Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Le vie dell'advertising sono (quasi) infinite. E, soprattutto in questi anni di profondo cambiamento della comunicazione, non smettono di aprirsi nuovi percorsi. Logico quindi che fra tante vecchie e nuove rotte, si finisca per avere a che fare anche con la cartellonistica stradale.
Al punto da rinominare le città. Per esempio Riccione, mecca giovanile, fino al 30 Settembre si è chiamata RicC1one. Brillante idea di Citroen per lanciare la nuova compatta C1, iscrivendola nel toponimo di uno dei centri di villeggiatura più amati e frequentati dal target naturale della nuova vettura, appunto i giovani freschi di patente e dintorni. Nell'operazione saranno coinvolti anche luoghi e strade del centro.
E' una forma di comunicazione nuovissima, originale e creativa, che non disturba , pertanto poco invasiva, e che si fa notare moltissimo. L' approccio alla innovativa tecnica di marketing si è basato sullo studio "dal basso" della psicologia del target, dello spazio in cui si muove, dei codici che ne regolano il comportamento utilizzando un mezzo(il cartello di segnaletica stradale) che spontaneamente si guarda. Citroen ha centrato l'obiettivo in linea con il suo claim: "Il primo passo verso un mondo migliore".
Ma di questi passi tutte le strade (della pubblicità) portano a Riccione. Fra i tanti cambiamenti di marketing e pubblicità un solo punto fermo: le belle ragazze. Come la madrina dell'evento, Federica Fellini, cognome caro e alla Romagna.
In ogni casa italiana c'è almeno una televisione a colori e almeno l'80% degli italiani ha un telefonino cellulare. Ma oltre la metà delle famiglie italiane ancora non ha il computer nella propria abitazione né l'accesso a Internet.
Sono alcuni dei dati che emergono dall'indagine "Aspetti della vita quotidiana", condotta dall'Istituto nazionale di statistica (Istat) su un campione di circa 20 mila famiglie, ovvero un totale di 55 mila persone. L'indagine, pubblicata oggi e definita "multiscopo", rileva i comportamenti e alcuni aspetti specifici della vita quotidiana degli famiglie italiane, in particolar modo la disponibilità e l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione.
Negli ultimi 8 anni gli italiani sono diventati sempre più tecnologici, riuscendo a colmare anche il divario territoriale tra Nord e Sud del Paese. Sono cresciuti gli utilizzi del telefono cellulare (dal 27,3% nel 1997 all'80,8% nel 2005), e dell'antenna parabolica (dal 12,2% nel 1997 al 23,6 nel 2005).
Aumenta anche l'utilizzo del computer, dal 16,7% nel 1997 al 43,9% nell'anno in corso. Ma rimangono ancora senza computer a casa oltre la metà degli italiani, ossia il 56,1%. E un numero ancora maggiore non accede a Internet (65,5%). Tra le motivazioni per cui non si naviga sul Web da casa, gli intervistati indicano innanzitutto uno scarso interesse (il 40,4% lo considera "inutile e non interessante"), mentre al secondo posto si colloca la mancanza di capacità (31,2%) e i rimanenti o vi accedono da altro luogo, oppure ritengono "costosi gli strumenti necessari per connettersi o il collegamento".
E gli utilizzatori di computer diventano sempre più giovani: quasi il 40% dei bambini che ha almeno 3 anni usa regolarmente il pc, mentre il 31,8% delle persone dai 6 anni in su naviga su Internet.
Tra la metà degli italiani che usa il computer il picco di utilizzo, con il 75%, si ha tra gli 11 e i 19 anni e per Internet tra i 15 e i 24 anni, per poi decrescere rapidamente con l'aumentare dell'età.
Le differenze di genere sono influenzate dall'età, ma rimangono comunque contenute fino ai 34 anni: per esempio usano il computer il 54,5% delle bambine tra i sei e i dieci anni ma solo il 16,2% delle donne di età compresa tra i 55-59 anni contro il 33,7% dei loro coetanei uomini.
Le famiglie con un minorenne sono le più tecnologiche mentre all'estremo opposto si collocano le famiglie composte di soli anziani, che continuano a esser praticamente escluse dalla tecnologia. Incidono sull'uso dell'hi-tech anche le differenze culturali ed economiche presenti tra le diverse famiglie di intervistati. [fonte Reuters]
di Camilla Lai
Sicuramente tutti voi ricorderete il servizio Google Print e tutte le paure, le polemiche (nonchè le questioni legali) che tale servizio ha generato relativamente ai problemi di copyright.
