Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Su Wired è uscito un interessante articolo di Kevin Kelleher su Google e il rischio che la sua apparente onnipotenza rappresenta per molte aziende in settori diversi tra loro.In effetti Google è riuscito a crescere esponenzialmente in pochi anni, fino a diventare uno dei principali player globali operanti sul web.Questi i punti salienti dell’articolo, che ispira più di una riflessione:
VideoPer ora Google Video impensierisce pochi. A casa del limitato numero di materiale indicizzato, ma domani? Più di un Nework si è stupito di vedere Googl indicizzare i propri programmi.Un’acquisizione forte, come ad esempio TiVo potrebbe dare nuovo impulso a questo servizio.A chi fa paura? Comcast, Yahoo!Annunci economiciIl lancio di Google Base ha animato per settimane le discussioni di tutti i forum e blog del mondo, facendo perdere in borsa a eBay oltre 2 milioni di dollari in pochi giorni. Google Base è in grado di gestire contenuti molto diversi tra loro, e di integrarsi in servizi come Google Local e Orkut, il nuovo network sociale di Google. Potrebbe limitarsi a fungere da estensione di Froogle, così come gestire aste o offrire viaggi.A chi fa paura? eBay, Monster, Tribe.netTelecomIl Wi-Fi a San Francisco è già stato collaudati, dispone di un proprio software di messaging, ha persino sperimentato il VoIP. Google ha le carte in regola per essere competitivo in questo settore. A chi fa paura? Comcast, SBC, Verizon, Vonage, AOLSistemi operativiC’è molto interesse recentemente per la migrazione di molte applicazioni software sul web, che potrebbero essere offerte on-demand, e Google potrebbe avere un ruolo di primo piano in questo settore. Per quanto riguarda lo sviluppo di un sistema operativo vero e proprio non ci sono per ora grossi rumors, ma molto dipende da come sarà accolto il nuovo Vista di MicrosoftA chi fa paura? Apple, MicrosoftLibriFa molti discutere Google Book Search, cioè la ricerca che Google potrebbe offrire all’interno dei libri pubblicati, così come oggi avviene per i siti internet. Il progetto infatti ha destato più di un dubbio per temi legati al rispetto del diritto d’autore. Se riuscisse nell’impresa Google potrebbe avere un vero e proprio monopolio dell’informazione.A chi fa paura? Amazon, Microsoft, editoriProgrammi per la produttività personaleGoogle il mese scorso ha stretto un’alleanza con Sun Mycrosystems per promuovere la propria Toolbar insieme al software open source di Sun. Microsoft, spaventata dall’iniziativa, ha lanciato una propria Toolbar criticando inoltre la decisine dell’Information Technology Department del Massachussets per la scelta di rimpiazzare Office con un’alternativa Open Source.A chi fa paura? Apple, Micorsoft, Corele-CommerceFroogle per ora non impensierisce nessuno, ma lo sviluppo di Google Wallet potrebbe cambiare radicalmente la situazione, a maggior ragione se il tutto si integrasse con AdSense.Poco dopo l’annuncio di Google Wallet eBay ha annunciato che avrebbe acquistato per oltre 4 miliardi di dollari Skype, secondo Wall Street per procurarsi nuove aree di crescita.A chi fa paura? Amazon, Buy.com, eBay
Lorraine Twohill, Responsabile Marketing Europeo di Google, ha ben chiaro come le numerose ore di attesa presso un aeroporto costituiscano una seccatura per molti passeggeri, che vorrebbero invece poter utilizzare il proprio tempo in maniera più utile.
Per questo motivo Google ha sorpreso nuovamente tutti, offrendo ai passeggeri che affollano il Terminal One dell’aeroporto inglese di Heathrow l’ennesimo rivoluzionario servizio, denominato “Google Space”.
Grazie a questa iniziativa i passeggeri possono approfittare gratuitamente di uno area dedicata all’interno della quale poter testare i servizi più recenti offerti dalla società di Mountain View, tra i quali Gmail, Google Maps, Google Earth, Google Mobile e Picasa.
Attraverso Googe Space l’azienda potrà presentare quindi le proprie soluzioni per il web, raccogliendo nello stesso tempo pareri, suggerimenti e utili indicazioni dagli utenti, che saranno assistiti da personale specializzato in grado di supportarli quando necessario.
