Immagine
  mymarketing.it: l'isola nell'oceano del marketing... di Admin
 
"
Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
"
 
\\ : Storico per mese (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Altri Autori (del 27/03/2013 @ 07:24:07, in Aziende, linkato 1874 volte)

L'azienda della Mela acquisisce la startup WiFiSLAM per sviluppare un'app che individui la posizione anche dove il GPS non arriva.
La localizzazione al chiuso - che interessa ricercatori universitari e aziende come Sony o Cambridge Consultants- sembra essere la nuova frontiera dei servizi di mappe: se per caso ancora qualcuno dubitasse di ciò, l'ultima acquisizione di Apple dovrebbe convincerlo definitivamente.

Sborsando 20 milioni di dollari (la cifra, rivelata dal Wall Street Journal, non è stata ufficialmente confermata dall'azienda di Cupertino), Apple si è infatti impadronita della startup WiFiSLAM.

Fondata un paio d'anni fa, WiFiSLAM si occupa proprio di servizi di localizzazione al chiuso, dove la tecnologia GPS non arriva ma sono invece presenti segnali Wi-Fi.

Grazie a queste onde elettromagnetiche il software sviluppato da WiFiSLAM promette di consentire al proprietario di uno smartphone di individuare la propria posizione all'interno di un edificio con un margine d'errore di 2,5 metri.

Google fa già qualcosa del genere limitatamente ad alcuni aeroporti e zone commerciali negli USA, dei quali fornisce le mappe, e questo pare proprio essere il prossimo terreno di scontro tra le due aziende.

D'altra parte, la posta in gioco è potenzialmente alta, poiché un'app che rileva la posizione, per esempio, in un centro commerciale permette agli inserzionisti di inviare offerte mirate, buoni sconto e via di seguito.

Da un punto di vista meno commerciale si potrebbero sviluppare applicazioni che aiutano a orientarsi all'interno di stazioni o aeroporti, o magari guide museali virtuali che accompagnano passo passo i visitatori, raccontando le opere d'arte direttamente dallo smartphone.

Ovviamente sono già spuntate le prime preoccupazioni circa le nuove potenziali minacce alla privacy che tutto ciò potrebbe portare con sé: se prima Apple - è il ragionamento - sapeva soltanto quando i propri utenti si spostavano all'aperto, presto potrebbe sapere anche quando vanno dal bagno alla cucina.

Via Zeus News

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 25/03/2013 @ 07:15:39, in Social Networks, linkato 2146 volte)

In nuovo studio divulgato da Nielsen e SocialGuide, mette in evidenza come più si chiacchiera su Twitter di un programma televisivo, più questo ha un riscontro di rating positivo.
Analizzando i tweet riguardo show televisivi in diretta, la società di analisi ha scoperto che Twitter è una delle tre  “variabili statisticamente significative” nell’influenzare gli ascolti. Gli altri due fattori sono gli ascolti dell’anno precedente e la spesa pubblicitaria.

“Mentre gli ascolti pregressi fanno la parte del leone nella variabilità del rating tv, la presenza di Twitter come primo dei tre fattori di influenza ci dice che tweettare su un programma TV in diretta può effettivamente creare engagement attorno al rpogramma stesso”, rivela Andrew Somosi, CEO di SocialGuide, il servizio di analisi che ha collaborato con lo studio Nielsen. “Ci aspettavamo di vedere una correlazione tra Twitter e il rating TV, ma questo studio quantifica la forza di quel rapporto.”

La ricerca ha confermato che l’incremento dei volumi di Twitter è correlato ad un aumento dei rating televisivi tra diversi gruppi di età; questo si è rivelato particolarmente vero tra i telespettatori più giovani. Per la fascia che va dai 18 ai 24 anni, un aumento dell’8,5% dei volumi Twitter corrisponde ad un aumento dell’1% di ascolti televisivi per gli episodi premiere. Per la fascia di età che va tra 35 e 49 anni, invece, un aumento del 14% delle conversazioni Twitter corrisponde ad un aumento dell’1% ascolti.

a forte relazione tra Twitter e gli ascolti TV è dovuta in gran parte al fatto che le persone consumano sempre più spesso contenuti tv armati di molteplici dispositivi mobili, ha affermato  Nielsen in un comunicato. Secondo la società, il 40% degli utenti americani di smartphone e tablet accedono ai social network quando guardano la televisione, e di questi, l’80% usa il proprio dispositivo mentre fa “zapping” passando da un canale all’altro.
E’ importante notare, tuttavia, che mentre lo studio stabilisce una correlazione tra Twitter e gli ascolti TV, non ne prova una causalità certa.

