La telefonia mobile è ormai da anni uno dei settori più dinamici dell’elettronica di consumo, con un elevatissimo tasso di obsolescenza dei prodotti e con i principali operatori che propongono nuovi servizi quasi quotidianamente.
Recentemente le principali novità hanno riguardato la telefonia di terza generazione, con il lancio di apparecchi in grado di gestire videotelefonate, navigare velocemente su internet, vedere programmi televisivi, fungere da navigatore satellitare e da riproduttore di musica con un livello di fedeltà fino a qualche tempo fa inimmaginabile.
Molti produttori di cellulari, per continuare ad avere vendite soddisfacenti in un mercato saturo, dove il tasso di penetrazione in alcune nazioni è vicino al 100%, enfatizzano le possibilità date da questi nuovi apparecchi, che rappresentano dal loro punto di vista un elemento di rottura rispetto a quanto visto finora.
Anche i produttori di contenuti cominciano a mostrare segni d’interesse per queste soluzioni che potrebbero rappresentare, nel prossimo futuro, un importante canale per veicolare contenuti tradizionali ad pubblico sempre più esigente ed in movimento, difficile da raggiungere ma anche e soprattutto da fidelizzare.
In questo panorama di esaltazione tecnologica hanno poco spazio mediatico le voci fuori dal coro, che avanzano alcune riserve sulla reale efficacia di queste nuove tecnologie, il cui clamore sembra a volte più frutto degli sforzi di marketing di molte aziende che dovuto alle reali potenzialità di questi apparecchi.
Alcuni di questi dispositivi infatti sono ancora poco maneggevoli, con autonomia limitata, scarsamente intuitivi e soprattutto deludenti sostituti degli apparecchi che teoricamente dovrebbero mandare in pensione nel giro di breve tempo.
Dichiarazioni controcorrente sono quindi quelle di Ron Garriques, Presidente della divisione portatili di Motorola, che in un intervista di qualche giorno fa al quotidiano finlandese Taloussanomat ha affermato che "I servizi 3G non sono ancora al livello che richiederebbe un trasferimento ad alta velocità di dati", aggiungendo subito dopo che “gli apparecchi 3G hanno ancora della strada da fare per migliorare la loro tecnologia”.
Proprio per questo motivo Motorola prevede un aumento delle proprie vendite di telefonini di nuova generazione nel 2006, ma non si aspetta il boom di questo settore che molti altri, non sempre in buona fede, vedono come imminente.
Ma Garriques ha anche dichiarato che "I chip non sono ancora abbastanza piccoli e non garantiscono ancora un consumo di energia abbastanza contenuto. In più - evidenziando un altro punto critico, ha sostenuto che - la struttura costi nei 3G non è ancora efficiente come negli apparecchi Gsm ed Edge”,
Se da un lato quindi la ricerca procede per offrire dispositivi sempre più completi e multimediali, dall’altro pare ragionevole guardare con obiettività la situazione attuale, riconoscendo le caratteristiche di un mercato in rapida evoluzione e dalle enormi possibilità, ma forse ancora acerbo sotto molti punti di vista, dove la reale funzionalità di molte soluzioni è in parte esaltata dalla lente magnificatrice del marketing, nobile arte della quale, addetti ai lavori compresi, siamo spesso succubi, da bravi consumatori.