Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Apple gioca al rialzo e incrementa l’obiettivo globale per le vendite del primo trimestre 2011. Secondo gli analisti della compagnia di Cupertino, iPhone trascinerà l’azienda vendendo 21 milioni di esemplari tra gennaio e marzo.
Le stime per l'iPhone WCDMA, passano dagli iniziali 13 milioni di unità alle attuali 14-15 milioni, mentre per l'iPhone in versione CDMA, che secondo fonti non ufficiali dovrebbe essere lanciato in Nord America e Asia-Pacifico all’inizio dell’anno, le stime sarebbero di 5-6 milioni di unità.
In chiusura di 2010, le spedizioni di iPhone nel mondo hanno toccato i 15,5 milioni di esemplari (47 milioni per l’anno intero, da gennaio a dicembre).
Via Quo Media
Una città da costruire a partire da abitazioni, infrastrutture, attività commerciali. È la scommessa di CityVille, un videogioco che ha debuttato all'inizio di dicembre su Facebook: in ventiquattro ore raggiunge 290mila iscritti e in un meno di un mese arriva a 61,7 milioni di utenti. Supera anche con un velocità sorprendente la fattoria digitale di FarmVille, finora il videogame più utilizzato nel social network.
Chi entra in CityVille pianifica lo sviluppo di una città, passo dopo passo. Come in una sorta di monopoli adattato ai social network. Nei primi minuti dopo l'ingresso nel videogioco gli utenti ricevono indicazioni per costruire una casa, disponibili anche in italiano: decidono dove verrà edificata, osservano i lavori di edilizia e vedono arrivare i primi inquilini con un'automobile o un furgone. In seguito progettano l'evoluzione di un quartiere con altri edifici. E ampliano in questo modo i confini del centro abitato: ogni iscritto diventa sindaco della sua città digitale e può invitare gli amici di Facebook come vicini. È un progetto ispirato a successi come SimCity, lanciato venti anni fa da Will Wright.
A progettare CityVille è stato Zynga, il gruppo specializzato in videogame per social network che negli ultimi mesi ha stretto accordi di collaborazione con aziende locali in Giappone, Cina e India: secondo la rivista Forbes durante l'anno in corso ha guadagnato tra i 500 e i 700 milioni di dollari con la vendita di "virtual goods", "beni virtuali" come i semi da piantare in un campo, pagati con monete digitali come i "Facebook credits". Di recente John Doerr, partner della società di venture capital Kleiner Perkins e tra i primi a finanziare Google, ha dichiarato che Zynga è il suo miglior investimento di sempre.
di Luca Dello Iacovo su IlSole24ORE.com
Era nell’aria da parecchio tempo, ora però è ufficiale, il 2010 per Mark Zuckerberg sarà sicuramente un anno da ricordare. Secondo i dati di comScore Facebook ha sorpassato Yahoo ed è divenuto il terzo sito più visitato al mondo a novembre. Dall’alto dei suoi 648 milioni di visitatori unici, il social network di Palo Alto ha messo la freccia lasciando indietro Yahoo, fermo a 630 milioni di utenti.
Resistono in testa alla classifica Google, dall’alto dei suoi 970 milioni di visitatori, e Microsoft, con 869 milioni di utenti. A ottobre Yahoo aveva ancora un leggero distacco, mezzo milione di persone, ma un anno fa il vantaggio del motore di ricerca era di circa il 40%, 601,5 milioni contro 438,1 milioni. Nessuna delle due aziende ha ancora commentato i dati, che segnano l’avanzata veemente del social network e il declino di un antico pioniere di internet. Google resta comunque saldamente al comando della classifica, anche se gli utenti passano in media quattro ore e mezzo al mese su Facebook, contro le tre ore concesse al sito di Mountain Views. Microsoft mantiene invece il secondo posto grazie alla posta elettronica Hotmail e al motore di ricerca Bing. La crescita di Facebook è comunque una marcia imponente e continua a un ritmo molto maggiore rispetto ai concorrenti.
Via Quo Media
Crisi o non crisi ai regali di Natale gli italiani non rinunciano. E i gadget elettronici rimangono una delle voci più gettonate. Le conferme che anche quest'anno i portafogli si alleggeriranno per l'acquisto di smartphone, televisori e naturalmente tavolette touchscreen arrivano da più parti e attestano, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la grandissima (forse eccessiva?) popolarità dei dispositivi digitali nel Belpaese.
