Immagine
 mymarketing.it: e tu cosa ne pensi?... di Admin
 
"
Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
"
 
\\ : Storico : Marketing (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Max Da Via' (del 22/10/2021 @ 07:45:31, in Marketing, linkato 1409 volte)

Prossima destinazione: gaming, un mondo sempre più immersivo, inclusivo e ibrido che entra a grandi passi nelle strategie di branded entertainment. Il tema non è nuovo ai brand ma è passato dal riguardare categorie merceologiche di nicchia a diventare trasversale e ibridare le strategie di coinvolgimento e comunicazione di brand diversi, dalla gdo al mondo luxury. La crescita di campagne pubblicitarie digitali, meno invasive e più indirizzate verso una scelta di partecipazione del cliente porta a una ricerca di nuovi spazi dove condividere il purpose e portare le persone a diventarne parte integrante. Non sorprende, dunque, che giochi come Fortnite e Animal Crossing, o social come Twitch e TikTok, stiano diventando le piattaforme d’elezione dove andare a sperimentare nuove strategie di branded entertainment, ovvero tutti quei prodotti editoriali ideati, realizzati e finanziati da un brand, interamente originali (original production) oppure integrati (brand integration) in un progetto comunicativo preesistente, veicolato da piattaforme mediali e finalizzato a intrattenere un pubblico target in modo coerente tanto con i valori e gli obiettivi del brand quanto con gli elementi caratteristici della piattaforma. Intrattenere, ma come? Il branded entertainment è un’occasione per focalizzare il purpose con messaggi che vanno dal coinvolgimento emotivo ai messaggi fun e sociali condividendo con trasparenza e all’insegna dell’intrattenimento i valori di marca con quelli del cliente che entra a tutti gli effetti a far parte del processo di intrattenimento.

Una sperimentazione condivisa

Nei due principali eventi dedicati alla comunicazione pubblicitaria dei brand, Obe Summit e Upa 2021 si è stati concordi nell’individuare nella relazione con i più giovani e nelle loro visioni e competenze una leva di trasformazione per i brand che vede da una parte la qualità dell’informazione, la completezza e trasparenza dei contenuti proposti, dall’altra le piattaforme e le modalità da utilizzare per rendere gli utenti digitali parte attiva della creazione di contenuti per i brand con un coinvolgimento che ne metta in evidenza e ne utilizzi, al contempo, le competenze che non sono più apprese ma create, secondo una logica disruptive. È questa la sfida più interessante: creare produzioni originali che uniscano intrattenimento e purpose, dando l’opportunità agli spettatori/clienti di entrare nel dialogo da protagonisti in piattaforme diventate estensioni della quotidianità. Non è più possibile pensare a progetti di branded entertainment su un solo canale. Ecco, dunque che la crescita dell’offerta brand integration rilevata dall’Osservatorio di Branded Entertainment riconduce alla maggiore necessità di progetti transmediali nei quali sono vincenti trasversalità e ibridazione dove il gaming, sia come piattaforma sia come modalità, diventa protagonista anche integrandosi con i media offline. I cambiamenti prioritari della comunicazione dei brand ricadono oggi su una necessità: parlare a quell’umanità che il filosofo Cosimo Accoto vede sempre più propensa all’intrattenimento che vuole essere confortata e ingaggiata nella sua dimensione mediatica. Il fenomeno del gaming che, dati We Are social alla mano, coinvolge 4 utilizzatori digitali su 5, apre a modalità di branded entertainment che utilizzano sia le modalità di immersione in chiave storytelling, inserendosi appieno nelle modalità di gioco, sia una presenza collaterale, con la vendita di accessori per avatar digitali.

