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 mymarketing.it: e tu cosa ne pensi?... di Admin
 
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Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
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\\ : Storico (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Roberto Venturini (del 28/04/2008 @ 07:08:34, in Internet, linkato 4749 volte)

Sono 97 milioni gli esseri umani che a Dicembre 2007 hanno visitato nel mondo siti di incontri per l'anima gemella (un calo del 10% rispetto al 2006), secondo ComScore.

Il calo potrebbe essere dovuto ai siti di networking sociale (Facebook etc) che in parte assolvono anche alla funziona di radunare cuori solitari...?

Il leader è sempre match.com (a livello globale), presente in 37 nazioni.

Negli USA i servizi di matchmaking sono usati da circa il 3% dei singles. Il business dunque ha grandi possibilità di crescere e di far ulteriormente salire i fatturati degli operatori.

Le donne rappresentano (a seconda della nazione e delle politiche promozionali adottate dagli operatori) tra il 40 e il 55% degli utenti.

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Di Altri Autori (del 23/04/2008 @ 07:54:59, in Mobile, linkato 2686 volte)

Un’indagine svolta da Strategy Analytics, società multinazionale che si occupa di ricerche di mercato, ha pronosticato l’aumento delle spese legate ai media e ai servizi mobile da parte di consumatori e inserzionisti: entro il 2012 si raggiungerà la cifra di 102 miliardi di dollari, rispetto ai 47 miliardi del 2007. La popolazione composta da tutti gli utenti interessati a contenuti e applicazioni mobile salirà da 406 milioni a 870 milioni.
 
La crescita dell’adozione e della spesa relativa questi dispositivi è stata stimolata dalla felice combinazione di vari fattori tra cui la progressiva penetrazione di apparecchi 3g, la caduta dei prezzi dei cellulari, il miglioramento nell’abilità di utilizzo degli strumenti da parte dei fruitori e il crescente contributo delle strategie pubblicitarie. Grazie a tutti questi elementi i brand dei cellulari sono diventati sempre più familiari, fanno parte della vita quotidiana, sono oggetti di uso comune e la crescita è destinata a continuare.

Nitesh Patel, analista senior di Strategy Analytics, ha spiegato: “La combinazione tra la caduta dei prezzi dei cellulari, l’approccio sempre più aperto da parte degli operatori di rete verso i consumatori e l’aumento della capacità di utilizzare i servizi ha condotto a uno sviluppo sempre maggiore del settore dei contenuti e dei servizi mobile”.

Via Quo Media

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Di Altri Autori (del 21/04/2008 @ 07:15:49, in Internet, linkato 2558 volte)

Il botto sparato da Google alla lettura della trimestrale (profitti netti in crescita del 31% a quota 1,3 miliardi di dollari e ricavi saliti a 5,2 miliardi nel primo periodo dell'esercizio fiscale 2008) ha subito avuto un degno seguito. Dal quartier generale di Yahoo, infatti, sarebbe arrivato il via libera – lo ha scritto ieri, citando fonti non meglio precisate, il "Wall Street Journal" – per sancire l'accordo fra le due grandi rivali di Microsoft. Un accordo che è il frutto della sperimentazione avviata dai due giganti del Web californiani giorni addietro e che prevede l'affidamento a Google in outsourcing dei servizi di search advertising di Yahoo, nell'ottica di abbinare i messaggi pubblicitari ai risultati delle ricerche effettuate sul Web. C'è, per contro, chi fa notare come Yahoo abbia investito milioni di dollari nello sviluppo della piattaforma Panama e l'annuncio di cui sopra equivalerebbe a una precoce dismissione del progetto e, di fatto, dell'intera propria infrastruttura per la pubblicità on line.

