Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
L'innegabile successo dell'iPod di Apple non scalfisce la sicurezza del rivale di sempre, Microsoft, che per bocca del proprio CEO si dichiara pronta a battere il bianco player multimediale presentando, entro un anno, un apparecchio in grado di surclassarlo.Un intervista su Fortune, con protagonista Steve Ballmer, lascia infatti intravedere all'orizzonte un progetto di Microsoft, già in corso di sviluppo, per entrare in competizione con il lettore di Apple.Ad una domanda provocatoria, in cui l'intervistatore chiede al manager Microsoft se possiede un iPod, la risposta è categorica: "No, nè io ne i miei figli: l'iPod è proibito come anche Google". Ma è nel seguito che trapela un'anticipazione: "Nei prossimi cinque anni la gente vorrà realmente continuare a portarsi appresso due apparecchi? Uno per la comunicazione (il telefonino, ndr) e uno per la musica (un lettore come l'iPod)? Presto esisteranno molte opportunità per tornare in gioco e noi ci vogliamo essere. Attendetevi un nostro annuncio, al riguardo, entro i prossimi 12 mesi", conclude Ballmer.L'importante, per il colosso di Redmond, sarà evitare passi falsi, come quello del ROKR E1, sfortunato cellulare nato dal connubio tra Apple e Motorola, che il mercato fin qui non ha mostrato di gradire, forse per via di alcuni fattori ritenuti "limitanti", come il limite di memorizzazione di 100 brani, il sistema DRM Fairplay, l'impossibilità di collegare telefono e pc per il trasferimento dei brani.Motorola spera di aver risolto il problema scorporando iTunes dai nuovi ROKR, ed inserendo il servizio iRadio. Cosa s'inventerà Microsoft?
Via Punto Informatico
Apple, leader nel download di musica digitale grazie anche alle sinergie tra il famoso iPod (il più venduto lettore Mp3) e iTunes (il programma-portale grazie al quale è possibile scaricare legalmente brani e video) potrebbe vedere il proprio monopolio in pericolo per via di un progetto di legge francese. Uno dei punti di forza della soluzione Apple è infatti l’integrazione lettore-portale, che permette anche ai meno esperti di tecnologica di scaricare i brani preferiti direttamente sul proprio iPod con poche e semplici operazioni. Il governo francese ha però predisposto un progetto di legge secondo il quale l’iTunes Music Store dovrebbe offrire la possibilità anche ad altri lettori Mp3 di utilizzare questo servizio, garantendo quindi una maggiore compatibilità rispetto a quanto avviene adesso, con evidenti svantaggi per Apple, che potrebbe vedere compromesso l’utile sostegno in termini di vendite offerto dal successo di iTunes.La notizia ha ancora maggiore rilevanza in quanto il rifiuto della Apple è stato appoggiato anche da Carlos Gutierrez, US Secretary of Commerce, in un’intervista alla CNBC, nella quale sostiene di approvare la decisione dell’azienda di “difendere i diritti relativi alle loro proprietà intellettuali". Anche se questa manifestazione di simpatia per ora non ha una valenza dichiaratamente politica rappresenta una netta presa di posizione su una questione molto delicata che potrebbe comunque avere ricadute sui rapporti tra le due nazioni.
Via Blogs4biz
Spesso personaggi famosi di ogni campo possono diventare testimonial più o meno inconsapevoli di oggetti, trasformandoli, in questo caso in modo particolare, in veri e propri oggetti di culto.Non deve quindi stupire più di tanto la notizia pubblicata su Tgcom che riporta come Benedetto XVI sia recentemente diventato un membro della grande famiglia degli utilizzatori dell’iPod. I dipendenti di Radio Vaticana infatti, per festeggiare il 75° anniversario dell'inizio delle trasmissioni, hanno regalato il nuovo player della Apple al Pontefice in visita presso i loro studi.Il modello che Benedetto XVI ha ricevuto in dono è un Nano da 2 Gb, con all’interno caricati alcuni podcast in Inglese, Italiano e tedesco oltre ad alcuni brani di musica classica. I podcasting sono quelli offerti dalla stessa emittente che da qualche tempo li mette a disposizione in otto lingue diverse.Con questa iniziativa, riportata però da poche fonti l’emittente ha conquistato una buona visibilità, evidenziando anche l’offerta di servizi in podcasting che molti (compreso il sottoscritto) non avrebbero davvero associato alla tipologia di programmi che caratterizza la programmazione della radio.Ma la Radio Vaticana non è l’unica a trarre beneficio dalla trovata, visto che anche la Apple si trova ulteriore pubblicità gratuita, con un testimonial che potrebbe avvicinare al prodotto anche fasce di consumatori meno tecnologici magari incuriositi dallo strano oggetto citato nell’articolo.Se poi per caso il Pontefice dovesse essere ritratto in qualche fotografia con le inconfondibili cuffie bianche… potrebbe essere il punto di partenza per pensare ad una nuova edizione speciale del popolare player?