Alcuni esempi dal mondo gaming

Twitch, piattaforma di livestreaming, di proprietà di Amazon, nata per ospitare i tornei di eSports è diventata un punto di riferimento per il mondo gaming ma anche per l’apprendimento di strumenti di programmazione e sviluppo software arrivando recentemente a ospitare con più frequenza dibattiti di cultura, turismo, attualità. Integra gaming e dibattiti, dialogando con TikTok, social con il quale condivide target e linguaggi e diventa sempre più trampolino per il lancio e la condivisione di progetti di branded entertainment in ottica multicanale. Per esempio, per il lancio del canale su TikTok, il noto videogame Fortnite (che oggi conta oltre 5 milioni di follower) ha lanciato una challenge, #EmoteRoyaleContest dove invitava gli utenti a creare balli da trasformare in emote (particolari emoticons, uno dei pilastri di Twitch) da utilizzare per i personaggi di Fortnite. L’hashtag è stato utilizzato oltre 250 milioni di volte. Grazie alla presenza di community fidelizzate Twitch si presta a campagne di branded entertainment basate sul coinvolgimento. Uno dei casi più famosi è quello di Porsche che per lanciare la presenza in Formula E ha coinvolto gli spettatori del canale in una esperienza di guida virtuale, registrando oltre 900mila utenti unici e oltre un milione di visualizzazioni. La sfumatura dei confini tra reale e virtuale è racchiusa anche nelle esperienze di Animal Crossing New Horizons, game della Nintendo. H&M, per esempio, nella sua Loop Island sensibilizza i suoi visitatori sul tema del riciclo dei vestiti coinvolgendo l’attrice e influencer Maisie Williams. Kfc Filippine ha aperto un suo ristorante anche nell’atollo dedicato all’interno del videogioco, sfidando i gamers a trovare il Colonnello, simbolo e mente dell’azienda, per vincere una consumazione gratuita in un ristorante Kfc reale.

 

Portare l’esperienza del gaming su TikTok

Una delle peculiarità di questo social è la sua capacità di intrattenimento attraverso un flusso continuo, customizzato sulla base degli interessi. È qui che si gioca la partita del branded entertainment. Vigorsol, per esempio, con la #sempreungioiachallende chiede di raccontare l’altra faccia di una situazione negativa, usando i filtri dedicati. Red Bull condivide il purpose della marca condividendo esperienze ad alto tasso adrenalinico e lasciando che siano gli stessi utenti a generare contenuti di branded entertainment. Un altro esempio è Moncler che ha chiesto agli utenti di immaginare una luxury bubble, avvolgendosi in qualsiasi cosa rimandi ai capi del brand e, utilizzando l’apposito filtro, trasformare il look in un outfit Moncler. Questo perché TikTok è più vicino al mondo gaming che a quello social e non è mai un’esperienza passiva ma spinge le persone a mettersi in gioco, a sperimentare, diventare parte di un flusso creativo anche senza grandi dispendi economici.

 

Dove essere

TWITCH

Oltre 6 miliardi di ore di visualizzazioni, il 73% del tempo trascorso dagli spettatori delle piattaforme di videostreaming dedicate al mondo gaming.
Da TikTok a Twitch e viceversa
Esperienze virtuali
Dibattiti, podcast, incontri culturali
Da tenere a mente: mai prendersi troppo sul serio

Opportunità:

  • Uscire da uno schema di comunicazione noto per intercettare le tendenze della community di Twitch e costruire insieme un nuovo pezzo del purpose
  • Raccontare sfumature meno note del brand in un nuovo contesto

TIKTOK

  • Il 60% dei TikTok users appartengono alla GenZ
  • Uso di video, filtri, green screen e audio
  • Challenge come nudge per far creare nuovi messaggi di marca agli utenti
  • Utilizzo delle hashtag challenge sponsorizzate.

I sette consigli di TikTok

  1. Usa una voce autentica
  2. Pensa come il tuo pubblico
  3. Adotta tendenze e cultura
  4. Fai un uso creativo dei suoni
  5. Divertiti e fai divertire
  6. Lascia un segno negli utenti
  7. Crea la tua storia con semplicità

Opportunità:

  • Gli user interpretano e propongono nuove soluzioni alla comunicazione di marca partendo da uno stimolo come una challeng
  • Scoprire una “quotidianità del brand” anche su clienti non in target

ANIMAL CROSSING NEW HORIZONS

Opportunità:

  • Vendita di accessori di brand reali nelle isole virtuali dedicate
  • Isole shopping con offerte esclusive da utilizzare negli store fisici
  • Eventi ed iniziative dedicate alla scoperta del purpose

FORTNITE

Opportunità:

  • Personaggi customizzabili anche usando le emote di Twitch
  • Creazione di mondi in linea con l’identità del brand
 
Di Max Da Via' (del 27/12/2021 @ 08:39:05, in Marketing, linkato 1152 volte)

Con gli importanti cambiamenti avvenuti in questi ultimi due anni, il mondo dei media dovrà adattarsi e imparare a trovare nuove strategie per il successo. Che si tratti di investire in più contenuti per attirare gli spettatori in un mercato affollato, di ripensare i modelli commerciali o di sperimentare nuovi approcci per utilizzare meglio i dati, l'adattabilità e la capacità di testare e imparare saranno fondamentali.

