Con l’esplosione del web e dei social media, la realtà quotidiana ha ceduto sempre di più il passo alla dimensione virtuale e“finzionale”delle Instagram stories, dei feed Facebook o delle web serie su Youtube.
Stabilire una connessione con audience sempre più distratte, far breccia nel flusso perpetuo delcontent continuumè un’impresa spaventosa persino per il marketer più temerario.
Secondo un recentestudio Ipsos, gli utenti ignorano più della metà degli ads online e impiegano circa tre secondi per decidere se i contenuti proposti siano o meno di loro interesse. Hai più probabilità di far colpo durante uno speed date, insomma.
Ma cosa fa il tuo pubblico quando non ti sta ascoltando?
eCommerce: il lato positivo
Per avere un’idea, è sufficiente prendere in considerazioneun minuto qualsiasi del 2019 su internet: ebbene, in un solo minuto sono stati mandati 41,8 milioni di messaggi Whatsapp/Messenger, guardati 4.5 milioni di video Youtube, creati 2,1 milioni di Snaps etc.
Soprattutto,ed è qui che vediamo spuntare una luce in fondo al tunnel,in quello stesso minuto sono stati spesi 996.956 dollari online, (per un valore annuo di transazioni pari a 693,35 miliardi).
Ora,come fare in modo che i tuoi prodotti facciano parte della metà fortunata chegli utenti notano e magari decidono di comprare?
Un’ottima mossa è "camminare sulle spalle dei giganti", ovvero analizzare le strategie di marketing delle aziende che cavalcano la rivoluzione eCommerce, per comprendere quali sono quelle più adatte alle tue esigenze e ai tuoi obiettivi di business.
Scopriamole insieme.
Integrazione della piattaforma eCommerce con Google Shopping
A meno che tu non sia Coca-Cola, Netflix o Mc Donald’s, è molto probabile che gli utenti siano atterrati sul tuo sito partendo da Google. Quindi, per dare maggiore visibilità ai tuoi articoli online, una buona strategia potrebbe essere quella diintegrare la piattaforma di e-commerce conGoogle Shopping.
Le schede di Google Shopping mettono i tuoi prodotti in cima alle SERP di Google (le pagine dei risultati dei motori di ricerca) consentendoti di raggiungere più facilmente il pubblico target attraverso i PLA (product listing ads),mostrando i tuoi articoli prima ancora che gli utenti abbiano visitato il tuo sito.
AR and VR nelle vendite online
Una delle più grandi barriere all’acquisto dei prodotti online rimane il fatto che i tuoi i clienti non possano vedere o provare gli articoli prima di comprarli.Questo rende difficile, ad esempio, vendere make-up, complementi d’arredo, occhiali e altri accessori. Prodotti per cui le persone hanno bisogno di una “preview” prima di sciogliere ogni indugio.
La realtà virtuale (VR) e quella aumentata (AR) si stanno rivelando i migliori alleati dei brand per superare questa sfida. AziendecomeWarby ParkereSephorahanno lanciato delle app che, attraverso l’AR, consentono ai loro clienti di provare occhiali e make up.
AncheAmazon eIkea usano una tecnologia simile per dare agli shopper la possibilità di testare come i mobili proposti online armonizzerebbero nelle loro case.
Opzioni di pagamento flessibili nell'eCommerce
Se vendi beni di lusso o comunque articoli piuttosto costosi, gli utenti potrebbero essere scoraggiati a finalizzare la conversione per questioni di prezzo. Per scongiurare questo rischio, la tendenza eCommerce più diffusa è quella dioffrire opzioni di pagamento flessibiliattraversosistemi comeAfterpay, Final eAffirm.
Questi servizi frazionano automaticamente il costo degli articoli in più mesi, ammortizzando l’esborso economico dei clienti. In particolare,i rivenditori che offronoAfterpayhanno vistoaumentare i tassi di conversione tra il 20% e il 30%.
Il fattore green nello shopping online
L’87% dei consumatoridichiara d’essere molto più propenso a comprare prodotti e servizi da aziende che dimostrano di tenere in considerazione l’impatto ambientale della loro attività durante ogni fase del ciclo di produzione e distribuzione.