La Apple, vera e propria regina nel settore dei lettori MP3 con una quota pari al 70% del mercato USA, ha annunciato un imminente taglio di prezzi per alcuni modelli di fascia bassa della gamma iPod.
L’iPod Shuffle, il lettore entry level da 120 canzoni, con i suoi 512 Mb e l’assenza dello schermo, passerà dagli attuali 99 dollari a 69, con una riduzione di prezzo pari a ben il 30%, mentre la più capiente versione da 1 Gb scende di quasi il 24%, con il nuovo prezzo fissato a 99 dollari.
Ma le novità non si fermano qui: la Apple propone ora una versione “economica” anche dell’ultimo dato in casa iPod, il discusso Nano. In questo caso è in fase di lancio il nuovo modello da 1 Gb, che affiancherà gli altri da 2 (199 dollari per circa 500 canzoni)e da 4 Gb (249 dollari), con un costo di 149 dollari.
A cosa è dovuto questa decisione improvvisa? Un primo fattore da considerare è la diminuzione, in alcuni casi fino al 70%, dei costi di alcuni dei componenti utilizzati, in particolare per quanto riguarda lo Shuffle. Un secondo motivo, legato al lancio di un nuovo modello di Nano meno capiente e quindi più economico, può essere legato ad una strategia di pricing per conquistare nuove quote di mercato, in particolare nel mercato europeo, dove la market share della Apple non supera il 40%.
Del resto l’iPod comincia ad essere per certi aspetti datato: il nucleo originario del progetto risale ormai ad alcuni anni fa, che equivalgono a secoli nell’elettronica di consumo. I numerosi restyling, con il progressivo assottigliamento potrebbero non essere più sufficienti per giustificare un premium prize decisamente più alto della media di mercato, soprattutto quando la concorrenza comincia a proporre lettori altrettanto leggeri con funzionalità simili e in alcuni casi superiori ad un prezzo sempre più competitivo.
Ron Garriques, Presidente della divisione portatili di Motorola, l’aveva detto a chiare lettere: i tempi non sono ancora maturi per l’affermazione dell’UMTS. Il tema viene affrontato anche da Il Sole 24 ORE.
La tecnologia 3G si imporrà sul mercato europeo dei telefoni cellulari, ma non subito: ci vorrà ancora qualche anno. La stima proviene dalla società di ricerca Forrester Research, secondo la quale il 3G non sarà la tecnologia dominante nell'ambito della telefonia mobile almeno fino al 2010. Il decennio in corso rimarrà predominio dei sistemi Gprs, mentre i telefonini Gsm dovrebbero essere superati tempo due anni. L'uso di telefonini 3G appare effettivamente in crescita, tuttavia il ritmo di penetrazione di questa tecnologia in Europa risulta più lento di quanto preventivato.La ricerca di Forrester analizza i principali passaggi del mercato dei cellulari da qui al 2010. Si parte dal tramonto dei Gsm, che entro il 2008 saranno ridotti al 3% del totale, e nel 2010 non supereranno l'1% del totale. Il Gprs inizierà a perdere terreno rispetto alla tecnologia 3G solamente a partire dal 2007, mentre alla fine del 2010 gli utenti di telefonini Gprs non oltrepasseranno la quota del 38% (oggi sono utilizzati al 70%). La penetrazione dei sistemi 3G aumenterà, invece, progressivamente già dalla fine dell'anno in corso, fino al raddoppio dell'attuale quota di mercato. La riduzione dei prezzi e dei modelli (oggi ancora piuttosto ingombranti) oltre al miglioramento delle prestazioni faranno sì che, secondo Forrester, tre utenti su cinque avranno nel 2010 un cellualre a tecnologia 3G.Sono l'Italia e il Regno Unito i Paesi maggiormente indiziati per una crescita di questi modelli di telefonia mobile. Il grande interesse dei consumatori di queste nazioni per i telefoni cellulari, oltre all'accesa competizione tra gli operatori del settore (che si concretizza anche in martellanti campagne pubblicitarie) farà registrare un incremento della penetrazione di queste tecnologie (sempre nel 2010) pari, rispettivamente, al 72% e al 68%: molto più della media europea del 61 per cento. Abbastanza moderato l'interesse per i telefonini 3G in Germania e in Francia: la prospettiva per l'ingresso in questi mercati va dal 55% al 65%, in linea, quindi, con la media europea. In Belgio, Finlandia, Grecia e Lussemburgo, la crescita sarà più lenta, intorno al 50% entro la fine del decennio. In Irlanda, Spagna e Norvegia, invece, la copertura Umts risulta ancora irregolare e le attività promozionali degli operatori su 3G sono limitate. (...)
