Da tempo Facebook cercava un modo per monetizzare da WhatsApp, la più popolare app di messaggistica. Ora sembra aver trovato un modo che potrebbe funzionare con WhatsApp Business. La connessione traFacebook e WhatsApp potrà collegare gli annunci direttamente alla nuova piattaformaWhatsApp Business. Funzionerà in modo abbastanza semplice: le persone potranno contattare direttamente le aziende attraverso questo nuovo servizio; le aziende potranno rispondere in modo del tutto gratuito entro 24 ore. Se la risposta si fa attendere troppo (o non arriva affatto), viene applicato un costo di 9 centesimi per messaggio.
In un sistema globale di scambi sempre più veloci, la piattaforma valuterà la reattività dei canali offrendo quindi un servizio gratuito ” a tempo”; quando l’azienda “sfora” i limiti concessi per rispondere a una persona, viene “multata” per il ritardo.
WhatsApp si conferma ilcanale di marketing più coinvolgente al mondo. Se uniamo gli utenti attivi su Facebook Messenger e WhatsApp, questi rappresentanoil 79% dell’intero mercato della messaggistica.Ecco perché per un’azienda WhatsApp Business potrebbe essere una strada facilmente percorribile per garantirsi alti tassi di coinvolgimento.
La chiave per utilizzare efficacemente WhatsApp for Business è data dalla qualità delle interazioni generate per creare una relazione di valore con le persone. WhatsApp viene utilizzato da persone per parlare con altre persone.
La soluzione presenta anche delle controindicazioni: cosa accadrà ai nostri numeri di telefono, in mano alle aziende?
Facebook ha annunciato una modifica alla struttura delle pagine per andare incontro alle esigenze delle aziende medio-piccole, che hanno attività commerciali sul territorio. Complessivamente Facebook ospita oltre 80 milioni di pagine aziendali, visitate ogni settimana da circa due terzi degli utenti.
Ecco cosa cambierà:
Informazioni: più rilevanza viene data alle informazioni utili (orario di apertura, prezzi, menu) e per alcune tipologie di aziende (ristoranti e servizi) viene dato risalto agli Eventi e alle Offerte;
Azioni: i pulsanti di call to action sono stati ridisegnati per essere più visibili per i visitatori. Per scegliere la tipologia più adatta alla propria azienda (ordina, chiama, scrivi, ecc…) bisogna individuare il modello personalizzato giusto tra le impostazioni;
Raccomandazioni: gli utenti potranno scrivere una recensione (con testo, foto, tag) direttamente dalla pagina aziendale. I gestori dovranno farci i conti perché saranno più visibili;
Storie: le storie prodotte potranno essere viste cliccando sulla foto profilo della pagina. Per Facebook rappresentano un nuovo mezzo per ingaggiare i clienti;
Eventi: la funzione eventi è stata rivista per permettere una più facile gestione della vendita di biglietti attraverso la piattaforma. Ogni mese sono 700 milioni le persone che consultano gli eventi su Facebook;
Lavori: estesa a tutti i paesi la funzione per pubblicareofferte di lavorosulla propria pagina.
Si tratta di miglioramenti che, insieme al lancio dell’applicazioneFacebook Local, aiutano chi deve gestire un negozio e che cercano di contrastare quelli messi a disposizione daGoogle, da molto tempo ormai, per le attività commerciali locali.
Sicuramente Facebook è un ambiente molto più ricco per promuovere il proprio business, ma Google è ancora il motore principale di visibilità, anche locale. Di conseguenza al momento non si può che considerare entrambi nella propria strategia di marketing locale.
La seconda trimestrale 2018 di Facebook ha mostrato, per la prima volta, segnali di rallentamento dell’impero Zuckerberg in termini di ricavi e utenti. Pur raggiungendo2,2 miliardi di personeogni mese, negli ultimi tre mesi si è registrato un calo in Europa sia degli utenti giornalieri (-3 milioni) che mensili (-1 milione).
Per capire cosa sta succedendo in Italia, ad un anno dalla mia ultima rilevazione, condivido a beneficio di tutti i dati disponibili sulla sua ampiezza.
