Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Sony, dopo aver vinto la guerra dell'alta definizione incoronando il Blu-ray come formato vincitore in Hd, vuole sfruttare questa supremazia sui concorrenti, per lanciare la sfida a itunes di Apple. Apple ha reso l'iPod il player digitale ubiquo, usurpando il dominio di Sony nel mercato dei walkman. Ora Sony sfida iTunes nella distribuzione digitale: il CEO Howard Stringer ha spiegato che Sony rilascerà prima i film in formato digitale e poi in Dvd. Una rivoluzione per il mercato dei contenuti digitali. Il servizio anti iTunes è previsto entro l'estate. PlayStation 3 e le Tv Bravia si collegheranno via Internet per vedere i nuovi film per l'home video in streaming, senza passare prima dal Dvd. Meno Blu-ray, ma più Ps3 e Tv digitali: questa sembra la nuova strategia Sony.
Via Quo Media
Risultati di una ricerca EIAA (European Interactive Advertising Association): i media digitali stanno rapidamente diventando il media preferito dagli appassionati di sport; più di un terzo degli utenti europei ha l'abitudine di visitare siti sportivi .
Gli "sportivi" hanno inoltre una maggiore propensione ad usare contemporaneamente TV e online per godersi meglio l'evento sportivo, esattamente il doppio rispetto alla media (32% contro il 16%). Stesso raddoppio per quello che riguarda la fruizione di video dal cellulare (12%)
Il 36% degli utenti Internet europei visita regolarmente siti sportivi - passandoci anche più di 10 ore la settimana.
Il modello RAZR V3 di Motorola è stato a lungo uno dei cellulari più gettonati sul mercato, un oggetto del desiderio per gli appassionati e un obiettivo per le aziende del settore; la casa produttrice sembra essersi però adagiata sul successo del suo prodotto di punta senza innovare la gamma delle sue offerte. Il cellulare del momento, che ha preso il posto del V3 nelle ambizioni di consumatori, è ora iPhone di Apple. In un recente studio effettuato dalla società JD Power, emerge che il 24% dei consumatori che aveva acquistato un Motorola RAZR è passata negli ultimi mesi all’iPhone provocando la perdita di ben 1,3 milioni di clienti. L'ultima proposta della casa statunitense, presentata ufficialmente, è il ZINE ZN5. Dotato di fotocamera da 5.0 megapixel difficilmente questo telefonino, che per il momento sarà lanciato solo sul mercato asiatico, riuscirà a riconquistare la clientela persa in questi ultimi anni, non solo a causa dell' iPhone ma anche per la concorrenza di Nokia, Samsung, LG Electronics e Sony Ericsson.
Via Quo Media
Arriva l’estate e tra viaggi, vacanze, weekend al mare e gite fuori porta, è difficile incontrare gli amici di tutti i giorni, i compagni di scuola e i colleghi. Ci sono tanti modi però per restare in contatto e farsi sentire. Proprio per questo motivo, Disney Mobile 3 ha creato gli Scambiabili.
Con gli Scambiabili sarà possibile recapitare qualsiasi tipo di messaggio contenente animazioni che vedono come protagonisti i personaggi Disney classici e anche quelli più moderni, inviando un mms o utilizzando il Bluetooth. Ogni settimana, sul portale Disney accessibile tramite il videofonino, Disney Mobile 3, saranno disponibili gratuitamente nuovi ed esclusivi messaggi e ci sarà solo l’imbarazzo della scelta. Gli Scambiabili sono tutti disponibili sul sito http://www.disney.it/mobile/tre/scambiabili.html. Allo stesso indirizzo internet sarà possibile scaricarne 5 gratuitamente per provare subito a utilizzarli.
Via Pubblicità Italia
L’istituto americano BigResearch ha effettuato un sondaggio per analizzare gli effetti che la pubblicità su piattaforma mobile esercita sui suoi utenti (15.727 gli intervistati): a livello generale, la fruizione di foto e video su telefoni cellulari sarebbe aumentata del 17%. L’alto grado di utilizzo di telefoni cellulari (il 90% degli adulti ha dichiarato di usarli regolarmente oppure occasionalmente), li rende un canale pubblicitario molto appetibile per gli inserzionisti.
Tuttavia i telefonini occupano gli ultimi posti della classifica dei media che influenzano maggiormente l’atteggiamento del consumatore: solo il 6,9% degli adulti intervistati sostiene di valutare i video trasmessi su telefoni per l’acquisto di dispositivi elettronici, mentre il 6,4% ha lo stesso tipo di rapporto con i messaggi di testo. Paradossalmente la fascia, più sfuggente per definizione, di giovani di età compresa tra i 18 e 24 anni risulta essere la più ‘influenzabile’ da questo punto di vista.
In proporzione sono più del doppio rispetto al totale, gli intervistati appartenenti a questa categoria e soggetti alle pubblicità trasmesse su telefoni cellulari (14,2% per i video e 15,9% per i messaggi di testo). Questo segmento preferisce utilizzare il cellulare piuttosto che altri mezzi per scaricare contenuti (rispettivamente il 31,6% contro il 15,9%); più della metà di essi esprime opinioni su marche e prodotti con questo mezzo.
