Immagine
  mymarketing.it: il marketing fresco di giornata... di Admin
 
"
Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
"
 
\\ : Storico (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Altri Autori (del 16/03/2010 @ 07:26:38, in Internet, linkato 2276 volte)

Comprare un prodotto, sottoscrivere un'assicurazione o semplicemente pianificare una vacanza. Gesti quotidiani e a "portata di click". Oggi la rete è una preziosa alleata nella vita di tutti i giorni, capace di semplificare molti gesti e accorciare tempi e distanze, evitando inutili code o gincane alla ricerca del negozio più conveniente. Lo shopping online è in continua crescita e, secondo uno studio condotto da BizReport, entro il 2011 produrrà in Europa un giro d'affari di 323 miliardi di euro.

Una preziosa opportunità anche per le imprese che possono vedere crescere così margine e fatturato a fronte di minimi investimenti. A patto che, per fidelizzare i clienti, attirarne di nuovi e cavalcare l'onda della ripresa economica, puntino soprattutto sulla "customer satisfaction", ossia la soddisfazione degli utenti in rete. Perché, se è vero che il Web promette di offrire innumerevoli vantaggi, a volte per i consumatori può trasformarsi però in un'esperienza frustrante. E non sono solo parole. Lo stress da web e, soprattutto da e-commerce, esiste ed è in agguato ad ogni tocco di mouse.

Ma si può davvero analizzare scientificamente il livello di nervosismo e affaticamento psico-fisico causato dalle applicazioni online? La risposta l'ha data uno studio effettuato, per conto di Ca, da Foviance, società di consulenza specializzata nella "customer experience". Secondo un esperimento condotto tra gennaio e febbraio su alcuni volontari nei laboratori della Caledonian University di Glasgow, lo stress legato all'attività di e-commerce è visibile dagli impulsi elettrici celebrali e dalle cosiddette "onde alfa", il cui livello diminuisce o cresce proporzionalmente allo stato di relax o di tensione a cui si è sottoposti. Foviance è riuscita a monitorare l'attività celebrale durante tutta la fase di navigazione, selezione e acquisto di un prodotto in Rete, dimostrando che quando le aspettative d'acquisto non sono soddisfatte, gli utenti non solo si sentono disorientati ma sono costretti ad aumentare del 50% il loro livello di concentrazione e, conseguentemente lo stato di stress.

«Quando navigano in Rete, soprattutto quando devono effettuare un acquisto, i consumatori vogliono trovare facilmente quello che cercano e si aspettano che le applicazioni rispondano nel giro di pochi secondi», sottolinea Catriona Campbell, psicologa comportamentale e fondatrice di Foviance. «Le aziende non devono sottovalutare l'esperienza online degli utenti, anzi devono puntare a migliorarla continuamente e per fare questo devono essere in grado di poterla monitorare in tempo reale», ribadisce Kobi Korsah, direttore Emea product marketing di Ca. «Non c'entra solamente il modo in cui il sito è stato progettato, e non basta valutare come parametro la velocità di connessione. Sempre più spesso infatti a fare la differenza sono le performance delle applicazioni Web». Per questo, secondo Korsah serve un metodo efficace per valutare in tempo reale il livello di soddisfazione o di insofferenze dell'utente. Solo così si può offrire un miglior servizio ai clienti, che si traduce poi in maggiore fedeltà al marchio e, di conseguenza, anche in una crescita del business.

Un dato su cui le aziende devono iniziare a riflettere seriamente. Perché se è vero che, come sostiene lo studio sul Web-stress stilato da Ca, il 40% degli utenti che non riesce a finalizzare un acquisto abbandona un sito Internet a caccia di un'altra valida alternativa sul Web, molte imprese potrebbero perdere una partita importante. In un solo click e senza neppure esserne consapevoli.

di Claudia La Via su ILSOLE24ORE.COM

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 15/03/2010 @ 07:36:19, in Internet, linkato 2131 volte)

Microsoft è pronta a lanciare un servizio di web-tv gratuito in Gran Bretagna, attraverso Msn Video. L’intento è quello di competere con iPlayer di Bbc, finanziando l’iniziativa con con spot da 30 secondi prima, durante e dopo ogni programma mostrato in streaming.

