Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
All'epoca del boom della New Economy la pubblicità online sembrava non avere limiti di crescita, più del 10% degli utenti ciccavano sui banner ed i ricavi erano altissimi ed in continuo aumento.
Lo scoppio della bolla speculativa nel 2000, unito ad una maggiore maturazione degli utenti che ha ridotto di quasi cento volte il tasso di click, ha ridimensionato moltissimo le aspettative degli investitori e segnato un periodo di scetticismo sull'advertising online.
Oggi però, grazie alle nuove creatività con i rich media e, soprattutto, alla pubblicità legata ai motori di ricerca la pubblicità sul web segna nuovi segnali di ripresa e di fiducia.
I motori di ricerca, in effetti, sono la seconda applicazione per utilizzo su Internet dopo la posta elettronica e sicuramente rappresentano uno dei business più importanti del settore, con grandi margini di crescita. I navigatori del pianeta, infatti, svolgono mediamente 550 milioni d'interrogazioni al giorno ed il mercato delle ricerche sponsorizzate si aggira oggi sui 2 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuo del 35% che consente di prevedere un valore di 5,6 miliardi nel 2007 (fonti: Time, ComScore Networks, First Albany Capital).
Il loro valore come mezzi di promozione del proprio sito e della propria attività è stato sottovalutato a lungo, a favore delle forme classiche di pubblicità on-line, come i banner e l'e-mailing, oggi invece gli investimenti nel settore cominciano a farsi considerevoli ed il Wall Street Journal prevede che nel 2007 gli attuali 1,9 miliardi di dollari del mercato Usa diventeranno 5 miliardi.
Facciamo però un passo indietro per spiegare cosa si intende per keywords advertising: la forma tradizionale è quella di un'inclusione a pagamento nei risultati di ricerca dei motori, sulla base di un'asta per le singole parole chiave, in questo modo se l'inserzionista compra la parola “auto” in cima alle risposte alla query dell'utente comparirà un link sponsorizzato che porta al sito dell'azienda sponsor.
L'evoluzione di questo tipo di strumento sono poi gli annunci semantici, come gli ad sense di google o i content match di overture, tramite un semplice script, infatti, il titolare di un sito può far comparire (gratuitamente, incassando poi una cifra proporzionale ai click) nelle proprie pagine, con formati diversi, dei box pubblicitari con contenuti che automaticamente si aggiornano per essere coerenti con le pagine in cui si trovano.
In effetti il cambiamento di prospettiva è forte, si passa da una logica push (messaggio ‘spinto' verso il target) ad una pull (target ‘attirato' verso la fonte), cosa che, oltre che efficace, è anche molto meno fastidiosa da vivere per il possibile cliente. Infatti i collegamenti sponsorizzati e gli annunci semantici portano il navigatore al sito basandosi sui suoi interessi, espressi tramite le parole immesse per la richiesta, in modo tale che mediamente le persone attirate sono motivate alla visione.
Per lungo tempo, in effetti, il limite attribuito al keywords advertising era la possibilità di compromettere l'efficacia delle ricerche dei motori, danneggiando l'efficacia dello strumento. I risultati però hanno smentito questo rischio, anche perché le società che li gestiscono lo sanno e sanzionano duramente i ‘furbi', che peraltro rischiano anche un effetto boomerang per l'irritazione degli utenti ‘sviati'.
Inoltre gli annunci semantici hanno potenziato ulteriormente questo mercato, “esportando” il meccanismo del keywords advertising anche su siti diversi dai motori di ricerca. Al momento questo tipo d annunci prevedono quasi unicamente la formula del pay-per-click ma è presumibile che l'evoluzione della tecnologia porterà presto ad altre tipologie d'inserzione.
Come si diceva all'inizio dunque questo mercato sta veramente decollando, su molte riviste specializzate in questi giorni tutti gli operatori del settore concordano sul tale successo e gli analisti prevedono una grande crescita, con piena maturità per il biennio 2007-2008.
Questa situazione sta trainando la ripresa di tutto il comparto pubblicitario web, in Inghilterra ad esempio il mercato delle inserzioni online si avvia a superare la somma della raccolta radiofonica e delle affissioni, negli Usa invece l'investimento 2004 ha raggiunto i 9,62 miliardi di euro, con un + 33% sull'anno precedente.
E in Italia? Una ricerca di Nielsen Media Research in collaborazione con un gruppo di 17 concessionarie (che raccolgono il 75% del mercato nazionale) dice che gli investimenti reali, al netto della scontistica, nei primi sette mesi del 2005 corrispondono a 71,5 milioni d'euro, con un + 13,1% rispetto all'anno precedente, una crescita superiore a quella di tutti gli altri mezzi.