Il buon esito dei test avrebbe quindi spianato la strada a un'intesa – soggetta però al vaglio delle normative antitrust - che da un lato potrebbe complicare il futuro dell'offerta messa sul piatto dal gigante di Redmond e dall'altro gettare le basi per la nascita di una (clamorosa) triplice alleanza anti Microsoft (composta da Google, Yahoo e Aol). Dai vertici di Google, e in particolare dal Ceo Eric Schmidt, sono arrivate in queste ultime ore espliciti riferimenti alla bontà della collaborazione fra le due compagnie ma quello che osserva il Wsj è soprattutto il possibile impatto che la "partnership" avrebbe nei confronti del tentativo di scalata perseguito da Steve Ballmer (il Ceo di Microsoft). E quale sia l'impatto è facile immaginarlo: una Yahoo più forte avrebbe maggiore forza per esortare la società di Redmond ad alzare la posta e andare ben oltre i 31 dollari per azione offerti finora. Ed è questo pare, in fondo in fondo, il vero obiettivo del Board di Sunnyvale.
I risultati fiscali attesi per Yahoo (in predicato di toccare nell'esercizio 2008 quota 8 miliardi di dollari, rispetto ai poco meno di 7 del 2007) e soprattutto per Google (avviata a raggiungere quest'anno un fatturato vicino ai 25 miliardi di dollari) sono ben in vista agli occhi di Microsoft. A detta degli analisti americani, tali risultati non fanno altro che aumentare le mire del gigante del software, i cui ricavi previsti per l'anno fiscale, in chiusura al 30 giugno, sono intorno ai 60 miliardi di dollari. Il mercato della pubblicità on line e dei servizi di search advertising in particolare è assai profittevole e l'idea di un gemellaggio fra Yahoo e Google non può certo far sorridere (gelosie e arrabbiature a parte) il cassiere di Microsoft. Per questo, scrive ancora il Wsj, è lecito pensare che Ballmer (e Bill Gates nell'ombra) siano sempre convinti di mettere le mani sulla preda tanto ambita: per non dare ulteriore slancio al ruolo di Google nell'universo dei servizi Web e per cercare di ripetere nella Rete il successo ottenuto nei computer con Windows e Office.

di Gianni Rusconi su ILSOLE24ORE.COM

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Di Altri Autori (del 18/04/2008 @ 07:57:38, in Internet, linkato 2507 volte)

iTunes, su tutti, e gli altri negozi digitali continuano a capitalizzare l’attenzione degli amanti della musica. E i negozi di cd soffrono

I cd continuano a giacere sugli scaffali in attesa degli ultimi amanti della musica vecchia maniera, mentre gli mp3, illegali e legali, si fanno strada nel mercato. La maggior parte delle ricerche sull’argomento hanno sempre specificato che lo sviluppo della musica online è ancora troppo contenuto e frammentato dalla diffusione di file pirata per poter arginare le ingenti perdite registrate dalla vendita di cd. Di diverso avviso un’analisi svolta da In-Stat che prevede un rialzo delle vendite legate alla musica online su scala mondiale pari al 40% entro la fine del 2012. Durante il 2007, ha specificato la ricerca, il commercio del digitale ha rappresentato solo il 10% delle vendite globali, mentre nel 2006 è stata del 6%. La previsione positiva di In-Stat è legata alla continua espansione della connettività a banda larga in tutto il mondo che ha portato un arricchimento dei cataloghi musicali e un conseguente aumento di richieste.

Uno dei contribuiti più importanti alla causa della musica online è dato da iTunes, lo store online della Apple che al momento domina incontrastato il settore, come sottolineato da una ricerca di Ipsos: il 38% del campione preso in considerazione ha dichiarato che iTunes è il marchio più soddisfacente all’interno del settore in cui opera e la popolarità del portale Apple è cresciuta del 24% nei 30 giorni precedenti il sondaggio, dato in rialzo rispetto al 18% ottenuto nel 2006. Il 50% degli internauti ha riconosciuto in iTunes anche la migliore soluzione possibile dal punto di vista economico, percentuale in rialzo rispetto al 41% convinto di ciò nel 2006 e al 33% nel 2005.

Lo strapotere di iTunes non si è però fermato al mondo del web andando a invadere anche gli scaffali dei negozi, le statistiche di Npd MusicWatch hanno testimoniato il primato del negozio online della Apple fra tutti i rivenditori di musica degli Stati Uniti. Secondo l’osservatorio, la quota di Apple nel settore musicale è pari al 19%, contro il 15% di Wal-Mart, seguito a sua volta dal 13% di Best Buy. Il gigante Wal-Mart si è visto quindi scavalcare per la prima volta dal colosso californiano. Il dato, nei giorni seguenti la sua uscita, è stato messo in discussione delle quattro case discografiche più importanti,Universal, Sony BMG, Warner e Emi, che hanno testimoniato a favore del primato di Wal-Mart.

Qualunque sia il dato veritiero, è indubbio che il ruolo di iTunes stia assumendo un’importanza sempre crescente, sia sul web, sia nei confronti del resto del mercato e che i negozi di cd si debbano affidare a offerte particolari per tenere alta l’attenzione dei consumatori nei confronti di un formato sempre più difficile da distribuire. 