Qualche dato è utile per capire la dimensione del fenomeno: secondo Kelkoo, uno sei siti di comparazione prezzi on line più frequentati dagli internauti, le famiglie italiane spenderanno in media per le festività 563 euro. Di questi poco meno di 300 saranno destinati ai regali e fra i doni da mettere sotto l'albero gadget e prodotti elettronici sono secondi solo all'abbigliamento. Secondo un'altra indagine, di Confcommercio-Imprese per l'Italia, telefoni cellulari, dispositivi a tavoletta, console e lettori digitali hanno fatto registrare il maggiore incremento (+16,5%) nelle intenzioni di acquisto. Anche dal Consorzio Netcomm sono arrivate infine precise indicazioni: molti degli otto milioni di italiani che comprano via Internet metteranno nel carrello virtuale della spesa smartphone, Tv (anche 3D), tablet ed e-reader, con un incremento stimato anno su anno del 20% per il comparto dell'informatica e dell'elettronica di consumo.
Tablet vs ereader: i primi cannibalizzeranno i secondi? Lettori di ebook e tavolette sono quindi attesi a una prima prova di maturità. Il Natale 2010 è di fatto il primo che li vede entrambi in corsa per il titolo di "gadget dell'anno" ed è quindi un banco di prova importante per tastare il polso a due comparti che hanno tutti i requisiti per essere considerati sin d'ora dei "mass market". Per iPad e simili parlano da tempo i dati degli analisti, che li vedono addirittura poter catturare nel 2014 il 10% della domanda globale di personal computer; a ravvivare le velleità di successo del Kindle e dei tanti nuovi arrivi delle ultime settimane (nella lista anche gli ereader di Ibs e Telecom Italia) il fatto che gli editori stanno oggi seriamente spingendo sull'acceleratore quanto a disponibilità di libri in formato elettronico in lingua italiana.
Per gli ereader questo Natale sancirà probabilmente numeri da record – Gartner stima che le vendite di lettori dotati di connessione Internet toccheranno nel 2010 quota 6,6 milioni di unità contro i 3,6 milioni del 2009 – e anche per i prossimi 12 mesi le prospettive sono più che buone in virtù degli 11 milioni di pezzi (il 68,3% in più rispetto a quest'anno) che finiranno complessivamente nelle tasche degli utenti di tutto il mondo. La parte del leone, secondo gli analisti, la faranno le varie Amazon (soprattutto in Nord America, che fino al 2014 rimarrà il bacino di utenza più importante), Barnes & Noble e Sony ma ci sarà spazio anche per le "new entry", chi puntando su prodotti a basso prezzo chi facendo valere (vedi per esempio Samsung, Hewlett Packard, Asus e Dell) la popolarità del marchio. Il "rischio" per gli ereader è però quello di diventare presto, e in tutto e per tutto, un prodotto "commodity", anche per colpa dell'ascesa inarrestabile dei media tablet.
L'iPad e i computer a lavagnetta, dicono infatti, da Gartner potrebbero cannibalizzare le vendite di Kindle e compagnia perché alle funzionalità di ebook reader associano doti tali da offrire al consumatore un'esperienza digitale completa, dal video in alta definizione alla navigazione in Rete. Mettiamoci in effetti nei panni di chi avesse deciso quale regalo di Natale per uno di questi due gadget: meglio uno strumento ad hoc per sfogliare libri e riviste oppure un device multifunzione che sì offre più capacità multimediali ma costa anche mediamente almeno il doppio? La diatriba rischia di diventare un boomerang soprattutto per i vendor di ereader, che dovranno probabilmente abbassare i prezzi di listino dei loro prodotti per continuare ad attrarre il pubblico degli amanti del genere.
L'esempio del Galapagos di Sharp, una tavoletta molto simile per funzioni e caratteristiche all'Pad di Apple, è emblematico: in Giappone questo dispositivo basato sul sistema operativo Android di Google è arrivato nei negozi nei giorni scorsi in due versioni (con schermo da 5,5 e 10,8 pollici) con prezzi di 39.800 e 54.800 yen, l'equivalente di 360 e 495 euro) e con il vanto di catalogo digitale di circa 24mila titoli tra libri, riviste e quotidiani cui si aggiungeranno anche musica e giochi a partire dalla prossima primavera. Come dire: spendendo poco più del Kindle più pregiato di Amazon (il modello DX con schermo da 9,7 pollici, che costa 379 dollari) e molto meno della versione più completa dell'iPad si porta a casa un device che svolge le funzioni di ereader e quelle di mini computer per l'intrattenimento da viaggio.
