Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
L’email marketing è una di quelle strategie che si evolve ma la sua importanza rimane sempre prevalente.
C’è solo una cosa che non cambia: il denaro che muove.
Marketo, software company americana, ha stimato che l’apertura delle mail sia la prima attività che gli utenti compiono su internet; ben il 94% di loro si collega alla rete proprio per questo.
Ma mentre le strategie, le tattiche e gli strumenti seguono un ciclo fisiologico di nascita, espansione e declino, perché l’email marketing mantiene saldamente il suo primato?
Perché potremmo definirlo “democratico”, è in grado di superare ogni tipo di barriera da quella anagrafica a quelle culturali.
E dichiara la sua invincibilità a colpi di ROI.
Email kills the Social Stars
(se hai capito la citazione, pat pat sulla spalla amico!)
Come fu profetizzato che la radio sarebbe morta con l’avvento della televisione così - per qualcuno - l’email marketing avrebbe dovuto perire sotto i colpi di tweet, post, repost e pin.
Sembra addirittura che, nel 2010, Sheryl Sandberg l’attuale direttrice operativa di Facebook, abbia decretato:
L’era della posta elettronica è finita
Ma è molto probabile sia saltata troppo velocemente alle conclusioni.
Innegabilmente i Social Media hanno visto una decade d’oro, di vera esplosione globale ma è altrettanto vero che ad oggi il loro numero è sempre maggiore, ci sono social dedicati ad ogni fascia d’età (sarebbe più corretto dire che sono presidiati da precise fasce anagrafiche al momento) creando anche frammentazione.
L’email marketing rimane invece un pilastro
Se nel 2010 la stima di email inviate si attestò a 247 miliardi al giorno, sembrerebbe che nel 2020 queste saliranno a 307 miliardi al giorno.
L’email marketing nel 2020, nuove tendenze in arrivo
Dopo aver chiarito che l’email marketing è vivo e lotta con successo, ecco 4 macro trend che possiamo aspettarci di abbracciare (o almeno conoscere) nel 2020:
- User Generated Content
- Responsive Interactivity
- Accessibilità
- Automazione
Vediamo nello specifico come declinare queste azioni nella strategia di email marketing.
UCG, User Generated Content: performa meglio nelle mail!
Come User Generated Content - o contenuto generato dagli utenti - si intende qualsiasi forma di creazione (video, immagini, testi o anche audio) che non è stato prodotto e condiviso dal brand ma direttamente dal cliente finale.
Neanche a dirlo, i contenuti che provengono direttamente dagli utenti, creano un alto grado di coinvolgimento, che aumenta esponenzialmente quando vengono coinvolti evangelist del brand e prospect.
Un ottimo tips è quindi quello di incentivare e motivare il consumatore nella loro produzione propri e originali tramite l’email marketing darà sempre un senso di autenticità migliorando direttamente la conversione.
What the world wants today
is the real thing”
Hilltop Coca-Cola, 12 febbraio 1971
Qualche numero? 3DCart afferma che ben l’82% degli utenti considera estremamente utili le review dei clienti. Il 70% di loro (presente!) è alla ricerca di recensioni da consultare prima di procedere all’acquisto.
Inoltre, chi è iscritto ad una newsletter dimostra una probabilità 3 volte maggiore di condividere i contenuti ricevuti sui social media rispetto ai lead provenienti da altri canali.
Di conseguenza l’email marketing è in grado di creare una relazione simbiotica con i social media, incrementando l’UCG da poter poi sfruttare in un secondo momento.
Hai bisogno di un termometro immediato che misuri il gradimento o la soddisfazione dei tuoi utenti? Inserisci una domanda o, meglio ancora, creane una che rimandi ad un sondaggio più ampio.
Per farlo però, i consumatori hanno bisogno di un perché. Se grandi brand riescono a raccogliere UCG di qualità facendo leva “solo” dietro al potere del brand stesso, marchi minori hanno bisogno di qualche sforzo in più da inserire all’interno dei funnel di email marketing.
Un esempio può essere quello di appoggiarsi alla gamification creando contest, spingendo la condivisione brand-consumer.
Interattività e coinvolgimento, per mail sempre meno flat
Quello del mobile-first è un mantra che ripetiamo ormai da qualche anno.
Ma se lo storico sorpasso del mobile sul desktop è targato autunno 2017, sarà nel 2020 che nello specifico l’apertura delle mail sarà effettuata in maggioranza dagli smartphone.
E se una dem ha già tante traversie da affrontare per portare alla conversione, immagina cosa potrebbe accadere se non fosse neanche responsive.
Quindi che il mantra mobile first inizi - già da ora - ad entrare nelle liturgie di ogni strategia di email marketing.
Ma non si fermerà qui: è il momento di integrare responsive, interazione, ux design e microcopy.
Prima di abbandonare la professione o la lettura lascia che mi spieghi meglio.