Per venire incontro a questa istanza, negli ultimi tempi, molti brand eCommerce hanno scatenato tutta la propria creatività perridurre gli sprechi del packaging, utilizzando materiali riciclabili. Tra queste, c’èReformationche invia i prodotti in confezioni 100% vegetali e compostabili, invece di utilizzare la plastica.
Molti utenti, cercano già i prodotti di cui hanno bisogno sui social media e magari ricevono feedback dalla loro cerchia online per farsi guidare lungo il processo d’acquisto.
Parliamo diSocial Commerce, una tra le più importanti tendenze future dell’eCommerce.
Il consueto appuntamento con l’Osservatorio B2c del Politecnico di Milanofotografa una situazione che risente in modo determinante della pandemia. Prima evidenza: inevitabilmentecresce l’eCommerce di prodottospinto dal lockdown. Nel 2020 gliacquisti online hanno raggiunto i 30,6 miliardi di eurosegnando un piccolo calo rispetto al 2019 (-3%) ma con uno spostamento vero gli acquisti di prodotto che vale un +31%.I servizi crollano (-47%)ma con una dinamica fisiologica in quanto viene a mancare in misura rilevante il turismo e trasporti (-56%) per un ammanco al computo totale di 7,2 miliardi di euro. Crescono leassicurazioniche che generano un transato online di 1,6 miliardi di euro (+6%). Altro dato del tutto atteso è lacrescita del food&grocery (+1,1 miliardi di euro),informaticaedelettronica di consumo(+1 miliardo di euro) aabbigliamento(+700 milioni di euro).
Questa la “fredda cronaca” dietro la quale però, secondo i ricercatori del Politecnico, vi sono delle dinamiche di trasformazione irreversibili. In sintesi, l’evoluzione del commercio online è parte della metamorfosi del retail in senso ampio. Una segnale evidente viene dal canale tradizionale che quest’anno, per la prima volta, cresce online più delle dotcom. Gli aggregatori hanno giocato un ruolo centrale in questa dinamica perché hanno consentito un ampliamento della presenza online in tempi molto rapidi.
Il cambiamento del punto di vendita fisico è ampiamente in atto. L’indagine del Politecnico ha abbracciato l’intero settore retail, dal largo consumo alimentare alle Gss e altro. Diverse le evidenze di cambiamento riscontrate. Per esempio,CoopeGeoxstanno parlando di un nuovo ruolo del negozio e alcuni pure player approdano al commercio fisico:Tannicoha aperto il primo punto di vendita a Milano. Parallelamente, alcuni retailer “tradizionalisti” stanno spingendo sul canale online in modo strategico. È il caso diAldieH&Mmentre quelli già presenti, hanno sviluppato molto la capacità operativa aumentando la forza lavoro e incrementando anche la collaborazione con operatori esterni. In UkTescoha avviato una delle più grandi campagne di assunzione di personale.
Alcuni negozi sono stati trasformati in dark store e magazzini per il pickup. Oltre alla logistica e ai pagamenti, le modifiche hanno coinvolto la prevendita e l’acquisto. Anche integrando realtà virtuale e realtà aumentata. È cresciuto il contactless e i corrieri non hanno più l’obbligo di raccogliere le firme, facilitando le consegne in sicurezza. Crescono anche i servizi di assistenza, i virtual shopping che hanno coinvolto i poco avvezzi all’eCommerce così come le live chat. Sul versante fisico, molti retailer stanno ridimensionando la rete e aprendo nuovi punti di servizio. È il caso diZarache ha annunciato la chiusura di 1.200 punti di vendita nel mondo. Un altra evidenza della crescita dell’online viene dal mercato americano: negli Usale principali dotcom hanno aumentato la capacità operativa con 135mila nuove assunzioni durante la pandemia.