Quanto si vuole spendere per le tavolette? Al massimo 500 dollari Che il prezzo possa rappresentare già oggi ma soprattutto nell'immediato futuro un parametro cui i consumatori guarderanno con estrema attenzione lo dice anche un recente sondaggio ("Apple's iPad: Users, buying intentions and price expectations") curato da Strategy Analytics su 4.800 consumatori di Stati Uniti, Francia, Germania, Italia e Regno Unito. Ebbene due terzi dei rispondenti si sono dichiarati sì potenziali acquirenti dei tablet ma solo nella condizione di spendere non più di 500 dollari. Il prezzo di listino della versione "low profile" tavoletta della Mela, i cui utenti sono utilizzatori anche di prodotti di altre marche (solo il 22% di chi ha comprato un iPad possiede anche un iPhone), è quindi una sorta di spartiacque ben definito e la cosa – unitamente al fatto che sono in arrivo parecchie tavolette a costi abbordabili per la massa – potrebbe iniziare a preoccupare anche seriamente Apple.
Meglio quindi limitarsi nelle spese e investire i propri risparmi, soprattutto se sì degli appassionati di libri digitali, in un ebook reader? Una risposta interessante e che lascia spazio a varie interpretazioni arriva dall'Osservatorio permanente sui contenuti digitali promosso dalle varie Associazioni di settore. Il 33,5% del campione di 8.500 italiani con età superiore ai 14 anni censiti ha infatti dichiarato che con l'iPad non saprebbe cosa farci mentre fra quelli che l'hanno già comprato il 33,2% lo usa per vedere film, il 26,5% per leggere giornali e solo il 16,2% per leggere libri. E se fra iPad e Kindle sotto l'albero spuntasse il vecchio e tradizionale romanzo di carta?
di Gianni Rusconi su IlSole24ORE.com
Uno studio fatto dal Pew Research Center rivela l’interesse crescente degli adulti americani per Facebook et similia. Crescono, insomma gli iscritti ai social network.
Tra i ‘baby boomer’, nati subito dopo la Seconda Guerra mondiale, il 43% degli intervistati ha un account attivo (rispetto al 9% registrato nel 2008), mentre tra gli Over75 la partecipazione alle comunità digitali è raddoppiata negli ultimi due anni, passando dal 4 al 16%. Piuttosto alto anche l’interesse dei nati negli anni ‘60: il 50% ha un profilo 2.0.
Via Quo Media
Continuo movimento. Questo il motto di Google, che sta testando a Portland, nel nord ovest degli Stati Uniti, una nuova piattaforma di marketing e pubblicità per i commercianti locali.
La struttura, che si basa sulle informazioni derivate dal servizio Places, introduce un’interfaccia rivista, di più facile comprensione per gli utenti, e un sistema di integrazione con il motore di ricerca appositamente sviluppato per le attività locali.
Via Quo Media
Ofcom, l’ente regolatore delle telecomunicazioni inglesi, ha da poco rilasciato una corposa ricerca su tecnologie e comunicazioni, l’International Communications Market Report 2010 (che sostanzialmente però, vi avviso, in molte aree riporta dati del 2009).
E’ interessante enucleare dalle centinaia di pagine del report (417), liberamente scaricabile, qualche dato relativo all’Italia. Per pensare, per fare dibattito, per infilarlo nel prossimo Powerpoint a clienti o platee di convegni e barcamp. Da usare con cautela e secondo coscienza per non barare troppo con le statistiche...
1. Alta penetrazione di Smartphone L'Italia sarebbe il paese con la più alta penetrazione di questi device, con un 26% della popolazione in possesso (wow) anche se la crescita è rapida in tutta Europa. In Italia si tratterebbe però molto spesso di smartphone di "fascia media o bassa" mentre la penetrazione di questi device di fascia alta da noi è più bassa. Per capirci, in Italia il 76% degli smarphone rilevati era basato su Symbian e l'8% erano iPhone (a gennaio 2010... bisogna ora vedere l'effetto iPhone 4).