Questa la sintesi di Francois Nicolon, Cmo Media Division di Kantar, a commento del report Media Trends and Predictions 2022. Il documento, grazie a un mix di insight e punti di vista esperti, offre un'interessante prospettiva sul futuro, utile come guida strategica non solo all'industry media ma a tutti brand (che, peraltro, stanno investendo sempre di più in una comunicazione filmica su "effetto Netflix").

Sono 5, in particolare, le tendenze e le relative aree di evoluzione delineate da considerare per i piani 2022.

  1. Video streaming: un mercato complesso e in continua evoluzione
    Dalle attitudini del pubblico ai modelli commerciali, ci saranno molteplici cambiamenti nel mercato più dinamico dei media. La trasparenza creata con la pubblicazione di un maggior numero di dati reali di visualizzazione VoD a livello di programma, genererà una serie di trasformazioni. I proprietari e i produttori di contenuti avranno diritti di negoziazione delle licenze e diritti di diffusione più alti di prima. Le piattaforme di streaming per lo sport e gli e-sports guadagneranno più terreno tra i fan. Il consolidamento delle piattaforme continuerà, guidato dalla necessità di offrire più (e migliori) pacchetti di contenuti, per attirare nuovi spettatori in un mercato affollato. Le offerte di singoli abbonamenti saranno sempre di meno. Il volume degli accordi accelererà ai livelli del 2021, poiché le piattaforme, che operano in ecosistemi sempre più sovrapposti, continueranno a fondersi e a costruire partnership.
  2. La riconfigurazione dell’internet commerciale
    Per i media owner e gli inserzionisti la tregua di due anni da parte di Google rappresenta un'opportunità per sperimentare nuovi approcci. Secondo gli esperti di Kantar, è in corso una seria riconfigurazione dell'internet commerciale. I brand e le agenzie stanno sperimentando strategie di dati ibridi che comprendono pienamente la privacy, utilizzando intenzionalmente i dati di consumo di loro proprietà con fonti basate su panel e altri dati di alta qualità - e con il pieno consenso - di terze parti, come i dati socio-economici, il comportamento di acquisto, le attitudini nei confronti di altri brand e altro ancora. In merito al targeting, aspettiamoci uno spostamento verso la pubblicità contestuale. Mentre in relazione all’efficacia della campagna, l'investimento nella misurazione basata sull'integrazione diretta come il Project Moonshot di Kantar, assicurerà che gli inserzionisti possano misurare in modo indipendente le performance delle campagne pubblicitarie attraverso una serie di publisher.
  3. Performance Media e Marketing
    Molti brand hanno adottato strategie basate sulla performance per sopravvivere alla pandemia. La questione ora è come poter seguire questo rimbalzo del 2021. Vedremo una crescente competizione per la spesa di performance marketing con la crescita del social commerce, con i giganti retail locali che diventano attori sempre più sofisticati nella spesa pubblicitaria dell'e-commerce e i metaverso che conquistano importanza. Gli esperti di Kantar prevedono anche un ribilanciamento della spesa tra la performance dei media e le campagne di brand building. Vedremo, inoltre, una misurazione più avanzata delle campagne cross-media e un'ottimizzazione in real-time per aumentare l'efficienza, dato che gli inserzionisti richiedono misurazioni delle performance su una base comparativa delle piattaforme.
  4. Un nuovo approccio ai dati
    L'atteggiamento degli inserzionisti nei confronti dei dati sta cambiando. Il 2022 vedrà emergere una maggiore rilevanza e consapevolezza dell’importanza della rapidità nell’avere i dati, proprio perché la ricerca di dati di alta qualità è diventato il problema in più rapida crescita per i marketer. I brand faranno leva sulle loro relazioni dirette con i consumatori per ottenere il meglio grazie ai loro dati di proprietà di prima parte. I brand arricchiranno il behavour planning con sovrapposizioni e raffinamenti attitudinali, e svilupperanno nuove metodologie per superare la mancanza di intelligenza competitiva. Il tutto per una comprensione completa dei consumatori.
  5. La vita al tempo della pandemia e ciò che significa per i brand e i media
    Le offerte dei brand dovranno adeguarsi, riflettere e quindi cambiare sulle base dei nuovi comportamenti dei consumatori. I brand, i prodotti e i servizi dovranno soddisfare le nuove esigenze dei consumatori in termini di convenience, valore, sostenibilità e innovazione. I brand che investono - in dati, insight, persone e marketing - prospereranno. Le marche di maggior successo abbracceranno le differenze - diversità e complessità - del pubblico che stanno cercando di raggiungere. Questo presenta una grande opportunità per i brand di svilupparsi in questo periodo di ripresa: esplorare segmentazioni più complesse e impegnarsi con le comunità andando oltre al proprio target.
 