L’anti-iTunes forse esiste già

Mentre nell’universo della mela si festeggia a oltranza, compaiono come funghi i possibili competitor di iTunes. Il più accreditato a minare il primato del negozio online della Apple sembra essere MySpace Music. L’ultima pensata del magnate australiano Rupert Murdoch è quella di sfruttare l’enorme successo della sua community di social network MySpace con la credibilità in campo musicale delle tre big Universal, Sony BMG e Warner. Il sito distribuirà file liberi dalla protezione Drm e permetterà il download da parte degli internauti in forma completamente gratuita. Questo sarà possibile grazie agli introiti pubblicitari, dei quali si nutriranno tanto il sito, quanto le case discografiche, essendo coinvolte all’interno del progetto con una partecipazione azionaria. Una diffusione di questo tipo potrebbe rivoluzionare completamente il modo di gestire musica sul web e diventare la prima risposta concreta alla pirateria, che continua a essere una spina nel fianco non indifferente per il settore. 

Martina Pennisi su Quo Media

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Di Altri Autori (del 16/04/2008 @ 06:20:02, in Internet, linkato 2255 volte)

Un’analisi svolta dall’istituto di ricerca In-stat prevede una crescita delle vendite legate alla musica online su scala mondiale pari al 40% entro la fine del 2012. Durante il 2007 il commercio del digitale ha rappresentato solo il 10% delle vendite globali, mentre nel 2006 la percentuale è stata del 6%. La previsione di crescita è certamente legata alla continua espansione della connettività a banda larga a livello mondiale che ha portato un arricchimento dei cataloghi musicali e un conseguente aumento di richieste.
 
Il progressivo sviluppo del mercato del digitale, il cui padrone incontrastato è il Giappone, costituisce anche un potenziale elemento di traino. La pirateria continua a essere il più acerrimo nemico dei ricavi alimentati dalla musica online.

“Altri ostacoli sono rappresentati dalla mancanza di interoperabilità tra servizi e strumenti, dovuta dalle differenti norme che regolano le tecnologie digitali e alla scarsità di domande ai servizi di sottoscrizione da parte dei consumatori” spiega Stephanie Ethier, analista di In-Stat. 


Via Quo Media

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Di Altri Autori (del 15/04/2008 @ 07:27:37, in Mobile, linkato 2467 volte)

Secondo alcune indiscrezioni il colosso finlandese Nokia si starebbe preparando per scendere in campo contro l’avversario Apple nella guerra a colpi di smartphone. Il nuovo cellulare, già ribattezzato “l’anti iPhone”, si chiama Nokia 5800 Tube e non avrebbe nulla da invidiare al suo concorrente.

Il look ricorda quello del rivale ma, a livello di prestazioni, Tube presenta qualche sostanziale differenza. L’interfaccia multi touch, sviluppata dalla casa della Mela, rimane sempre all’avanguardia; il modello di Nokia, probabilmente in commercio da fine 2008, è un dispositivo touchscreen proprio come iPhone ma sarà dotato anche di uno stilo che rende più agevole la navigazione ed è in grado di restituire all’utente un feedback tattile.

L’asso nella manica del cellulare Nokia consiste nell’utilizzo del sistema operativo Symbian S60 e nell’essere abilitato a supportare lo standard Dvb-h per la mobile tv. Come caratteristiche tecniche si segnala la videocamera da 3,2 megapixel con autofocus e la presenza di applicazioni Java, assenti nel modello di Apple. Nokia punta anche su un’alta qualità grafica dei player audio e video e allega al prodotto, che è dotato anche di porta tv out, un jack da 3,5mm per gli auricolari. La battaglia dei terminali touch è solo all’inizio: Apple ha in serbo l’uscita della versione 3g del suo smartphone, programmata entro la fine di giugno.

Via Quo Media

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Di Max Da Via' (del 14/04/2008 @ 07:58:45, in Segnalazioni, linkato 3066 volte)

Un pò off-topic, ma è per una buona causa... : - )

E’ partito con una petizione contro la chiusura di Radio Rock FM il viaggio virtuale di ‘In_medias_res’, blog autogestito da sei studenti del Master CommunicActive. Rendendo propria la proactive philosophy, i partecipanti al Master hanno deciso di rendere il blog un vero e proprio hub per la raccolta di firme in favore dell'emittente milanese che, dopo 19 anni di diffusione, chiude i battenti. A questo proposito sono già attivi una petizione e un forum.
Questa battaglia non è solo in difesa di un’emittente che ha sempre prodotto cultura e formato grandi personaggi delle radio FM italiane, ma anche di un modo di 'fare radio': su Radio Rock Fm non esiste il limite dei tre minuti e ogni brano viene trasmesso senza tagli, mentre nelle scelte musicali non imperversa una logica attenta soltanto agli interessi delle etichette discografiche.