In attesa dell’ondata di piena di Android che potrebbe travolgere anche noi, con terminali sempre più performanti… come il succoso Nexus S. L’adozione di telefonini con funzionalità “avanzate” è al massimo in Italia. "Take-up of phones with advanced functionality was highest in Italy (66% of internet users), followed closely by Japan (63% of internet users). Claimed take-up of phones with advanced functionality was lowest in France (46%) and the US (44%).
High take-up of advanced mobile phones in Italy and Japan is likely to be related to high levels of 3G take-up and availability in these countries. It is also noteworthy that internet users in both countries claimed relatively low use of PCs to access the internet, although in Italy laptop use is high"
ComScore’s MobiLens survey provides an alternative and more specific measure of smartphone take-up across several main European markets. These data show that across five major European markets Italy had the highest proportion of smartphone subscribers aged 13+ (26 subscribers per 100 population) in January 2010.
Spain (21 subs per 100 pop) and the UK (18 subs per 100 pop) had the next highest proportion of subscribers.76 The high take-up of smartphones in Italy is likely to relate to the widespread adoption and availability of 3G services and large numbers of Nokia handsets installed with the Symbian operating system, which have been available since the beginning of the decade. Perhaps because Italy already had a relatively high number of smartphone subscribers in 2009, it experienced the lowest growth over the past year (11%).
Siamo però, a quanto pare, tra i campioni mondiali dell’SMS: l’83 degli user di cellulari dichiara di inviare messaggini contro, ad esempio, un 65% negli USA. Il 21% degli user di mobile lo usa per accedere a Internet almeno una volta a settimana (mi sembra tanto…) e anche qui c’è chi ci supera.
2. però c’è chi taglia le spese del mobile - anche se da noi il telefono può costare anche poco
Taglio della spesa per la telefonia mobile: l'Italia è il paese dove più si sarebbe tagliato nella spesa per il mobile, con un 25% degli user che dichiarano di aver ridotto la spesa relativa all'uso di questo strumento. Solo il 4% degli italiani avrebbe però tagliato la spesa per il broadband fisso (ADSL...)
Se si telefona dal cellulare per meno di 60 minuti al mese, le tariffe italiane sono molto favorevoli.
Abbiamo il record per la percentuale di famiglie che non hanno il telefono fisso ma solo il cellulare, con un 29% (a Ottobre 2010). Abbiamo tra l'altro il record per numero di "connessioni mobili" (credo voglia dire possesso di una SIM), con 152 ogni 100 persone (abbiamo un numero e mezzo di telefono a testa) - fenomeno generato dal successo delle ricaricabili in Italia rispetto ai contratti.
Data la situazione di concorrenza nella telefonia fissa, l'Italia ha (su un medione) le tariffe telefoniche più competitive (ma dai?)
"In looking at the best tariff available from the three largest operators in each country (Figure 2.5), Italy offers the lowest prices overall as a result of much lower prices from alternative network (alt-net operators) than from incumbent Telecom Italia....The best prices available in Italy were overall 25% lower than the weighted average pricing. By contrast, in the UK and in Germany the lowest prices available were overall just 7% lower than the ‘weighted average’."
E abbiamo pure le tariffe più basse per la connessione Internet da cellulare (!) "The lowest prices for mobile broadband were available in Italy, followed by the UK."
3. La TV non è morta per nulla, anzi Gli americani si sorbiscono 280 minuti al giorno di TV, piazzandosi al primo posto. L'Italia è al terzo posto con 238 minuti. Chi afferma che la TV sta morendo per via di Internet evidentemente prende un abbaglio. Negli US il minutaggio quotidiano è aumentato nell'ultimo anno dell'1.1% e in Italia dell'1.7%. Poca roba, certo, ma sempre una crescita e non un crollo. Btw da capire quanto ad esempio contino fattori come cassa integrazione, disoccupazione... che regalano tempo libero non desiderato alle persone (mio commento)
4. Ipod + mp3 l'Italia ha il record del possesso di player audio personali (64% della popolazione dichiara di avere e usare uno di questi lettori). Al secondo posto UK al 52%. E basta andare in metro per vedere tutti con le cuffiette...inoltre "Downloading or listening to audio content such as music tracks and podcasts was most popular in Italy, with 48% claiming to download or listen to music through websites."