Anche secondo Forrester quindi l’attesa esplosione della telefonia di terza generazione sarà decisamente più lenta e graduale rispetto alle ottimistiche previsioni di molti operatori. Terminali relativamente ingombranti e poco funzionali, limitata offerta di contenuti realmente a valore aggiunto e costi di accesso tutt’altro che convenienti sembrano essere tre delle cause principali destinate a creare qualche grattacapo a produttori di cellulari e operatori di telefonia mobile.
Nonostante i massicci investimenti di marketing di molte aziende che esaltano le infinite possibilità offerte dai nuovi telefonini dovremo quindi aspettare ancora qualche anno a mettere in un armadio pc e collegamenti tradizionali. Sarà la mobile tv questa volta a farci cambiare il cellulare?
E' arrivato il giorno della presentazione dell'attesissima Playstation 3. Approfittando di un evento come il CES di Las Vegas, Sony ha ben pensato di mettere in mostra la sua ultima creazione solo per quel che riguarda il suo design. Nessuna dimostrazione quindi e tanta delusione per tutti coloro che si aspettavano qualcosa in più della semplice presentazione in stile "mostra di gioielli". Forse perchè la casa giapponese non vuole ancora mostrare il frutto dei lunghi sudi effettuati? Fonti giapponesi, ma vicine alla rivale Nintendo, vociferano invece che la Ps3 non sia ancora sul mercato e non sia stata ancora collaudata in pubblico per via di alcuni difetti ai quali stanno lavorando grandi esperti. Sembra comunque che il lancio definitivo sia previsto per Maggio, mentre ad Aprile verrà reso disponibile solo un quantitativo limitato di Playstation, forse per creare quell'effetto soldout che venne programmato da Microsoft anche per il lancio della Xbox 360 .
Anche se non ufficiali, le specifiche tecniche sono ormai diffuse in rete e sui migliaia di forum e blog dedicati al mondo delle console si parla, si critica ed in qualche modo si creano le prime immagini e reputazioni dei nuovi prodotti. La battaglia si disputerà su tanti fronti come quello della qualità, delle performace, del prezzo, dell'immagine e del momento del lancio.E' difficile dire chi stia lavorando meglio ma per gli analisti, la Sony potrebbe incrementare il proprio fatturato pur perdendo parte della quota di mercato che attualmente possiede(70%), visto che il mercato stesso è ancora in crescita e che verranno vendute più console rispetto agli anni precedenti. Un mercato quindi con più clienti e con alcuni soggetti che sarebbero disposti ad acquistare contemporaneamente Playstation 3, Xbox 360 e Nintendo Revolution.
Qualche mese fa avevamo riportato rumors secondo i quali Google stava sviluppando un proprio sistema operativo.Per qualche tempo le voci non hanno avuto seguito, ma in questi giorni sono tornate di stretta attualità a causa di numerose indiscrezioni che sostengono che Google starebbe progettando il lancio di un PC di fascia economica in collaborazione con Wal-Mart, la più grande catena al mondo di vendita al dettaglio.La fonte di questi rumors è addirittura il Los Angeles Times, secondo il quale Larry Page, che terrà il discorso di apertura del prossimo Consumer Electronic Show (la più importante manifestazione americana dedicata all’elettronica di consumo) potrebbe utilizzare l’eccezionale palcoscenico per annunciare il lancio del nuovo prodotto.La notizia è alimentata dai recenti e frequenti incontri tra Page e i vertici di Wal-Mart, che si rivelerebbe un partner estremamente vantaggioso perché garantirebbe sia un’efficace distribuzione che il necessario supporto post-vendita, particolarmente importante nel settore.Secondo le indiscrezioni, uno dei maggiori punti di forza dovrebbe essere rappresentato infatti dal prezzo estremamente competitivo, che alcune stime danno intorno ai 200 dollari. Il nuovo PC sarebbe inoltre dotato di un proprio sistema operativo, sviluppato da Google e basato sulla piattaforma Linux. E, sfruttando l’esperienza maturata da Google a San Francisco (link), il dispositivo avrebbe anche un’ulteriore caratteristica particolarmente interessante: la predisposizione per l’accesso a internet sia con collegamento tradizionale che wireless. La convenienza dell’offerta, l’esperienza e la popolarità di Google e la diffusione dei centri Wal-Mart - capillare in America ma in misura crescente anche in altre parti del mondo - costituiscono un mix che potrebbe creare più di un grattacapo a tutti i produttori di personal computer.