Le condotte di acqusito nelle nuova normalità
Ma quanto è cambiato il consumatore? SecondoRoberto Lisciadi NetComm, l’abitudine del consumatore è virata verso usi digitali e pagamenti, viaggi, acquisti e altro sono ormai normalmente acquistati online. L’Italia ha quindi raggiunto un comportamento digitale che prima non aveva. I due milioni di acquirenti in più non rappresentano solo un incremento dei volumi, ma il segno di un evoluzione delle condotte con un cambio del paniere degli alimentari. Inoltre, i consumatori stanno ponendo molta più attenzione ai servizi. Anche la sensibilità al prezzo è diversa da quella precedente al Covid e i prezzi online del food&grocery sono diminuiti fino al 4% durante il lockdown (Fonte: NetComm)
Nelsettore alimentare, i new player hanno determinato un panorama competitivo più stressante con il proximity commerce cresciuto moltissimo. Altro aspetto importante è quello correlato alla sostenibilità. Secondo i ricercatori del Politecnico l’aumento di volumi è un’opportunità che deve però essere gestita. Occorre integrare e differenziare i servizi perché l’home delivery non può essere l’unica soluzione correlata agli acquisti online e i consumatori desiderano una varietà di offerta più ampia. Ci sono poi dei fenomeni come l’utilizzo dello smartphone che ha promosso questo device come strumento preferito per accedere alla rete non solo in mobilità, ma in misura assoluta.
SecondoAlessandro Perego, responsabile Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano: "Quest’anno la dinamica complessiva del mercato eCommerce, a livello globale, nasconde andamenti profondamente differenti nelle sue principali macrocategorie. Da un lato la chiusura delle frontiere, le forti limitazioni alla mobilità e il divieto di assembramento hanno colpito pesantemente l’ambito dei servizi (turismo/trasporti e ticketing per eventi in primis) e ne hanno penalizzato fortemente le vendite, indipendentemente dal canale. Dall’altro lato la pandemia ha avvicinato all’eCommerce di prodotto tanti nuovi utenti e ha agito positivamente sulla frequenza di spesa dei web shopper già acquisiti. Nel 2020 il valore degli acquisti online di prodotto nel mondo dovrebbe raggiungere i 2.600 miliardi di euro (+16% circa rispetto al 2019)”.
PerValentina Pontiggia, direttore dell’Osservatorio eCommerce B2c: “Nel 2020, nella sola componente di prodotto, l’incidenza dell’eCommerce B2c sul totale vendite retail, indice della maturità dell’online, passa dal 6% all’8% (+2 punti percentuali rispetto al 2019). Significa che in un solo anno abbiamo avuto un salto evolutivo che generalmente ottenevamo in almeno 2 anni. Mai come quest’anno, l’eCommerce ha svolto un ruolo determinante nella riprogettazione delle strategie di vendita e di interazione con i consumatori per fronteggiare la crisi del settore retail post-pandemia. Cresce leggermente anche la penetrazione dei servizi che passa dal 10,7% all’11%”.
Di Admin (del 01/12/2020 @ 07:44:56, in eCommerce, linkato 1596 volte)
Nella prima parte del 2020le esigenze e i comportamenti dei consumatorisono profondamente cambiati e oggi l’Europa sta vivendo una nuova ondata di restrizioni per contenere la diffusione del COVID-19. In vista della stagione più importante dell’anno per tutti i retailer, come possiamo tenere conto del nuovo contesto in cui ci troviamo?
Dopo il back to school, dal Black Friday fino allo shopping natalizio e oltre, i consumatori sono molto attivi durante questa stagione: l’84% degli italiani dichiara di voler effettuare degli acquisti in concomitanza di questo periodo e sei consumatori su 10 affermato di cominciare ad effettuare acquisti dai primi di novembre2. La peak season è un fenomeno che parte già diverse settimane prima e non si concentra soltanto a ridosso del Black Friday o del Natale e prosegue in maniera continuativa per agganciarsi al periodo dei saldi.
Per aiutarti ad approcciarti alla stagione natalizia di quest’anno in maniera efficace, abbiamo individuato tre trend da tenere in considerazione per aiutarti a ottimizzare la tua strategia di marketing.
In un contesto in cuiil 33% degli utenti di Internet riscontra problemi con i propri acquisti onlinee in cui compaiono nuovi segmenti di pubblico meno abituati allo shopping online, l'ottimizzazione del sito di e-commerce e l’esperienza utente per una maggiore velocità, semplicità e intuitività, diventano cruciali.
L'ottimizzazione dell’esperienza utente per maggiore velocità, semplicità e intuitività diventa cruciale.
Cosa fare: migliorare la presenza del tuo business online
I retailer hanno davanti una sfida, quella di ridefinire i propri modelli di business sull’online e rafforzare la propria performance sui marketplace digitali. In queste settimane precedenti alla Peak Season potresti rinnovare le opzioni d’acquisto offerte ai consumatori emigliorare la user experiencesul sito e mobile.
