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  mymarketing.it: il marketing fresco di giornata... di Admin
 
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Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
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\\ : Storico : Marketing (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Altri Autori (del 11/06/2007 @ 07:04:40, in Marketing, linkato 5976 volte)

Festivalbar 2007 parte da Milano venerdì 15 giugno. Inedito il cast dei conduttori con Enrico Silvestrin, Giulio Golia e la partecipazione di Elisabetta Canalis. Per la prima volta nella sua storia Festivalbar entra nel mondo di My Space e You Tube. Su myspace.com/festivalbarofficial saranno presenti contenuti esclusivi ed inediti, aggiornati quotidianamente, aperti ai contributi del pubblico dei social network. E’ già attivo, inoltre, il sito www.festivalbar.it, completamente rinnovato. Per la prima volta è presente una sezione, ‘Life’, interamente dedicata alle tematiche dell’ambiente e del sociale, ricca di news e iniziative. Festivalbar.it quest’anno è ospitato dal portale Yahoo!Musica. Grazie a questa nuova partnership, il sito di Festivalbar è offerto in esclusiva a Yahoo! e l’URL www.festivalbar.it sarà rediretto su Yahoo! Musica dove gli utenti troveranno migliaia di nuovi contenuti, tra cui fotografie e video del backstage, speciali monografici sugli artisti, notizie quotidiane dal mondo della musica italiana ed internazionale, date e informazioni sui principali eventi live in Italia. Inoltre, su Yahoo! Musica saranno presenti nuovi contenuti creati ad hoc per l’occasione: Radio Festivalbar, con tutte le hit dell’estate, Canale Video Festivalbar (da giugno), con i video ufficiali degli artisti che parteciperanno, integrazione con Yahoo! Answers, Yahoo! Video e Flickr (a luglio), per coinvolgere nel modo più ampio e completo possibile tutta la community di Yahoo!. Infineritornano le chat live con gli artisti del cast. Ad ogni tappa, gli utenti potranno dialogare in diretta tramite pc con i loro cantanti preferiti attraverso la chat di Festivalbar. Gli appuntamenti di quest’anno sono il 15 giugno da Milano, il 29 e 30 giugno da Catania e il 7 settembre da Verona.

Via Pubblicità Italia

 
Di Roberto Venturini (del 08/06/2007 @ 07:35:40, in Marketing, linkato 3373 volte)

...che ha già causato alzate di scudi da parte dei tradizionalisti. ; - )

Da che mondo è mondo. il vino si vende - o meglio si "posiziona" - in base alle sue caratteristiche, al tipo di vitigno... insomma, in enoteca o al super dobbiamo scegliere tra un Chianti e un Dolcetto, tra un Gewurtztraminer e un Morellino....

Bene, ma dal punto di vista marketing questa è un'eresia!

Stiamo parlando del prodotto e non del benefit, stiamo dando per scontato che il target "sappia", abbia un'idea di che gusto avrà il Brachetto, sappia che gli piacerà e con che cibi accoppiarlo.

Trattandosi di un bene esperienziale (sappiamo se abbiamo buttato i soldi solo quando abbiamo assaggiato il prodotto acquistato, quindi è troppo tardi) è evidente che molta gente non addentro al mondo enologico abbia fortissime riserve e che la propria ignoranza possa portare al consumo di prodotti come il Tavernello.

Nel dubbio, se non ho voglia di sperimentare, piuttosto che sprecare qualche euro per un prodotto che magari non mi piace e non so scegliere vado sul sicuro, spendo poco, rischio poco e il prodotto in fondo non è poi così male.... (almeno così mi dicono, io non l'ho mai assaggiato).

Una soluzione alternativa

Una soluzione alternativa, focalizzata sulla performance del prodotto e non sulle sue caratteristiche viene invece adottata dalla casa vinicola Amazing Food Wine Co, che ha lanciato la gamma di vini chiamata "Wines that love".

Così se stasera fate il pollo, comprate una bottiglia di "Wine that loves roasted chicken", se fate la pizza, una bottiglia di "Wine that loves pizza" e coì via per bistecca, pasta al pomodoro, salmone etc.

Sarà un sacrilegio per la "cultura" del vino, ma per molte persone una porta in cui entrare in questa cultura o, più semplicemente, per bere decentemente e senza grossi errori...