Di Max Da Via' (del 22/08/2022 @ 07:37:51, in Marketing, linkato 1978 volte)

La Generazione Z è la protagonista del mercato, il vero focus delle ricerche di marketing, perché in grado di offrire spunti interessanti per l'impresa circa l'orientamento per gli anni futuri.

È la generazione dei nativi digitali che guarda ai social per scovare e partecipare alle tendenze culturali. "Partecipare" è proprio la parola chiave che li caratterizza: è composta da individui creativi, che vogliono esprimersi e far parte di quel processo di vendita che li porta ad essere consumatori. Desiderano condividere creatività, non tanto i propri stati e aggiornamenti personali, (tipico dei Millenial), come mostra la ricerca di Globalwebindex.

generazione z

Secondo una ricerca di Adolescent Content, solo l'8% della Generazione Z crede che i brand li capisca a fondo, la maggior parte lamenta di non essere coinvolti da loro. È un popolo definibile come fluido, che migra dove trova spazio di espressione, ma quasi esclusivamente all'interno del mondo dei social network, come dimostrato da uno studio di Essence, secondo cui il 77% dei giovanissimi afferma di fare acquisti tramite i social.

La predilezione della Generazione Z per i social cambia il concetto di marketing, "...Cominciano ora ad avere un buon poter di spesa, e sono autori di uno dei più grandi cambiamenti culturali del mondo moderno. Le loro decisioni avranno impatto a lunghissimo termine, in positivo", ha affermato Liz Toney, co-fondatrice dell'agenzia di marketing PRZM, specializzata sulla Generazione Z.

Non avere paura dei mondi emergenti

Per affermare il proprio brand non ci si può più sedere sul bordo del fiume in attesa che emergano grandi trend, aspettare che un'idea oltrepassi la soglia della diffusione potrebbe essere già tardi! Bisogna capire come far penetrare il brand nel mondo della Generazione Z, tenendo conto delle caratteristiche che la contraddistinguono.

Gen Z

Il punto di forza potrebbe essere la ricerca di nuove piattaforme, sottoculture, tendenze non ancora esplose ma dal forte potenziale.

TikTok è l'esempio più eclatante: in soli 5 anni ha raggiunto 1,2 miliardi di utenti attivi, perché qualcuno, in tempi non sospetti, ha creduto e puntato sul fenomeno. Ora TikTok non è più un evento di nicchia ma il re dei social network, riuscito a superare, in numeri, quelli già affermati come LinkedIn, Twitter e Snapchat.

Le 3 parole chiave per attrarre la Generazione Z

  • Definisci la mission (i valori portanti dell'azienda): i giovanissimi di questa generazione hanno a cuore temi quali i diritti della comunità LGBTQ, la diversità etnica come ricchezza culturale, la responsabilità sociale d'impresa nei confronti dei lavoratori e dell'ambiente
  • Trasparenza e verità: i nativi digitali sanno navigare nel web con capacità, conducono ricerche e seguono le recensioni, sono in grado in grado di scovare eventuali false promesse legate al prodotto e all'azienda
  • Personalità: il brand deve tirare fuori la voce, non avere paura di mostrare anche le imperfezioni, ma rivendicare con costanza il proprio ruolo, puntando sul divertimento (come sta facendo l'industria cinematografica di Hollywood)

Punta sui nano-influencer

Analizzare una sottocultura è vantaggioso, soprattutto se si è i primi, ma ciò che è fondamentale è avere naso per quelle carte che possono mostrarsi vincenti.