Bene, proprio a questo proposito vi riporto un post di Steve Rubel in merito ad una falla (a mio avviso di rilevanza non indifferente) nel sistema di Google Print:
I am taking a break from my 2006 trends series tonight because a) I found an awesome hack I just had to share, b) I am lazy this week and c) I am in the mood to get Digged.
O'Reilly publishes a great series of books called the Hacks series. I have wasted spent several afternoons in the bookstore soaking up these hacks. I am too cheap to buy the books (even online) because I know they'll be outdated tomorrow.
Anyway, I have found a way to read most of their terrific hacks for free using Google Book Search - at least for now. This trick, by the way, works for lots of books, like travel guides. See the end of this post for how I hacked the Frommer's travel series. Here's how it's done...
(Update 1 based on reader comments: This post is in no way meant to slight O'Reilly, Frommers or their authors. It is meant to identify a significant hole nuance in the way publishers can opt to list their books on Google Book Search. that puts millions of books at risk - including these publishers who graciously opted into their program. This hole needs to be addressed and fast.)
(Update 2: Danny Sullivan points out here that this is a feature of Google Book Search, not really a hole. I've updated my post. Further, if someone from Google wants to weigh in, it would be welcome.)
Step 1: Find Your Book on Google Book Search
This step is easy. Simply go to Google Book Search and search for the title you're interested in. For example, Podcasting Hacks.
Step 2: Access the Book's Table of Contents
Simply choose the Hacks book you want to “read” and then click the “Table of Contents” on the left hand side navigation bar.
Step 3: Find Your Hack
Using the back and forth arrows, you can peruse the book's table of contents to view all of the different hacks in the book. When you find one you like, note its exact title and then search the book for this phrase in quotes. For example, let's say I want to read the hack #28 in this list - Build a Great Sports Podcast. I would then enter “great sports podcast” in the box at the top of the page and click “Search this book.” Be sure to note the page number (in this case, page 167).
Step #4: Read Your Hack
If you're lucky, you will get a page that looks like this that lists each page that references the specific phrase. Simply click on the page noted in the table of contents (in this case page 167) and you can read the entire section! I find this works for about 70% of the hacks in a given book. The shorter the hack, the more likely it is to work because Google blocks some pages.
So there you have it. By the way, this trick doesn't just work for the O'Reilly series. The hack can be used - for now - on virtually any book that publishes bits of information in series of say three to five pages. For example, here's a link to all of the books in Google Book Search from the Frommer's travel guide. One of the books listed is their 2004 Seattle guide. Well, darn it, when yo go to Seattle you have to go to the Snoqualmie Falls. Using Google Book Search, I found the section of the Frommer's book that features just the part on the attraction!
If you like this trick, be sure to add Google Book Search to your Firefox search plugins. Just hit this page to install it.
Vi segnalo una notizia curiosa che ho scoperto pochi minuti fa leggendo il San Francisco Chronicle. Ci si aspetta che sfogliando un giornale della Silicon Valley si parli di Google, e di sua qualche nuova invenzione che rivoluzionerà nuovamente il mondo. Questa volta però poiuttosto che il Googleplex, la notizia coinvolge più direttamente Sergey Brin e Larry Page.
I due fondatori di Google andranno a produrre (con poco meno di un milione di dollari) un piccolo film indipendente dal titolo Broken Arrows scritto e diretto dal loro vecchio amico Reid Gershbein.
La trama del film:
A story of love and a struggle over the virtues of free will versus destiny. It follows the journey of Reese, who becomes a hitman after he loses his wife and unborn child, as he confronts the forces of love, faith, and destiny.
Per i curiosi questo il link di download del trailer.
