Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
In prossimità dell’uscita nelle sale dell’attesissimo King Kong di Peter Jakson le patatine Pringles lanciano una nuova campagna virale. Richiamandosi al videogioco cult anni ’80 Donkey Kong sfidano il giocatore, nei panni di un moderno Indiana Jones, a liberare la bella di turno affrontando un percorso irto di ostacoli. I classici barili del videogioco però sono stati sostituiti da altrettanti pericolosi barattoli di Pringles.L’effetto viral è garantito dalla possibilità di segnalare il gioco ad amici inserendo il loro indirizzo email, ma anche dall’opzione di creare con loro un vero e proprio torneo. Visitando il sito è possibile anche vedere il trailer del film.
Terribile titolo quello del Technology Review che sottolinea un piccolo problema che sta incontrando il nuovo telefono mobile di casa Motorola, il ROKR: non soddisfa il consumatore, o diciamolo senza troppe perafrasi: lo delude.
Significativo il commento del CEO di Motorola, Ed Zander: People were looking for an iPod and that's not what it is. We may have missed the marketing message there.
Il grande problema sembra la quantità di canzoni memorizzabili, massimo 100. La chiave quindi si direbbe proprio l’incomprensione tra consumatore e il produttore. Resta però il fatto che nella scheda tecnica del prodotto erano indicate tutte le caratteristiche (100 compreso) e che bastava poco per capire se era il nostro prodotto oppure no.
Se doveva deludere, doveva farlo per altro, tipo: come si ascolta la musica con il ROKR? Il collegamento con il portatile crea problemi?
Senza voler scaricare le problematiche di vendita del prodotto al consumatore, mi sembra che non si sia colto il punto della questione: trattasi di telefono + 100 canzoni formato Ipod… non l’Ipod + funzione telefono.
Comunque l’articolo del Technology Review è qui.
Un interessante articolo apparso su Libero.it parla di come i blog comincino ad essere presi di mira da media ed aziende.La rivista Forbes (l’articolo però è a pagamento), li descrive come un covi di cospiratori, pronti a rovinare brand, gettare fango sulle campagne di marketing altrui e culla dell’estremismo politico. Sempre secondo la rivista poi l’utilizzo degli RSS contribuisce in maniera virale alla diffusione di queste informazioni spesso non corrette.Ma anche Wired News evidenzia come i blog in questi giorni siano controllati da molte aziende con grande attenzione, preoccupate dal fatto che qualche dipendente possa incautamente rivelare segreti aziendali tra un commento e l’altro.Tempi duri per i bloggers?
Complici dell'estate e del divieto di fumo nei locali pubblici, le postazioni en plein air vanno sempre di più. Così avviene il fenomeno rinnovo del chiosco: imprenditori creativi ed intrapendenti trasformano i vecchi baracchini delle bibite in nuovi ed esilaranti punti di ritrovo più modaioli che mai. Non solo bevande, gelati e granite. La scelta di personalizzazione del proprio chioschetto è veramente ampia, così come la musica, gli spettacoli dal vivo e le mostre, per non parlare poi dei punti internet, sviluppo foto, e noleggio dvd. I chioschi sono facili da montare, hanno forme e colori di qualsiasi genere. Per i modelli base possono bastare poche viti ed il gioco è fatto. La struttura più economica ha un costo che si aggira intorno ai 1.500 euro, fino ad arrivare ad un chiosco con un piccolo bar ottagonale che si aggira intorno ai 25 mila euro. Un piccolo esempio è il "Lemon Bar", che offre circa 40 ricette tra spremute, limonate, bevande analcoliche a base di frutta; la forma del chiosco? naturalmente quella del limone. Per l'affiliazione, compresa l'autorizzazione sanitaria bastano solo 5 mila euro, più un canone di noleggio per 500 euro al mese, mentre se lo si vuole comprare occorrono 10 mila euro.In fine non servono né license né iscrizioni al Rec. Complimenti all' inventore di una strategia di marketing così efficace ed alternativa: Marco Lucchetta, ex manager di Stefanel, che solo 5 anni fa ha inventato il primo prototipo.