Lo strumento nativo di advertising segnala 31 milioni di account potenzialmente raggiungibili. Una penetrazione di circa il 91% se si considera che gli utenti mensili di internet sono stimati in circa 34 milioni (Audiweb).
Secondo le mie stime nel giorno medio sono 25 milioni gli italiani che visitano il social network. In mobilità lo usano quasi la totalità: almeno 29 milioni una volta al mese e 24 milioni quotidianamente.
Come sta cambiando la composizione demografica degli iscritti a Facebook in Italia? Oggi il 58% degli utenti ha più di 35 anni. La fascia con più utenti è quella 35-46 con 6,7 milioni di iscritti. Interrogando lo strumento di advertising emerge chiaramente la drastica diminuzione dei giovani (non è detto che si siano disiscritti, ma potrebbero non essere stati attivi e quindi non considerati dal tool come raggiungibili dalla pubblicità).
Considerando la fascia 13-29 il calo, rispetto allo scorso anno, è di 2 milioni di persone. In particolare i 13-18enni diminuiscono del 40%, i 19-24enni del 17%, i 25-29 del 12%. Calano anche i 30-35enni e i 36-45enni. A crescere solo le fasce più avanzate: quella dei 46-55enni e quella degli ultra 55enni che fa un salto del 17%.
La mutazione di Facebook mi sembra irreversibile. E’ sempre il centro commerciale più grande del paese, ma per i giovanissimi non è più la prima destinazione social, mentre per i più maturi rimane il luogo nel quale intrattenere relazioni e apprendere informazioni.
Per ulteriori statistiche sui social media in Italia vi consiglio di tenere d’occhio la pagina dedicata dell’Osservatorio Social Media in Italia.
Il mondo dei social corre sempre veloce, per questo, oltrepassata ormai la metà dell’anno e dopo aver quasi archiviato il capitolo ferie estive anche quest’anno, fa bene rinfrescare la memoria e ripercorrerele più interessanti novità di Facebook.
Per controllare di non esserti perso niente di importante finora e per un check di tutto quello che devi sapere sullenuove funzioniintrodotte dal social network, ecco un veloce recap.
1. La musica su Facebook
Il servizioSound Collectiondi Facebook sembrava già promettere bene e Facebook ha chiusoall’inizio dell’annoanche un accordo con Sony/Atv Music Publishing, che consentirà ad utenti di Facebook e Instagram di pubblicare video con i brani appartenenti all’etichetta.
2. Il cambio dell’algoritmo
Se ne parlava da un po’ ma nessuno ci ha mai creduto fino in fondo, poi all’improvviso è successo:il news feed è cambiatoper sempre. L’algoritmo Facebook favorisce ormai un’interazione da persona a persona limitando la portata dei contenuti pubblicati dalle pagine.
3. I video si guardano insieme con Watch Party
Facebook ha lanciato Watch Party per i gruppi, un modo per consentire agli amministratori di un gruppo di condividere video con i propri membri e di commentare e discutere dei contenuti in real time.
Interazione, condivisione, coinvolgimento. Queste, ancora una volta, le parole chiave su cui punta Facebook.
4. Le nuove policy di Facebook Ads
Dopo gli annunci relativi agli aggiornamenti dell’algoritmo e le nuove opzioni di privacy date in mano agli utenti, il social network ha introdotto anche una nuova policy in merito al servizio Facebook Ads.
Il principio ispiratore che ha portato a queste modifiche è sempre lo stesso, ovvero la tutela e la salvaguardia degli utenti; ecco perché è stata creatauna normache vieta la pubblicazione di quegli annunci pubblicitari che promuovono prodotti e servizi finanziari i quali solitamente vengono associati a pratiche promozionali ingannevoli, con un particolare riferimento ai servizi finanziari come le opzioni binarie, le IPO (Initial Coin Offering) e offerte inerenti a criptovalute.
Poco tempo dopo Facebook ha però fatto un passo indietro e deciso di riammettere la pubblicità da parte di inserzionisti pre-approvati. Continueranno a non essere ammessi gli annunci per le offerte iniziali di valuta, le Ico, e le opzioni binarie, ancora troppo pericolose per gli utenti.
