L'azienda della Mela acquisisce la startup WiFiSLAM per sviluppare un'app che individui la posizione anche dove il GPS non arriva.
La localizzazione al chiuso - che interessa ricercatori universitari e aziende come Sony o Cambridge Consultants- sembra essere la nuova frontiera dei servizi di mappe: se per caso ancora qualcuno dubitasse di ciò, l'ultima acquisizione di Apple dovrebbe convincerlo definitivamente.
Sborsando 20 milioni di dollari (la cifra, rivelata dal Wall Street Journal, non è stata ufficialmente confermata dall'azienda di Cupertino), Apple si è infatti impadronita della startup WiFiSLAM.
Fondata un paio d'anni fa, WiFiSLAM si occupa proprio di servizi di localizzazione al chiuso, dove la tecnologia GPS non arriva ma sono invece presenti segnali Wi-Fi.
Grazie a queste onde elettromagnetiche il software sviluppato da WiFiSLAM promette di consentire al proprietario di uno smartphone di individuare la propria posizione all'interno di un edificio con un margine d'errore di 2,5 metri.
Google fa già qualcosa del genere limitatamente ad alcuni aeroporti e zone commerciali negli USA, dei quali fornisce le mappe, e questo pare proprio essere il prossimo terreno di scontro tra le due aziende.
D'altra parte, la posta in gioco è potenzialmente alta, poiché un'app che rileva la posizione, per esempio, in un centro commerciale permette agli inserzionisti di inviare offerte mirate, buoni sconto e via di seguito.
Da un punto di vista meno commerciale si potrebbero sviluppare applicazioni che aiutano a orientarsi all'interno di stazioni o aeroporti, o magari guide museali virtuali che accompagnano passo passo i visitatori, raccontando le opere d'arte direttamente dallo smartphone.
Ovviamente sono già spuntate le prime preoccupazioni circa le nuove potenziali minacce alla privacy che tutto ciò potrebbe portare con sé: se prima Apple - è il ragionamento - sapeva soltanto quando i propri utenti si spostavano all'aperto, presto potrebbe sapere anche quando vanno dal bagno alla cucina.
Via Zeus News