Nell’ottica di un concetto di qualità comunicazionale essere studente oggi significa passare velocemente dall'essere fruitori passivi ad attori. Come esprime una partecipante al Master: ‘Abbiamo bisogno di un insegnamento 2.0, cioè di essere coinvolti in diretta, com’è stato, nella costruzione di eventi, piattaforme online e altro. La nostra iniziativa ‘SAVE THE ROCK’ è stata costruita in totale condivisione e vuole essere un segnale forte nei confronti della ricostruzione di una Milano protesa a un grande rilancio che confluirà in una manifestazione da noi rinominata ‘Expo duepuntozeroquindici’.
Cinzia Moretti, Direttrice di CommunicActive, aggiunge: ‘Quest'idea dello studente-protagonista è confermata da quanto accaduto nel blog: le persone se ne sono impadronite e l'hanno fatto proprio con una velocità e ad una qualità superiori a quanto immaginabile. E' questa l'idea portante del Master, rendere i partecipanti attori e promotori, in un’ottica learning by doing’.

In_medias_res nasce su una piattaforma Blogger, con interventi di personalizzazione operati dal web Master. Il logo ‘SAVE THE ROCK’ è stato progettato e realizzato da AlterAgo (http://alt3rago.blogspot.com/).

Blog: www.communicactive.com/blog
Petizione: http://www.petitiononline.com/svrockfm/petition.html
Forum: http://oknotizie.alice.it/go.php?us=71a00021a9b34cd7

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Di Roberto Venturini (del 14/04/2008 @ 07:21:16, in Mobile, linkato 2197 volte)

Nuovi dati e nuove previsioni da Forester Research: sarà il 38% degli utenti di telefonini in Europa Occidentale a usare Internet sul cellulare entro il 2013.

Equivalenti a 125 milioni di utenti, il triplo di oggi.

La chiave della crescita la diffusione del 3G e mezzo (3.5 G). In Italia, oltre il 60% degli utenti di telefoni cellulari avrà cellulari 3G o 3.5G entro la fine del 2010.

Lo dice il report “European Mobile Forecast: 2008 to 2013” (è a pagamento, non fatevi illusioni...)

Io dico che, per l'Italia, la chiave saranno le tariffe - sia nel senso che devono scendere, sia sopratutto nel senso che si devono capire... ad oggi sono un campo minato di "fino a", di clasole in piccolo etc etc

Dichiara per l'appunto Forrester:

“Il servizio mobile internet raggiungerà finalmente il suo culmine - ha affermato Pete Nuthall, Analista di Forrester Research -ma lo sviluppo di reti mobili ad alta velocità e la diffusione di
apparecchi avanzati non sono abbastanza per aumentare la domanda – i nostri dati mostrano che meno della metà dei possessori di telefoni 3G usa le funzionalità 3G sul proprio cellulare.

Per aiutare la crescita del mobile Internet, gli operatori dovranno spingere piani a tariffa flat, aumentare il numero di servizi e applicazioni rilevanti e introdurre nuovi dispositivi che forniscano una migliore user experience”.

Dico io: l'arrivo di grandi masse di navigatori cellulari avrà la capacità di cambiare radicalmente lo stesso Internet. Basta pensare che l'arrivo dell'iPhone ha fatto strabuzzare gli occhi a quelli di Google.

Infatti si sono resi conto che gli user di iPhone usano Google 50 volte di più di quanto facciano gli utenti di altri device telefonici:

"Inizialmente - ha detto al Financial Times il capo delle operazioni mobili di Google - pensavamo che si trattasse di un errore. Abbiamo quindi chiesto ai nostri ingegneri di fare una nuova analisi dei log, ma poi abbiamo capito che il risultato era corretto".

Ora buona parte di questo traffico è quasi certamente aggiuntivo (cioè non si tratta per la maggior parte di Internet mobile users che hanno cambiato telefono) ed ha specifiche necessità ed opportunità di mercato...

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Di Altri Autori (del 10/04/2008 @ 08:07:00, in Marketing, linkato 2493 volte)

L'economia va male, i consumi latitano, eppure le famiglie italiane non rinunciano ai videogiochi, anzi ne comprano di più, nel 2007 addirittura il 40% in più rispetto al 2006. Una sorpresa solo all'apparenza, visto che si conferma la tendenza alla crescita registrata negli ultimi anni, e che il 2007 ha visto arrivare sul mercato una schiera di console di nuova generazione che hanno riscontrato un grande successo, soprattutto Nintendo Wii e Playstation 3. Questo, ed altro, si legge nel rapporto annuale 2007 sullo stato dell'industria videoludica in Italia, presentato oggi a Milano dall'Aesvi, l'associazione editori software videoludico italiano.