[fonte Marketing Crazy]
Vodafone ha recentemente rifatto il look al proprio sito, migliorando almeno in parte il look & feel” complessivo, aggiungendo nuovi e utili servizi informativi.I giudizi su questo restyling sono però contrastanti: le migliorie grafiche hanno appesantito non poco il caricamento delle singole pagine, creando non pochi inconvenienti a chi si collega con il tradizionale modem.Ma l’aspetto che in questi giorni è maggiormente contestato dagli utenti è la drastica riduzione degli SMS che possono essere inviati tramite il sito: il salto tra i 100 precedenti e i 10 attuali infatti a molti è parso un po’ troppo brusco.Considerando che per mandare gratuitamente gli sms tramite il sito bisogna essere già clienti Vodafone e che oltretutto è possibile mandare messaggi solo ad altri utenti della stesso operatore questa radicale riduzione appare ingiustificata.Qualcuno potrebbe obiettare che comunque 10 messaggi al giorno non sono pochissimi, a meno che uno non utilizzi il sito per fare direct-marketing. Tuttavia, considerando che il traffico generato rimaneva in casa (infatti possono essere mandati SMS e MMS solo a utenti Vodafone) e che in genere chi utilizza molto il sito è probabile che prima o poi attivi altri servizi, molti dei quali a pagamento, a me sembra che questa mossa sia un pò un autogol.In un periodo in cui gli operatori mobili si fanno una guerra spietata, infatti, fidelizzare i clienti è quanto mai importante. E allora perché non lasciare loro qualche piccolo privilegio, invece di cercare di strapparli alla concorrenza a suon di offerte promozionali decisamente più costose? E se infine riduzione deve essere perchè non farla più graduale? Nel giro di un anno si sarebbe potuti arrivare ad un risultato simile senza scatenare roventi polemiche in forum e newsgroup da parte di utenti insoddisfatti.
Dopo la riuscita campagna pubblicitaria dell'892.892 da qualche giorno, sulle maggiori reti televisive, è partita anche quella del 12.99 che come la prima è stata realizzata dall'agenzia pubblicitaria Red Cell. Sarà possibile vedere sei diversi spot da 30'' e altri dodici da 15''. Per chi non lo sapesse si tratta di un altro servizio offerto da Il Numero Italia, la stessa società dell'892.892. Digitando il 12.99 è possibile ottenere informazioni su numeri telefonici di privati, aziende e altri contatti utili, mentre con l'892.892 è possibile richiedere anche informazioni sui negozi più vicini o le condizioni del traffico.
Lo spot è un richiamo esplicito alle pubblicità di trenta/quarant'anni fa, con una scenografia caratterizzata da semplici decorazioni, da colori in tonalità pastello, da una generale e diffusa semplicità che viene poi utilizzata anche nel linguaggio e nei contenuti del messaggio stesso.
La comunicazione è quindi elementare, le parole ben scandite e ogni riferimento è così banale che potrebbe sembrare una presa in giro per chi ascolta. L'interlocutore tra azienda e consumatori è la signorina Dida, una maestra vestita e pettinata in perfetto stile anni '50 che spiega solo cose ovvie, accentuate da un'evidente enfasi che appositamente fa risaltare ancor di più la banalità delle sue informazioni. La pubblicità intera ruota intorno a questa ovvietà e tra le tante informazioni scontate c'è quella sul 12.99, un numero facile da ricordare e che permette in modo semplicissimo di ottenere un numero di telefono:"Ti serve un numero,fai il 12.99:E' ovvio!".
Anche questa sembra una pubblicità destinata a rimanere impressa nelle memorie dei telespetttori ma non come il fenomeno 892.892; mentre i gemelli ballerini vestiti di rosso sono riusciti a farsi ricordare suscitando le risate del pubblico e quindi conquistandosi la simpatia dell'opinione pubblica, la signorina Dida non sembra in grado di poter ripetere l'impresa; probabilmente è stata proprio la Red Cell che questa volta si è posta altri obiettivi, come una più chiara spiegazione sull'utilità del prodotto offerto (obiettivo non pienamente raggiunto dalla campagna dell'892.892) e convincere anche i più restii alle novità che il 12.99 sia un servizio estremamente sempice.
Un recente studio pubblicato da Jupiter Research prevede che entro il 2009 il il fatturato legato al download di musica raggiungerà a livello globale gli 8 miliardi di euro. Di questi, circa il 45% deriverà dalle suonerie, mentre il ricavato dal download di interi brani passerà dagli attuali 15 milioni di euro agli oltre 1,4 miliardi previsti.
L'evoluzione della tecnologia, che consente collegamenti wireless sempre più rapidi, unita alla passione tutta italiana per il cellulare, determineranno una rapida crescita del settore anche dalle nostre parti, tanto che il Politecnico di Milano ha stimato che il giro d'affari per i contenuti di telefonia mobile in Italia, pari nel 2004 a 615 milioni di euro, sia destinato a raddoppiare entro la fine del 2005.
