In Usa è crisi per il sistema dell’informazione
In Usa il modo in cui si accede alle notizie si allontana sempre di più dal classico mezzo a stampa di cui i ricavi sono inesorabilmente più bassi. A rivelarlo è il report annuale di Pew Research Center “State of the news media” sullo stato del giornalismo americano.
Gli annunci pubblicitari su stampa sono scivolati sotto il miliardo e mezzo di dollari e sono quindi al di sotto dei 20 miliardi per la prima volta dal 1982, secondo Poynter. Causa di questo declino è senza dubbio il calo del 10% su base annua degli annunci nazionali. I ricavi dagli annunci digitali sono cresciuti del 3%, ma non sono abbastanza per coprire le perdite procurate dalla stampa. Nonostante grandi testate giornalistiche come il New York Times adottino siti mobili a pagamento, così come altre testate più piccole, questo non sembra, secondo Pew, arginare il crollo dei ricavi e la generale crisi del settore.
Anche i telegiornali affrontano il loro periodo di crisi: solo il 28% delle persone sotto i 30 anni recuperano le informazioni dai canali broadcast (un grosso calo se si pensa al 48% del 2006). Secondo la ricerca, questo potrebbe dipendere dal fatto che il 40% dei telegiornali locali si concentra sulle “non-news”, ovvero notizie di sport e meteo che sono facilmente reperibili in tempo reale su una miriade di altre piattaforme più semplici da raggiungere.
Non va meglio alle grandi agenzie di stampa: la ricerca ileva che la copertura delle notizie sui tre canali via cavo di eventi live è scesa del 30% nel 2012 rispetto al 2007. E il pubblico è molto più esperto ed esigente per quanto riguarda la scelta di notizie: il 31% degli adulti statunitensi hasmesso di utilizzare un unico sistema informativo in quanto non sempre dà ciò che si cerca.
Un dato positivo lo riscontra, invece, la pubblicità su mobile che è cresciuta dell’80% con un totale di 2,6 miliardi di dollari. Facebook è un player importante in questo mercato, anche se non ha rilasciato il suo sistema di annunci mobile fino alla metà del 2012.
Via Tech Economy
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