Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Per il microblog Twitter è giunto il momento di cambiare marcia e aggredire il settore che più adatta alle sue peculiarità: il mobile. Il social network da 140 caratteri ha acquistato Atebis, società produttrice dell'applicazione per iPhone Twittie. Il programma è uno dei tanti che permette ai possessori del melafonino di aggiornare la pagina di Twitter mediante il dispositivo mobile. Rilevando la società, il social network entra ufficialmente in possesso dell'applicazione, con tutto ciò che ne consegue: modalità di fruizione, eventuali sponsorizzazioni, ecc.
La prima mossa per Twitter for iPhone, questo il nuovo nome dell'app, è quello di renderla gratuita e di eliminare così il cartellino precedente da 2,99 dollari. L'obiettivo è quello di rosicchiare utenti a Facebook laddove la correlazione fra sms e twett può fare la differenza.
“Stiamo lavorando sodo per migliorare il nostro prodotto, aggiungere nuove funzionalità, operare acquisizioni quando è nel migliore interesse dell'intero ecosistema”, ha affermato il responsabile di Twitter Ryan Sarver.
L'attacco al mobile passa anche per Blackerry e per il rilascio dell'applicazione dedicata agli smartphone di Research in Motion, rilasciata in questi giorni.
Via Quo Media
La pubblicità britannica via dispositivi mobili è cresciuta del 32% nel corso del 2009, per un giro d’affari di quasi 38 milioni di sterline.
Si legge nel secondo rapporto annuale stilato da Internet Bureau Advertising e da Pricewaterhouse Cooper’s, a guidare il settore sono spot e banner legati alla categoria media e spettacoli (che hanno catalizzato il 61,5% degli investimenti), seguiti a distanza dai marchi di telefonia (con il 14,7%).
Via Quo Media
Gli smartphone dotati di sistema operativo Android stanno invadendo gli Stati Uniti e nel primo trimestre 2010 hanno superato per diffusione gli iPhone di Apple. Il dato è contenuto nel rapporto di Npd, che evidenzia come la leadership dei sistemi operativi mobili sia saldamente nelle mani di Rim (36% del mercato).
I cellulari intelligenti con la piattaforma open di Google sono saliti al 28%, scalzando dalla seconda posizione i melafonini con iPhone Os (21%).
L’istituto di ricerca ha individuato nella promozione televisiva e nel numero maggiore di operatori e dispositivi che supportano Android le ragioni dell’importante sorpasso. Potrebbe rimescolare le carte l’uscita del nuovo iPhone, prevista per il mese di giugno. Google risponderà nei prossimi mesi con la release 2.2 del suo sistema operativo.
Non stanno ovviamente a guardare gli altri competitior, - Windows Mobile 7 (Microsoft), Bada (Samsung), Symbian^3, BlackBerry Os 6 (Rim), Meego (Nokia) - mentre Hp si attrezza con il suo nuovo WebOs per entrare ufficialmente in gioco.
Via Quo Media
Si fa sempre più serio lo scontro per il dominio nel mercato della pubblicità su dispositivi mobili. Google ha ricevuto il beneplacito della Federal Trade Commission per l’acquisizione della concessionaria AdMob.
L’affare, del valore di 750 milioni di dollari, consente a Mountain View di contrastare la rivale Apple, prima interessata a AdMob e ora in procinto di inglobare Quattro Wireless, con una spesa di 250 milioni di dollari.
Via Quo Media
In occasione della presentazione ufficiale della piattaforma iAd, avvenuta contestualmente al lancio del nuovo iPhone, Steve Jobs ha annunciato con orgoglio di aver già venduto sponsorizzazioni destinate alle applicazioni per un valore complessivo di 60 milioni di dollari. Questa affermazione e tutto ciò che che ne consegue potrebbero costare alla Apple un'indagine dell'antitrust statunitense, su imbeccata di Google.