5. Più visibilità ai contenuti locali
Dopo le modifiche nell’algoritmo, Facebook ha annunciato di voler assegnare lapriorità ai contenuti locali nei feed delle notizie degli utenti. Lo ha fatto anche con alcunenovità nel design delle pagineda mobile. Soprattutto a recensioni e raccomandazioni è stato dato un ruolo di maggior risalto nella visualizzazione, ma anche le call to action e le Storie saranno ora molto più importanti.
6. I post in 3D
Facebook ha lanciato la funzione per pubblicare post in 3D a febbraio. È possibile pubblicare questi tipi di post da Oculus Medium o dalla piattaforma Spaces direttamente su Facebook, che permettono agli utenti di interagire sia da desktop che da mobile. Inoltre si possono portare gli oggetti 3D dal News Feed direttamente su Spaces, in modo da esplorarli in realtà virtuale. Il post 3D permette di visualizzare l’oggetto in 3D a 360°, avendo quindi una visione da ogni angolo. Uno sviluppo sicuramente molto interessante per aziende e-commerce.
7. Gli annunci di lavoro su Facebook
Le aziende possono pubblicarei loro annunci di lavoro, se hanno una pagina sul social, nella nuova tab dedicata alle offerte di lavoro. Gli utenti possono scoprire le posizioni aperte nel Marketplace di Facebook e nel feed news, dove potranno comparire tramite annunci a pagamento. Chi voglia candidarsi ad una posizione può compilare una domanda di assunzione che viene redatta automaticamente con le informazioni presenti sul proprio profilo.
8. Il test per i post vocali e le breaking news
Foto, video, status, gif, emoji, sondaggi. Se niente è più sufficiente per soddisfare il nostro ego sul social network, in arrivo anche i famosi post vocali. Una possibilità di aggiornare il proprio stato con un messaggio vocale. L’utente potrà registrare il messaggio, che graficamente sarà rappresentato dall’onda vocale, e riascoltarlo prima di decidere se pubblicarlo.
Facebook è sempre più impegnato a migliorare anche il modo in cui ci vengono mostrate le notizie e l’ultima novità in fase di test è la scritta Breaking News che dovrebbe comparire sulle pubblicazioni indicate come ultime notizie da parte di media ed editori.
9. Il backup della nostra vita su Facebook
Che Facebook si ricordi tutto di noi, dalle foto imbarazzanti ai pensieri condivisi in bacheca senza pensarci troppo, ormai è risaputo. Talvolta, gli preme ricordarci come eravamo qualche anno fa con la funzione Ricordi, altre volte permette ad altri utenti di ricordarcelo nostro malgrado.
Per ognuno di noi esiste un backup di dati, la storia della nostra vita compressa in una manciata di megabyte di spazio nei sistemi della società di Menlo Park, scaricabile dalle Impostazioni del proprio profilo di Facebook, entrando nella finestra relativa alleimpostazioni generali dell’accounte cliccando su “Scarica una copia dei tuoi dati su Facebook”.
10. Le novità per i creators
Molte le novità, finora, anche per i creators su Facebook, con cambiamenti su Facebook Creator e Facebook for Creators per aiutare i creativi e capire di cosa hanno bisogno per realizzare campagne di successo. Sono tanti gli aspetti a cui Facebook sta lavorando, come i nuovi modi per entrare in connessione con la propria community e i fan più attivi, o i nuovi strumenti di monetizzazione. Se non l’hai ancora fatto e ti interessa unirti alla community di creators, testare nuove prodotti e ricevere notifiche sulle ultimissime funzionalità, puoi farlo direttamente dalla piattaforma.
11. Facebook presenta Smart Speaker
No, non lo abbiamo dimenticato, il dispositivo elettronico quadrato e senza display, ossia gli altoparlanti da salotto che la società di Menlo Park era in procinto di lanciare ma ha poi momentaneamente bloccato per lo scandaloCambridge Analytica. Ancora avvolte nel mistero le funzionalità dell’oggetto il cui brevetto risale al 2016.