Se in Inghilterra i viaggiatori potranno avere gli aggiornamenti sui voli British Airways via sms in Italia qualcosa cambierà per chi ha deciso di muoversi in treno.Vodafone e Trenitalia hanno recentemente siglato un accordo grazie al quale gli utenti Vodafone potranno accedere a informazioni su partenze, arrivi e coincidenze dei treni programmando i propri spostamenti, in maniera simile a quanto attualmente avviene sul portale di Trenitalia. Il tutto nella sezione Notizie & Promozioni, all’interno della rubrica Città e Viaggi del portale Vodafone Live!.Il servizio è sicuramente utile e viene incontro in modo particolare a chi è spesso in movimento e ha la necessità di consultare gli orari senza potersi sempre collegare con il computer. Io stesso, non trovandomi a casa, ho provato ripetutamente a utilizzarlo, ma sempre senza successo. Dopo aver inserito i dati su partenza, destinazione e orario non sono riuscito a ottenere i risultati della mia ricerca e quindi non ho neppure potuto verificare se si tratta di un servizio gratuito o a pagamento.Considerando che il portale Vodafone Live! è accessibile con tariffa flat pari a 19 centesimi ma offre ben pochi servizi gratuiti, l’offerta a costo zero degli orari ferroviari potrebbe da questo punto di vista rappresentare un’utile novità per il cliente Vodafone.Anche per Trenitalia si tratta di un’iniziativa interessante: migliora l’immagine percepita dagli utenti - che avranno un’ulteriore modalità di accesso agli orari - e nello stesso tempo l’azienda potrà approfittare del citato spazio Notizie & Promozioni per effettuare campagne di marketing e presentare le ultime novità.
Prosegue la serie di matrimoni tra network televisivi e siti internet, a testimonianza del forte interesse dei produttori di contenuti per questo nuovo canale distributivo.Così, mentre la ABC stringe accordi di partnership con iTunes per la distribuzione di alcune serie di successo anche la CBS apre le porte a nuove alleanze con Yahoo!.Il portale distribuirà in streaming due episodi delle famose serie "Two and a Half Men" e "How I Met Your Mother", che saranno offerti gratuitamente attraverso la Yahoo!TV, la sezione dedicata agli spettacoli televisivi che già ospita contenuti forniti da VH1 e ABC.
Via Blogs4Biz
Dopo 37 anni Intel, leader mondiale nel settore dei chip per computer, ha deciso di differenziare l’offerta rispetto all’originale core business iniziando ad operare nel settore dell’elettronica di largo consumo e conseguentemente ha messo in moto una imponente campagna di rebranding che la porterà a cambiare anche il proprio famosissimo logo.Il nuovo logo includerà la tipica fascia ovale e la scritta "intel" sarà più squadrata. E la “e”, che finora risultava più in basso rispetto alle altre lettere, sarà allineata alle altre lettere che compongono il nome dell’azienda. Il brand Pentium, altrettanto famoso, sarà abbandonato, a favore della locuzione “Core”.Anche il pay-off cambierà: al posto dell’arcinoto "Intel Inside" che, detto per inciso, ha un valore stimato da Interbrand di oltre 36 miliardi di dollari, comparirà "Leap Ahead" (un salto in avanti), giudicato più in linea con il nuovo business aziendale. Intel presenterà queste novità nel corso del prossimo Consumer Electronics Show (CES) di Las Vegas, dove sarà anche illustrato il nuovo posizionamento.Quando un’azienda decide di riposizionarsi nel mercato, diversificando e arricchendo la propria linea di offerta, tra le proprie strategie di marketing deve prevedere cambiamenti anche a livello di immagine. Sembra quindi coerente la scelta di cambiare logo e pay-off, di successo ma strettamente legati al business dei processori per pc che adesso non rappresenta che una parte delle attività dell’azienda.Operazione necessaria ma decisamente ambiziosa: saranno necessari molti sforzi per riuscire a recuperare lo stesso brand value raggiunto finora e addirittura ampliarlo.
