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In un mondo in cui i dispositivi mobili sono sempre più presenti nella vita quotidiana delle persone, il mobile commerce rappresenta ormai un canale stabile di vendita per il mercato B2C. Ad affermarlo è Criteo che ha rilasciato un nuovo report dedicato proprio al mobile commerce identificando alcuni elementi importanti di cambiamento avvenuti nell’ultimo periodo. Uno degli aspetti più rilevanti è che i rivenditori di punta stanno constatando una crescita del 100% della quota di transazioni da mobile rispetto alla media dell’anno precedente, arrivando quasi ad eguagliare le transazioni effettuate via desktop. Per rendere l’idea delle proporzioni attuali, basti pensare che circa quattro acquisti online su dieci sono stati effettuati tramite mobile.
A CHE PUNTO SIAMO
Giappone, Regno Unito e Corea del Sud sono attualmente i primi tre Paesi in cui il mobile commerce è più forte rispetto agli altri, e guidano il mercato. In rapporto allo stesso periodo dell’anno precedente molti altri paesi, partiti da uno stato di arretratezza, stanno cercando di recuperare terreno; anche i vertici della classifica hanno rilevato qualche cambiamento in corsa, l’Australia ha recuperato ben cinque posizioni posizionandosi come quarta. Gli Stati Uniti, sorprendentemente, si attestano in posizione centrale insieme a Germania, Francia e Spagna.
Inoltre, nella maggioranza dei paesi analizzati, la gran parte delle transazioni mobile, contrariamente a quanto si pensi in genere, è effettuata attraverso gli smartphone. Questa tendenza scardina l’ipotesi secondo la quale è il tablet il device preferito per il mobile commerce ed è resa più evidente in Giappone e in Corea del Sud. Uniche eccezioni sono il Regno Unito, i Paesi Bassi e la Russia, che registrano un primato (anche se minimo) nella preferenza d’uso del tablet.
Nel corso di questo 2016 e per gli anni successivi è ragionevole pensare che assisteremo ad una crescita esponenziale degli acquisti effettuati via smartphone: ad incidere saranno gli schermi più grandi, l’arrivo della banda ultra-larga e le maggiori integrazioni tra app e web. I device mobili colmeranno in poco tempo il divario con gli acquisti via desktop, in particolare grazie al ruolo delle app, che attualmente incidono sempre di più sui tassi di conversione.
LE 4 RACCOMANDAZIONI DI CRITEO PER I RETAILER
Alla luce di questi dati, quali sono le best practice e le azioni che i retailer dovranno mettere in campo per poter ottimizzare il proprio mobile commerce? Alla luce dei dati raccolti sul comportamento degli utenti nell’ultimo trimestre del 2015, Criteo ne individua quattro:
Assicurarsi che i canali mobile vengano progettati per tutti i tipi di utenti, rendendoli facilmente navigabili da tutti i device, da tutti i browser e da tutti i sistemi operativi;
Personalizzare l’esperienza di shopping mobile secondo i bisogni del singolo utente e secondo le necessità del retailer. In sintesi, bisogna creare un ecosistema che non abbia troppe barriere, che non presenti un numero eccessivo di passaggi per arrivare al pagamento, che possa memorizzare le opzioni di pagamento preferite e che metta in evidenza i prodotti di punta;
Sfruttare la tecnologia di identificazione cross-device per avere una profilazione più approfondita degli utenti. Le transazioni cross-device hanno rappresentato il 37% di tutti gli acquisti effettuati nel corso del quarto trimestre del 2015, rendendo evidente che uno stesso cliente sceglie e acquista i prodotti attraverso dispositivi diversi;
Utilizzare l’app mobile per ridurre gli ostacoli alla transazione e per rendere ancora più personalizzata l’esperienza di scelta e di acquisto. Le applicazioni per smartphone non sono un semplice showroom o una ripetizione del web mobile, ma uno strumento potente di fidelizzazione e di vendita in grado di convertire anche di più del PC desktop.
In conclusione, secondo Criteo, il 2016 sarà l’anno in cui la maggior parte delle aziende realizzerà strategie consapevoli e strutturate per il proprio mobile commerce, ponendo al centro le necessità e le aspettative dei clienti. Entro la fine dell’anno sarà assolutamente lecito aspettarsi sempre più da parte dei retailer l’utilizzo di dati e device mobili per relazionarsi con gli utenti, incidendo in modo significativo sul fatturato, fidelizzando clienti e personalizzando le esperienze d’acquisto.
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Tech Economy