L’obiettivo di Facebookera quello di lanciare la sfida ai prodotti già presenti sul mercato, in primis Amazon Echo e Google Home, a cui si è aggiunto l’HomePod di Apple e lo speaker di Samsung. La volontà di Facebook sarebbe comunque quella di lanciare i nuovi prodotti entro la fine dell’anno.
12. Facebook e il blocco delle app
Facebook ha anche modificato i token di accesso alle app, chiedendo un rinnovo ogni 90 giorni con il consenso della persona che utilizza l’app. In poche parole, annuncia Facebook, tra il 9 e il 21 Aprile, i token degli utenti che non si sono connessi attivamente all’app negli ultimi 90 giorni scadranno.
Ma per le app su Facebook una vera valanga di alt è arrivata a partire dal 31 luglio. Facebook ha infatti annunciato diaver bloccato l’accessoalla sua interfaccia di programmazione delle applicazioni per centinaia di migliaia di app, più o meno attive, che non si sono adeguati alla revisione annunciata a maggio durante la conferenza degli sviluppatori. La revisione implicava la firma di nuovi contratti sulla raccolta dei dati degli iscritti e una nuova verifica dell’app.
13. Nuovi strumenti per le Stories
Per competere con Snapchat e offrire agli utenti più giovani un modo semplice e originale per creare e disegnare il mondo, negli ultimi giorni Facebook ha annunciato che introdurrà nuovi strumenti alle Stories: la realtà aumentata e la funzione Boomerang. Grazie alla nuova funzione di realtà aumentata di disegno in 3D, sarà quindi possibile scarabocchiare il mondo intorno a te, e conservare i tuoi schizzi e graffiti sullo schermo, aggiungendo i disegni in 3D prima o mentre registri. Secondo quanto dichiarato da Facebook, potrebbero essere introdotti nuovi pennelli, e dovresti riuscire a identificare angoli e oggetti presenti in una stanza per creare grafiche 3D ad hoc.
Sempre nell’ottica di far funzionare meglio le Stories, presto potrai creare Boomerang e video clip animati attraverso la fotocamera di Facebook. Inoltre pare la piattaforma stia testando nuove funzionalità come icone più grandi con le anteprime delle Stories in cima al feed di notizie.
14. Il dating su Facebook
Tra gli annunci che hanno suscitato il maggior clamore del pubblico durante l’ultimo evento annuale di Facebook, c’è stata l’introduzione di Dating. Una sorta di Tinder made in Facebook. Prima della presentazione, Zuckerberg ha affermato che “ un matrimonio su tre negli Stati Uniti avviene grazie a un incontro online. E noi non abbiamo ancora costruito uno strumento per il dating“. L’annuncio ha risuonato con un vero e proprio messaggio di sfida nei confronti di Tinder, che subito dopo la notizia ha subito un crollo in borsa del 22%.
15. Gli annunci nelle Stories
Dopo mesi di sofferenza finalmente le Stories sulla piattaforma hanno iniziato a riscuotere un discreto successo, raggiungendo mediamente 150 milioni di utilizzatori al giorno. Per questo l’azienda ha deciso che era è arrivato il momento per monetizzare lo strumento e introdurre gli annunci pubblicitari anche qui. La fase di test dell’aggiornamento è partita in Stati Uniti, Messico e Brasile, dove gli utenti hanno cominciato a imbattersi in mini-video ADV non cliccabili, della durata compresa tra 5 e 15 secondi, che se vogliono possono skippare.
16. Ancora musica
Facebook ha lanciato una nuova funzione chiamata Lip Sync, molto simile alla celebre app Musical.ly. Il nuovo Lip Sync Live di Facebook consente agli utenti di scegliere una canzone famosa o una hit del momento per cantare in playback durante un video live. Per poter sfruttare questa nuova funzionalità basta fare un tap sull’apposita icona Lip Sync Live che si trova nella schermata della diretta, selezionando successivamente la canzone che si vuole cantare e premendo il tasto play e seguire il testo della canzone che si vuole cantare.