L’offerta di Msn Video comprenderà mille ore di trasmissione, ma nessuna in diretta. Microsoft ha già acquistato le licenze per mostrare 300 ore di programmi Bbc Worldwide.

Via Quo Media

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 12/03/2010 @ 07:37:50, in Internet, linkato 1911 volte)

Durante il mese di gennaio a sfogliare le pagine del web sono stati 23,2 milioni di italiani. Il dato è contenuto nel rapporto mensile di Audiweb ed evidenzia un incremento dell’12% rispetto a quanto registrato a gennaio 2009.

Nel giorno medio risultano 11,3 milioni gli utenti attivi che navigano per 1 ora e 43 minuti, visitando 181 pagine. Tutti i valori risultano in crescita confrontati con il mese di gennaio 2009: gli utenti attivi nel giorno medio crescono del 20%, così come il tempo speso (+8%) e le pagine viste (+3%).

Via Quo Media

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 11/03/2010 @ 07:36:14, in Internet, linkato 1518 volte)

La ricerca Magazines and Their Web Sites spiega come le riviste patinate d’America riescono a trarre profitti dalle loro pagine internet. Tra le 665 testate considerate, quelle con almeno 1,5 milioni di utenti mensili sono le più in salute.

Lo studio porta alla luce il modus operandi delle edizioni online: nel 67% dei casi a gestire il budget è un direttore web; per l’83% la pubblicità resta la fonte primaria di guadagno; il 60% ammette l’importanza della diffusione sui social network, che poi portano traffico al sito della rivista. Le redazioni, infine, sono sempre più integrate, con il 62% dei giornalisti che lavora sia alla versione web sia a quella cartacea.

Via Quo Media

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Gianluigi Zarantonello (del 10/03/2010 @ 08:00:00, in Internet, linkato 1867 volte)

Ha fatto molto rumore la sentenza che ha portato alla condanna di tre manager di Google Italia per un video becero dove dei ragazzi picchiavano un giovane disabile.

Sul suo blog italiano (e anche su quello internazionale) Google ha individuato in questo episodio una grave minaccia per il web, mentre altri commentatori hanno ridimensionato i fatti.

La pagina del blog Google sull'accaduto

Ho già scritto in passato che il web 2.0 ha in sè un lato oscuro, in quanto la sua potenza espressiva amplifica (anche) quanto di negativo c’è nella società, con l’aggravante che le persone ancora non capiscono a pieno la differenza fra virtuale e reale quando postano in rete.

In Italia sicuramente stiamo diventando sensibili al tema della regolamentazione del web, a volte in modo un po’ emotivo, tuttavia il problema sostanziale del controllo c’è, e non solo nel nostro paese.

Non mi sembra possibile pensare a priori che ci possa essere una responsabilità automatica di provider e siti social sui contenuti caricati dagli utenti, visti i volumi e la varietà dei materiali. Inoltre lasciare il giudizio sul contenuto a chi li ospita può creare distorsioni, come quella di Facebook che elimina i gruppi sull’allattamento al seno ma non quelli pro mafia.

Di certo invece provider e siti devono essere puniti se non intervengono tempestivamente per rimuovere ciò che viene individuato come dannoso e pericoloso, però a chi tocca decidere cosa può essere definito tale?

Sicuramente è un discorso spinoso, mi verrebbe da pensare ad un ente terzo, neutrale e non governativo, che sia incaricato di giudicare e vigilare, aiutando gli isp a fare il loro lavoro senza colpevolizzarli (ma sanzionando chi poi non interviene).