Il concetto di community continua ad essere il pilastro delle strategie social: la parola comunità fa pensare agli esseri umani non tanto ai numeri. I ragazzi vogliono creare una connessione emotiva con il brand e con i coetanei, e in questo sappiamo quanto l'influencer sia importante.

Ma visto che questa figura non è più una novità, così come il micro-influencer, è bene puntare gli occhi sui nano-influencer.

i giovani e i social network

I nano-influencer sono personaggi con un numero di follower limitato (1000-10000 circa), spesso hanno un pubblico di nicchia e un'influenza locale. Hanno un ingaggio dal prezzo ridotto, generalmente infatti l'entrata del lavoro di influencer non è l'unica fonte di sostentamento. E proprio quest'ultimo aspetto è un fattore che gioca a loro vantaggio, mostrano una real life, simile a quella dei tanti giovanissimi, che quindi si identificano con facilità, mostrando un maggior livello di fiducia.

Affidarsi a influencer di questo tipo, apparentemente, sembrerebbe comportare una riduzione delle vendite, in realtà non è importante tanto il numero di follower quanto l'engagement che porta gli utenti a credere nel prodotto: spesso hanno un engagement superiore ad un micro influencer perché i follower sono davvero interessati e intorno a loro si crea una community nella quale si interagisce con facilità.

Scopri le potenziali app del futuro

Per attrarre l'attenzione della Generazione Z bisogna guardare al piccolo, scavare e individuare le novità che consentano di creare ambienti in cui i giovani possano sentirsi protagonisti.

Ogni social network ha un pubblico e delle dinamiche proprie da saper sfruttare. Per fare il salto di qualità bisogna guardare avanti e non ostinarsi a spremere i social già famosi.

Ecco qualche esempio:

Discordlanciata nel 2015  dalla piattaforma statunitense VOIP, è cresciuta rapidamente fino a 350 milioni di utenti. Nata per offrire ai giocatori di videogiochi un modo per comunicare, oggi riguarda tutti gli utenti che vogliono creare una comunità: dopo aver aperto un server si creano delle stanze suddivise per argomenti, tramite chat, scritte e vocali.

Le chat, pur essendo private, (vi si partecipa tramite link di invito), possono essere molto ampie e connettere youtuber e nano-influencer con i seguaci. L'app sembra invertire la logica dei like, del numero di follower e degli algoritmi tipici del presente, piuttosto ricorda le chat degli anni '90-2000.

L'azienda ha l'opportunità, ad esempio, di aprire un server aziendale dedicato all'assistenza clienti, con i quali può connettersi e chattare direttamente o comunicare tramite livestreaming, arrivando direttamente al target.

Dispo: fondata nel 2019 dalla star di YouTube David Dobrik e Alexis Ohanian, è il social che lancia la sfida ad Instagram e all'uso incontrollato dei filtri. Funziona come una vecchia macchina fotografica usa e getta, (da cui prende il nome), le fotografie scattate appaiono nei feed degli utenti 24 ore dopo averle scattate (proprio come se dovessero essere sviluppate), e possono essere raccolte in album definiti rullini (rolls).

Riflettendo bene potrebbe risultare un'occasione rispetto ad Instagram, ormai noto a tutti, permettendo di trovare spazio più facilmente, ad esempio, affidandosi ad un influencer che invita i follower a condividere foto in un album comune.

Poparazziil social anti-selfie, basato anch'esso sulle foto, ma scattate dagli altri. Fondata dai fratelli Austen e Alex Ma, permette di creare un profilo che si arricchisce di foto in cui l'utente viene taggato da altri, come dei paparazzi, appunto. Non ci sono didascalie, like, commenti, e nessuna modifica agli scatti.

"Una nuova app di condivisione foto che si concentra sul conservare i momenti autentici con gli amici", si legge nella presentazione su Medium, The anti-selfie club.

Il fatto di non poter modificare le foto dopo che siano state pubblicate, da parte dell'utente taggato, fa sorgere il problema di eventuali scatti imbarazzanti. A tal proposito, si può chiederne l'eliminazione, o limitare, nelle impostazioni, la possibilità di taggare solo alle persone più fidate.