17. Facebook Memories
Il social Network di Menlo Park ci conosce bene e per rendere la nostra esperienza sulla piattaforma ancora più piacevole e soddisfacente,ha lanciato Memories, espandendo – di fatto – con le memorie degli amici il servizio già esistente conosciuto come “Accadde oggi”. Ma cosa ha di più Memories? La vera novità è che si parla di una vera è propria storyline parallela a cui si accede tramite questo link: www.facbeook.com/memories. Si apre subito una diversa e parallela bacheca in stile viaggio nel tempo in cui all’utente vengono riproposti post e foto pubblicati nel giorno in questione ma negli anni precedenti.
18. La feature anti-spoiler
Facebook ha iniziato a testare una nuovafunzione anti-spoiler: gli utenti potranno selezionareuna keyword che non sarà visualizzata sulla propria bacheca per 30 giorni, permettendo così a chiunque vorrà di restare all’oscuro del finale di una serie TV o del risultato di una partita che non si è potuta vedere a tempo debito.
19. Il caso Cambridge Analytica
L’anno di Facebook, non possiamo dimenticarlo, si è aperto conuno scandalo relativo alla privacy degli utentie proprio da qui sono nate molte delle ultime novità. Un tentativo di mettersi al riparo da ulteriori possibili polemiche e problemi, che hanno comunque causatodue disastrosi trimestri per la società.
Di Max Da Via' (del 28/08/2018 @ 07:57:07, in Mercati, linkato 1759 volte)
In Cina 802 milioni di persone accedono a Internet, il 57,7% della popolazione (soprattutto quella che vive in zone urbane). Da dispositivi mobili si connettono ben 788 milioni di individui. E’ quanto emerge dal nuovorapportodell’agenzia governativa China Internet Network Information Center (CNNIC).
Si tratta di numeri strabilianti se confrontati con quelli di altripaesi: l’Europa conta 700 milioni di connessi, l’Africa 450 milioni, l’America Latina 430 milioni e il nord America 345 milioni.
Le altre statistiche rivelate mostrano un utilizzo molto avanzato dei servizi di rete:
il 71% fa acquisti in rete
il 21% degli utenti cinesi usa servizi finanziari (+30% rispetto a 6 mesi prima)
il 43,6% ordina cibo da dispositivo mobile
il 42% accede ai servizi pubblici attraverso app come WeChat e Alipay (i vari livelli di governo hanno una presenza stabile sulle piattaforme social più diffuse)
il 30,6% usa app di bike sharing
il 43,2% usa app per la prenotazione di taxi e il 37,3% quelle per bus e treni
le vendite online sono state pari a circa 600 miliardi di dollari nella prima metà del 2018 (+30% rispetto allo scorso anno)
il 74% usa applicazioni basate sulla condivisione di video (tra queste la più famosa è Douyin, conosciuta in occidente come Tik Tok)
E’ la fotografia di un popolo dinamico all’interno di un territorio che non è l’Internet che conosciamo, ma sarebbe più appropriato definire Wide Area Network, un recinto rigidamente controllato dal governo. La mano “invisibile” dello stato da un lato ha dato grande impulso allo sviluppo della rete, dall’altro regola la diffusione di servizi e contenuti. La censura si abbatte sulle VPN (che permetterebbero di scavalcarla) e su 135 siti tra i più visitati al mondo, compresi i social network occidentali. Neanche i servizi locali vengono risparmiati: l’aggregatore di notizie Jinri Toutiao (ByteDance) e il servizio di live streaming Kuaishou (Tencent) sono stati costretti a rimuovere alcuni contenuti considerati inappropriati.
Siamo di fronte ad un fenomeno che vale la pena studiare attentamente per le sue ricadute geo-politiche e per le dinamiche tecno-economiche già in atto.In particolare sarà interessante capire quanto i servizi cinesi riusciranno ad espandersi oltre il Grande Firewall, minacciando i giganti della tecnologia occidentali e se questi riusciranno ad entrare in Cina, sacrificando frammenti della loro identità.
La seconda trimestrale 2018 di Facebook ha mostrato, per la prima volta, segnali di rallentamento dell’impero Zuckerberg in termini di ricavi e utenti. Pur raggiungendo2,2 miliardi di personeogni mese, negli ultimi tre mesi si è registrato un calo in Europa sia degli utenti giornalieri (-3 milioni) che mensili (-1 milione).
