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  mymarketing.it: il marketing fresco di giornata... di Admin
 
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Errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è necessario un computer.

Arthur Bloch
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di M. Ferrero (del 04/11/2005 @ 17:56:13, in Internet, linkato 1826 volte)
Finalmente è uscita la versione 2.0 di Google Desktop. La principale novità è la presenza di una sidebar per utilizzare una barra degli strumenti personalizzata, che consente l’accesso a news, meteo e posta elettronica.

Inoltre, tramite il supporto a JavaScript sarà possibile scaricare nuovi
plug in in base alle proprie preferenze.

In inglese è disponibile la versione 2.0, mentre chi preferisce l’italiano deve accontentarsi della versione 2.0 Beta.
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Di Max Da Via' (del 05/11/2005 @ 08:13:59, in Internet, linkato 1847 volte)
Non c’è pace nel mondo dei media, e tutti i contenuti devono necessariamente essere digitalizzati. Google tra mille difficoltà si sta organizzando per dare accesso a numerosi libri in formato digitale, battendosi contro concorrenti del calibro di Yahoo e Microsoft, ed ecco che un’altra minaccia si profila all’orizzonte.

Amazon, la famosissima libreria (e non solo) on line, ha recentemente annunciato che darà la possibilità ai propri utenti di acquistare libri digitalizzati, sia interi che a singole pagine.

Questa iniziativa, denominata Amazon Pages, consentirà di accedere a parte dei contenuti dei libri (previa consenso degli editori), a pagamento. Tramite il programma Amazon Upgrade gli utenti interessati ad acquistare il libro in formato cartaceo avranno la possibilità, pagando un minimo sovrapprezzo, vederselo recapitato a casa.

Il pricing non è ancora definito, ma dovrebbe essere piuttosto economico. Da sottolineare che l’accesso a pagamento consente il regolare pagamento dei diritti d’autore, tanto che l'Associazione degli Editori Americani ha supportato apertamente l’iniziativa.
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Di Jacopo Gonzales (del 05/11/2005 @ 08:34:49, in Internet, linkato 1808 volte)

La lunga fase di trasformazione di Internet si concretizza in una domanda chiave per il futuro della Rete: gli utenti sono disposti a pagare per i contenuti?

Dalla prima Internet volontaria e gratuita alla crescita sostenuta da motivazioni finanziarie e nebulosi progetti, dallo scoppio della bolla alla maturità dei servizi a pagamento. Per capire se veramente la Rete è entrata a pieno titolo in una nuova fase di sviluppo e crescita, l’interrogativo principale riguarda la sua capacità di veicolare, insieme ai servizi e ai contenuti, anche gli investimenti e i ritorni. Capire se gli utenti sono disposti a pagare per quello che trovano in Rete è lo snodo fondamentale per il futuro di Internet.

Le famiglie e i contenuti

Il rapporto 2005 dell’Osservatorio AIE, Associazione Italiana Editori, è stato condotto dalla società di ricerca ISPO ed ha un significativo titolo: “Le famiglie italiane e i contenuti digitali: modalità di accesso e di consumo”. Il quadro che emerge da questa ricerca indica chiaramente che la mentalità degli utenti Web è cambiata: l’idea di accedere a contenuti a pagamento è ormai radicata, il consumo di contenuti digitali non va a scapito degli strumenti tradizionali, come i libri, l’argomento di maggior richiamo per i navigatori restano le notizie, d’approfondimento o sotto forma di corsi, news veloci o articoli specialistici.

Crescita Web

La premessa al nucleo centrale della ricerca, condotta su un campione di 4.336 persone rappresentative della popolazione italiana, è la crescita costante dell’uso di Internet in Italia. La penetrazione della Rete nella popolazione si attesta al 46%, circa 23 milioni. Lo scorso anno si attestava al 43%, con una continua crescita anche in questi ultimi anni. Tra chi possiede un Pc, l’83% è un navigatore. Il primo dato significativo quindi riguarda non tanto le ulteriori possibilità di espansione di Internet in sé, ma della crescita della cultura informatica nel suo insieme. Circa il 45% degli italiani ancora non utilizza un personal computer. La base su cui lavorare per il futuro è rappresentata da questa metà degli italiani, ancora fuori dalla società dell’informazione. Tra i navigatori, la maggioranza assoluta è catalogata come “forti utilizzatori”, ossia persone che hanno notevole dimestichezza con le tecnologie e con Internet. La prima nota importante è che tra questo gruppo è molto forte anche la lettura di libri e quotidiani (il 61% dei forti utilizzatori legge libri con regolarità, il 57% legge quotidiani). Il web quindi non sostituisce, ma si affianca ai media e agli strumenti tradizionali per la ricerca di notizie e approfondimenti.

Pagare, perché no?

L’elemento di maggior interesse della ricerca, tuttavia, riguarda la propensione al pagamento dei contenuti. Il campione intervistato, infatti, non ha sollevato dubbi rispetto all’opportunità di pagare i contenuti da fruire in Rete. Ma per quale tipo di contenuti sarebbero disposti a pagare gli utenti? Prima di tutto per lo studio e la professione: i corsi di formazione (il 67% del campione pagherebbe) e materiali a vario titolo utili per la propria attività (45% del campione) riscuotono grande comprensione. Sullo stesso livello sono da porre le informazioni specialistiche (55%) e la ricezione di attività di consulenza (48%) evidenti compendi alle due categorie di cui sopra. La fruizione di musica a pagamento è normale per il 41% del campione. Anche solo la lettura di giornali e riviste online, però, riscuote un significativo 29%, che equivale a un pubblico potenziale di oltre 3 milioni e mezzo di italiani. Rispetto alla sicurezza delle transazioni, i dubbi sono pochi: pur con notevoli sfumature, la fiducia nella sicurezza del mezzo è appurata. Per quanto riguarda il metodo di pagamento, invece, l’abbonamento sembra il preferito.

