Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Segnalo in anteprima la pubblicazione del primo “Rapporto su privacy e permission marketing in Italia”
Il sondaggio è stato realizzato da Human Highway per conto di uno dei leader storici dell’e-mail marketing italiano (Mag-News/Diennea).
Oggetto della ricerca è capire come e quando gli utenti web italiani decidono di concedere i propri dati di contatto e quali siano le reazioni dei navigatori nei confronti delle promozioni che richiedono la comunicazione di informazioni personali.
Ecco il link per scaricare il rapporto: www.mag-news.it/privacy2009.htm
Per ulteriori informazioni, di seguito un estratto del loro comunicato stampa (abbondantemente riassunto...)
"Il sondaggio analizza come e quando gli utenti web italiani decidono di concedere i propri dati personali e quali sono le reazioni principali nei confronti delle promozioni on line che richiedono la comunicazione di informazioni personali.
La ricerca è stata realizzata nell’aprile del 2009 da Human Highway per conto di Mag News su un campione di quasi 1.000 individui rappresentativi dei circa 23 milioni di navigatori abituali italiani sopra i 15 anni, che si connettono almeno 1 volta a settimana.
Quello che emerge chiaramente dal sondaggio è che gli italiani sono abbastanza informati e molto attenti alla propria privacy on line. I dati raccolti sul web tramite moduli-form non sono generalmente percepiti in maniera negativa, almeno fino a quando non si richiedono informazioni più specifiche legate alla sfera economica e reddituale (con tassi di abbandono che arrivano fino al 57%), alla composizione del nucleo familiare ed alla tipologia di abitazione, oppure non si fanno domande sul tempo libero, sul titolo di studi e non viene chiesto di indicare il sesso (in questi casi i tassi di abbandono sono intorno al 10%).
Interessante anche l’atteggiamento degli italiani nei confronti dello spamming. Malgrado il fenomeno sia ormai dilagante (solo il 3% dichiara di non esserne in qualche modo coinvolto), gli utenti di Internet non sono affatto rassegnati. Solo il 15% non reagisce a quella che ritiene essere una violazione della propria privacy, mentre 8 persone su 10 hanno protestato almeno una volta con chi spediva loro messaggi non richiesti o hanno cambiato indirizzo e-mail (quasi 3 su 4 intervistati), oppure ancora hanno aggiunto il mittente tra quelli filtrati dai sistemi antispam (quasi la metà dei casi).
Addirittura 1 utente su 3 dice di essersi rivolto al Garante per la Privacy almeno una volta (è probabile però che questa risposta sia indotta dalla crescente intolleranza verso lo spam e dalla confusione di ruoli tra Autorità Garante e responsabile del trattamento).
Altri dati interessanti emersi dalla ricerca sono: la diffidenza verso i pagamenti on line con carta di credito (un intervistato su due dichiara di avere paura ad utilizzarla on line), la preoccupazione che qualcuno tracci i siti visitati durante la navigazione o che i contenuti delle conversazioni via chat possano essere memorizzati “da qualche parte” (un utente su tre). Questi timori devono essere considerati attentamente perchè portano spesso a modificare i comportamenti di utilizzo di Internet."
Le mamme costituiscono da sempre un target estremamente interessante per le aziende: una folta schiera di donne “influenti” che, gestendo spesso il bilancio familiare, sono i principali soggetti decisionali per quanto riguarda gli acquisti del nucleo familiare.
Nielsen Online ha realizzato un’analisi sul rapporto tra le mamme statunitensi e il consumo di internet. L'indagine ha analizzato in particolare il tipo di consumo del web delle cosiddette "super-mamme": donne tra i 25 e i 54 anni, con almeno un figlio e attive utilizzatrici del web che, negli Usa, sono pari al 19% della popolazione attiva online.
L'analisi evidenzia differenze tra giovani madri e madri più mature; le signore con più esperienza, di età compresa tra 40 e 50 anni, sono orientate principalmente all'acquisto online, guidate dal risparmio e dalle promozioni con l’obiettivo di far quadrare il bilancio familiare, ma sono anche in rapida crescita nei social network, Facebook in testa. Le madri più giovani, con un'età compresa tra i 25 e i 34 anni, sono principalmente visitatrici di blog e social network, dove da neo-mamme cercano consigli e pareri sulla maternità - dalla scelta del pediatra alle richieste di aiuto poste ad altre mamme magari nel cuore della notte - e dove pubblicano esperienze e fotografie.
La ricerca identifica in particolare sei profili di "super-mamme" sulla base dei blog da loro tenuti: le Queen bees (ovvero, le api regine) scrivono di famiglia e gestione familiare; le Savvy spender (le consumatrici oculate) scrivono di offerte, promozioni, opportunità di risparmio; le Mom approved (ovvero la categoria “approvato dalla mamma”), sono mamme che provano prodotti e servizi e condividono le opinioni; le Mamastes sono quelle donne che scrivono di viaggi, di spiritualità ed ecologia; le Tech moms (come ispira la definizione sono le mamme tecnologiche), ovviamente, appassionate di tecnologia; infine, le Ceo moms (le classiche mamme in carriera), coniugano le responsabilità lavorative con quelle familiari.