 
Di Roberto Venturini (del 01/06/2007 @ 07:26:28, in Marketing, linkato 1737 volte)

Proseguiamo il ragionamento sui codici a barre per i cellulari e le loro applicazioni in campo marketing.

In Giappone già da tempo è stato introdotto il sistema, che si è appoggiato su un mondo telefonico che ha in qualche modo saltato Internet e ha dato l'accesso a giochi, servizi, informazioni attraverso l'iMode.

Con il risultato che i Giapponesi (ma anche i Coreani) da anni usano con intensità spaventosa il telefonino per tutta una serie di applicazioni networked.

Secondo una ricerca condotta in Giappone, se il 99% degli utenti richiede un telefonino con la macchina foto, un 56% ritiene indispensabile un lettore di codici (siano essi i classici codici a barre o i più avanzati QR codes ) ed oltre il 70% ha già usato questi codici per accedere a informazioni o servizi.

Non sono pochi coloro che, oltre ad email e indirizzo del sito Internet personale/aziendale hanno già messo sul proprio biglietto da visita un monocromatico codice d'accesso ad uso del cellulare del potenziale cliente / amico / fornitore...

Non solo: questi codici stanno per rivoluzionare aspetto ed uso dei badge aziendali e dei biglietti d'accesso a treni, metropolitane, concerti, musei...

Lo scenario che ci si prospetta è interessante. Ogni comunicazione potrà avere "embedded" una serie di informazioni di approfondimento. Il cartellone del film potrà permetterci di arrivare con un click agli orari delle sale che lo programmano, alla recensione, ai trailer - in modo da poter decidere dal cellulare se è cosa che ci gusta o no.

La copertina di un disco potrà permetterci di ascoltare un campione, di leggere la biografia dell'artista. Un prodotto ad alto contenuto tecnico potrà nella sua pubblicità contenere un accesso diretto ad una scheda (multimediale?) di presentazione e così via.

E anche il mondo dell'advertising e delle promozioni potrà trovare nuovi modi di farci giocare coi prodotti.

 
Di Roberto Venturini (del 25/05/2007 @ 07:31:45, in Marketing, linkato 2437 volte)

Secondo me Internet continuerà a cambiare molto, anche a breve termine.
Uno dei principali fattori di cambio sarà la diffusione dell'accesso alla Rete attraverso terminali mobili. In parte PDA, Smart Phones, tablets o navigatori. Ma lo strumento principe sarà il classico telefonino.

Il telefono - almeno per un bel po' - resterà primariamente uno strumento per parlare e solo secondariamente per navigare e inviare email... almeno per l'utente medio, quello si deve portare sull'Internet Mobile per fare i volumi, la massa critica, innescare l'effetto di rete (Italia esclusa, credo - visto le attuali tariffe della connessione mobile, tali da impedire qualsiasi diffusione "popolare" del mobile browsing).

Il telefonino Internet per le masse dovrà fare i conti con le limitazioni insite nel suo form factor - la difficoltà di inserire testi per il tramite di una tastiera che resterà nella maggior parte dei casi minuscola e poco ergonomica.

D'altra parte, modi nuovi di fare interagire il telefono con la Rete e con l'ambiente circostante potranno aprire nuove opportunità di servizio, di business.

Da tempo si sta lavorando per usare uno strumento "antico" come il codice a barre per attivare una connessione sul nostro cellulare.

Il principio di questi sistemi è banale: se il cellulare dispone di una macchina fotografica, con un apposito software lo si può trasformare in un lettore di codici a barre. E nel codice a barre si può codificare un indirizzo Internet o un qualche set di istruzioni.

In questo modo, puntando il telefono verso uno di questi simboli e premendo un tasto o due, si può attivare una connessione ad un sito. Si può permettere ( e sopratutto incentivare) la connessione immediata ad un sito aziendale semplicemente "fotografando" un codice posto sulla confezione, su una pubblicità, su un catalogo.

Permettendo un semplice e rapido passaggio dalla fase di awareness / interesse verso un prodotto alla fase di approfondimento, di avanzamento verso la decisione d'acquisto, presa "in movimento". Uno strumento dunque di servizio, di informazione ma sicuramente anche molto di marketing.