L’iniziativa, in fase sperimentale, si concluderà il prossimo 19 dicembre ma non è escluso che a questa fase di testing possa seguire un’implementazione vera e propria nel caso in cui dia risultati positivi, ipotizzando anche l’introduzione di tariffe “pay per use”.
Google si dimostra ancora una volta un passo più avanti dei propri concorrenti, con un’iniziativa molto interessante che, oltre a garantire un’ottima visibilità al brand (caso mai ne avesse ancora bisogno) viene incontro ad una necessità reale di molti viaggiatori, non ancora pienamente soddisfatta da parte delle strutture aeroportuali. Il progetto consentirà inoltre di raccogliere utili informazioni sulle reali necessità degli utenti, che potranno essere poi utilizzate sia per migliorare Google Space che gli altri servizi presentati.
Tutti sanno che gli investimenti per la pubblicità su web sono in continua crescita, ma sapete da quali aziende provengono?TNS Media Intelligence ha realizzato una classifica, pubblicata da Emarketer, delle prime 20 aziende americane che nel mese di Settembre 2005 hanno investito di più nell'advertising online:
Vonage è risultata essere la compagnia che ha investito di più nella pubblicità su internet nel mese di Settembre, con oltre 20 milioni di dollari spesi in advertising, seguita da Classmates.com (15 milioni di dollari) e Ameritrade Brokerage (8 milioni di dollari).
Anche Yahoo!, forse per non perdere la sfida a distanza con Google, ultimamente è diventato iperattivo, e si appresta a intraprendere numerose battaglie su più fronti, a suon di alleanze e acquisizioni.
Una delle sfide più recente è quella a Skype. Yahoo! Messanger, che attualmente consente solo le chiamate voce da PC a PC, darà la possibilità di chiamare numeri fissi, sia nazionali che internazionali e anche cellulari. I servizi sono stati chiamati “Phone In” e “Phone Out” e, grazie all’utilizzo della tecnologia VOiP, costeranno pochi centesimi a seconda del tipo di chiamata e saranno utilizzabili tramite schede prepagate. La fase di sviluppo del servizio vede protagoniste sette nazioni (Italia, ISA, Germania, Spagna, Cina e Singapore), ma è prevista la progressiva estensione ad altri Paesi.
La seconda iniziativa, molto rilevante anche per le implicazioni legate all’internet marketing, riguarda le voci sulla probabile acquisizione di Delicious, un sito di social networking che permette tramite un unico punto di accesso di condividere link a documenti, blog, musica e altro con amici e parenti. Questa acquisizione rientra probabilmente nella strategia di sviluppo delle attività legate al social networking, che Yahoo! ha già dimostrato di gradire con l’acquisizione di Flickr e Upcoming. Il risultato di questa operazione dovrebbe essere finalizzato ad un’integrazione tra tutte le piattaforme acquisite, creando un vasto network con funzionalità condivise e un numero di utenti considerevole.
La terza riguarda la partnership con Six Apart, ed è legata alla diffusione della piattaforma software per blog Movable Type, che non è ancora chiaro se possa creare sinergie con l’iniziativa precedente.
La quarta à legata alla recente release di Konfabulator, acquisito da Yahoo! lo scorso luglio. Si tratta di un motore di ricerca per widgets (applicazioni utilizzate per vari scopi, ad es. le scroll-bar o bottoni) che da quest’ultima versione consente il riconoscimento dell’ID di Yahoo! Un utilizzo tipico di questo strumento è legato alla visualizzazione e gestione delle foto, che possono essere modificare liberamente ma anche selezionate per l’upload.
L’integrazione con i servizi di Yahoo! riguarda anche la gestione dei contatti, la ricerca dei risultati tramite il motore di ricerca, la possibilità di utilizzare Yahoo! Maps e l’accesso immediato a informazioni di vario tipo tra cui le news di borsa.
La sfida tra i principali player su internet (chiamarli motori sarebbe oltremodo riduttivo) prosegue serrata. Gli sviluppi più interessanti saranno evidenti soprattutto per gli aspetti legati all’integrazione tra i vari servizi (posta elettronica, ricerca, social networking, telefonia e applicazioni varie) in modo da fidelizzare gli utenti garantendo un unico punto di accesso a internet e ai servizi maggiormente utilizzati.