“Visto lo stato di salute della nostra economia, gli inserzionisti hanno attraverso il cellulare la grande possibilità di indurre i consumatori agli acquisti, specialmente se l’utente ha tra i 18 e i 24 anni. La tecnologia mobile permette al consumatore di ricevere offerte promozionali e di connettersi a siti per lo shopping, in pochi minuti e da qualsiasi posto” ha spiegato Gary Drenik, presidente di BigResearch. Capire le modalità di fruizione di questo mezzo da parte dell’utente è quindi fondamentale per elaborare progetti di marketing efficaci.
Via Quo Media
E' quello che ha cercato di fare, anche solo per un numero, la nota rivista americana This Old House Magazine, del gruppo Time Inc. dedicata ai progetti di ristrutturazione, bricolage etc.
Il numero di Giugno è stato infatto realizzato usando esclusivamente materiale fornito dai lettori.
Il problema di essere "relevant" per il proprio mercato e la tendenza (la moda?) di pensare user-generated hanno portato la rivista a fare questo esperimento, non privo di rischi.
Perchè infatti, spendere dei soldi per leggere sulla carta cose che in fondo posso allora leggere gratis in rete? La rivista è solo un aggregatore di contenuti prodotti dalla gente? O il suo ruolo è quello di portarmi dei contributi professionali che in rete non posso trovare?
Bel casino...
Sicuramente ( e con Fiat 500 lo abbiamo visto chiarissimamente) lasciare che le persone parlino con noi, del nostro prodotto, ci permette un insight nelle loro vite, nei loro desideri, nella loro relazione con il nostro prodotto che sarebbe difficilissimo ottenere in altri modi...
Il sito di video sharing YouTube, solito ospitare dalle clip autoprodotte dagli utenti a frammenti di film memorabili, registra un’insolita e stupefacente presenza, quella di video distribuiti niente popò di meno che dalla camera alta del Parlamento di Sua Maestà britannica. La camera dei Lord ha diffuso su YouTube alcuni filmati per spiegare il suo funzionamento e svecchiare la propria immagine. “I video che abbiamo caricato sul canale di YouTube riflettono la varietà e l'esperienza della House of Lords e la sua importanza per i cittadini più giovani. Speriamo che ci possano aiutare nello sfatare gli stereotipi che definiscono i membri della camera alta come fuori dal tempo” ha dichiarato Helene Hayman, primo speaker dell'istituzione britannica. La scelta di utilizzare YouTube e non i tradizionali canali televisivi è stata dettata dalla volontà di raggiungere le generazioni più giovani, che preferiscono i filmati online al tradizionale mezzo televisivo. Guardando i filmati, gli utenti potranno compiere dei veri e propri tour virtuali attraverso le antiche sale del Parlamento britannico. I video, prodotti da Agile Films con la cifra di 10.000 dollari, sono ospitati sul canale UKParliament di YouTube, sezione finora utilizzata scarsamente e senza un progetto coerente e organizzato.
Via Quo Media
l social networking è un fenomeno molto attuale ed in continuo sviluppo. Ne abbiamo sentito parlare, continuiamo a seguirne il suo progresso e ne sentiremo parlare ancora perché trattasi di un'evoluzione nel modo di interagire delle persone che, aggregandosi in gruppi, vanno a costituire una comunità. In fondo, tornando alle origini dell'uomo, questo bisogno di relazionarsi con gli altri è sempre esistito... quello che cambia oggi è il modo di farlo, più veloce, reattivo e soprattutto senza 'confini'.
Ma cos'è il Social Networking? Esso è un nuovo modo di relazionarsi, in cui diverse persone - di qualsiasi parte del mondo - con gli stessi interessi nella vita interagiscono 'aggregandosi' in una comunità che ha la sua 'sede' in pagine web. La rete internet, luogo di aggregazione di questa comunità, continua a stupirci con le sue ampie possibilità di creazione di fenomeni diffusi, offrendo di conseguenza molte opportunità. Si inizia in genere con la creazione di un sito web personale aperto agli amici per condividere notizie della vita di tutti i giorni, opinioni, foto, filmati ecc. per poi ampliarlo per incontrare nuove persone o per conoscere la vita degli altri. Questo nuovo fenomeno offre una vetrina dinamica che dà visibilità alla creatività dell'utente, in quanto consente di esprimere il proprio 'io' e allo stesso tempo soddisfa il desiderio di essere parte di una comunità.
I siti di social networking sono oggi molto diffusi, soprattutto fra i più giovani, i quali sono membri di uno o più siti in cui operano attivamente. Le tipologie degli utenti sono differenti, così come sono diversi gli interessi condivisi dalle tante comunità interattive esistenti.
La forte crescita del social networking trae origine dagli spazi personali: un modo semplice e molto coinvolgente per la condivisione di contenuti fra amici, conoscenti, colleghi ecc.