2. I consumatori sono alla ricerca di esperienza virtuali
Durante gli ultimi mesi le persone hanno espresso la necessità di incontrarsi e comunicare di più, anche se online. Molti brand, riconoscendo questa esigenza, hanno iniziato a comunicare online conlive streamingdi lanci di prodotto e nuove collezioni. Oggi l’esigenza è quella di investire online per aumentare il consumer engagement con i propri brand anche attraverso esperienze virtuali, conversazionali ed emozionanti.
Sulla scia di Shanghai nel marzo 2020, la settimana della moda è diventata uno standard online in tutte le maggiori capitali mondiali della moda, come Parigi,Milanoe Londra. L'apertura di negozi totalmente virtuali sulla piattaforma di Alibaba Tmall,come quello di Ikea, costituisce un precedente importante e dà una tendenza ai cambiamenti che ancora dovranno diventare veri e propri standard di mercato.
Cosa fare: reinventare le reti fisiche e costruire nuovi punti di contatto
Tale trend pone alle reti fisiche un’interessante opportunità: quella di reinventarsi, costruendo nuovi servizi e una value proposition che si adatti ai bisogni del cliente. Si rende necessario abbattere la dicotomia tra online ed offline e costruire modelli di business e progettualità che avvicinino questi due mondi e ne sappiano cogliere tutte le sinergie.
3. Il brand value farà la differenza
L’interesse in diverse categorie merceologiche e diversi prodotti - che si riflette nella ricerca online - è cambiato, spingendo i retailer a svilupparemodelli di monitoraggio della domanda digitale automatizzatie arricchiti con più dati possibili. Solo in questo modo è possibile essere presenti e rilevanti laddove gli utenti cercano informazioni e cogliere appieno le opportunità di una domanda online in costante crescita.
In questo contesto si sono rafforzate le esigenze dei consumatori circa la reperibilità dei prodotti, il delivery time e in generale l’esperienza d'acquisto.
Cosa fare: rafforzare la propria brand identity
In questo contesto è molto importante investire per costruire e rafforzare la propria brand identity per andare incontro ad un consumatore che appare disposto a fidelizzarsi solo ad un brand che rispecchia i nuovi valori e comportamenti del suo quotidiano, e che sappiano comunicare con storytelling e creatività ingaggianti.
Cosa dobbiamo aspettarci dalla peak season più digitale di sempre?
Sulla base di questi trend, quali sono dunque le caratteristiche della peak season che vivremo nei prossimi mesi?
Sarà la peak season più digitale di sempre dove i volumi d'acquisto saranno sostenuti da un aumento del bacino potenziale di clienti che consulteranno le vetrine digitali.
Sarà una peak season always on senza soluzione di continuità e proporzionalmente meno concentrata solo nelle date di picco. I consumatori tendono già oggi ad anticipare fortemente gli acquisti edsi rivolgono al digitaleper comparare prezzi, ricercare promozioni e ispirarsi anche fino a due settimane prima di effettuare l’acquisto. È importante quindi essere rilevanti con i propri brand lungo tutto il funnel di acquisto.
Sarà una peak season fortemente competitiva,influenzata dalla pressione commerciale e la ricerca di promozioni e di convenienza sarà una costante e apre interessanti orizzonti per l’acquisizione di nuova clientela.
Scenario in costante evoluzione per quanto riguarda le abitudini di consumo e lifestyle degli italiani. Questo vale anche per il mondo dellaspesa online, una pratica sempre più consolidata dal boom della prima ondata pandemica, che spinse gran parte delle persone a superare le barriere culturali e di competenza rispetto all'eCommerce, soprattutto in date categorie merceologiche.
A fare un punto sul tema analizzando alcune tendenze del 2021 è statoEverli, che riporta dati calcolati sulla base degli acquisti effettuati dagli utenti del marketplace tramite sito web o app nel periodo gennaio-dicembre dello scorso anno. Il focus è sulla spesa online tipica da gdo (grocery e affini).
Complici limitazioni meno severe rispetto ai lockdown del 2020, la spesa totale effettuata online in Italia risulta in leggero calo (-4%), una contrazione fisiologica e prevedibile cui pure sottendeun numero di ordini complessivamente salito (+6%). Il valore medio del carrello è inferiore (-9,8%), a conferma che i consumatori dello Stivale nel 2021 hanno integrato la spesa effettuata online nella loro quotidianità, gestendo un numero maggiore di spese, ma un po' più “piccole”. In sintesi: i tempi delle scorte da "apocalisse zombie" sono (fortunatamente) passati.
