Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Nokia starebbe considerando seriamente l'opportunità di entrare nel mondo dei notebook e anche se non è stata rilasciata una tempistica per il lancio, il progetto sembrerebbe essere concreto. Non sono certo una sorpresa le parole che il numero uno dell'azienda finlandese, Olli-Pekka Kallasvuo, ha rilasciato in un'intervista al canale televisivo Yle. Di sicuro sono il primo commento ufficiale dell'azienda sul tema, che apre nuovi scenari nella convergenza tra cellulari e notebook.
Nokia, che potrebbe sfruttare al meglio le economie di scala necessarie alla produzione, avrebbe l'opportunità di entrare in grande stile, seppur qualcuno storca il naso visto i margini ampi che si hanno nel mondo degli smartphone, rispetto a quelli risicati che si trovano nel mondo dei notebook. E non è un caso che nessuna azienda dal mondo della telefonia abbia fatto il passo nel mondo dei pc, mentre è vero il contrario, si pensi ad Apple, Hp, Lenovo o allo sbarco recente di Acer avvenuto allo scorso Mobile World Congress, e alle voci sempre più insistenti che vedono anche Dell entrare in questo ambito.
di Luca Moroni su ILSOLE24ORE.COM
Questo Natale i consumatori italiani hanno risparmiato, fra le altre cose, sugli acquisti di prodotti tecnologici. E’ quanto emerso dalle rilevazioni di GfK Retail & Technology nelle ultime cinque settimane del 2008. A subire maggiormente la contrazione che ha colpito il mercato, sono stati i lettori mp3. iPod e affini hanno visto uno flessione del 48% delle vendite rispetto al Natale scorso (-66% in termini di valore).
Decisamente poco rosea anche la situazione dei navigatori satellitari che, dopo la crescita vista nel 2008, hanno visto una battuta d’arresto del 19% (quantità) e del 33% (valore). Trend negativo anche per le telecamere (-17% quantità, - 27% valore) e per le stampanti (-46% quantità, -44% valore).
Pochi i prodotti che hanno chiuso il periodo natalizio in positivo: primi fra tutti pc portatili (+39% a quantità e +5% a valore) flat tv (+15% a quantità e -9% a valore), lettori video digitali MP4 (+11% a quantità e -18% a valore), fotocamere digitali (+5% a quantità e -8% a valore).
Per quanto riguarda i computer il periodo natalizio conferma le tendenze registrate nel corso dell’anno: flessione dei desktop (-18% a quantità e -24% a valore) e positivi i risultati dei portatili.
In particolare, per quanto riguarda portatili, il fatto che la crescita a valore è più contenuta di quella a quantità conferma che gli acquisti si sono spostati verso prodotti a prezzo medio più basso. Ciò avviene non solo a causa della generalizzata riduzione dei prezzi medi, ma anche in funzione dell’introduzione del nuovo segmento dei notebook, con prezzi medi nettamente inferiori.
Gli acquisti si sono comunque differenziati durante le settimane del periodo Natalizio: nelle prime 4 settimane infatti gli acquisti sono stati inferiori a quelli dello stesso periodo nel 2007, mentre si registra una ripresa nell’ultima settimana di rilevazione comune a tutti i prodotti in esame ad eccezione dei desktop, sempre negativi.
Questa crescita concentrata nell’ultima settimana assume maggiore importanza alla luce del fatto che nel 2008 l’ultima settimana non includeva il week-end pre-natalizio. Di conseguenza nel mese di dicembre i consumatori, rispetto al 2007, hanno avuto a disposizione un week-end in meno per gli acquisti dell’ultima ora.
Prendendo invece in esame le ultime due settimane di rilevazione (dal 15 al 28 Dicembre 2008) le vendite dei beni tecnologici di consumo mostrano un +2,4% a quantità, a fronte del quale si registra comunque un -7,8% a valore.
Le ultime due settimane confermano la performance positiva di flat tv, mp4, fotocamere digitali e laptop ppc a cui si aggiungono le Mfd in recupero nell’ultima settimana. D’altra parte si conferma comunque una flessione degli acquisti a valore, con unica eccezione per i laptop pc (+11% a valore a fronte di + 52% a volume).
Via Quo Media
C'è il fenomeno Wii, la scatola bianca dei videogiochi che ha risollevato il marchio Nintendo trasformando il salotto di casa in un campo da tennis o in una pista da bowling. Ma ci sono anche i netbook, i mini computer economici per scrivere e navigare "inventati" dalla Asus. Oppure Pleo, il dinosauro-robot con due videocamere al posto degli occhi che non sporca come fido, si ricarica alla presa della 220 e dà una certa soddisfazione quando lo si accarezza sulla schiena perché fa le "fusa". Il resto è tutto un pullulare di nuove fotocamere reflex digitali targate (non solo) Nikon e Canon, con modelli come la D90 e la Eos 50D, passando per gli smartphone di ultima generazione che hanno reso quasi vecchio l'iPhone, come il Nokia N96 o il Sony Ericsson Xperia X1. Senza dimenticare i televisori a schermo piatto di cui più d'un esperto ha già sancito la "crisi" visto che in un anno i prezzi si sono ridotti fino al 25 per cento.