Per capire cosa sta succedendo in Italia, ad un anno dalla mia ultima rilevazione, condivido a beneficio di tutti i dati disponibili sulla sua ampiezza.
Lo strumento nativo di advertising segnala 31 milioni di account potenzialmente raggiungibili. Una penetrazione di circa il 91% se si considera che gli utenti mensili di internet sono stimati in circa 34 milioni (Audiweb).
Secondo le mie stime nel giorno medio sono 25 milioni gli italiani che visitano il social network. In mobilità lo usano quasi la totalità: almeno 29 milioni una volta al mese e 24 milioni quotidianamente.
Come sta cambiando la composizione demografica degli iscritti a Facebook in Italia? Oggi il 58% degli utenti ha più di 35 anni. La fascia con più utenti è quella 35-46 con 6,7 milioni di iscritti. Interrogando lo strumento di advertising emerge chiaramente la drastica diminuzione dei giovani (non è detto che si siano disiscritti, ma potrebbero non essere stati attivi e quindi non considerati dal tool come raggiungibili dalla pubblicità).
Considerando la fascia 13-29 il calo, rispetto allo scorso anno, è di 2 milioni di persone. In particolare i 13-18enni diminuiscono del 40%, i 19-24enni del 17%, i 25-29 del 12%. Calano anche i 30-35enni e i 36-45enni. A crescere solo le fasce più avanzate: quella dei 46-55enni e quella degli ultra 55enni che fa un salto del 17%.
La mutazione di Facebook mi sembra irreversibile. E’ sempre il centro commerciale più grande del paese, ma per i giovanissimi non è più la prima destinazione social, mentre per i più maturi rimane il luogo nel quale intrattenere relazioni e apprendere informazioni.
Per ulteriori statistiche sui social media in Italia vi consiglio di tenere d’occhio la pagina dedicata dell’Osservatorio Social Media in Italia.
Snapchat dichiara di avere 188 milioni di persone che usano l’app quotidianamente e che accedono, in media, 20 volte al giorno. Le nazioni con più “Snapchatter” sono gli Stati Uniti e il Canada con 93 milioni e l’Europa con 73 milioni. Per capire qual è la situazione in Italia ho dato un’occhiata alle informazioni direachriportate utilizzando lo strumento diadvertisingdella piattaforma.
Quanti sono gli utenti italiani di Snapchat?
Gli italiani che usano Snapchat sono circa 2,5 milioni. Un dato non entusiasmante sia se lo si rapporta allo scorso anno, quando erano 2 milioni, sia se lo si confronta con nazioni simili alla nostra. Ad esempio in Spagna, dove la popolazione internet è inferiore a quella italiana, Snapchat raggiunge 4 milioni di individui. La Francia, che ha una popolazione simile alla nostra, ha la più alta presenza di Snapchatter del continente: 17,5 milioni.
Qual è la composizione demografica degli italiani su Snapchat?
Il 60% degli italiani su Snapchat sono donne (1,5 milioni) mentre gli uomini coprono il restante 40% (1 milione). Questa è la prima peculiarità del servizio, visto che suInstagramsi ha una leggera prevalenza delle donne, mentre suFacebookaccade l’opposto.
La seconda peculiarità riguarda la prevalenza dei teenager dai 13 ai 18 anni che rappresentano il 39% degli iscritti italiani.Nè in Instagram, né in Facebook si riscontra questa situazione, anche se stiamo parlando di circa 1,1 milione di ragazzi. L’altro gruppo che ha una presenza percentuale importante è quello della fascia 19-24 che rappresenta il 33% degli utenti raggiungibili. Seguono i 25-29enni al 13,5%. I 30-35enni sono solo il 4% mentre tutti gli altri sono il 10,5% (da notare che il sistema non fornisce dati sui più anziani e ciò è un’ulteriore conferma della sua focalizzazione sul pubblico giovane).
In definitiva Snapchat in Italia può essere considerato uno stimolante terreno di comunicazione, ma non per tutte le aziende.Sicuramente i brand che vogliono parlare ad un pubblico giovane farebbero bene ad iniziare a comprendere i codici comunicativi degli Snapchatter e ad utilizzarli nelle loro sperimentazioni. Tutti gli altri, che magari non hanno risorse adeguate, farebbero bene a massimizzare gli sforzi sugli altri social media.