Guardando aimomenti d'acquisto, se nel 2020 era il lunedì il giorno preferito per ordinare la spesa online, nel 2021 è il venerdì a risultare come giornata più deputata a questa attività. La domenica, invece, anche nel 2021 rimane il giorno in cui si registrano meno ordini sulla piattaforma. Sul fronte orari, il mattino si conferma il momento più gettonato per ordinare la spesa online, soprattutto tra le 10 e le 11. Infine, l’app per la spesa è di gran lunga preferita dagli abitanti del Bel Paese rispetto alla versione web (68% vs 31%), con una crescita di ben 7 punti percentuali rispetto al 2020.
Passando, invece, allecategorie di prodotto, risultano rispettivamente sul podio verdura, frutta e pasta di semola seguite da acqua naturale, uova, insalate pronte al consumo, merendine, pane a fette e agrumi. Un orientamento complessivamente salutista rispetto al 2020, dove in classifica comparivano invece formaggi e salumi, latte e burro, gelati e scatolame. Anche le merendine prima erano in seconda posizione ed ora perdono terreno, complice probabilmente anche uno spostamento del cosiddetto comfort-food nel fuori casa o take away.
Curiosità per aree geografiche
Nel complesso, la zona d’Italia che ha visto maggiormente affermarsi la spesa online è stata ilNord-Est(Friuli-Venezia-Giulia e Veneto): infatti, Venezia (+17,5%), Udine (+17%) e Trieste (+15%) sono le tre città dove si è registrata la crescita maggiore anno su anno.
Tra le curiosità il fatto che Messina è stata la provincia italiana che ha acquistato il maggior numero di prodotti della categoria frutta e verdura (18%), mentre l’Emilia-Romagna si riconferma per la terza volta consecutiva la regione "più healthy" con ben 3 province nella top 10: Bologna (2° posto), che sale di quattro gradini rispetto al 2020, Parma e Modena, rispettivamente in 4° e 6° posizione. Sondrio, invece, si aggiudica il primato di città più “godereccia” d’Italia per l’acquisto online di dolciumi, seguita da Napoli al secondo posto e da Taranto (3°). Le spese più ingenti di carne e pesce sono state effettuate in provincia di Caserta, seguita da Imperia e Alessandria.
Quello dell’eCommerce, soprattutto in seguito alla pandemia da Covid-19, è un settore sempre più competitivo che vede consumatori via via più esigenti e tecnologie sempre più avanzate.
Tendenze eCommerce 2022
PayPlug ha fatto il punto sulle dieci tendenze eCommerce che gli eMerchant dovrebbero seguire nel 2022.
#1 Da TikTok a Instagram, i nuovi marketplace
Sempre più lontane dalla pura funzionalità di interazione e discussione, tra lo shop Instagram, il marketplace Facebook e l’hashtag #TikTokMadeMeBuyIt, le piattaforme social si stanno trasformando gradualmente in veri e propri marketplace, tanto che il 53% dei 16-24enni utilizza proprio i social media per trovare un brand.
#2 Vendite in aumento con il Livestream Shopping
Il Livestream Shopping, ovvero la vendita online tramite video in diretta social, si è rivelata un’ottima leva di conversione rispetto ai canali tradizionali dell’eCommerce.
Nata all’inizio della crisi sanitaria, questa strategia non è solamente una prerogativa dei giganti dell’eCommerce: anche le PMI la stanno sfruttando sempre di più per connettersi con la propria community e aumentare le vendite, non solo sui social network, ma anche su marketplace ed eCommerce, grazie a piattaforme come Marlene, già utilizzata da noti brand come Upim, Dmail e Kasanova.
#3 Cookieless, il ruolo dei first party data
A causa del rafforzamento delle norme relative alla protezione dei dati personali, i browser web stanno gradualmente disattivando i cookie di terze parti.
Per continuare a offrire servizi personalizzati online nel rispetto della privacy, gli eMerchant possono contare sui first party data, o dati proprietari, raccolti cioè in modo diretto dal proprio pubblico: una strategia potenzialmente molto efficace in termini di produttività – considerando che fidelizzare i propri clienti è meno costoso e più redditizio che trovarne di nuovi – e già adottata dal 61% delle aziende.