Voi che cosa ne pensate? A livello legislativo che cosa proporreste?

Gianluigi Zarantonello via http://internetmanagerblog.com/

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 09/03/2010 @ 07:31:50, in Aziende, linkato 1714 volte)

Dopo alcuni mesi di silenzio tornano le voci in merito al "vecchio" PSP-Phone di Sony, ne abbiamo parlato la prima volta qui oltre due anni fa. Qualche giorno fa i rumor intorno alle nuove creazioni del colosso nipponico, non ce ne sarebbe una soltanto, si sono riaccesi ed accanto al telefono console, ci sarebbe anche un tablet che funge da e-book reader, computer e videogioco.

Non solo: Sony, come fanno praticamente tutti gli altri ormai, starebbe pensando a un nuovo store onlline in cui vendere le applicazioni per i suoi nuovi device. Sfida aperta al punto di riferimento in questo settore, ovviamente stiamo parlando di Apple, che con iPhone e iPad è ancora l’indiscutibile punto di riferimento quando si parla di hardware e applicazioni dedicate.

Tutto questo è stato riportato dal Wall Street Journal, naturalmente non c’è ancora nulla di confermato, che vorrebbe le novità giapponesi in arrivo per l’anno in corso, pronte a contrastare l’imminente iPad, in arrivo il prossimo mese, e il nuovo iPhone 4G, previsto per Giugno. Due, anzi 3 con l’App Store e iTunes più in generale, clienti tra i peggiori in circolazione.

Innanzitutto il negozio online, in cui si venderebbero applicazioni per il telefono, approntato da Sony Ericsson, com’è presumibile, ma con un intervento più marcato da parte di Sony, a curare la predominante parte ludica, sulla falsa riga di PSP, uno dei punti di riferimento delle console portatili. Titoli vecchi e nuovi a disposizione non solo dei prodotti imminenti ma destinati, per quanto possibile, anche i nuovi smartphone che Sony Ericsson presenterà sul mercato: Symbian, Windows Mobile o Android che siano.

Il secondo hardware previsto, dopo il telefono, sarebbe un tablet, segmento in cui dopo l’arrivo di Apple, anche se il mercato non era del tutto a digiuno, è prevista una serie di arrivi illustri cui Sony sembra non avere intenzione di sottrarsi. Ancora una volta una battaglia, già ricca di player, che si combatterà sul lato del hardware e del software a supporto, sempre meno marginale e sempre più determinante ad aumentare le vendite dei terminali: il 2010 sarà un anno fondamentale in questo senso.

di  Massimiliano Bucciol su Cellulari ad Hoc

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Roberto Venturini (del 08/03/2010 @ 07:34:52, in Social Networks, linkato 1506 volte)

Netglobers sta adottando un approccio abbastanza articolato alla comunicazione usando il mondo dei Social Media...
Europ Assistance ha mosso da tempo i suoi passi nel mondo del Social Media con l'avvio (su scala internazionale) di NetGlobers, un sito dedicato alla sicurezza in viaggio con larga parte dedicato ad un approccio di community. Oltre ad avere le solite indicazioni sui pericoli e situazioni particolari e alert in tempo reale su situazioni di crisi, ha aperto spazio alle persone perché arricchiscano il content attraverso propri report di viaggio (molto sintetici, come impostazione, per la verità) e si faccia circolare C2C l'informazione.

In occasione della BIT il progetto si è allargato (in Italia) a Facebook; potenzialmento della pagina e delle operazioni di Social Posting e sviluppo di un test attraverso una app che permette di definire un proprio profilo di viaggiatore e di condividerlo - integrando poi il tutto con un concorso che premia i migliori report di viaggio scritti dagli utenti.

