le metodologie utilizzate dalle società di indagine a volte sono inadeguate perchè basate su gruppi di ascolto, e pertanto sempre meno affidabili. L'interconnessione tra le persone non sempre è tenuto in serio conto dai questionari uguali a se stessi e senza la necessaria profondità e pervasività. Così scrive Mark Earls direttore della pinificazioone strategica di Ogilvy: "il marketing non è più sintonizzato con la nuva mentalità del business...

Gli studi di reattività del pubblico alla ricerca delle strade da imboccare assomigliano alla lettura delle viscere degli animali sacrificati da parte degli aruspici romani al fine trarne indicazioni precise sulle guerre e sulle feste. Con la stessa irrazionalità si comportano gli attuali studiosi dei comportamenti umani in fatto di acquisti.". Anche Gerald Zaltman, autore del bestseller: Come pensano i consumatori, sostiene che il nuovo marketing, pur subendo continue e radicate trasformazioni riguardo l'analisi del comportamento d'acquisto, non è ancora in grado di far esprimere ai consumatori ciò che davvero pensano. Il 95% dei nostri processi mentali ha luogo, infatti, nell'inconscio.

Per portare alla luce i desideri o i bisogni ( ciò che consiste ossia nel superfluo o nel necessario ) dei clienti si dovrà comprendere la "mente del mercato", cioè l'interazione tra i pensieri dei prospect o dei consumatori effettivi e quelli degli esperti o degli operatori di marketing, punto d'incontro tra domanda e offerta.


Quello che piace o meno dipende non solo dai gusti delle persone, ma anche dal contesto (fisico, psicologico, etc..) in cui esse si trovano, pensano, agiscono. Siamo nel cosidetto villaggio globale in cui le mode si diffondono velocemente da una parte all'altra dell'emisfero, senza apparenti link, senza comunicazione diretta, ma attraverso gli indivudui, che si influenzano a vicenda e insieme a volte coscientemente, altre volte no, cambiano i loro gusti, modificano le loro preferenze, mutano le loro idee da un giorno all'altro. Renzo Rosso, titolare di Diesel, una azienda che si è distaccata dal marketing tradizionale, in una intervista a Lorenzo Montagna ha confidato: " Facciamo quello che pensiamo sia bello e attuale, non facciamo e non faremo mai ricerche di mercato, ci affidiamo molto all'osservazione dei giovani sul campo".


L'inadeguatezza e l'imprecisione degli strumenti analitici e le rappresentazioni cognitive sono supportate da un fatto incontestabile e sl tempo stesso drammatico: la velocità dei tempi di lavoro e quella dei cambiamenti. Quandi lo shift fondamentale sarà passare dai focus group ai ai trend setter o maker, attraverso gli influenzatori ed i propagatori. Per avere il vero polso dei mercati, per antipare gli scenari commerciali, per avvedersi in tempo reale delle evoluzioni dei consumatori occorre non badare ai numeri comodamente seduti alle proprie scrivanie, ma è necessario scendere in campo, dove i consumatori abitano, vivono, comprano e consumano.

Ecco dunque l'affermarsi di nuove, adeguate e conformi alla velocità dei cambiamenti, tecniche di marketing non trazionale, non convenzionale, quali : ambient marketing, street marketing, guerrilla marketing, event marketing che intercettano i gusti, i desideri, le scelte dei consumatori acquirenti, sul campo, per strada, nei punti vendita e non attorno ad un tavolo o ad una scrivania. I consumatori, con il divenire delle generazioni, si rinnovano e modificano anche se stessi, sono più consapevoli ed attenti, più informati, chiedono soluzioni sempre più su misura, cercano più attenzione, non sopportano interruzioni, hanno poco tempo ed una vasta scelta, di conseguenza sono molto più infedeli.