D'altronde, la questione privacy riguarda, in vari m0di, tutti i social, basta essere accorti e responsabili.

 
Di Max Da Via' (del 12/10/2022 @ 07:11:46, in Marketing, linkato 1951 volte)

Secondo un sondaggio della B2Bmarketing.net and Circle Research, il 61% delle aziende ha dichiarato di aver trovato difficile il processo di implementazione e adozione di tecnologie legate alla Marketing Automation.

Implementation Marketing Difficult

La Marketing Automation è uno strumento potente che può essere utilizzato per generare lead e guidare le vendite, ma è valido solo se ne utilizziamo tutte le funzionalità.

Ecco alcuni consigli utili e 7 migliori pratiche su come far funzionare la Marketing Automation per la propria azienda. 

1. Conosci la tua audience, le buyer personas

La parola automazione potrebbe farci pensare a campagne impersonali. Utilizzare l’automation significa automatizzare gli sforzi di marketing, ma è importante non commettere l’errore di pensare che si tratti di un processo automatico.

È necessaria, infatti, un’attenta pianificazione e considerazione di chi riceverà il messaggio, questo ci permetterà di creare campagne di successo, con destinatari ben definiti.

Il modo migliore per farlo è trovare le buyer personas. Si tratta di profili immaginari dei clienti ideali, in grado di aiutarci ad analizzare dati demografici, sfide, esigenze ed interessi. 

digital marketing: buyer persona

Questi profili riescono a guidarci nella creazione di campagne marketing che offrono valore al pubblico adeguato e convertono i lead in clienti.

Puoi creare le persone in base ai dati dei clienti e alle ricerche di mercato, utilizzando strumenti come:

  • Sondaggi, interviste e focus group
  • Analisi del pubblico di siti web e social media
  • Dati ricevuti dai moduli di contatto
  • Approfondimenti del team di vendita

Una volta chiarito quale è il target, è possibile adattare il contenuto delle campagne automatizzate alle esigenze dei clienti ed evitare la dispersione dei contenuti e del budget.

LEGGI ANCHEBuyer Personas Template: impara ad usare il tool definitivo per individuare il cliente ideale

2. Comprendi il percorso del cliente

Le aspettative del pubblico non rimangono statiche ma si evolvono man mano che gli individui si muovono nelle varie fasi del loro customer journey.

Le campagne automatizzate dovrebbero riflettere questo alimentando i lead con il contenuto giusto per la fase in cui si trovano.

Si può iniziare creando una mappa del percorso cliente, una rappresentazione visiva di tutti i punti di contatto che un cliente attraversa.

Questo permette di decidere cosa i clienti dovrebbero ricevere e quando ed aiuta a costruire workflow di automazione marketing.

Marketing Automation e Customer Journey

Ad esempio, è possibile impostare una serie di email di benvenuto automatizzate per le persone che si iscrivono per la prima volta alla newsletter.

Poiché i messaggi saranno indirizzati a nuovi lead, invece di essere eccessivamente promozionali le comunicazioni dovranno creare fiducia prima di tentare di convertire.

È quindi possibile utilizzare un software di automazione per personalizzare i passaggi successivi in base al modo in cui i contatti interagiscono.

Una volta che un cliente è stato convertito, il viaggio dell’acquirente non dovrebbe finire lì.

Ulteriori campagne mirate possono aiutare a sostenere il loro coinvolgimento e a mantenerli fedeli al marchio. Per i clienti appena convertiti, questo potrebbe assumere la forma di un flusso di lavoro di “onboarding” che li guida attraverso la configurazione con il prodotto o servizio.

Nel frattempo, è possibile sempre rivolgersi ai clienti attuali con contenuti specifici per riaccendere il loro interesse.

3. Raccogli i dati giusti

A questo punto diventa necessario avere informazioni precise sulle persone che compongono il pubblico.

Per assicurarci di inviare messaggi solo a coloro che rappresentano il nostro target, la marketing automation non riguarda semplicemente l’esecuzione di campagne su larga scala ma può aiutarci a raccogliere i dati necessari per una segmentazione del pubblico sempre più corretta.

È possibile dunque iniziare a costruire un’immagine di ogni contatto nella fase di acquisizione del lead attraverso le domande sul modulo di iscrizione.