 
Di Altri Autori (del 21/05/2007 @ 07:12:19, in Marketing, linkato 2319 volte)

Nel 2006 il mercato mondiale dei servizi It ha messo a segno un incremento del 6,4%, passando da 631,8 a 672,3 miliardi di dollari.

Secondo Gartner, che ha presentato i dati nella giornata di ieri, particolarmente positivo è stato l'andamento dei servizi di Business Process Outsourcing, per i quali si parla di una crescita dell'8,6% a livello mondiale.

Va sottolineato che si tratta di un mercato particolarmente frammentato: non a caso, per effettuare la sua analisi Gartner studia oltre 400 player, che rappresentano il 70% del mercato mondiale.
Il primo posto della classifica dei fornitori di servizi It spetta a Ibm, che con 48,247 miliardi di dollari, in crescita dell'1,8% rispetto all'anno precedente, si aggiudica il 7,2% del mercato. Al secondo posto Eds, con 21,268 miliardi, in crescita del 7,6%, corrispondenti a una share del 3,2%.

Terzo posto per Fujitsu, con 17,887 miliardi e una share del 2,7%, tallonata da Accenture, con 17,231 miliardi, in crescita del 7,8%. Al quinto posto Hp, con 16,442 miliardi, a sua volta seguita da Csc, ferma a 14,682 miliardi.

Via Smaunews.it

 
Di Altri Autori (del 17/05/2007 @ 07:01:17, in Marketing, linkato 2670 volte)

Il direct marketing con la rete: una grande occasione per le imprese Grandi, rapidi cambiamenti nel mondo dell' informazione. Di conseguenza si stanno necessariamente modificando le logiche e le tecniche anche  nel settore della comunicazione pubblicitaria.
Mutano gli strumenti ma anche i contenuti. Il mezzo televisivo che, dopo la scoperta della lampadina elettrica, ha praticamente rivoluzionato il palinsesto della giornata famigliare (chi non ricorda la canzone di Arbore che diceva: "vengo dopo il tg?") non è più quella novità che, in pochi decenni, mise in crisi in termini di audience e di gettito pubblicitario non pochi media tradizionali.


Con l'informatica in ogni casa, o quasi, (ma il pc.oggi te lo ritrovi, a differenza della televisione, anche sul posto di lavoro!) abbiamo, e siamo in  tanti, un oblò aperto verso il mondo. Un finestra  che non conosce barriere, distanze, differenze di costumi e che comincia ad aiutare largamente  a superare anche molti  problemi linguistici.
Inoltre ci portiamo sempre dietro anche i cellulari, chi in tasca, chi nella borsa, che ci accompagnano ormai per tutte le 24 ore della giornata e stanno superando la loro funzione di strumenti di conversazione per diventare veri e proprio organi di comunicazione.
In un Paese come il nostro dove, come è già stato purtroppo sottolineato, soltanto 16 mila aziende
investono adeguatamente in pubblicità per il lancio, la promozione dei loro prodotti e dei loro servizi, si sapranno cogliere le opportunità che queste nuove suggestive alternative sembrano proporre?
Alternative indubbiamente caratterizzate da criteri assolutamente diversi da quelli che hanno fino ad
oggi connotato la filosofia degli investimenti in  in Italia.
Fino ad oggi è stato  importante, soprattutto “sparare sul mucchio”.
Siamo, forse, alla vigilia di una nuova era: quella nella quale sarà importante saper fare centro. La comunicazione mirata.