Via Tech Economy

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 21/03/2013 @ 07:25:54, in Internet, linkato 4114 volte)

L’Osservatorio New Media e New Internet della School of Management del Politecnico di Milano ha rilasciato oggi gli ultimi dati che fanno il punto sul consumo di nuovi media.

Secondo la ricerca, il mercato dei media è complessivamente in calo del 5%, con un picco del -10% per quanto riguarda i soli media tradizionali (radio, tv). Sono , invece, in rialzo i nuovi media che con un +3% sembrano proseguire la loro costante crescita. In testa troviamo la cosiddetta “New Internet”, che nella ricerca è il web basato sui nuovi dispositivi (smartphone, tablet, TV connesse), sui social network, sulle applicazioni, sui contenuti a pagamento e sui video virali, che fa la parte del leone con un +90% nel solo 2012.

Forte riduzione si riscontra, invece, nel campo pubblicitario: i ricavi dai media, infatti, dal 2008 sono scesi da 18,4 miliardi a 15,9, con una riduzione di 2,5 miliardi, con una diminuzione che, soltanto nel 2012, è pari al 5%.

Via Tech Economy

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 19/03/2013 @ 07:56:05, in Media, linkato 1946 volte)

In Usa il modo in cui si accede alle notizie si allontana sempre di più dal classico mezzo a stampa di cui i ricavi sono inesorabilmente più bassi. A rivelarlo è il report annuale di Pew Research Center “State of the news media” sullo stato del giornalismo americano.

Gli annunci pubblicitari su stampa sono scivolati sotto il miliardo e mezzo di dollari e sono quindi al di sotto dei 20 miliardi per la prima volta dal 1982, secondo Poynter. Causa di questo declino è senza dubbio il calo del 10% su base annua degli annunci nazionali. I ricavi dagli annunci digitali sono cresciuti del 3%, ma non sono abbastanza per coprire le perdite procurate dalla stampa. Nonostante grandi testate giornalistiche come il New York Times adottino siti mobili a pagamento, così come altre testate più piccole, questo non sembra, secondo Pew, arginare il crollo dei ricavi e la generale crisi del settore.

Anche i telegiornali affrontano il loro periodo di crisi: solo il 28% delle persone sotto i 30 anni recuperano le informazioni dai canali broadcast (un grosso calo se si pensa al 48% del 2006). Secondo la ricerca, questo potrebbe dipendere dal fatto che il 40% dei telegiornali locali si concentra sulle “non-news”, ovvero notizie di sport e meteo che sono facilmente reperibili in tempo reale su una miriade di altre piattaforme più semplici da raggiungere.

Non va meglio alle grandi agenzie di stampa: la ricerca ileva che la copertura delle notizie sui tre canali via cavo di eventi live è scesa del 30% nel 2012 rispetto al 2007. E il pubblico è molto più esperto ed esigente per quanto riguarda la scelta di notizie: il 31% degli adulti statunitensi hasmesso di utilizzare un unico sistema informativo in quanto non sempre dà ciò che si cerca.

Un dato positivo lo riscontra, invece, la pubblicità su mobile che è cresciuta dell’80% con un totale di 2,6 miliardi di dollari. Facebook è un player importante in questo mercato, anche se non ha rilasciato il suo sistema di annunci mobile fino alla metà del 2012.

Via Tech Economy

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 13/03/2013 @ 09:10:24, in Social Networks, linkato 1825 volte)

Mi e’ capitato piuttosto spesso di parlare di Twitter in questa mia rubrica. Ho parlato del suo utilizzo, di scandali che lo hanno coinvolto e di come abbia dominato il panorama mediatico olimpico.