Per rimanere sempre aggiornati sulle statistiche riguardanti i social media in Italia vi consiglio di tenere d’occhio la pagina dell’Osservatorio Social Media, mentre per i dati internazionali c’è “Social Media Statistics“.
Nonostante il grande e continuo lavoro, diretto e con influencer di ogni sorta, da parte dei brand,Googlestrapazza ancora i social media quando si tratta di portare traffico ai siti web del lusso. È quanto emerge dal report ‘Luxury Brands Online 2018’ redatto dall’agenziaPmxche ha analizzato i comportamenti online dei consumatori americani. I motori di ricerca, infatti, rappresentano il 49,7% delle fonti di traffico ai siti web dei marchi del lusso (questi, non solo americani), e oltre il 95% di questa fetta di torta riguarda Google. Il 21,4% del traffico deriva da siti di shopping online (5,4% dai department store), in primisAmazonseguito daMacy’seEbay. Il 3,3% dei navigatori virtuali approda ai siti dei marchi del lusso attraverso i servizi via email. A sorpresa solo il 5,9% del traffico deriva dai social network e appena lo 0,2% da Instagram, superato da Facebook (2,5%), YouTube (1,9%), Reddit (0,3%).
Questo limitato apporto al traffico del sito risalta ancor più se confrontato con i tassi di crescita dell’ingaggio social. Sempre secondo il report, nell’ultimo anno i social network hanno visto un incremento del 20% dei luxury social media follower. Combinando Instagram, Facebook e Twitter, gli oltre 90 fashion brand presi in considerazione dal report Pmx contano oltre 677 milioni di likes e follower, nel 2017 erano 564. Instagram, in particolare, vanta una crescita annua del 23% a 346 milioni. Il social network fotografico si conferma un ottimo strumento di engagement; delle oltre 1 miliardo di interazioni con i luxury brand il 95% deriva proprio da Instagram mentre Facebook si ferma appena al 4 per cento.
Questo distonico andamento tra traffico social e traffico web, tuttavia, non è detto si traduca in un effetto ‘spiazzamento’ sul fronte delle vendite online. Vero è che dopo la visita al sito web di un luxury brand il campione americano esaminato da Pmx visita un sito di shopping (38,9%) oppure si rivolge a un motore di ricerca (17,3%), un social network (6,5%, in primis Facebook e YouTube), oppure Amazon (2,4%). Ma gli strumenti attuali puntano a favorire sempre più il passaggio diretto dal social media alla piattaforma e-commerce, non necessariamente attraverso il sito web del marchio.
Con l’arrivo della funzioneShopping, Instagram si appresta a diventare ilPostalmarketdella rete, annichilendo le aspirazioni di Pinterest e dando del filo da torcere ad Amazon e eBay .
Shopping nelle Storie Da oggi le aziende, piccole e grandi, potranno inserire all’interno delle Storie un adesivo contenente un link ad una pagina con la descrizione del prodotto. Da qui l’utente potrà procedere all’acquisto andando sul sito del brand. I marketer potranno monitorare, negli Insights, il numero di click sullo sticker e quelli verso il loro sito. La funzione, testata da giugno, è stata già usata mediamente da 90 milioni di persone al mese.
Shopping in Esplora Viene anche inaugurato un nuovo canale Shopping nella sezione Esplora dell’applicazione (in attesa di un app dedicata che sarebbe in sviluppo). In pratica raccoglierà i post contenenti il tag di Shopping provenienti dagli account seguiti o da quelli consigliati dall’algoritmo secondo le nostre abitudini di utilizzo del social medium.
In definitiva l’app di Kevin Systrom vuole dimostrare ai 25 milioni di profili business iscritti, e non solo, che è in grado di portare traffico gratuito e acquirenti verso i loro siti. Presto però, come già accaduto con Facebook e come è fisiologico che sia, ci si renderà conto che senza un adeguato supporto pubblicitario non basterà usare uno sticker per ottenere conversioni. Ovviamente il consiglio, soprattutto alle piccole imprese, è di non cedere alla facile tentazioni di appaltare la community ad Instagram, ma di lavorare per costruirla sul proprio terreno.