Le marche devono perciò ripondere adeguatamente a questo contesto garantendo più qualità e soddisfazione, più innovazione , aggionamento ed informazione, più servizi one-to-one o meglio one-to-each, più permission marketing e più direct marketing, più promozioni che promuovano davvero i prodotti e non li uccidano e soprattutto creando più dialogo diretto ( a contatto) e relazione personalizzata. Il management Ford sentenziò: "Se non siamo guidati dai nostri clienti, nemmeno le nostre auto lo saranno". Fu antesignano del < marketing al contrario > basato sull'assunto che il capo dell' azienda sia il consumatore e che prima venga questo e poi l'azienda stessa. E' il consumatore infatti che sceglie i prodotti/servizi aziendali e non il marketing aziendale che son supponenza e poca lungimiranza crede di scegliere il proprio target.

Tra breve non si parlerà più di product o brand manager ma solo di Customer manager. Le imprese, da prodotto centriche, devono diventare cliente centriche invertendo la prospettiva classica. Sam Walton, numero uno di Wal-Mart, che la sa lunga, taglia corto dicendo:"Il cliente è l'unico che può licenziarci tutti". Meglio dunque conoscerlo, capirlo, assecondarlo ed ascoltarlo, non con gli sterili numeri dei tabulati e non dalla scrivania.

 
Di Altri Autori (del 27/06/2006 @ 07:25:22, in Marketing, linkato 4300 volte)

La messa in pratica dei piani formativi non avviene senza difficoltà. Nelle aziende in cui si fa ricorso alla Formazione per migliorare il capitale intellettuale e la qualità delle risorse in genere destinando una parte del budget, spesso tale lodevole iniziativa trova le resistenze sia del management che non intende applicarsi soprattutto nella Formazione dei giovani venditori, sia degli stessi venditori che la considerano una perdita di tempo prezioso, superflua e troppa teorica. La resistenza ai cambiamenti è talvolta così forte da vanificare qualsiasi programma.


La preparazione di un piano formativo comporta in primo luogo la valutazione e l’analisi dei bisogni formativi. La letteratura generale internazionale sull’argomento riconosce tre importanti fasi del processo di sviluppo dei programmi formativi:


1. Impostazione: definizione dei bisogni formativi e degli obiettivi
2. Formazione: selezione dei formatori e dei formandi, definizione dei metodi e preparazione del materiale e tools necessari, definizione dei contenuti ed implementazione
3. Valutazione: impostazione dei criteri di valutazione dell’efficacia del programma e degli investimenti (ROI)

Ognuna di queste fasi prevede delle attività organizzative ed in ultimo un sistema di monitoraggio dei risultati dell’attività stessa (reazioni, apprendimento, atteggiamenti etc).
I contenuti della Formazione sono più o meno rimasti constanti nel tempo e si focalizzano in prevalenza sulla conoscenza del prodotto e del mercato e sulle tecniche di vendita. Di recente si è posto maggiore accento anche sulle modalità di individuazione dei bisogni dei clienti e sulla comunicazione:


Contenuti:


* Politica aziendale
*  Tecniche di vendita
*  Conoscenza del mercato e dei clienti
*  Conoscenza del prodotto/servizio
*  Conoscenze informatiche
*  Tecniche di gestione del tempo e della zona
*  Team Work


Per quanto riguarda l’efficacia di questi argomenti, alcuni studiosi hanno sostenuto che alla forza vendita bisognerebbe insegnare anche le modalità del processo di vendita e  le sue implicazioni psicologiche, emotive e comunicazionali.

Un problema di tipo operativo legato ai contenuti è tuttavia rappresentato dall’orientamento da dare alla Formazione; qual è il mix più idoneo di argomenti su cui porre l’attenzione e quali suggerire come complementari? Soffermarsi eccessivamente sulle tecniche di vendita, potrebbe generare l’idea di una maggiore propensione dell’azienda ai “soli risultati di vendita”, un’eccessiva attenzione al prodotto potrebbe indurre ad una maggiore concentrazione sulla sola presentazione e così via.


Per quanto attiene ai Metodi, tra i più utilizzati:


*  On the job training (OJT)
*  Corsi in-house tenuti da formatori interni
*  Corsi in-house tenuti da formatori esterni
*  Corsi esterni brevi (cinque giorni massimo)
*  Programmi di Formazione esterni di media-lunga durata
*  Formazione a distanza.