Ci sembra buon segnale …
LINKS UTILI
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Vi ricordate la casa richiudibile che diventava un RAZR della Motorola? A metà strada tra quella pubblicità e la macchina danzante della Citroen troviamo questo video della Sony, dove i diversi prodotti si alternano tra di loro trasformandosi l’uno nell’altro.In una serie di passaggi che comprendono stereo, TV, laptop e la nuovissima PSP si arriva al grande logo Sony finale. Ok, l’idea non è molto originale, ma il video graficamente è ben realizzato.
Per riprendere il discorso su Nike riguardo la sua propensione a strategie pubblicitarie non convenzionali vi propongo un'iniziativa di Nike Mexico.
Questa è una pensilina perfettamente adornata in 3d che rappresenta alcuni giocatori della nazionale messicana mentre aspettano l'autobus.
Yamaha in Svezia ha deciso di farsi un po’ di pubblicità tra gli avventori di un supermercato, sfruttando la tendenza generalizzata a voler pilotare il carrello della spesa come ad un Grand Prix.
Fonte: Reklamefeber
Sempre a proposito di siti divertenti vi segnalo Street Sign Generator. Inserendo l'indirizzo che preferite dopo aver selezionato lo sfondo vi troverete un cartello pronto per l'uso.
24/7 Real Media, azienda specializzata nel marketing interattivo attraverso i vari media, ha recentemente pubblicato quelli che a parere dei loro esperti saranno i principali sviluppi dell’advertising online per l’anno prossimo.24/7 Real Media's Interactive Marketing Experts Reveal Their Online Advertising Predictions For 2006. (…)Among the most remarkable revelations, 24/7 Real Media's experts predict that search engine marketing, which helped boost the entire online advertising sector in 2005, will reinvent itself as a lead-generation channel while continuing to drive significant advertising revenue. Podcasting, blogging and mobile applications will become more attractive to advertisers, as behavioral targeting becomes increasingly indispensable for delivering the right content to the most receptive audience.The 24/7 Real Media experts' Top Ten Online Advertising Predictions for 2006 include:1. Consumer-generated media will become increasingly attractive to advertisers2. Advertisers will continue shifting traditional ad spending to the Web due to increased Internet consumption and better targeting/reporting capabilities3. Advertisers, cable providers and interactive marketing experts will collaborate to address "The TiVo Effect"4. Brand advertisers will drive the next wave of growth for the paid search market5. Best practices in localized mobile marketing will be perfected overseas in 20066. Online advertisers will employ holistic targeting methods to deliver better results and reduce reliance on high-profile, high-CPM ad buys7. Technology and better data access will transform online advertising success to a formulaic equation8. Japan will be the next frontier for paid search and interactive marketing9. Mobile carriers will adopt new ad models to boost revenue beyond usage 10. Performance-based pricing models will demonstrate the true value of search engine marketing (SEM) as a lead generation channel.
Di Eli (del 12/11/2005 @ 15:37:47, in Marketing, linkato 1967 volte)
Visto che siamo in tema di marketing non convenzionale questa è una campagna di advertising della IAMS, nota marca di cibo per animali.
Fonte: Advertising/Design Goodness
DEFINIZIONE: è un insieme di tecniche non convenzionali che permettono di ottenere la massima visibilità con il minimo sforzo economico.
SIGNIFICATO: La parola “guerrilla” ha un’origine ben precisa che in qualche modo spiega le radici, i mezzi e forse anche i limiti di questo modo di fare marketing. Per guerilla si fa riferimento alla resistenza dei gruppi militanti spagnoli durante l’occupazione napoleonica. I guerriglieri, inferiori per armi, mezzi e numero di uomini, combatterono sfruttando e massimizzando le risorse di cui disponevano: una migliore conoscenza del territorio, un radicato legame con la popolazione e la possibilità di contare su individui mediamente più motivati. Con tutte le metafore del caso, traslando questa situazione di guerra in un ambiente socio-economico contemporaneo è possibile intuire quali possano essere le leve del Guerrilla Marketing.
CARATTERISTICHE: le strategie prevedono costi relativamente bassi da compensare però con un’attenta analisi dei fattori sociali, suburbani e culturali riguardo target, concorrenza e mercato in generale. L’effetto sorpresa, la novità e la creatività sono spesso segni distintivi di queste campagne.
TECNICHE: la più famosa, forse perché difficile, rischiosa e di forte impatto è l’ideazione di un evento fittizio che crei stupore ed attiri l’attenzione dell’opinione pubblica, media inclusi. L’effetto sarà quello di ottenere gratuitamente spazi su giornali, televisioni, radio o siti internet nei quali si parlerà della notizia. Un’altra conseguenza dalla quale non si può prescindere è la diffusione virale che l’informazione deve avere. Se l’esca è realmente in grado di generare interesse nella mente del target, questa si propagherà a macchia d’olio anche attraverso il passaparola, leva importantissima per quasi tutte le azioni di Guerrilla. La vera natura dell’evento potrà essere svelata solo dopo che la notizia abbia raggiunto la visibilità necessaria ed abbia stupito un po’ tutti. Naturalmente la pianificazione di un evento ad hoc, composta da numerose fasi, costituisce un momento decisivo per il posizionamento del prodotto, per l’immagine che proporrà di sè e per il risalto che troverà sui media, ovvero determinerà il successo dell’intera strategia.