Certo, l'Italia resta fanalino di coda rispetto ai maggiori paesi europei, a causa di certi "pregiudizi" culturali e della presunta arretratezza tecnologica di alcune fasce della popolazione, ma continuando di questo passo è presumibile che il distacco possa essere colmato nei prossimi anni. I dati parlano di esplosione del mercato dell'hardware: nel 2007 sono state vendute 2,4 milioni circa di console, per un fatturato che ha superato abbondantemente i 480 milioni di euro; il tutto è pari a un incremento del 48% in volumi e dell'80% in valore. Le famiglie italiane che possiedono una console sono ormai quasi 8 milioni, new entry nel 2007 ben 1,4 milioni di famiglie, che mai avevano posseduto una console. Qui ci sono ampi margini di miglioramento, visto che solo nel 54% delle case italiane c'è un Pc, contro il 90% di alcuni paesi europei. Danno una mano al buon andamento accessori e controller, che offrono al videogiocatore la possibilità di personalizzare l'esperienza di gioco. La console guida anche il mercato del software per console, che cresce dell'80%, mentre scende quello per Pc: -5,2% in volume, addirittura meno 10,4% in valore, a causa soprattutto della presenza dei titoli di catalogo offerti a prezzo sempre più basso e a politiche promozionali sempre più aggressive. Per quel che riguarda l'età dei giocatori, si confermano più o meno i dati del 2006: 8 videogiochi su 10 continuano ad appartenere alle classificazioni Pegi 3+ (3 anni e oltre, 33%), Pegi 7+ (7 anni e oltre, 23%) e Pegi 12+ (12 anni e oltre,28%), mentre il Pegi 18+, 4%), quella degli adulti, resta una fascia residuale del mercato. Tra i titoli, spopolano il calcio, ma anche i titoli legati cinema, tv e fumetti (Spiderman, in primis, e poi Harry Potter, Pirates of Caribbean, Shrek terzo, e via elencando).

Si affermano sempre più titoli dedicati ai titoli femminili: nel 2007, grande il successo di Cooking Mama e la serie Giulia. Il titolo più venduto in assoluto è "Pro evolution soccer 2008). Buone le performance del mercato del mobile gaming, che da solo sviluppa un fatturato di 94 milioni di euro. E avanza il videogioco per cellulare, ben 19 milioni contro i quasi 18 milioni di videogiochi per Pc e console, con una forte specializzazione dell'offerta su ciascuno dei quattro portali Wap. Dove si compra la console? Soprattutto nei negozi di elettronica di consumo (53,8%), in quelli specializzati nell'home entertainment (24,7%), e nella grande distribuzione organizzata (21,4%). La stessa classifica, con qualche variazione in percentuale, per le vendite di software.

di Pino Fondati su ILSOLE24ORE.COM

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Di Roberto Venturini (del 28/03/2008 @ 11:45:22, in Internet, linkato 2424 volte)

Immagino che conosciate Flickr, il sito/servizio di sharing di foto di proprietà di Yahoo.

Sito che mi piace molto e che uso abbastanza. E che mi sembra personalmente molto meglio di Picasa, analogo servizio di proprietà di Google.

A dire il vero è l'unico servizio di Yahoo che uso - mentre sono un heavy user di quasi tutti i servizi di Google.

YouTube, invece, è proprietà di Google ed è infinitamente superiore a Yahoo! Video, anche perchè quest'ultimo non è nella testa della gente, non ha un brand forte.

A quanto pare, però, Yahoo - sia per continuare la sua strenua lotta per non esser spiaccicato da Google o magari per aumentare il valore della sua prossima acquisizione - sta per fare la cosa ovvia: fare leva sul gran numero di utenti di Flickr per far (ri)decollare anche quel tipo di mercato... portando su Flickr anche il posting di video.

Problema: se Flickr è principalmente un luogo "d'arte", il mondo dei video uploadati è spesso un mondo di vaccate o comunque di contenuti con un taglio e un target completamente diverso. Se si mettessero i contenuti di YouTube su Flickr, gli utenti (io compreso) scapperebbero, magari verso Picasa.

Che Flickr ci stia preparando un contenitore per gli amatori dell'immagine in movimento, sì, ma di qualità? A naso mi sembra una nicchia scoperta...

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