Il più praticato rimane sicuramente la Formazione su campo (OJT), la Formazione su campo non solo sortisce benefici operativi ma rinforza i concetti somministrati nei corsi tenuti in aula.
Tra i metodi di Formazione della forza vendita è da tempo anche spesso utilizzata la Formazione a distanza. Gli alti livelli raggiunti dalla tecnologica e le opportunità offerte dal World Wide Web, hanno fornito nuovi mezzi per l’applicazione di tale sistema, acquisendo assoluta dignità nella prassi formativa dei venditori e con notevoli vantaggi anche in termini di rapporto beneficio/costi.

Ma è il mix tra contenuti mirati e coerenza dei metodi formativi utilizzati piuttosto che la quantità d’investimento in Formazione a consentire risultati postivi sulle performance generali (outcomes and behaviours).

Grossi investimenti in Formazione possono produrre risultati apprezzabili in termini di Sales Performance (considerando soltanto le outcomes performance), ciò tuttavia, non implica alti livelli di vendita “customer oriented” che invece sono riscontrabili in caso di implementazione di programmi formativi basati su un mix metodo-contenuti mirato.


La maggiore implicazione, quella più interessante anche ai fini della trasmissione delle modalità operative e degli atteggiamenti utili ad un approccio customer-oriented, è il coaching, ovvero l’affiancamento (supervisione-osservazione - dimostrazione) che il formando riceve dal personale di vendita più esperto, dal direttore vendite o da personale specializzato. I managers giocano un ruolo importante nella Formazione. Il loro atteggiamento nei confronti dei corsi, dei metodi impatta notevolmente sulla disponibilità dei venditori. E’ auspicabile che ne restino coinvolti anche loro in maniera diretta, che ne prendano parte attiva. 

Antonia Santopietro

 
Di Max Da Via' (del 03/07/2006 @ 07:09:17, in Marketing, linkato 6529 volte)
Riposizionamento in corso anche per Artic Vodka, basato sulla campagna “Ormone Libero” e supportato da numerose iniziative realizzate da Publicis Dialog, A partire già allo scorso anno l’azienda ha eletto a proprio target di riferimento il segmento giovani adulti 18-26, introducendo nuove gusti per le vodke aromatizzate e portando avanti iniziative di comunicazione specifiche per un pubblico molto giovane.

Alla televisione e alla radio si affianca anche internet, con il sito www.ormonelibero.it, una città virtuale da esplorare con il proprio avatar allo scopo di ottenere “dritte” su come essere più cool. La campagna radiofonica oltre ai classici spot si basa su una partnership con Radio 105. Durante il programma “Ylenia I Love you”, dalla domenica al giovedì, i giovani ascoltatori possono nel corso di due appuntamenti cercare di “rompere il ghiaccio” conoscendosi in diretta.

A supporto di queste attività è previsto anche l’Artic Ormone Libero Tour, che nei mesi estivi toccherà i locali e le spiagge più frequentati delle principali località balneari italiane. Nel corso delle varie tappe saranno distribuiti gadget come t-shirt, spille e adesivi.



Via Pubblcità Italia
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31
Ci sono 3393 persone collegate

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Advertising (109)
AI (2)
Aziende (142)
Blog (11)
Brand (39)
Comarketing (2)
Comunicazione (9)
dBlog (1)
Digitale (36)
eCommerce (45)
Grande Distribuzione (7)
Internet (550)
Marketing (305)
Marketing Ambientale (3)
Marketing non convenzionale (62)
Media (102)
Mercati (84)
Mobile (210)
Permission Marketing (1)
Prodotti (95)
Pubblicità (32)
Pubblicità (88)
Retail (12)
Segnalazioni (45)
Social Networks (379)
Startup (1)
Strategie (59)
Tecnologie (77)
Trade Marketing (1)
Viral Marketing (40)
Web 3.0 (5)

Catalogati per mese:
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi più cliccati

Titolo
Automobili (2)
Bianco e nero (1)
Comarketing (1)
Home (4)
Internet (4)
Prodotti (5)
Pubblicità (5)

Le fotografie più cliccate


Titolo

< /p>


Subscribe to my feed


Google
Reader or Homepage

Add to netvibes



Creative Commons License




21/11/2024 @ 21:01:35
script eseguito in 174 ms