Le informazioni cruciali variano a seconda dell’attività, come le esigenze e le motivazioni dei clienti.

Ad esempio, in un contesto B2C i dati demografici sono spesso un fattore importante, mentre nel marketing B2B il profilo aziendale, come le sue dimensioni e il settore, è più rilevante.

Ad ogni modo questi dati comportamentali, come i contenuti con cui gli utenti interagiscono e gli acquisti che effettuano, offrono preziosi indizi sugli interessi di un cliente.

Con le informazioni raccolte, si può utilizzare la segmentazione degli elenchi per raggruppare i contatti in base alle qualità condivise e creare diverse customer journey automatizzati su misura per loro.

4. Imposta il punteggio dei leads

Il comportamento dei contatti può dare un’idea del livello di interesse per l’azienda, questo aiuta a determinare in che punto del funnel si trovano, in modo da poter indirizzare meglio le campagne automatizzate.

La creazione di un modello di punteggio dei lead vuole dire dare un valore numerico alle diverse azioni che i consumatori portano a termine. Le azioni potrebbero essere qualsiasi cosa, dalla visualizzazione di un post del blog, alla partecipazione a un webinar, alla visita della pagina dei prezzi.

Quindi, assegnando punti ai lead in base alle loro azioni, il punteggio ci restituirà il loro potenziale.

Una volta che è stata stilata la “classifica”, saremo in grado di identificare quali lead sono pronti per essere “consegnati” alle vendite e quali richiedono un ulteriore “nutrimento” per massimizzare le conversioni.

LEGGI ANCHE: Individuare i lead più qualificati tra i prospect: intervista ad Armando Biondi

5. Crea esperienze multicanale

L’email automation è il modo più comune per i team di marketing di iniziare ad automatizzare le loro campagne. Per usare un software al pieno del suo potenziale occorre esplorare l’integrazione di altri canali nei flussi di lavoro.

Omnichannel

Limitarsi a un canale significa perdere opportunità. Mettendo in contatto i clienti in vari modi, è possibile massimizzare le possibilità. Inoltre, a seconda della natura del messaggio, un certo canale potrebbe essere più adatto di altri.

Il marketing SMS, ad esempio, ha più immediatezza dell’email. Questo lo rende efficace per i messaggi sensibili al tempo come promemoria e follow-up.

Supponiamo che stiamo creando un workflow automatizzato per i partecipanti di un evento.

Potremmo iniziare con una serie di email automatizzate che condividono informazioni sull’evento, quindi utilizzare un messaggio SMS come promemoria finale.

Subito dopo l’evento potremmo inviare un ringraziamento via SMS ai partecipanti insieme a una richiesta di compilare un sondaggio di feedback. Questo potrebbe essere seguito da ulteriori email che mirano a coltivare la relazione.

Potremmo anche combinare l’email marketing con le ads sui social media per aumentare i punti di contatto dei clienti.

Ad esempio, se la nostra è un’azienda eCommerce potremmo già utilizzare l’automazione per inviare email dei carrelli abbandonati e convincere coloro che non sono stati persuasi a comprare tramite annunci social.

6. Automatizza i processi interni, non solo le campagne

Un grande punto di forza per l’adozione della Marketing Automation è la promessa di risparmiare tempo prezioso, soprattutto se la nostra è una piccola impresa che cerca di massimizzare l’efficienza con risorse limitate.

Tuttavia, molti si limitano all’automazione delle campagne quando ci sono altre attività manuali che potrebbero eliminare, a seconda della funzionalità del loro servizio di Marketing Automation.
Questo non solo libererebbe ancora più tempo, ma riduce anche il rischio di errore umano.

Per iniziare, ecco alcune idee per le attività che potresti automatizzare:

Segmentazione dei contatti

Invece di gestire manualmente le liste di contatti, possiamo tenerle aggiornate utilizzando l’automation per aggiungere contatti in base a trigger a seguito di azioni intraprese. Ad esempio, il flusso di lavoro riportato di seguito crea un elenco di contatti che si sono convertiti in clienti monitorando gli acquisti.

Pulizia delle tue liste

Per assicurarti di contattare solo gli iscritti che sono ancora interessati, dovresti rimuovere regolarmente quelli che non sono coinvolti. La Marketing Automation può fare questo lavoro per te in background. Basta impostare un flusso di lavoro che rimuova i contatti quando soddisfano i criteri per essere inattivi.