Recentemente Martin Sorell, CEO di WPP, ha condiviso il suo punto di vista (che personalmente condivido) col resto del mondo, facendo presente che secondo lui Twitter non è una vera e propria piattaforma di advertising ma più uno strumento di pubbliche relazioni. Lo definisce il vero vincitore delle olimpiadi ma troppo debole e superficiale, a causa dei  140 caratteri, come strumento pubblicitario. E la stessa cosa vale per Facebook, troppo lento rispetto a Google search per poter vendere, ma piuttosto potente come strumento di branding.

I dati di GlobalWebIndex  dimostrano come il Brand Discovery passi anche dai Social Network, ma come sostiene Sorell, esistono forme di adversting molto più incisive. Certo, è anche vero che dipende dal paese di riferimento. Ci sono paesi in cui i social contano per quasi un terzo del processo di Brand Discovery, come ad esempio in Indonesia, mentre altri dove incidono in maniera del tutto irrisoria (Germania, Olanda, Giappone).

Rispetto agli UK,  in Italia ci affidiamo di piu ai Social per quanto riguarda la scoperta di nuovi marchi e prodotti.
Ci fidiamo, ad esempio, molto delle raccomandazioni dei nostri “amici digitali” (nessun riferimento se siano persone conosciute fisicamente o meno) rispetto agli utenti inglesi; da noi sono ben il 30% coloro che si fanno influenzare da questa tipologia di utenti, contro appena il 4% degli i inglesi. E ancora il 38% degli utenti italiani si informa su forum dedicati, contro il 19% dei più scettici utenti inglesi; sono addirittura di più di coloro che si informano grazie ai motori di ricerca.

Ma allora quali strumenti utilizzano di più gli italiani online riguardo propri acquisti se non sui social?
La fonte principale di scoperta di nuovi brand sia in Italia che in UK, sono ancora le raccomandazioni degli amici fisici, in carne ed ossa (l’Arabia Saudita è l’unico mercato nella nostra ricerca in cui la fiducia negli amici online eccede quella negli amici fisici) e gli articoli su siti dedicati di settore.

Via Tech Economy

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 08/03/2013 @ 07:01:32, in Mobile, linkato 1980 volte)

È boom per l’industria delle app: i ricavi globali cresceranno quest’anno del 62% a 25 miliardi di dollari contro i 15 miliardi di dollari del 2012. Nel 2016 raggiungerà quota 74 miliardi di dollari. È quanto stima la società di consulenza Gartner, così come riportato dal Wall Street Journal. I negozi online contano 700.000 app e si stima che i consumatori trascorrano una media di due ore al giorno con le loro applicazioni: il 43% giocando e il 26% sui social network.

Dal 2007 l’industria delle app negli Stati Uniti ha creato 519.000 posti di lavoro e i ricavi realizzati dal settore nel suo complesso nel 2010 sono stati pari a metà del pil della Giamaica. Il boom delle app è imputabile – riporta il Wall Street Journal – all’esplosione dei dispositivi mobili: solo negli Usa ci sono 181 milioni fra smartphone e tablet, in Cina ce ne sono 167 milioni e negli Regno Unito 35 milioni. Si tratta di un mercato maturo sotto alcuni punti di vista: quando le App sono state introdotte quasi cinque anni fa da Apple, per promuoverle si erano adottate – riporta il WSJ – tecniche da Wild West, con truffe per aumentare il numero dei download. Un trend che ha spinto colossi come Apple e Google a usare parametri più stringenti. Il campo di battaglia si è molto ampliato in termini di categorie e dispositivi, lasciando agli sviluppatori grandi margini ma allo stesso tempo lasciandoli anche con il problema di identificare quale modello di business sia più redditizio.

L’industria delle App “è come le auto lo scorso secolo: si osserva un aumento delle strade e si sa che sarà una cosa grande” affermano alcuni analisti, sottolineando come solo fino a poco fa l’industria delle app era più semplice: il mercato era quasi esclusivamente americano e l’Apple Store la faceva da padrone. Ora, invece, la concorrenza è agguerrita: se Apple e Google sono gomito a gomito in termini di catalogo e uso delle app, Cupertino sembra ancora in testa in termini di ricavi. A questo si è però aggiunta la discesa in campo di Microsoft, Blackberry e Amazon.com.