Questa tecnica viene paragonata ad un “cavallo di Troia”, alludendo alla capacità di entrare nel mercato grazie alla messa in scena di una finzione che stupirà tutti nel momento in cui si deciderà di uscire allo scoperto.
Ecco altre tecniche meno rischiose, di minor impatto ma che, non richiedendo ingenti costi, possono essere subordinate ad altre azioni principali: le campagne di stickering( tappezzare punti strategici delle città con adesivi), il posizionamento in determinati luoghi di oggetti inusuali che possano suscitare l’attenzione, l’invenzione di urban legends nelle quali deve assumere un certo rilievo l’oggetto della promozione, le clean-tags (pubblicità disegnate sui marciapiedi) o ancora azioni di experience marketing e streetmarketing. Le tecniche comunque sono tante quanto lo può essere la fantasia dell’ingegno umano e sarebbe riduttivo schematizzarle eccessivamente.
PERCHE’ FARE GUERRILLA: inizialmente erano piccole società, start-up o singoli individui che volendo lanciare un prodotto sfruttavano la possibilità di pubblicizzarsi con bassi costi ottenendo una visibilità forte ma circoscritta; questo perché il target era un pubblico giovane, in grado di recepire con simpatia azioni di questo genere. Visto poi che alcune operazioni sfiorano i confini della legalità è evidente come la maggior parte dei marchi ,che negli anni si è costruita una reputazione, preferisca non rischiare spiacevoli evoluzioni negative di una campagna molto rischiosa. Anche se queste operazioni di solito non nascono per brand affermati, ultimamente anche grandi multinazionali come Nike o Ericsson hanno adottato strategie di Guerrilla Marketing (non eccessivamente radicali), che peraltro hanno avuto un buon successo.
Partecipare alle aste su eBay è sempre più facile. Come se non bastassero le svariate email di avvertimento che il sito manda in automatico a chi lo desidera in questi giorni i primi negozi on-line cominciano ad offrire i loro RSS.Per chi non lo sapesse gli RSS, sono della sorta di “messaggi” che consentono di visualizzare comodamente i contenuti di un certo sito, mediante programmi denominati news aggregator. Questi ultimi, tramite un’interfaccia simile a molti programmi di posta, consentono di leggere appunto questi contenuti, garantendo un unico punto di accesso alle informazioni contenute in molti siti, senza quindi la necessità di visitarli tutti.
PetriFinds un negozio di minerali che vende tramite eBay, è uno dei primi a garantire questo tipo di servizio, offrendo ai propri visitatori la possibilità di essere sempre aggiornati, grazie a questi RSS, sugli oggetti messi in vendita.Si tratta di uno dei primi esperimenti di utilizzo dei feed nell’ambito di eBay, ma c’è da scommettere che la moda prenderà piede. Molti altri negozi infatti vorranno assicurare ai propri clienti la possibilità di essere aggiornati quotidianamente su tutti i prodotti messi all’asta.Ma la moda dei feed potrebbe anche non fermarsi ad eBay, e quindi anche altri siti di commercio on-line potrebbero sfruttare questa nuova moda fornendo i loro feed. Il dubbio semmai è se effettivamente possa essere utile ricevere i feed di un negozio, a meno che non si sia davvero molto interessati alla merce offerta. Si tratta comunque di un nuovo modo di comunicare con i clienti promuovendo i propri prodotti, che in futuro, magari in altre forme, potrebbe essere molto utilizzato.Per ulteriori informazioni sull’argomento provate a dare un’occhiata a questo blog.
Come molti di voi avranno letto la Sony è al centro di mille polemiche per un nuovo sistema di protezione dei cd. Questo è un breve estratto dal Corriere della Sera: Sony in croce per i cd anticopia. Oltre a far infuriare le associazioni di consumatori - secondo cui la protezione vìola il diritto alla copia personale -, ora anche le società di sicurezza informatica hanno individuato gravi problemi nel software utilizzato per bloccare la duplicazione. (...)Senza entrare nel vivo della discussione, già affrontata in decine di blog, vi segnalo la nascita in questi ultimi giorni di un blog dedicato specificatamente al boicottaggio della multinazionale giapponese: The Sony Boycott Blog.A quanto sembra qualcuno non ha perso tempo. Utenti sinceramente delusi o qualcuno che ha preso la palla al balzo?
Una volta risolto lo scandalo che ne sarà di questo blog? Rimarrà una spina nel fianco della Sony?
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