Attraverso una votazione popolare prima e una giuria poi, il redattore del migliore report vincerà un viaggio ma vengono incentivati anche i votanti (votando si vincono dei weekend). Il tutto supportato da banner su FB e attività di mailing.
Alla BIT sono state fatte attività di animazione allo stand,  intercettazione dei passanti, arricchimento del database usando la solita ma efficacissima T-shirt in omaggio.

Un approccio piuttosto ben strutturato...

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Gianluigi Zarantonello (del 05/03/2010 @ 08:00:00, in internet, linkato 1769 volte)

Il recente lancio di Google Buzz ha scaldato una volta di più il dibattito sulla privacy in rete e le preoccupazioni sulla tutela dei dati personali sui social media.

Non si può negare che il tema sia di grossa attualità ma credo anche che ci siano molti fraintedimenti a tale proposito.

Prima di tutto manca ad oggi la consapevolezza reale, nei giovanissimi ma non solo, che ciò che viene pubblicato in rete acquista una capacità di diffusione che non può essere controllata realmente. Un limite di cui le istituzioni si stanno rendendo conto, visto che pochi giorni fa c’è stato il Safer Internet Day 2010, dedicato proprio alla sensibilizzazione su questo problema.

Credo anche che in tale dibattito sfugga un fatto socio-culturale più profondo, ossia che il desiderio di esporre se stessi in modo totale al pubblico viene da più lontano, visto il successo dei reality show fin da tempi ben antecedenti l’ascesa dei social media. La differenza è solo legata alla facilità di accesso agi strumenti della rete, più democratici ed economici dei media broadcast. Dunque maggiore quantità di persone che si espongono ma identica pulsione di fondo, su cui non mi voglio produrre in analisi che lascio ad altri più competenti.

L’attenzione a cosa si posta è dunque la difesa più efficace per la privacy, inoltre è anche alla base dell’altro grande tema che vorrei sottolineare: la costruzione della propria identità in rete per motivi di crescita personale.

Me ne sono già occupato, il web sta diventando sempre di più fatto di persone che come mai prima nella storia possono valorizzare se stesse davanti ad un pubblico potenzialmente illimitato. Ecco che emerge in tutta la sua importanza il valore della presentazione che ciascuno sa dare di se stesso, con il medesimo criterio e la grande attenzione con cui un bravo marketing manager gestirebbe il proprio prodotto.

E’ il personal branding, nella definizione di Sebastiano Zanolli si tratta di “l’insieme di valori, competenze, visioni, passioni, caratteristiche e ricordi in genere che immediatamente chi ci sta attorno collega alla nostra comparsa fisica o anche solo virtuale”. Non più nickname nei forum o identità parallele su Second Life: qui si mette la faccia, e non in senso metaforico visto che moltissimi siti richiedono obbligatoriamente l’inserimento di un’immagine del profilo.

Dunque oltre all’attenzione a non postare cose sconveniente o pericolose è bene avere la massima coerenza fra l’identità digitale e quella reale, mettere in evidenza i nostri punti di forza negli ambienti dove questi possono essere apprezzati (e non dovunque a caso) e rispettare sempre gli interlocutori che ci troviamo davanti.

In conclusione dunque la rete non è rose e fiori e ci sono rischi reali per la privacy anche per chi è attento a ciò che fa sul web, tuttavia i vantaggi e le opportunità di una corretta presenza sui social media sono, secondo me, largamente superiori ai pericoli. E voi che cosa ne pensate?

Gianluigi Zarantonello via http://internetmanagerblog.com/

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Altri Autori (del 03/03/2010 @ 07:33:20, in Mobile, linkato 1413 volte)

Uno studio condotto su 15mila soggetti da 15 diversi paesi europei mostra come l’accesso al web dai dispositivi mobili sia in crescita, soprattutto fra le generazioni più giovani. Il 43% degli internauti tra i 16 e i 24 anni già naviga attraverso il proprio telefono cellulare, così come il 33% dei soggetti tra i 25 e i 34 anni.