La telefonia mobile è ormai da anni uno dei settori più dinamici dell’elettronica di consumo, con un elevatissimo tasso di obsolescenza dei prodotti e con i principali operatori che propongono nuovi servizi quasi quotidianamente.Recentemente le principali novità hanno riguardato la telefonia di terza generazione, con il lancio di apparecchi in grado di gestire videotelefonate, navigare velocemente su internet, vedere programmi televisivi, fungere da navigatore satellitare e da riproduttore di musica con un livello di fedeltà fino a qualche tempo fa inimmaginabile.Molti produttori di cellulari, per continuare ad avere vendite soddisfacenti in un mercato saturo, dove il tasso di penetrazione in alcune nazioni è vicino al 100%, enfatizzano le possibilità date da questi nuovi apparecchi, che rappresentano dal loro punto di vista un elemento di rottura rispetto a quanto visto finora. Anche i produttori di contenuti cominciano a mostrare segni d’interesse per queste soluzioni che potrebbero rappresentare, nel prossimo futuro, un importante canale per veicolare contenuti tradizionali ad pubblico sempre più esigente ed in movimento, difficile da raggiungere ma anche e soprattutto da fidelizzare.In questo panorama di esaltazione tecnologica hanno poco spazio mediatico le voci fuori dal coro, che avanzano alcune riserve sulla reale efficacia di queste nuove tecnologie, il cui clamore sembra a volte più frutto degli sforzi di marketing di molte aziende che dovuto alle reali potenzialità di questi apparecchi. Alcuni di questi dispositivi infatti sono ancora poco maneggevoli, con autonomia limitata, scarsamente intuitivi e soprattutto deludenti sostituti degli apparecchi che teoricamente dovrebbero mandare in pensione nel giro di breve tempo.Dichiarazioni controcorrente sono quindi quelle di Ron Garriques, Presidente della divisione portatili di Motorola, che in un intervista di qualche giorno fa al quotidiano finlandese Taloussanomat ha affermato che "I servizi 3G non sono ancora al livello che richiederebbe un trasferimento ad alta velocità di dati", aggiungendo subito dopo che “gli apparecchi 3G hanno ancora della strada da fare per migliorare la loro tecnologia”.Proprio per questo motivo Motorola prevede un aumento delle proprie vendite di telefonini di nuova generazione nel 2006, ma non si aspetta il boom di questo settore che molti altri, non sempre in buona fede, vedono come imminente.Ma Garriques ha anche dichiarato che "I chip non sono ancora abbastanza piccoli e non garantiscono ancora un consumo di energia abbastanza contenuto. In più - evidenziando un altro punto critico, ha sostenuto che - la struttura costi nei 3G non è ancora efficiente come negli apparecchi Gsm ed Edge”, Se da un lato quindi la ricerca procede per offrire dispositivi sempre più completi e multimediali, dall’altro pare ragionevole guardare con obiettività la situazione attuale, riconoscendo le caratteristiche di un mercato in rapida evoluzione e dalle enormi possibilità, ma forse ancora acerbo sotto molti punti di vista, dove la reale funzionalità di molte soluzioni è in parte esaltata dalla lente magnificatrice del marketing, nobile arte della quale, addetti ai lavori compresi, siamo spesso succubi, da bravi consumatori.
Che Armani sia uno dei brand più apprezzati nell’area lusso e si rivolga a un pubblico di nicchia era chiaro da anni. Che il Re Giorgio abbia anche intenzione di “occupare” ogni ambito della vita dei suoi abituali o potenziali clienti lo dimostra l’intensa attività di diversificazione che il nostro ha intrapreso negli ultimi tempi.
Dalla moda all’arredamento, dal ristorante ai fiori e ai dolci. Così, oltre alle collezioni in passerella – che restano il core business della marca – abbiamo visto l’apertura del grande spazio Armani di via Manzoni a Milano, con le ultime tendenze dello stile “casa”, del ristorante Nobu, dove poter gustare la più raffinata cucina giapponese, di Armani Fiori e di Armani Dolci, ultimo spazio creato all’interno del centro del lusso milanese. Praline di cioccolato (al latte, fondente, bianco, beige), monoporzioni di mousse e di dolci al cucchiaio, tè esotici, caffè di piantagioni lontane, marmellate... Naturalmente in confezioni sofisticate con fiori come sigilli e fialette che mantengono il fresco. Il tutto nell’inconfondibile stile Armani, che oramai copre tutti i sensi.A differenza di azioni di diversificazione di marchi di largo consumo (si pensi alla Giochi Preziosi, che è diventata Auguri Preziosi per la stationery e Dolci Preziosi con le uova di cioccolato), il caso Armani mette in luce una diversa ottica e differenti obiettivi.
Non si tratta di allargare il business né tantomeno di aumentare il fatturato. Si tratta di “creare valore”, di “occupare spazi di mente” dei consumatori, diventare il più qualificato e il sempre presente interlocutore del cliente nelle sue occasioni più importanti e soprattutto continuare ad essere il rappresentante dello stile e dell’eleganza anche al di là dei capi di abbigliamento.
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