Le nuove formule si propongono, favorite dalle loro stesse caratteristiche tecniche, di offrire quei canali di comunicazione che dovrebbero consentire di avvicinare il cliente, o il possibile cliente, nel posto giusto al momento giusto. Un “media” ad personam.
Si parla, a questo proposito, di “search advertising”, una sintesi perfetta delle possibilità di comunicazione e di interattività offerta da Internet. Un servizio molto più qualificato, qualificante e certamente molto impegnativo per chi lo offre, che va al di là del banner (una specie di annuncio pubblicitario, di manchette, come sono oggi le inserzioni sui giornali) o del più moderno, più invadente “pop up” che ti spunta improvvisamente sul monitor mentre stai navigando quasi come uno spot che interrompe, sia pure per poco, una trasmissione televisiva.
Ma è l'aspetto contrattuale che presenta delle novità rivoluzionarie. Contraddistinto dal termine “pay-per-lead” questa nuova formula contrattuale sta a significare  che, in pratica, l'inserzionista dovrà pagare un costo unitario per ogni contatto diretto che si verificherà dopo che un visitatore avrà cliccato sul bannner dell'azienda interessata, consentendo a quest'ultima di attingerne il nominativo, i diversi indirizzi ( quello di casa  ma anche quello e-mail) e conseguentemente di poterlo più opportunamente e più agevolmente contattare.
Insomma una forma suggestiva di advertising per la pubblicità emozionale, quella finalizzata alla
affermazione del “brand” con i banner e, al tempo stesso, grazie alla formula  pay-per-wiew, per un
direct marketing preciso e sofisticato al tempo stesso.
Il tutto connotato da rapidità di comunicazione, economia nei costi e sollecito controllo dei tempi, dei modi, dei costi della redemption.
Intanto gli investimenti per pubblicità su Internet stanno registrando interessanti incrementi anche da noi: nel 2006 si sta registrando una crescita del 30 per cento rispetto allo scorso anno. Una prospettiva quanto mai interessante soprattutto se questi nuovi  mezzi potranno  rappresentare per la loro efficacia, ma anche per i loro costi, un'opportunità per molte aziende nazionali che,  molto spesso anche per problemi di budget, hanno avuto fino ad oggi difficoltà ad utilizzare la comunicazione pubblicitaria in modo ampio e scientifico per lo sviluppo delle loro attività.

A questo punto vale la pena anche esprimere l'augurio che tali opportunità  possano  essere tempestivamente prese in considerazione dai diversi gruppi multieditoriali nazionali. Non può, infatti, non destare un minimo di preoccupazione il fatto che Google gestirà tutta la pubblicità che apparirà sui portali eBay, al di fuori degli
Usa.
Pare, addirittura, che utilizzando Wi-Fi, l'Internet senza fili, sarà possibile, a questi grandi motori di ricerca, di raccogliere, programmare. trasmettere via web perfino la pubblicità locale. Come cavallo di Troia di queste novità potrebbe giocare un ruolo importante la non ancora sufficientemente esplosa VOIP.
Una formula che più che a portare la “voce” via Internet, con conseguente risparmio nei costi tele fonici, dovrebbe portare le immagini sui monitor dei nostri personal computer. Un terreno di scontro tra colossi.
Tutto questo mentre negli Usa è già stato dato il “via”, di recente, ai primi test per far arrivare gli spot (si gli spot telelevisivi) anche sui cellulari. Un grande traguardo per i fautori della banda larga.
Ma sta proprio tutto cambiando? Forse varrebbe la pena dedicare qualche attimo di riflessione alla prorompente progressione dei “blog”. Chiamiamoli gruppi di opinioni, chiamiamoli target, si tratta comunque di incontri tra tante persone, magari distanti tra di loro nello spazio, che condividono particolari “welthanshaung”.
Una realtà della quale se ne stanno accorgendo anche mezzi di comunicazione tradizionali, come i quotidiani ad esempio.
E ci si sta accorgendo che è giunto il momento di dare spazio anche a coloro che  chiedono la parola.
Da sei anni, in Corea del Sud, è attivo un sito web caratterizzato dallo slogan “ogni cittadino è un reporter”.
Il suo inventore, Oh Yeon-ho da qualche tempo ha lanciato questo servizio, con il quale si mira a ridefinire un nuovo modello di relazione tra “media” e utenti, anche in Giappone.
“Se va bene qui – avrebbe detto a Tokio pochi tempo fa – vado a farlo anche in Italia".

Via Marketing Journal 

 
Di Altri Autori (del 01/05/2007 @ 14:52:28, in Marketing, linkato 1911 volte)
Indesit ottiene un click-through rate di oltre il 16% con l’advertising su mobile Nokia Italia. L’esperimento di campagna pubblicitaria, incentrato sul personaggio di Jack the Cuckoo, viral marketing di Indesit, era rivolto ai possessori di un sistema WAP mobile con accesso a internet e prevedeva il raggiungimento di 100k impressions.