Le aziende discografiche, messe a dura prova dai continui cali nelle vendite dei supporti cosiddetti "tradizionali"come i Compact Disk, cominciano a guardare con interesse a questa nuova forma di distribuzione. Il mercato italiano per esempio, nel primo semestre dell'anno ha visto un calo nelle vendite nel segmento tradizionale del 12% in termini di fatturato e del 10 % in termini di pezzi venduti. È così che anche la vetrina di San Remo, che non è generalmente nota come una delle manifestazioni musicali più innovative, si organizza di conseguenza e, a partire dall'edizione dell'anno prossimo, offrirà a tutti i telespettatori la possibilità di scaricare le canzoni del Festival tramite internet e il proprio cellulare immediatamente dopo l'esibizione canora dell'artista.
L'annuncio, che rappresenta sicuramente un grosso cambiamento rispetto alle edizioni precedenti, è stato dato da Enzo Mazza, Presidente della Federazione Industria Musicale Italiana, nel corso di un intervento allo SMAU: "Sino a ora i dischi con le canzoni di Sanremo venivano messi in vendita dopo il Festival. Con la prossima edizione invece sarà possibile acquistare legalmente il brano preferito, nella versione discografica, subito dopo la sua trasmissione, scaricandolo dal telefonino o da Internet".
"La possibilità di scaricare brani da telefonini o da Internet sarà la rivoluzionaria tecnologia protagonista del prossimo Festival" ha aggiunto Mazza, sottolineando che le tecnologie digitali faranno la parte del leone nella distribuzione della musica e che "per il mercato discografico questo rappresenterà una svolta più che positiva".
Tutti felici, insomma: minori costi di distribuzione per le case discografiche, tempestività di immissione sul mercato (in barba alla pirateria), comodità di acquisto per gli utenti e ricchi margini per gli operatori di telecomunicazioni coinvolti nel progetto.
Che il futuro della distribuzione di contenuti multimediali passi da web e wireless sembra sempre più probabile. Ciò che adesso avviene per la musica potrà avvenire tra breve, grazie anche al rapido sviluppo delle tecnologie di comunicazione e alla disponibilità sempre maggiore di contenuti, per software e soprattutto film. Non a caso assistiamo in questi giorni ai primi tentativi di integrazione una serie televisiva di successo e lettori video portatili o telefoni cellulari.
Questa segnalazione non è proprio relativa a tematiche di marketing, ma mi sembra molto carina. Avete mai sognato di lavorare con un vero genio?Se cliccate qui potrete avere l'occasione di far scrivere sulla lavagna di questo signore le frasi che più vi piacciono. Ricordate però che la formula E = mc^2 è già stata scritta.
Tra le tante voci su Google Base circola ultimamente anche questa, a mio parere poco credibile ma decisamente curiosa: che si tratti di un servizio che potrebbe andare in competizione direttamente con eBay, offrendo servizi, prestazioni professionali, case e merci su web. I sostenitori di questo rumor affermano che la notizia sia trapelata grazie ad un programmatore che ha sviluppato un software in grado di rilevare e navigare nei sottodomini di Google. Staremo a vedere,comunque anche l'Ansa sembra dare credito a questa voce.
Entro il 2006 TIM lancerà il "supertelefono", un cellulare 2G (GPRS/EDGE) che utilizza il protocollo UMA per dirottare le chiamate in uscita su rete Wi-Fi,offrendo all'utente un unico apparecchio che fungerà da telefono casalingo e cellulare.All'interno della casa infatti sfrutterà la rete Wi-Fi domestica, come un cordless, mentre all'esterno funnzionerà come un normale cellulare, utilizzando le reti Gsm, Gprs ed Edge. Un ulteriore motivo di interesse è che sarà possibile utilizzare la rete internet di casa per sfruttare le chiamate VoIP.Altra novità è che da dicembre 2005 i videotelefoni di rete fissa Telecom potranno chiamare i videocellulari Umts di Tim e viceversa. Le videochiamate dal fisso potranno essere fatte grazie al famoso videotelefono, all'epoca accolto freddamente dal mercato.A questo proposito Telecom e TIM hanno già preparato dei pacchetti in promozione dai costi contenuti (ovvero a partire da 199 euro) contenenti un videotelefono ed un telefonino UMTS.Questo nuovo supertelefono potrebbe segnare una svolta nel mondo delle telecomunicazioni mobile, risolvendo il dilemma di molti che non sanno se abbandonare definitivamente lo scomodo e costoso fisso per il cellulare. Presenta infatti i vantaggi di entrambi: con un solo apparecchio e un unico numero è infatti possibile utilizzare la tariffa del fisso quando si è a casa (e magari anche il VoIP), ma diporre di un cellulare quando si è in giro, sfruttando le sinergie che possono derivare dall'alleanza tra Telecom, leader nella telefonia fissa e Tim, il più grande operatore italiano nel mobile.
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