Via Tech Economy

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 05/03/2013 @ 07:37:15, in Marketing, linkato 2104 volte)

Stipulata una nuova partnership tra la nota catena di caffetterie StarBucks e il quotidiano americano New York Times, che permetterà ai clienti di sorseggiare caffè e leggere gratuitamente il giornale.
Nelle caffetterie l’accesso al wi-fi è comunemente libero, ma da adesso, a chi si ferma per la colazione, sarà permesso anche sfogliare gratuitamente il New York Times che ha concesso anche ai non abbonati all’app, di leggere 15 articoli al giorno. Normalmente il giornale online americano consente a chi non ha un abbonamento di poter leggere 10 articoli al mese, limite oltre il quale scatta la tassa per il pagamento.
Con il wi-fi di Starbucks, accessibile in relatà anche all’esterno dei locali, si potranno leggere tre articoli di cinque sezioni: Top News, Business, Tecnologia e Most E-mailed, ovvero quelli più spediti via e-mail; la quinta è a rotazione: il lunedì, per esempio, si potrà accedere alla sezione Sport, il martedì a quella di Scienza, il sabato agli articoli del Magazine.
Yasmin Namini, vicepresidente del marketing del New York Times, ha riferito in relazione all’accordo: “Starbucks è il luogo ideale per valorizzare la nostra offerta digitale”. “I clienti scopriranno una diversa selezione dei contenuti del Times, aggiornati in tempo reale, dalle top stories del giorno agli approfondimenti e alle opinioni” ha aggiunto.

Via Tech Economy

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 01/03/2013 @ 07:25:35, in Aziende, linkato 1966 volte)

Facebook è davvero prossima al lancio di un servizio di messaggistica per cellulari. Sms gratis o a prezzo ridotto per gli iscritti, attraverso operatori di telefonia mobile, in quattordici Paesi nel mondo, tra cui l’Italia. La conferma alle voci che circolavano da tempo è arrivata attraverso il blog ufficiale della compagnia californiana.

“Grazie a questa promozione - si legge nel comunicato - nei prossimi mesi sarà possibile inviare messaggi da telefonini con sistema operativo Android o iOs e da ogni telefono ottimizzato per la chat di Facebook”.

In Italia sarà H3g a garantire il servizio. Mark Zuckerberg & Co. sperano così di rimpolpare il bilancio del social network, finora quasi esclusivamente fondato sulla pubblicità, e di incrementare ancora di più il traffico sul sito, che conta circa 900 milioni di accessi unici al mese.

Via Quo Media

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Pagine: 1
Ci sono 1113 persone collegate

< dicembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
      
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
         

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Advertising (109)
AI (2)
Aziende (142)
Blog (11)
Brand (39)
Comarketing (2)
Comunicazione (9)
dBlog (1)
Digitale (36)
eCommerce (45)
Grande Distribuzione (7)
Internet (550)
Marketing (305)
Marketing Ambientale (3)
Marketing non convenzionale (62)
Media (102)
Mercati (84)
Mobile (210)
Permission Marketing (1)
Prodotti (95)
Pubblicità (32)
Pubblicità (88)
Retail (12)
Segnalazioni (45)
Social Networks (379)
Startup (1)
Strategie (59)
Tecnologie (77)
Trade Marketing (1)
Viral Marketing (40)
Web 3.0 (5)

Catalogati per mese:
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024
Dicembre 2024

Gli interventi più cliccati

Titolo
Automobili (2)
Bianco e nero (1)
Comarketing (1)
Home (4)
Internet (4)
Prodotti (5)
Pubblicità (5)

Le fotografie più cliccate


Titolo

< /p>


Subscribe to my feed


Google
Reader or Homepage

Add to netvibes



Creative Commons License




03/12/2024 @ 18:31:58
script eseguito in 167 ms