Perché ha successo? Il motivo principale è perché i frequentatori di social network hanno fiducia nella loro comunità ed in questo modo essa tende a rafforzarsi e ad ampliarsi.
Secondo una ricerca Forrester, l'80% dei consumatori si fida dei consigli degli amici online.
Gli italiani utilizzano gli spazi personali per presentare se stessi, diffondere le proprie opinioni personali, facilitare i rapporti con nuove conoscenze e mantenere i contatti con amici e familiari, oltre alla possibilità di entrare in contatto con vecchi amici persi di vista da tempo. Attualmente, si stima che vi sono migliaia di siti di social networking che operano in tutto il mondo. Si va dalle piccole reti sociali che soddisfano settori piccoli o emarginati della società, a quelli che si rivolgono ad una singola comunità geografica.
Vantaggi Sicuramente il vantaggio principale per l'utente è estendere la propria rete di amicizie, ma è anche usato da giovani influenzatori allo scopo di 'scatenare tendenze sociali', questi attraverso la condivisione di foto/video rivivono le proprie esperienze e vogliono trasferirle agli altri.
Le reti di condivisione possono essere di 2 tipi:
Reti aperte, dove i contenuti condivisi tendono ad essere superficiali con un coinvolgimento emotivo basso; essendo reti aperte al mondo, gli utenti tenderanno a proteggersi e a non esprimere del tutto la propria individualità.
Reti chiuse, in cui avendo l'autore un maggior controllo sulle visite, i contenuti condivisi sono in genere più personali rispetto a quelli sulle reti aperte.
Il profitto indotto per la pubblicità online Questo fenomeno crea anche un vantaggio per tutte quelle attività indotte che possono approfittare dell'opportunità di raggiungere in maniera diretta il potenziale consumatore. La pubblicità online può avvalersi di interlocutori del sito di social networking che, avendo instaurato un buon rapporto di fiducia con la comunità, 'raccomandano' un determinato brand attraverso un 'passaparola interattivo'.
Fra le tendenze più recenti... da uno studio condotto da Nielsen Mobile è emerso che un numero crescente di utenti di telefonia mobile utilizza gli apparecchi cellulari per accedere ai social networks.
Il social networking, già fenomeno globale e in continua ascesa in tutto il mondo, delinea la nascita di un nuovo consumatore: 'sveglio', curioso ed esperto nei contenuti.
Se la maggior parte di questi siti di social networking sono aperti a tutti, sarà importante però non dimenticare le basilari norme di etica on-line per farlo crescere in maniera positiva e soprattutto 'produttiva'.
di Lisa Nanu
I media inglesi si sono appellati alle autorità invocando un atteggiamento più morbido rispetto alla strategia del product placement, attaccata dal segretario alla Cultura Andy Burnham che sostiene che pubblicizzare marchi all’interno di un programma lo contamini e diminuisca la fiducia degli spettatori. Secondo le stime del regolatore Ofcom, questo tipo di sponsorizzazione procurerebbe all’industria dei media ricavi annuali per 100 milioni di sterline. In via ufficiosa fonti vicine a Itv avrebbero espresso il loro disappunto rispetto alla linea dura adottata da Burnham: “Siamo lieti che la comunità europea abbia avviato il processo di consultazione per confrontarsi sul tema, parteciperemo attivamente al dibattito e ci auguriamo che tutti partecipanti assumano un atteggiamento di apertura”.
Via Quo Media
Che la TV non sia un mezzo, come dire, in rampante ascesa, lo sappiamo. E sappiamo anche che la pubblicità in TV non funziona più come una volta.
Se da un lato altri media meno "convenzionali" (primo fra tutti l'onine - e si vede dalla raccolta pubblicitaria) attirano l'interesse degli investitori, dall'altro lato i proprietari di catene televisive si spremono il cervello per riguadagnare gli spazi perduti. O almeno garantirsi un futuro.
Fox, negli USA, tenta una carta ad alto rischio. E riduce la quantità di pubblicità inserita nella sua programmazione.
Mentra da noi la quantità di spot infilati nei programmi sembra crescere continuamente (non è proprio così...) e si usano modi sempre più intrusivi per raggiungerci mentre guardiamo il nostro telefilm preferito, la Fox fa il contrario.
E riduce, a partire dalla prossima stagione del 50% (la metà!) il numero di commercials che verranno messi in onda durante due dei suoi più promettenti serial (si tratta quindi di un test, of course), portando quindi a quasi 50 minuti ogni ora la porzione dedicata la contenuto e non all'advertising.
Cercando quindi di minimizzare l'effetto zapping e di contrastare l'effetto di fastidio che è stato oggettivamente registrato negli utenti televisivi della catena per l'eccessivo affollamento.
E di aumentare l'efficacia dei messaggi pubblicitari diffusi - il che potrebbe permettere di aumentare i prezzi degli spazi e recuperare in questo modo i fatturati persi riducendo il numero di spot in vendita.
Per ora le reazioni degli operatori del settori (tipo agenzie media e investitori, è positiva. Tocca vedere come reagiranno le audience...).
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