Ci sarà ancora spazio per i piccoli fornitori di servizi specializzati o saranno inevitabilmente assorbiti o messi fuori gioco da questi imponenti e integrati sfidanti?
Il motore di ricerca Godado ha inaugurato il suo nuovo portale Telegodado.com, interamente dedicato alla web tv. La nuova web tv in chiaro del motore di ricerca è già fruibile online.
Su Telegodado si può quindi trovare una selezione dei migliori programmi televisivi trasmessi via internet e i relativi links per accedervi.
In particolare la redazione segnalerà le trasmissioni in chiaro delle principali emittenti televisive che trasmettono eventi sportivi di interesse internazionale.
Ad aiutare il visitatore a fruire del servizio vi sarà un'interfaccia grafica innovativa di facile utilizzo e sarà possibile vedere le tv di tutto il mondo via internet. Inizia a prendere forma ciò che fino a poco tempo fa era considerato un futuro troppo lontano; la possibilità di vedere la TV, scaricare un quotidiano o una rivista di un altro continente, comodamente a casa propria. [fonte marketing-adv]
Anche quest’anno sono stati assegnati da “Il Sole 24ORE” gli Oscar della Rete, un premio giunto all’ottava edizione che ha come scopo dare il giusto riconoscimento alle realtà più interessanti presenti sul web.Il concorso si è articolato in diverse sezioni, curate da una giuria tecnica, mentre trasversalmente è stato premiato il sito più votato in assoluto dai navigatori: il solito Google, efficace e pluripremiato motore di ricerca.
Per quanto riguarda le altre categorie, il pubblico ha potuto votare una classifica di cinque finalisti, tra i quali la una giuria tecnica ha scelto i vincitori.
Ecco i premiati dell’edizione 2005.- News e Informazioni: www.beppegrillo.it- Tecnologia e Innovazione: www.punto-informatico.it- Entertainment: www.105.net- Commercio Elettronico: www.misterprice.it- Istituzione, Pubblica Amministrazione e No Profit: www. trenitalia.com- Finanza e Investimento, Banche e Assicurazioni: www.ingdirect.it- Viaggi: www.turistipercaso.it- Istruzione e Lavoro: www.wikipedia.org- Home, Fashion e Lifestyle: www.glamour.com- Imprese: www.enel.it- Auto e Motori: www.moto.it- Motori di ricerca, Portali e Community: www.virgilio.itPremi per le categorie speciali:
- Education: www.wikipedia.org- Broadband: www.105.net- Migliore campagna di Comunicazione web: Voola con Global Italia- Premio speciale del Sole 24ORE per il maggior traffico generato per il concorso: www.cartoline.net.
Classifica molto eterogenea e con poche sorprese, trattandosi prevalentemente di realtà consolidate. Le premiazioni lasciano però spazio a due brevi riflessioni:1. Beppe Grillo continua a fare incetta di premi e riconoscimenti. Poche settimane fa il comico genovese è stato anche premiato dalla rivista Time come uno tra i trentasette eroi europei del 2005, mentre il suo sito è da mesi saldamente in testa alla classifica dei blog italiani più visitati. Pur comparendo poco nei media tradizionali (tv, radio e giornali in particolare) grazie alla propria instancabile attività sul web riesce comunque a far riflettere provocando con la consueta ironia, ritagliandosi un proprio spazio nell’affollato panorama mediatico.2. Virgilio, anno dopo anno, rimane uno dei marchi più noti e amati dai navigatori italiani. Per questo motivo stupisce molti la decisione di Telecom Italia di sacrificarlo a favore della giovane e più strategica Alice, allo scopo di uniformare la presenza dei brand su internet. Per maggiori informazioni sull’argomento rimandiamo al post Il funerale di Virgilio. Ad ogni modo la transizione verso l’uniformità è già cominciata: se vi recate su Virgilio noterete che Alice ha già parzialmente sostituito i loghi e il nome sulla barra del browser. Largo ai giovani!
Rumori sempre più insistenti parlano di una possibile alleanza tra Aol e Google, mentre Microsoft, secondo pretendente, sarebbe ormai fuori gioco.