Da qualche tempo ormai, si sta parlando delsorpasso di Instagram su Facebook.
I Millennials hanno già ampiamente dimostrato di preferire il social del visual storytelling per eccellenza a quello che è diventato Facebook, una sorta di repository di informazioni di nessun valore per le nostre vite (sede di lamentele, polemiche e commenti gratuiti), fake news, inserzioni pubblicitarie mal targettizzate e condivisioni di contenuti virali quanto anonimi.
Perché Instagram piace più di Facebook?
Così, mentre Facebook arranca, Instagram attira sempre più pubblico. Perché? Per svariati motivi.
In primis, perché siamo tutti per natura edonisti per cui apprezziamo le cose belle (una bella fotografia, una gallery armoniosa o un invidiabile stile di vita – che, anche se di plastica, ci è d’ispirazione). Oltre a questo ci siamo tutti un po’ stancati di leggere cavolate qua e là e quindi preferiamo che siano le immagini a parlare; del resto, l’interpretazione personale che noi facciamo di una determinata immagine e le emozioni intime che questa ci suscita, rappresentano un’esperienza di gran lunga più coinvolgente di quella che faremmo leggendo le dozzinali riflessioni di qualcun altro. Inoltre, Instagram risulta molto meno invadente del fratello poiché manca di tutti quegli aspetti che, a lungo andare, diventano fastidiosi, ad esempio il pulsante per la condivisione, limitando così lo spam isterico di notizie non sempre meritevoli di essere condivise.
Per tutte queste ragioni – e perché i due social network sono figli dello stesso padre –Facebook punta nuovamente ad assomigliare un po’ di più a Instagram, testando la Visualizzazione griglia e implementando un nuovo strumento dedicato all’Influencer Marketing.
Facebook testa la Visualizzazione griglia
Nella versione desktop, potrete notare la comparsa di un’opzione alternativa alla classica “Visualizzazione lista”, ovvero la “Visualizzazione griglia”: un nuovo modo di visualizzare i post del profilo, suddividendoli in griglie di immagini quadrate (o card, in caso di contenuti di solo testo)… proprio come Instagram.
Dopo aver fatto un copia/incolla della funzione Stories (senza troppo successo),Facebook dimostra ancora una volta di voler diventare sempre più instagrammabile, per stare al passo con i tempi e con i gusti dei Millennials.
In ogni caso, la nuova feature non è stata ancora ufficializzata e potrebbe rimanere uno dei tanti test a cui periodicamente viene sottoposta la piattaforma.
Facebook punta sull’Influencer Marketing
Facebook alza un altro po’ l’asticella e testa uno strumento volto a facilitare la connessione tra aziende e influencer – personalità che su Facebook non sono mai risultate particolarmente di spicco. Si chiamaBranded Content Matchinged è un motore di ricerca intelligente che permette alle aziende di individuare facilmente quali creator vantano l’audience più affine al proprio target di riferimento.
Gli influencer potranno inserire all’interno della piattaforma tutte le informazioni necessarie a stilarne un profilo preciso (collaborazioni migliori, numero fan, …) volto ad alimentare ildatabase di creator interno a Facebook. Le aziende potranno autonomamente accedere a questi profili, selezionandoli per caratteristiche d’interesse (età, genere, stato sentimentale, livello di studio, …) e ottenere subito una lista dei creator più affini al proprio target di riferimento. Per ogni creator sarà visibile anche il tasso di engagement e le visualizzazioni dei propri video in media per facilitare la scelta dell’influencer ideale da parte dell’azienda, in base agli obiettivi di comunicazione.
Questo tipo di strumento dà la possibilità a Facebook di sfruttare la nuova forma pubblicitaria dell’Influencer Marketing(che attualmente riscuote più successo rispetto alle classiche inserzioni) per aumentare l’attrattiva della propria piattaforma per gli inserzionisti.
Inizialmente, lo strumento sarà utilizzabile solo su Facebook… furbacchione di un Mark!