L'Italia ha anche il record per l'ascolto della radio (FM) via telefonino, con un 31% degli intervistati che dichiara di averlo fatto (questo dato mi sorprende...)." Listening to FM radio through a mobile handset was most popular in Italy at almost a third (31%) of respondents, compared to only 5% in Japan. The UK was close to the average with 18% listening to FM radio via their mobile." Idem record per l'ascolto di MP3 via cellulare, al 33%.
5. Ovviamente, Social Network Non abbiamo il record ma siamo al secondo posto per la crescita dei Social Network (+106% di crescita nella percentuale di Internet User che sono su un SN - che si attesta al 66%) Sui SN i 18-24 sono all'81% presenti sui SN. Ma i 25-34 ci sono al 70%, 35-44 al 64% e i 45-54 al 54%. "Italy’s high Facebook take-up may in part be explained by a lack of a large-scale local alternative."
L 31% dei possessori di smartphone italiani, nella categoria 18-24 accede ai Social Network dal telefonino. E su questa cifra siamo abbondantemente superati da altri paesi. Nella fascia 25-34 si scende al 16%
Da pagina 213 del report ci sono poi interessanti dati sull'Internet Advertising.
Enjoy.
E fu la volta di Mark Zuckerberg, personaggio principe del 2010 secondo Time magazine.
Nell’anno in cui Facebook, la sua creatura, ha superato il mezzo miliardo di iscritti nel mondo diventando anche l’oggetto di un film per nulla accomodante diretto da David Fincher (The Social Network), Time premia il giovane informatico americano come persona dell’anno, dedicandogli l’apposita copertina.
Zuckerberg succede al presidente della Fed, Ben Bernanke, e vince la concorrenza di Julian Assange.
Via Quo Media
Il social networking è il vero fenomeno mediatico degli ultimi due anni. Negli Stati Uniti, bacheche, tag e status coinvolgono soprattutto i giovani tra gli 8 e i 24 anni. Lo dice uno studio di Harris Interactive dal titolo YouthPulse2010, secondo cui il 68% degli intervistati di questa fascia d’età possiede un account su Facebook e simili e lo usa quotidianamente.
La comunità fondata da Mark Zuckerberg è senza dubbio la più popolare tra i raggazzi d’Oltreoceano (usato dal 75% del campione). Interessante notare come, nonostante la giovane età, il 28% dei bambini tra gli 8 e i 12 anni possieda una pagina su Facebook. Altre attività gradite ai giovani internauti americani sono l’ascolto di musica (70% dei casi) e la visione di video di vario genere (60%).
Via Quo Media
Facebook trionfa in India e continua la scalata ai vertici delle classifiche mondiali di partecipazione ai social network. Eppure, non saranno facili i prossimi passi per conquistare l'attenzione del pubblico online in altre nazioni dove le barriere linguistiche si intrecciano alle tradizioni culturali. A mostrarlo è l'ultima edizione della mappa dei social network nel mondo, ricostruita nel blog italiano Vincos.it, con dati di Alexa e Google trends for websites.
In Cina domina QQ Zone, sostenuto dal successo della chat QQ: è un vero e proprio impero su internet che spazia dalle transazioni elettroniche ai servizi software. Anche a Mosca restano in vetta reti sociali con radici locali: le prime due, Vkontakte e Odnoklassniki, fanno parte del gruppo Mail.ru, la società russa che controlla una partecipazione di Facebook acquistata con un investimento di 500 milioni di dollari, come ha annunciato di recente Alexander Tamas, membro del consiglio di amministrazione di Mail.ru.
In Medio Oriente, invece, sopravvivono l'iraniano Cloob e il siriano Maktoob, comprato l'anno scorso da Yahoo. E in Vietnam è saldo sul primo gradino del podio Zing, un social network che ha conquistato il successo attraverso un motore di ricerca per mp3. Facebook in Italia ha raggiunto 17,6 milioni di iscritti, secondo i dati ricavati dalla sua piattaforma pubblicitaria. È seguito da Badoo, rivolto soprattutto ai giovani, e da Twitter, lo spazio per scrivere messaggi nei microblog.
di Luca Dello Iacovo su IlSole24ORE.com
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