Il colosso dei motori di ricerca, che ha di recente acquistato AdMob per sbarcare nel settore della pubblicità mobile, ha puntato il dito contro le nuove regole inserite da Apple che rendono difficile la realizzazione di pubblicità mirata sulle applicazioni destinate a iPhone e iPad. "Questi paletti rischiano di eliminare le entrate che sostengono decine di migliaia di sviluppatori - ha protestato Google sul blog ufficiale del network AdMob - E visto che la pubblicità finanzia un enorme numero di applicazioni gratuite o low-cost, si colpiscono anche i consumatori".
Via Quo Media
bbiamo detto più volte che l’antagonista più forte di Apple e del suo App Store è il sistema operativo made in Google, Android, e il suo negozio virtuale, Android Market.
Ebbene se Apple viaggia a gonfie vele, sono oltre 200mila le applicazioni a disposizione in App Store, Android è poco da meno dato che ha raggiunto in Luglio le 100mila applicazioni presenti nel suo store da cui attingono milioni di utenti in tutto il mondo, che, peraltro, sono in rapido aumento quotidianamente.
Centomila programmi da scaricare che lo sono già stati oltre un miliardo di volte dagli utenti col robottino. Sono state ben 14mila le nuove applicazioni introdotte a Maggio, 15mila a Giugno e nel mese di Luglio siamo già arrivati a quota 12mila.
Del totale delle applicazioni disponibili, si sa, oltre il 60% sono gratuite. Coninua la rincorsa di Android ad Apple e, a questo ritmo, il sorpasso potrebbe avvenire, come stimato, addirittura entro l’anno.
Via Cellulari ad Hoc
Il popolo della rete non va in vacanza. O meglio, anche in vacanza non si separa dai suoi dispositivi sempre connessi. E' quanto emerge dalle rilevazioni di Audiweb relative al mese di giugno, secondo le quali la porzione di cittadini dello Stivale impegnata nella navigazione è cresciuta a 23,78 milioni. Rispetto allo scorso anno la cifra è in crescita del 12%.
Gli utenti attivi nel giorno medio sono stati 11,73 milioni con 1 ora e 31 minuti di tempo speso online e 168 pagine viste per persona. Sempre stando all'indagine Audiweb, 32,5 milioni di italiani fra gli 11 e i 74 anni hanno accesso a internet (con un incremento pari al 10,4% su base annua), e quasi 30 milioni possono collegarsi dal computer di casa. 8,9 milioni di italiani possono farlo dall'ufficio e 3 milioni dal luogo di studio. Solo 1,9 milioni navigano da internet point e biblioteche comunali. L'accesso tramite telefono cellulare è stato effettuato da 4,7 milioni di utenti, dato in rialzo del 30,3%.
Le famiglie che dispongono di un collegamento alla rete sono 11,8 milioni (+16,9% rispetto a giugno 2009) e di queste, 8,4 milioni hanno una connessione alta velocità di Adsl o fibra ottica.
Via Quo Media
Il New York Times si ispira a Apple: entro l'anno aprirà una piattaforma per progettare applicazioni software mirata ai gruppi editoriali che vogliono sbarcare su iPad e iPhone. Ha già scelto un nome, sarà Press Engine. In questo modo il quotidiano newyorkese offre la sua consulenza nel passaggio dalla carta all'accesso in mobilità delle notizie, attraverso gli schermi touch di tablet e smartphone. Il giornale guidato da Bill Keller è il più letto sul web negli Stati Uniti: da tempo è all'avanguardia nello sviluppo tecnologico e di design per le testate.
Adesso offre le sue competenze sul mercato. E mira a costruire un modello di business simile a Apple. Gli editori riceveranno gli incassi derivanti dalla pubblicità e dalla distribuzione delle copie digitali. Ma dovranno pagare al New York Times una licenza d'ingresso e una tariffa mensile. Nel suo negozio di applicazioni, invece, l'azienda di Cupertino lascia il 70% dei ricavi agli sviluppatori software e trattiene il 30%.