Si tratta, in particolare, di dati affidabili, quasi sempre gratuiti e facili da raccogliere, per esempio attraverso le interazioni degli utenti sul sito web, le mail e gli sms o i CRM dei punti vendita, che aiutano l’azienda nella personalizzazione dei prodotti e servizi offerti basandosi sulla cronologia degli acquisti e il comportamento dei clienti.
Il commercio conversazionale, ovvero l’atto di vendere prodotti e servizi intrattenendo una conversazione personalizzata con i propri clienti tramite SMS, email, applicazioni di messaggistica e chatbot, sta assumendo un ruolo fondamentale all’interno di una customer journey di successo, tanto che la crescita annuale prevista per il mercato globale dell’assistenza virtuale entro il 2028 è pari al +28%.
Per gli eMerchant, dunque, sarà sempre più importante fare uso di agenti conversazionali dotati di intelligenza artificiale per comunicare in tempo reale e potenziare le relazioni con i propri clienti, garantendo consigli personalizzati in base alle risposte dell’utente.
#5 L’ascesa della Voice Search
In Italia, il 37% degli utenti utilizza attualmente la ricerca o i comandi vocali almeno una volta al mese, contro il 30% nel 2019.
Per soddisfare questa tendenza crescente, acquisire nuovi clienti e convertire in maniera efficace sul web, gli eMerchant possono contare sul VEO (Voice Engine Optimization), una variante della SEO che consiste nell’utilizzare parole chiave a coda lunga che corrispondano ai modelli di linguaggio naturale degli utenti.
#6 I nuovi metodi di pagamento, dagli mPOS al Buy Now Pay Later
Il pagamento non è più un semplice mezzo per incassare denaro, ma contribuisce a tutti gli effetti a migliorare l’esperienza cliente sia in negozio, grazie agli mPOS che riducono la coda in cassa e facilitano il rispetto delle norme sanitarie vigenti, sia online, con la funzionalità Buy Now Pay Later, che consente agli esercenti di adeguarsi alle richieste del mercato emergenti e proporre ai clienti di pagare in più rate, aumentando il potere di acquisto di questi ultimi.
#7 Metodi di autenticazione più fluidi e sicuri
Il 63%degli italiani ha manifestato la necessità di sistemi di sicurezza più efficaci per quanto concerne i pagamenti online: sarà quindi necessario per gli eMerchant proporre metodi di pagamento sicuri ma allo stesso veloci e fluidi, ottimizzando la gestione delle carte e diminuendo il tasso di transizioni rifiutate, migliorando così l’esperienza del cliente e aumentando la redditività.
#8 Inclusive web design
Rendere un sito web accessibile al maggior numero di persone possibile dovrebbe essere una priorità per gli eMerchant, visto che il 5% della popolazione italiana è diversamente abile e il 51% degli over 65 usa Internet.
In questo contesto, una nuova sfida per gli eCommerce sarà proprio quella di realizzare UX sempre più lineari, intuitive e accessibili: un’interfaccia semplice, colori contrastanti, caratteri sufficientemente grandi e testo alternativo per ogni immagine sono tutti elementi che contribuiscono a realizzare un’esperienza utente fruibile ai più.
La crisi sanitaria ha aumentato notevolmente l’attenzione degli italiani nei confronti della sostenibilità. Il 43% di essi, in particolare, teme che l’aumento delle vendite online rappresenti una minaccia per l’ambiente, soprattutto relativamente agli imballaggi non riciclabili e alle emissioni dovute al trasporto.
Fornire una scelta più ampia di prodotti e imballaggi sostenibili e creare una supply chain sostenibile saranno indiscussi punti di forza per gli eMerchant, tanto che la crescita prevista per l’uso di imballaggi ecosostenibili nell’eCommerce entro il 2022 è pari al 50%.
#10 Omnicanalità, dalle parole ai fatti
L’83% delle aziende italiane considera l’omnicanalità una priorità, ma meno del 10% l’ha pienamente integrata nella propria strategia.
Dopo aver capito l’importanza della presenza su più canali, gli esercenti devono riadattare la loro organizzazione interna e integrare gli strumenti adeguati a stabilizzare questo modello, per garantire agli utenti una customer experience più fluida e completa.