Il Natale dell'hi-tech è ricco di novità ma la frenata dei consumi pesa su un settore macchiato dal peccato originale della deflazione: a differenza di pane e pasta, iPod e navigatori satellitari costano sempre meno con il passare del tempo, fino a che un modello più sofisticato li rimpiazza. È la vecchia legge di (Gordon) Moore, uno dei fondatori della Intel, che per primo spiegò come un chip - elemento base dell'economia postmoderna e corrispettivo analogico dello "spillo" di Adam Smith - raddoppi di potenza ogni 18 mesi incrementando di poco il suo costo sul mercato (ovviamente per il cliente finale, non per il produttore). Sul fronte dell'offerta l'inevitabile liaison, non priva di incomprensioni per via della solita guerra sui margini, è tra produttori e grande distribuzione. Che si stanno attrezzando per il mese di dicembre per offrire prodotti sempre più appetibili a prezzi contenuti, nel tentativo di salvare una stagione che negli ultimi nove mesi ha mostrato una flessione complessiva del 3-5 per cento. E allora che Natale sarà questo e quali prodotti incontreranno maggiormente il favore dei consumatori?
La premessa è che l'autunno non ha portato nulla di buono, complice la crisi internazionale. «Il mese di settembre è stato particolarmente negativo - spiega Antonio Besana, direttore commerciale di Gfk Ms Italia - con diversi crolli e un certo ridimensionamento dei trend positivi. Chi tiene ancora sono i notebook, le reflex digitali e i videogiochi (per i dettagli si veda la tabella in pagina, ». In picchiata, invece, i lettori Mp3 rimpiazzati dai lettori Mp4 in grado di "leggere" anche i video.
Spulciando tra le promozioni pre-natalizie si scopre per esempio che con 599 euro si può acquistare un computer portatile dell'Hp scontato del 25% - è il caso di Mediaworld - equipaggiato con processore Intel Core 2 Duo T5450 da 1,67 Gigahertz. Mentre da Trony un tv piatto a cristalli liquidi della Sony, full hd da 40 pollici, è stato ribassato a 976 euro (-15%). E se si vogliono abbattere ancora i costi, sempre per un 40 pollici questa volta della Samsung, basta buttarsi su un "vecchio" hd ready che consente di vedere comunque i canali in alta definizione come quelli di Sky al costo, nella catena Euronics, di 619 euro. Senza dimenticare i navigatori satellitari, con un Tom Tom V3 Eu che da Fnac costa 179 euro. «Per noi questo sarà il Natale delle console di nuova generazione - dice il direttore generale di Mediaworld, Maurizio Motta, gruppo da oltre 2 miliardi di euro di fatturato con 7.100 collaboratori - perché ora si punta molto sul concetto di interazione che ha portato all'allargamento della base di clienti. Ma ci sono anche gli schermi touch e i netbook».
Anche a Euronics, 1,75 miliardi di euro di ricavi per 5mila dipendenti, i videogiochi saranno la leva di un Natale un po' sofferente. «Rimane però l'incognita dei maxi-televisori - racconta Roberto Cuccaroni, direttore generale di Euronics Italia - anche perché a partire da agosto c'è stata una flessione delle vendite». Non ha dubbi invece sulle flat tv John Hatch, amministratore delegato di Darty Italia, 100 milioni di giro d'affari nel nostro Paese per 500 addetti, che rilancia: «Stiamo spingendo molto sui modelli full hd a 100 Hertz da abbinare a un lettore blu-ray, stando sotto i 2mila euro per un 46 pollici».
Che possa essere (ancora) il Natale dei videogiochi lo dicono i numeri del mercato: per la fine dell'anno si parla di un business complessivo, tra hardware e software, che potrebbe attestarsi a quota 1,5-2 miliardi di euro, trainato ovviamente dalle solite console: la Playstation 3 e la nuova Psp portatile della Sony, la Nintendo Wii insieme con il piccolo Ds e l'Xbox della Microsoft, che ha appena lanciato anche in Italia il suo Videostore online per scaricarsi film a partire da 2,50 euro. Curiosità: tecnologia a parte, il Natale dei consumi potrebbe ritornare sulla old economy dei libri proprio nelle grandi catene dell'hi-tech, come racconta Maurizio Motta di Mediaworld: «Stiamo raggiungendo i 2 milioni di libri venduti in un anno, un successo su cui lavoreremo ancora».