A Google le risorse per l’acquisizione non mancano di sicuro, mentre Aol si avvantaggerebbe dagli ottimi volumi pubblicitari che il motore di ricerca è in grado di portare. Una prima stima sulle cifre dell’operazione parla di un acquisto da parte di Google del 5% di Aol, per una contropoartita che si aggirerebbe sul miliardo di dollari.
Tra i potenziali sviluppi derivanti da questa unione una delle ipotesi che circolano è che Google possa in qualche modo influenzare le ricerche fatte tramite il proprio motore, dirottando un numero crescente di utenti sul portale di Aol, con evidenti vantaggi in termini di advertising.
Si tratterebbe però di una scelta con molti rischi associati. Una delle chiavi di successo di Google è la precisione e l’affidabilità delle ricerche. Se dovessero sorgere dubbi sulla sua neutralità è quindi sull’efficacia dei risultati forniti molti utenti potrebbero cambiare rapidamente bandiera, e utilizzare uno dei tanti concorrenti che cercano da anni invano di strappare il monopolio della ricerca al motore di Mountain View.
Del resto si sa che la fedeltà su internet è molto volatile, e decisioni avventate di oggi possono vanificare in poco tempo anni di sforzi, investimenti e credibilità.
Nella guerra tra i motori di ricerca MSN ha deciso di giocarsi una nuova carta: invece che tenersi tutti i ricavi derivanti dalla pubblicità on-line una parte di questi sarà condivisa, secondo varie modalità, con gli utenti. Questa la novità che nei giorni scorsi Bill Gates ha annunciato al Microsoft Ready Launch Tour 2005 in India.Si tratta quindi di un modello di revenue sharing all’interno del quale gli utenti, in funzione dell’effettivo utilizzo, potranno decidere se ricevere denaro, accedere a contenuti particolari o applicazioni non commercializzate.Scopo dell’iniziativa è dirottare più traffico su MSN Search, con evidenti ricadute sull’interesse degli inserzionisti per apparire in posizioni strategiche all’interno dei risultati delle ricerche. Nonostante i recenti sforzi e i nuovi servizi lanciati infatti MSN rimane sensibilmente distanziato dal leader Google per il numero di ricerche effettuate. Nielsen NetRatings ha stimato che lo scorso settembre negli Stati Uniti solo il 12% del totale delle ricerche siano state fatte con MSN Search, contro il 45% di Google.Il mercato della pubblicità on-line è ricco: recenti statistiche evidenziano come dopo l’email la ricerca di informazioni attraverso i motori di ricerca sia la seconda funzionalità più utilizzata su internet e questo spiega l’interesse dei vari competitor per spingere verso l’utilizzo del proprio motore di ricerca.Il progetto della Microsoft conferma l’importanza strategica di imporsi come leader nella ricerca ed è una soluzione che altri siti come GoodSearch e iWon hanno già sperimentato con risultati soddisfacenti.Rimane però qualche dubbio sull’efficacia di queste iniziative: il traffico potrebbe effettivamente intensificarsi, ma come unica conseguenza dei bonus forniti. Questo non implica necessariamente una maggiore attenzione ai messaggi pubblicitari e ai prodotti presentati e di conseguenza un reale vantaggio per gli investitori.
Torno volentieri a parlare di Google, ed in particolar modo per segnalarvi un'iniziativa tutto sommato positiva e condivisibile. Sto parlando di Google Grants, ossia pubblicità gratis per le organizzazioni no-profit.
Google Grants e' un servizio di pubblicita' gratuita dedicato alle associazioni no profit italiane classificate come Onlus, e registrate presso l'apposita anagrafe unica delle Onlus previa approvazione del Ministero delle Finanze. Il programma ha consentito di usufruire dei vantaggi della pubblicità AdWords a centinaia di gruppi non profit qualificati, la cui missione va dall'assistenza agli animali alla letteratura, dal sostegno ai bambini senzatetto alla promozione dell'educazione sull'AIDS.
I destinatari del programma utilizzano la pubblicità AdWords gratuita su Google.it per incrementare la consapevolezza e il traffico.
Qualora siate interessati a maggiori info, vi rimando alla pagina delle FAQ.
[fonte Internet Marketing Blog]
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