Il rapporto, compilato dalla European Interactive Advertising Association, chiarisce poi che il tempo speso online attraverso dispositivi mobili è anch’esso in crescita e in Gran Bretagna - paese europeo di riferimento nel campo - ha raggiunto le 6,3 ore settimanali per utente.

Via Quo Media

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Gianluigi Zarantonello (del 01/03/2010 @ 08:00:00, in internet, linkato 1765 volte)

Ho scritto recentemente della crescente ipertestualità e crossmedialità del mondo tecnologico che sta sempre più influenzando la nostra vita, dagli smartphone all’iPad passando per QR Code e lettori di varia natura.

Tuttavia nella mia visione l’evoluzione tecnologica ideale dovrebbe andare verso la logica della fruizione universale dei contenuti, indipendente dal supporto utilizzato che si occupa solo di adattarsi a quanto deve essere fruito.

l'iPad

Ebbene qualche tempo fa avevo manifestato qualche dubbio circa il numero elevato di sistemi operativi presenti sugli smartphone, ciascuno dei quali ha un suo ecosistema tendenzialmente chiuso di applicazioni.

Lo stesso tema sembra ora porsi per tutto il mondo dei lettori alla iPad e per altre tecnolgie che si stanno affacciando sul mercato e che traggono il loro valore aggiunto da un marketplace di applicazioni utili (il reale futuro della navigazione in mobilità/extra pc).

fonte:http://carpentier.files.wordpress.com

Per questo ho letto con piacere la news secondo cui Open Mobile System 2.0 (Android) forse supporterà anche gli applicativi di Windows Mobile. Una notizia dello stesso segno di quella di questa estate, che diceva che Office Mobile sarebbe girato anche su Symbian (Nokia, ormai prossimamente open source per altro).

Mi piacerebbe dunque immaginare un prossimo futuro con dei protocolli comuni per la diverse applicazioni, in grado di farle girare su sistemi operativi diversi. I profitti degli sviluppi dei software nati in un certo ecosistema, per le applicazioni di un certo interesse, potrebbero aumentare grazie alla diffusione mentre gli apps store avranno sempre senso e mercato per applicativi molto specifici, come possono essere ad esempio quelli legati al multitouch dell’iPhone.

Sia come sia, credo che la competizione giovi molto, mentre la frammentazione in ambienti chiusi no.

Per questo mi piace immaginare questo piccolo sogno, che poi è quello che ha fatto grande la rete: un substrato comune dove tutti possono competere, tutti possono fruire delle oppportunità come utenti e che premia i più bravi con il successo, anche economico.

Mi sto allargando troppo? Aspetto i vostri pareri…

Gianluigi Zarantonello via http://internetmanagerblog.com/

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Ci sono 136 persone collegate

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             

Cerca per parola chiave
 

Titolo
Advertising (109)
AI (2)
Aziende (142)
Blog (11)
Brand (39)
Comarketing (2)
Comunicazione (9)
dBlog (1)
Digitale (36)
eCommerce (45)
Grande Distribuzione (7)
Internet (550)
Marketing (305)
Marketing Ambientale (3)
Marketing non convenzionale (62)
Media (102)
Mercati (84)
Mobile (210)
Permission Marketing (1)
Prodotti (95)
Pubblicità (32)
Pubblicità (88)
Retail (12)
Segnalazioni (45)
Social Networks (379)
Startup (1)
Strategie (59)
Tecnologie (77)
Trade Marketing (1)
Viral Marketing (40)
Web 3.0 (5)

Catalogati per mese:
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi più cliccati

Titolo
Automobili (2)
Bianco e nero (1)
Comarketing (1)
Home (4)
Internet (4)
Prodotti (5)
Pubblicità (5)

Le fotografie più cliccate


Titolo

< /p>


Subscribe to my feed


Google
Reader or Homepage

Add to netvibes



Creative Commons License




21/11/2024 @ 14:04:42
script eseguito in 235 ms