Le prime testate si sono già fatte avanti per accedere alla miniera di conoscenze racchiuse in Press Engine: a partecipare saranno il Daily Telegraph e tre giornali appartenenti al gruppo A.H. Belo ("Dallas Morning News", "Providence Journal" e "Press-Enterprise"). Potranno accedere all'esperienza maturata dal quotidiano per costruire una versione in grado di rispondere alle esigenze dei lettori, a partire dalle funzioni più semplici, come l'archivio degli articoli e la condivisione dei testi più rilevanti. L'edicola digitale di iPad può già vantare alcuni successi: negli Stati Uniti sono state scaricate sul tablet di Apple 250mila copie del "Financial Times": l'effetto diretto, secondo il gruppo Pearson che pubblica il quotidiano finanziario, è stato un incremento degli abbonamenti alla versione digitale del 10%. I lettori trascorrono circa 25 minuti a sfogliare con il display touch le pagine della testata inglese.
di Luca Dello Iacovo su ILSOLE24ORE.COM
Duecentomila telefoni cellulari con sistema operativo Android vengono attivati ogni giorno. Questo il numero più significativo per spiegare il crescente successo del software sviluppato da Google, che sta conquistando un fetta sempre più cospicua del mercato degli smartphone.
A fine marzo, Android era il quarto sistema più utilizzato dai cellulari di ultima generazione. Davanti a lui Symbian, Blackberry Rim e iOS di Apple, su cui si basa iPhone. Entro l’autunno, il programma open source di Google dovrebbe scalzare parte della concorrenza, issandosi in seconda piazza.
Una crescita sensazionale nel breve periodo, considerando che a febbraio la casa di Mountain View dichiarava une media di 60mila cellulari Android venduti al giorno.
Via Quo Media
Gli smartphone con gps a bordo ormai offrono possibilità incredibili in termini di precisione e la fruizione di servizi legati a questa tecnologia inizia ad essere nota e diffusa anche in Italia, come ho avuto modo di sperimentare con successo nel progetto che seguendo con Gruppo Coin su Foursquare.
Il completamento del titolo è: geolocalizzazione!
Sono convinto che il futuro di Internet stia nella navigazione in mobilità e ne ho scrittogià in tempi non sospetti 2 anni fa, sottolineando come iPhone e gli altri smartphone avrebbero scosso il mercato.
Molte fonti oggi rafforzano questa mia impressione: ad esempio gli analisti di Gartnerprevedono che, entro il 2013, sarà lo smartphone il device più utilizzato del pianeta per l’accesso al Web mentre Vittorio Colao di Vodafone definisce “Internet mobile sempre più centrale per il business“.
Un driver importante di crescita poi, oltre alla diffusione degli smartphone, è sicuramente la penetrazione dei social network e del social web in genere, dato che questa tipologia di siti e servizi è particolarmente adatta all’uso in mobilità. Un tema ormai cruciale al punto da creare inedite alleanze come quella tra Nokia e Yahoo!.
Il valore di questa evoluzione però non può essere secondo me compreso fino in fondo senza considerare appunto la geolocalizzazione, di cui ho già parlato e che mi appare sempre più una straordinaria opportunità.
Spingersi avanti diventa poi semplice e il trend secondo me si avvicina sempre più al traguardo della realtà aumentata e sociale, con applicazioni come Layar o TagWhat, oltre che allo shopping online su cellulare contestuale e guidato dai pareri degli amici.
In tutto questo mi resta sempre qualche dubbio sulla mancanza di uno standard comune sulle applicazioni per smartphone, che alla lunga potrebbe limitare lo sviluppo di questo mondo per motivi di convenienza economica o di divergenze di vario genere (si pensi a Apple e Adobi sul Flash per iPhone/iPad).
Ma questa è un’altra storia, mentre da noi in Italia le aziende sono ancora molto timide già solo per approcciare i social media nel web vissuto da pc…
Si potrebbe scrivere un trattato su questo mondo ma ora lascio a voi la parola per commenti e impressioni.
Gianluigi Zarantonello via Internet Manager Blog
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