Se ai “vecchi tempi” l’interazione all’interno dei una mail era volta specificamente all’intrattenimento dell’utente, nei prossimi anni verrà lasciato spazio alla funzionalità.
Mai più “spettatori passivi”, l’intenzione massima sarà quella di promuovere l’engagement e impedire che gli utenti abbandonino per noia o per poco coinvolgimento.
Segnati questi elementi come tra i più interessanti che vedremo sempre più spesso nel 2020:
- Bottoni e CTA animate
- Effetti a rollover per mostrare le offerte di prodotti
- Caroselli di immagini e prodotti interattivi controllati dagli utenti
- Inserimento di accordion per favorire la leggibilità anche delle mail long-form
- Sondaggi, votazioni e UCG interattivi
Accessibilità: una caratteristica da non sottovalutare
Gli smart-speaker con assistenti vocali in grado di leggere le mail ai consumatori, sono una features che continuerà a crescere anche l’anno prossimo con l’implementazione di almeno 250 milioni di nuove unità.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le persone affette da disabilità visive nel mondo sono circa 1,3 miliardi, di queste 36 milioni sono considerate cieche.
Sono dati molto significativi che rappresentano una delicata sfida per gli email marketers.
E - anche in questo caso - la tecnologia viene in aiuto. È bene iniziare a ragionare anche in ottica di contenuti, design e codice accessibile.
Contenuti accessibili
Mantieni il testo delle tue mail conciso e focalizzato.
Una ricerca Litmus suggerisce che l’intervallo di attenzione medio riposto in una mail arriva ad un massimo di 13,4 secondi in un adulto medio, in grado di leggere almeno 250-300 parole al minuto.
Il copy ideale? 50 parole.
Fatti guidare da questi 3 piccoli accorgimenti:
- Usa frasi brevi
- Limita il gergo e le parole complesse
- Crea contenuti per un pubblico globale
Design accessibile
Progettare in funzione dell’accessibilità significa soprattutto superare un paradigma, passando da template con grande utilizzo di immagini ad una progettazione che lasci maggior spazio al testo in HTML.
Per progettare una mail accessibile e che ambisca ad un più ampio pubblico:
- Usa testo sviluppato in HTML
- Stabilisci una forte gerarchia visiva nelle tue mail
- Evita lunghe porzioni di testo giustificato al centro
- Utilizza un font size appropriato
- Ottimizza l’interlinea
- Usa un forte contrasto cromatico per facilitare il lettore
Codice accessibile
La maggior parte delle tecnologie assistive si basa soprattutto sullo scanning del codice HTML. Per questo alla base di una mail accessibile c’è soprattutto un codice scritto bene.
Prima di sparare nell’etere la tua mail assicurati che:
- Sia inserito un testo alternativo per tutte le immagini
- Le tabelle di HTML siano accessibili agli screen reader
- Usa HTML Semantico
- Specifica una lingua nel codice HTML
L’accessibilità delle mail è un viaggio non una destinazione, dove è ogni piccolo passo a portare un miglioramento significativo per il lettore.
Ricorda che aumentare l’accessibilità e l’usabilità di una mail non è solo un doveroso atto di inclusività ma anche un modo sicuro per aumentare il ROI.
La parola del futuro è Automazione
Se l’ultimo decennio è stato spettatore di importanti progressi nel campo dell’email automation, il prossimo decennio potrebbe invece cambiare completamente il modo in cui utilizziamo il canale.
I servizi di marketing in cloud si sono armati di una poderosa quantità di dati e potenza di processi, tanto da elaborare modelli statistici sempre più complessi e ottimizzazione cross-channel che hanno spianato la strada al machine learning e all’automazione.
Machine learning e deep learning saranno quindi impegnati anche nell’esecuzione di benchmark sulle prestazioni per i servizi di posta.
Aumenterà l'automazione delle fasi del ciclo di vita del cliente e dei flussi di lavoro, e una segmentazione automatizzata più intelligente porterà a maggiori prestazioni, personalizzazione e accessibilità.
Inoltre, l’automazione dei report renderà sicuramente più facile il lavoro dei marketers, riducendo i costi e aumentando il ROI di un canale che può vantare un Return on Investment già positivo.
L’ottimizzazione riguarderà anche gli a/b test e i test multivariati e una maggiore integrazione tra i servizi di marketing in cloud aprirà la strada a una migliore esperienza digitale, sia per i consumatori che per i professionisti, portando finalmente ad una reale "single customer view".
Previsioni?
È sfortunatamente inopinabile che non esistano (ancora) oracoli del marketing. Ma qualche base statistica invece sì. Il panorama dell’email marketing viaggia alla stessa velocità degli sviluppi tecnologici.
Di conseguenza i progressi in quasi ogni aspetto di questo canale consentiranno ai professionisti di avere un impatto maggiore nelle loro interazioni, di essere più accurati nei loro report e - magari - saranno anche in grado di portare valore effettivo nella posta in arrivo di ogni lettore.
Via Ninja Marketing
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