Assegnazione di lead

Per assicurarti che il team di vendita contatti i potenziali clienti il prima possibile, è possibile assegnare automaticamente lead qualificati a un rappresentante. Possiamo anche assicurarci che la persona giusta si occupi di ogni lead aggiungendo criteri per l’assegnazione, come il tipo di azienda o la posizione.

7. Tieni traccia delle tue prestazioni

Una volta configurate le automazioni, non lasciamo che il software prenda il sopravvento.

È consigliabile continuare a monitorare i risultati della marketing automation per sapere cosa funziona e cosa no. Queste informazioni ci aiuteranno a perfezionare la strategia in futuro e ad apportare tutte le modifiche necessarie ai vari flussi di lavoro.

web marketing digital strategy

Il modo in cui il pubblico interagisce con le campagne aiuterà a capire se i contenuti con i quali sono venuti in contatto rispondono alle loro esigenze. 

Ad esempio, i forti tassi di apertura e di clic sono un segno che i messaggi stanno raggiungendo il segno, mentre l’annullamento dell’iscrizione suggerisce una mancanza di rilevanza per il destinatario.

Non dimenticare di esaminare anche i risultati a livello di segmento. Questo permette di capire se staimo dividendo il pubblico in modo efficace.

In definitiva, la Marketing Automation dovrebbe aiutarci a spostare le persone lungo il buyer journey.

Quindi non è sufficiente che interagiscano con i contenuti a meno che non portino alla conversione. Il monitoraggio del tasso di conversione per ogni fase della canalizzazione aiuterà a identificare se i clienti si muovono in punti specifici e sarà quindi possibile regolare i workflow per migliorare tutto il processo.

 
Di Admin (del 14/02/2024 @ 16:13:07, in Marketing, linkato 846 volte)

L’industria della moda e dell’eCommerce sta vivendo una rivoluzione grazie a cambiamenti come l’innovazione digitale, l’influenza dei social media e le nuove abitudini di spesa dei consumatori. Sei trend caratterizzeranno il settore nel 2024:


  1. Second Hand: Il mercato del second hand è in forte crescita, guidato dalla sostenibilità e dalla ricerca di esperienze di acquisto uniche. Si prevede che raggiungerà 77 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni.
  2. Personalizzazione: La personalizzazione continua a essere fondamentale per l’eCommerce. I marchi devono utilizzare le informazioni personali dei clienti per migliorare l’esperienza di shopping.
  3. Metaverso: Sempre più brand esplorano il metaverso, creando esperienze di acquisto attraverso la realtà aumentata e virtuale.
  4. Tecnologia Blockchain: La blockchain offre trasparenza nella filiera di produzione e autenticità dei prodotti.
  5. Sostenibilità: I consumatori richiedono marchi che adottino pratiche sostenibili.
  6. Esperienze Immersive: L’esperienza di acquisto deve essere coinvolgente e memorabile.

 

Via Ninja Marketing

 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31
Ci sono 2295 persone collegate

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Advertising (109)
AI (2)
Aziende (142)
Blog (11)
Brand (39)
Comarketing (2)
Comunicazione (9)
dBlog (1)
Digitale (36)
eCommerce (45)
Grande Distribuzione (7)
Internet (550)
Marketing (305)
Marketing Ambientale (3)
Marketing non convenzionale (62)
Media (102)
Mercati (84)
Mobile (210)
Permission Marketing (1)
Prodotti (95)
Pubblicità (32)
Pubblicità (88)
Retail (12)
Segnalazioni (45)
Social Networks (379)
Startup (1)
Strategie (59)
Tecnologie (77)
Trade Marketing (1)
Viral Marketing (40)
Web 3.0 (5)

Catalogati per mese:
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi più cliccati

Titolo
Automobili (2)
Bianco e nero (1)
Comarketing (1)
Home (4)
Internet (4)
Prodotti (5)
Pubblicità (5)

Le fotografie più cliccate


Titolo

< /p>


Subscribe to my feed


Google
Reader or Homepage

Add to netvibes



Creative Commons License




24/11/2024 @ 11:01:53
script eseguito in 157 ms