E in Italia, quante sono le “super-mamme”? Le mamme online sono sempre di più, anche in Italia: nel mese di maggio 2009 hanno raggiunto quota 2 milioni, l’11% dei popolazione attiva in internet, il 24% di tutte le donne online.
ll loro comportamento è in linea con quello della media dei navigatori per quanto riguarda i siti più visitati, che anche per loro sono Google, MSN e Facebook.
I siti più visitati dalle “super-mamme” in Italia
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Utenti Unici (000)
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Copertura target "Super-mamme" (%)
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Google
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1,695
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85.42%
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MSN/Windows Live
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1,273
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64.16%
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Facebook
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1,015
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Virgilio
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944
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Yahoo!
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833
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41.97%
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YouTube
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821
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41.39%
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Libero
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797
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40.17%
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eBay
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713
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35.91%
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Wikipedia
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684
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34.46%
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Blogger
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568
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28.64%
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Fonte: Audiweb powered by Nielsen Online, accessi da casa e ufficio, Maggio 2009
Le mamme online si dimostrano utenti evoluti di internet, al passo con i tempi: ben la metà frequenta Facebook e un terzo visita Blogger, il 4% in più rispetto alla media dei navigatori. Attive scrittrici e lettrici, dunque, con tanta voglia di condividere esperienze ed emozioni.
Più interessante è l'analisi dei siti su cui la concentrazione di mamme è molto superiore alla media. Se infatti le cosiddette “super-mamme” rappresentano in generale l’11% dei navigatori che si collegano da casa, per alcuni siti la loro presenza è decisamente maggiore.
I siti con la maggiore concentrazione di “super-mamme” in Italia
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% di "Super-mamme" sugli utenti unici totali
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Indice di concentrazione
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Disney Online
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20.8%
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187
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Medicitalia.it
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19.3%
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173
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Gioco.it
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18.4%
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Donna Moderna
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17.3%
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Ministero Istruzione Università e Ricerca
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17.0%
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152
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Mondolibri
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16.4%
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147
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Leonardo Donne
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16.2%
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145
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DonnaD
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16.1%
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144
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Pianetadonna.it
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15.7%
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141
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BuyVip
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15.0%
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135
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alfemminile.com
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14.9%
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133
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Comuni Italiani
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14.9%
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133
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Ciao!
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14.6%
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131
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Studenti.it
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14.7%
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131
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Expedia
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13.7%
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122
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Fonte: Audiweb powered by Nielsen Online, accessi da casa e ufficio, Maggio 2009
Note: sono inclusi solo i siti con un’audience superiore a 140 mila utenti in target. L’indice medio di concentrazione è 100
Dalla tabella si può notare una concentrazione decisamente superiore a quella media nei siti dedicati alle donne, come Donna Moderna, Leonardo Donne, DonnaD, Pianetadonna.it, Alfemminile, che sono delle vere e proprie community di donne online, con forum molto frequentati. Alta presenza anche su siti dedicati al gioco (Disney Online, Gioco.it), allo studio e all’istruzione dei ragazzi (Ministero Istruzione, Mondolibri, Studenti.it) e ad altre informazioni come la salute (Medicitalia.it) e i viaggi (Expedia). Sebbene non sia ai livelli degli Stati Uniti, anche in Italia c’è una predisposizione delle mamme per lo shopping online (o almeno per la ricerca di informazioni per gli acquisti) con 3 siti tra i primi 15: Ciao!, BuyVip ed Expedia.
Via Nielsen
Giocare con le tecnologie digitali piace sempre. Recessione o non recessione, mettersi davanti al televisore o al computer per divertirsi con i videogiochi è sempre un appuntamento irrinunciabile per milioni di appassionati del genere. Tanto che il comparto (non a caso) registra anche nei primi quattro mesi del 2009 un andamento positivo in controtendenza rispetto alle difficoltà di vari altri settori dell'elettronica di consumo e dei beni di largo consumo in genere. I dati presentati oggi a Cannes dall'Aesvi (Associazione Editori Software Videoludico Italiana) nel corso dell'Interactive Digital Entertainment Festival parlano in tal senso molto chiaro: il primo quadrimestre dell'anno in Italia si è infatti chiuso con una crescita del 5,9% a valore e del 5,6% a volume per quanto riguarda l'hardware (console e accessori vari) e con un incremento dell'8,8% a valore e del 2,1% a volume alla voce software (i titoli in Dvd e scaricati on line) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Dati, quelli raccolti dalla società di ricerca GfK presso i canali della distribuzione al dettaglio (ipermercati, catene di elettronica di consumo e specializzate in prodotti di intrattenimento), che rivelano come il mercato dei videogiochi continui a "tirare" seppur in un periodo di forte contrazione dei consumi. Solo i titoli per pc, scesi da gennaio ad aprile 2009 del 20,5% a valore e del 12,6% in quantità, mostrano come da qualche anno a questa parte segni di evidente debolezza ma a loro scusante c'è, a detta dei portavoce dell'Aesvi, l'impatto negativo provocato dalla pirateria.