di Daniele Lepido su ILSOLE24ORE.COM
Nel mondo è in corso una rivoluzione pacifica trainata dalle economie a più rapido sviluppo. Le barriere al commercio globale non sono mai state così basse e la comunicazione così semplice, un fenomeno che sta portando con sé riforme politiche, trasparenza culturale, progresso sociale, oltre a un'ondata di creazione di ricchezza. Cosa sta trainando questo progresso? L'internet, naturalmente. Ma se scaviamo sotto l'apparenza vediamo che è anche attribuibile a un massiccio spostamento verso la libertà tecnologica, soprattutto per quanto riguarda i mercati emergenti. La parola "free" ha diversi significati. Nell'ambito della tecnologia rappresenta una filosofia che respinge i vincoli proprietari, di solito esportati dai colossi dei Paesi sviluppati. Il "free" comprende la collaborazione, l'apertura e gli standard, questi ultimi senza royalty o rischi di dispute sui brevetti. Una volta dominate dai superfanatici e dagli idealisti, queste comunità tecnologiche libere e aperte hanno preso piede ovunque e oggi finiscono per avere un impatto diretto sulle tecnologie utilizzate per scrivere e archiviare leggi e regolamenti, per filmare e distribuire notizie e spettacoli e perfino per la gestione delle gare per i maggiori enti pubblici. Non si tratta più di attivisti studenti che promuovono la libertà tecnologica, ma sono i Governi in tutto il mondo che delineano il futuro dei loro sistemi politici, l'evoluzione dei mercati dei media e la loro stessa capacità nel costruire ricchezza per i loro cittadini all'interno della rete globale. Hanno compreso che il loro progresso si basa sulla loro volontà e capacità di prendere una posizione sugli standard tecnologici e sul software open source. Gli analisti di Gartner stimano che entro il 2012 il 90% delle aziende a livello globale utilizzeranno software open source. Se si guarda al mondo in via di sviluppo, mi sembra che l'uso di questo software sia già oggi onnipresente: aziende in India, Cina, Europa dell'Est, America centrale e del sud stanno usando in misura massiccia software open source per creare enormi ricchezze. Ma non è solo un trend a livello di aziende. Prendiamo per esempio Luiz Ignacio da Silva. Intenzionato a colmare il presunto gap tecnologico tra il Brasile e i Paesi più ricchi, il suo Governo si è messo alla testa di un movimento nazionale per la promozione degli standard aperti, insieme al software libero e open source. Il risultato è che la grandissima maggioranza delle aziende brasiliane, oltre il 70%, usa oggi software open source, l'industria nazionale del software si è consolidata e decine di milioni di brasiliani hanno iniziato a beneficiare della rete, aprendo nuovi mercati e conti bancari online, creando business su internet ed entrando nel processo politico ed elettorale, spesso per la prima volta. Ci sono più di un milione di sviluppatori di software solo in Cina e in India, molti dei quali non possono permettersi diritti di licenza punitivi, e che quindi si rivolgono a software open source, che vanno sotto il nome di MySQL, Ubuntu Linux, OpenSolaris, Java o OpenOffice.org. Con questi prodotti e con le loro capacità il mercato globale si apre al loro lavoro, e anche ai business che possono creare potenziando le stesse tecnologie di Sun Microsystems, Google e Amazon. Per dare un'idea delle grandezze coinvolte, OpenOffice.org è la suite per ufficio libera utilizzata da oltre cento milioni di persone in tutto il mondo, con maggior concentrazione tra i Paesi in via di sviluppo. Molti Governi in tutto il mondo, tra cui il Sudafrica, l'India e la Malaysia, oggi adottano i formati aperti alla base di OpenOffice (noti come Open Document Format od Odf) che contribuiscono a una riduzione dei costi e che garantiscono un accesso paritario a tutti i cittadini a materiali importanti per i prossimi anni. Ma chi mai potrà basare il proprio business o la propria economia sull'open source? Con internet che arriva ovunque l'open source sta diventando il fondamento dei business model più sofisticati (e redditizi) del mondo. Dalla ricerca libera (Baidu) al free social network (Xiaonei o Minglebox), dall'informazione (Ft.com e Sina.com) al free software (Sun Microsystems), il "free and open" è una strada a doppio senso. Ci sarà pure una ragione se apprezziamo le parole libero e aperto quando le accompagniamo con la parola "mercato". I maggiori mercati del mondo stanno emergendo davanti ai nostri occhi – potenziando le tecnologie libere e aperte – trainati da quelli con meno da spendere e più da guadagnare dall'espansione globale. E a questo scopo il prossimo fine settimana è l'International Software Freedom Day, che vuole rappresentare non solo gli ideali di libertà e apertura, ma anche gli obiettivi delle economie mondiali. Sia che siate manager, sviluppatori, professori, studenti, consumatori o leader politici, internet vi permette di partecipare direttamente alle crescenti opportunità economiche, rendendo più veloce il progresso sociale e migliorando l'efficienza del mercato. Le opportunità sono ovunque. Basta unirsi!
di Jonathan Schwartz su ILSOLE24ORE.COM
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