Se la notizia dovesse rivelarsi fondata si tratterebbe di altro forte attacco da parte di Google a Microsoft proprio nel settore, quello dei sistemi operativi, nel quale l’azienda è in posizione di primissimo piano da diversi anni, aggiungendo un nuovo tassello ad una battaglia combattuta già su molti altri fronti, dalla lotta per la leadership tra i motori di ricerca all’accesso alle biblioteche digitali.
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A quanto sembra Microsoft non è l’unica azienda a pianificare la vendita della propria console di nuova generazione sottocosto. Anche Nintendo, stando alle dichiarazioni rilasciate dal presidente Satoru Iwata, proporrà la console Revolution ad un prezzo concorrenziale, sicuramente inferiore ai 300 dollari necessari per acquistare un Xbox 360 o la Playstation 3. Anche se mancano stime precise del costo finale le potesi più accreditate sono che il prezzo dovrebbe oscillare tra i 199 e i 249 dollari.I motivi alla base di questa decisione sono simili a quelli che hanno convinto Microsoft a mettere in saldo la nuova Xbox, a partire dal il desiderio di riconquistare le quote di mercato perse. Nintendo infatti nel mercato delle console si colloca decisamente al terzo posto, ben distanziata sia dal leader Sony che dalla relativamente nuova new entry Microsoft.In secondo luogo la multinazionale nipponica conta molto sul fiorente mercato degli accessori per console, che garantiscono ottimi margini in grado di riequilibrare i magri guadagni legati alla vendita dell’apparecchio principale. C’è poi l’aspetto legato al software, sviluppato sia internamente che su licenza, in grado anch’esso di procurare lauti guadagni.Un ulteriore elemento che consente questa strategia di prezzo aggressiva è la scelta fatta di non dotare la console di un’uscita per la televisione ad alta definizione (HDTV). La decisione deriva della diffusione ancora limitata in America dei televisori ad alta definizione, che al momento del lancio della nuova Revolution saranno in possesso solo del 25% delle famiglie target. La mancanza di questa uscita si traduce infatti in costi di produzione sensibilmente inferiori.La soluzione influenza positivamente anche i costi di sviluppo dei videogiochi, che potranno quindi essere proposti a prezzi più economici, con potenziali vantaggi in termini di vendite. Il rovescio della medaglia è che nel medio-lungo periodo la risoluzione grafica inferiore potrebbe fungere da deterrente all’acquisto, ma probabilmente in quel momento sarà già pronta l’erede della Revolution.Nel giro dei prossimi mesi gli appassionati di videogiochi potranno trarre beneficio da questa lotta spalla a spalla tra i principali player di mercato, che si traduce in costi inferiori per l’acquisto delle console. La sfida si gioca a colpi di ribassi e offerte speciali, tali da rendere l’acquisto degli apparecchi conveniente anche in virtù della multimedialità (possono infatti riprodurre DVD, CD audio e MP3, foto oltre ovviamente ai giochi).In attesa di vedere quale tra le tre console pretendenti al trono riuscirà a distanziare le rivali non rimane che suggerire di fare attenzione ai costi di controller, espansioni di memoria e soprattutto ai giochi: Sony, Microsoft e Nintendo dovranno pure far quadrare i conti.
Continua il grande successo dell’iPod. Recentemente ha ottenuto un lusinghiero secondo posto tra i migliori prodotti elettronici degli ultimi 50 anni, direttamente alle spalle di un mito come il walkman della Sony. Da anni poi contribuisce in maniera sostanziale ai buoni risultati in termini di vendite della Apple ed è ormai diventato sinonimo di lettore MP3.Ma la popolarità non si limita all’apparecchio e recentemente è stato premiato anche il suo designer. Jonathan Ive, il tecnico che per primo ne ha ideato le forme. In questi giorno ha ricevuto il terzo titolo più importante conferibile in Inghilterra: il "Commander of the Most Excellent Order of the British Empire".Questo riconoscimento, ideato agli inizi del secolo scorso, viene attualmente utilizzato per premiare i cittadini britannici che si distinguono nei vari campi di attività ed è stato conferito a Ive per i successi ottenuti nel campo del design industriale con la Apple. Bisogna infatti sottolineare che, oltre al famosissimo iPod, dalla sua matita sono usciti altri prodotti di successo tra i quali spiccano l'iBook, il Powerbook e l'iMac.Il premio ovviamente regala ulteriore visibilità anche all’iPod (casomai ne avesse bisogno), che nel corso degli ultimi mesi è diventato un vero e proprio oggetto di culto, ritagliandosi un posto di primo piano nel settore dell’elettronica di consumo e lasciando i concorrenti a lottare tra loro per il secondo gradino del podio.
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