Il click-through rate registrato è stato di oltre il 16%, mentre il benchmark tra il 5 e il 10%: un buon risultato se si pensa che il click-through rate su internet raramente supera il 2%.
Collegandosi al sito Nokia Italia, i banner sul sito guidavano alla landing page di Indesit, dove era possibile scaricare suonerie e video del personaggo di Jack the Cuckoo, il viral movie ideato da Indesit lo scorso anno e già protagonista di advertising on line e attività di viral marketing.

Il momento di maggiore accesso al servizio si è registrato in prima serata, dalle 19 alle 21, quando si verifica un maggiore consumo di tv su mobile da parte degli utenti.
“Indesit è stato il primo in Italia a testare questo tipo di comunicazione innovativa, che rispecchia lo spirito di questo brand dinamico e attento alle nuove forme di comunicazione – dichiara Marco Rota, direttore marketing di Indesit Company -. Per testare questo nuovo canale di comunicazione abbiamo scelto un partner affidabile e leader nel suo settore come Nokia Italia, e visti gli ottimi risultati raggiunti non escludiamo di continuare ad investire in nuove frontiere di comunicazione efficaci e innovative come questa esperienza”.

Via Pubblicità Italia
 
Di Roberto Venturini (del 27/04/2007 @ 07:30:12, in Marketing, linkato 4287 volte)

In una mossa degna dei migliori Legal Thriller, Coca Cola ha deciso intraprendere una azione legale contro Coca Cola Zero, con la motivazione di un preteso furto di gusto.

Su questo tema ruota l'ultima campagna di Coke, articolata in una serie di spots e di azioni di marketing online...

Guardatevi le "candid camera" (manager di Coca Cola che si riuniscono con avvocati per chiedere un parere legale sulla possibilità di farsi causa) e, se volete, trascinate in tribunale un amico con l'esclusivo servizio "Sue-a-Friend" offerto da Coca Cola sul proprio sito...

 
Di Roberto Venturini (del 23/04/2007 @ 07:00:59, in Marketing, linkato 2833 volte)

Un altro po' di cifre che, seppur inverificabili, fanno sempre piacere ( e spesso comodo...)

Secondo Morgan Stanley il 2008 dovrebbe chiudersi con 1,3 miliardi di utenti Internet nel mondo, rispetto al 1,08 di oggi (fonte eMarketer) - portando quindi la penetrazione su scala mondiale al 16.6%.

Questa della penetrazione mondiale è ovviamente una cifra assolutamente inutile, in quanto media gli Stati Uniti con la Cina, l'Africa, il Bhutan...( ah, le statistiche)

Più sensato guardare alle penetrazioni paese per paese: ad esempio segnaliamo gli USA in testa con circa 182 milioni di utenti (63,6% di penetrazione), messi bene anche UK (35 milioni, 58%), Giappone (87 milioni 68.4%), benissimo la Corea (34,4 milioni e 70.5 di penetrazione!) etc etc

L'Italia secondo questa fonte avrebbe 28,6 milioni di utenti, oltre il 49% di penetrazione. Per non piangerci come al solito addosso, ciò significa che siamo ben avanti alla Francia (47%), abbiamo parecchie lunghezze di vantaggio sulla Spagna (40.8%), stracciamo la Cina (133,5 milioni di utenti ma solo il 10.2%) e poi il Brasile, l'India e un sacco di altri posti nel mondo.

Venite in Rete gente, venite - che più gente c'è più bestie si vedono...

 
Di Altri Autori (del 18/04/2007 @ 07:38:14, in Marketing, linkato 2830 volte)

Nokia utilizza di nuovo le tecnologie proposte da IgpDecaux Innovate per comunicare il progetto ‘Music Gets you talking’. La necessità di contattare i giovani fra i 14 e i 24 anni per informarli di quanto i prodotti di telefonia Nokia siano vicino alla musica, ha portato il centro media Kinetic a scegliere due tecnologie abbinate: Bluetooth e Sonic, nelle pensiline a Milano.

La creatività studiata da Grey Worldwide gioca sul claim ‘Music gets you talking’: su richiesta una nuova melodia viene diffusa sotto la pensilina (dalle 9 alle 20) mentre un’altra viene veicolata via bluetooth sul telefono cellulare degli utenti in attesa del mezzo di trasporto. La pianificazione IgpDecaux comprende per le città di Milano, Roma e Napoli.

Via Pubblicità Italia

 
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