Console e relativi giochi, per contro, non sembrano conoscere battute d'arresto e l'aver registrato nel periodo considerato salti in avanti più che discreti sia in unità vendute (+6,5% e +7,7% rispettivamente) che in termini di fatturato (+7,7% e +11,5%) ne è una lecita prova. Sebbene gli italiani abbiano privilegiato l'intrattenimento all'interno delle mura domestiche, osserva l'Aesvi, un risultato importante l'ha messo a segno anche il videogioco in mobilità, cresciuto del 3,4% a valore e del 4,9% a volume. Il fenomeno è in definitiva in buona salute e a supportarne la continuità di sviluppo concorrono più fattori, e più precisamente l'attenta gestione del doppio mercato (console e videogiochi), la fidelizzazione degli appassionati e l'allargamento del pubblico utente. Fattori che a quanto pare ben si confanno al cambiamento strutturale che sta interessando l'intero settore dell'intrattenimento e che trovano un'esplicita espressione nella fedeltà dei consumatori, soprattutto quelli della fascia adulta, che hanno incrementato i propri acquisti del 6%. Se i giocatori più esperti ed esigenti rappresentano lo zoccolo duro, i dati di Gfk resi noti oggi dicono anche che circa il 50% delle vendite di videogiochi è fatto dalla fascia "per tutti" (dai 3 anni in su) e che addirittura l'80% è costituito dalle classificazioni 3+, 7+ e 12+ nel loro insieme.
Console di nuova generazione e giochi più belli e sofisticati da una parte, moltiplicazione dei canali di distribuzione e delle modalità di gioco e sviluppo di sistemi di offerta articolati dall'altra: se l'industria videoludica continua a tirare e raggiunge segmenti di mercato sempre più ampi lo si deve, dicono i vertici di Aesvi, a questa perfetta miscela di fattori. Una ricetta anti-crisi (dei consumi) che evidentemente funziona. di Gianni Rusconi su ILSOLE24ORE.COM
Credo che per molti non sia ancora evidente, tuttavia i navigatori sempre fruiscono il web con una modalità che non è più quella della navigazione sequenziale all’interno di una serie di siti preferiti. I feed rss, i servizi di aggregazione come iGoogle e Netvibes, applicazioni come i widget e le web slice sono una prova del fatto che per far fronte alla quantità di informazioni che viaggiano su Internet gli utenti cercano sempre più di costruirsi selezioni personalizzate di web da consultare in un unico luogo quando meglio credono.
Che cosa implica questa tendenza per l’azienda che comunica in rete? Beh, vuol dire innanzitutto che occorre far sì che il proprio sito sia esportabile e importabile, per la parte di frequente aggiornamento, su sistemi di questo genere. Lo strumento più semplice (eppure ancora poco noto) sono i feed rss, vero lasciapassare per ogni tipo di contenuto, per poi arrivare a cose più sofisticate, basate ad esempio su API.
Questo essere distribuiti però implica un’altra consapevolezza: i contenuti devono partire da questi aggregatori ma devono poi ritornare all’ovile, ossia al nostro sito web, senza consegnare preziosi lead a terze parti. Se infatti investite tutto sull’integrazione con i social network (tipicamente Facebook), con l’idea di creare una forte fan community, dovete ricordare che se tutto il vostro contenuto sarà fruito all’interno un sito terzo sarà esso a registrare i profili dei clienti, e non voi, nonostante sia vostro lo sforzo maggiore per costruire i contenuti.
E allora? Secondo me le aziende dovranno essere sempre più in grado di aprire dei punti di contatto, rendendosi abbastanza rilevanti e interessanti da guadagnarsi uno spazio nel sistema di aggregazione del cliente, per poi riportare nei propri domini gli utenti, possibilmente registrandoli.
Il contenuto reso esportabile dunque dovrà essere un assaggio chiaro ma non esaustivo, che deve essere completato visitando il sito o un altro servizio web aziendale. Dovrà essere ben visibile nelle pagine aziendali e avrà più efficacia se sarà già accompagnato da bottoni (forniti gratuitamente dai vari servizi) che ne permettono velocemente l’aggiunta e/o lo sharing sulle maggiori piattaforme.
Naturalmente anche il contenuto dovrà essere di qualità e frequentemente aggiornato, per meritarsi un posto di riguardo nella mente e nel browser del cliente, e più material sarà disponibile e maggiore sarà la possibilità di innescare quegli effetti di coda lunga di cui ho già parlato in passato.
Ancora una volta la tecnologia è semplice e spesso gratuita ma deve essere scelta, a valle dell’analisi, con un approccio strategico e con una reale volontà di usarla in modo aperto e possibilmente dialogico. Insomma le macchine sono pronte, devono esserlo gli uomini.
I vostri secondo voi lo sono?
Gianluigi Zarantonello via http://webspecialist.wordpress.com
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