Modalità di fruizione

L’ultimo elemento degno di nota riguarda invece la modalità d’approccio alle informazioni online. La parte più numerosa (il 37%) può essere catalogato come “mordi e fuggi”. Sono curiosi che utilizzano Internet senza uno scopo preciso, cercando di tutto un po’. Senza particolari esigenze d’archiviazione delle informazioni raccolte, si muovono un po’ per curiosità e un po’ per esigenze professionali o di studio. C’è quindi un corposo gruppo (24%) rappresentativo di persone non molto giovani (comunque sotto i 50 anni) che usano Internet a pillole, senza fidarsi eccessivamente delle nuove tecnologie. Per questo stesso motivo, sono i meno propensi a compiere transazioni online. Il gruppo più interessante è rappresentato invece dal 22% del campione: un blocco di persone che usa Internet per quello che serve e che mantiene il materiale fino a quando serve. Sono soprattutto i più giovani, tra i 14 e i 17 anni, hanno molta confidenza con le tecnologie, sono disposti a pagare. Usano il Web soprattutto per le proprie attività di studio o professionali. Infine, l’ultimo gruppo (17%) è composto dagli ultimi arrivati, per forza di cose molto prudenti e con poca propensione agli scatti in avanti. Sono disposti a pagare, ma soltanto per arrivare a corsi di formazione o informazioni specialistiche. [fonte Shinynews]

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Di Jacopo Gonzales (del 05/11/2005 @ 10:13:52, in Internet, linkato 1911 volte)

Amanti della musica online accorrete. Dopo Musicnet (che comprende un archivio di circa 600.000 canzoni), il gruppo Time Warner fa un ulteriore passo in avanti nel modo della music on demand.

Si e' infatti appena conclusa l'acquisizione di Musicnow.com da parte del motore di ricerca AOL. I termini economici dell'accordo non sono stati ancora rivelati dalle parti. Quello che è certo è che ora i patiti della online music potranno scaricare oltre un milione di canzoni tramite il portale aol.musicnow.com ad un costo piuttosto contenuto: si parte infatti da una cifra di 0.99$ a canzone, ma sono disponibili anche piani di abbonamento mensile che partono da 9.95$.

Buon download a tutti!

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Di Jacopo Gonzales (del 05/11/2005 @ 18:31:47, in Marketing, linkato 1806 volte)

E quindi continua l'autopepetuarsi di quel processo a catena che stiamo vivendo. Mi spiego. Si dice che essendo il mondo una sfera, tutto prima o poi ritorna. In tutti i sensi. Lo vediamo in molti ambiti psico-sociali: dalla moda ai vizi, dalla musica agli usi e costumi. Ora tra i pubblicitari sta tornando di moda il vecchio "prova e compra".

Oggi si chiama TRYVERTISING: ovvero l'unione delle due parole anglosassoni TRY (prova) + ADVERTISING (pubblicità). Siamo oramai ampiamente abituati ai campioncini in profumeria, al caffè al supermercato; la rivoluzione sta nel fatto che questa politica di sperimentare prima di acquistare la si può applicare agli ambiti più disparati.

L'IKEA ad esempio ha arredato le 60 camere di un hotel della catena alberghiera Etap in Germania, facendo in modo che i turisti possano acquistare tutto ciò di "vendibile" presente in camera. La catena alberghiera Ritz-Carlton ha stipulato una joint venture con la Mercedes-Benz in base alla quale il cliente che alloggia in suite può avere a completa disposizione una Mercedes ultimo modello. Il settore dei viaggi e delle vacanze è un territorio interessantissimo per questo nuovo tipo di pubblicità; al punto che negli USA è nata una agenzia, la Vacation Connections, specializzata nel promuovere e provare all'interno dei villaggi vacanze o sulle navi da crociera. Si unisce la pubblicità all'esperienza diretta, si da la possibilità all'utente di provare una brand experience prima di acquistare il prodotto stesso. "si entra direttamente nell'ambito del toccar con mano a differenza della pubblicità tradizionale che si basa su messaggi scritti e su visual" afferma Reinier Evers fondatore di trendwatching.com Aeroporti, coffee shops e biblioteche ambienti dove l'audience è "predisposta" e ricettiva potranno diventare ottimi market place per le aziende interessate.

La promozione attraverso testimonial è oramai preistoria, soppiantata dal "qui ed ora", dallo sperimentare il prodotto che si desidera; è questa la nuova tecnica di vendita in un mondo dove la comunicazione smette di essere generalista, ma si focalizza su target ben definiti dai marketers.[fonte Marketing-adv]

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Di Jacopo Gonzales (del 05/11/2005 @ 20:22:05, in Viral Marketing, linkato 2356 volte)

L'agenzia di comunicazione belga These Days ha realizzato una campagna di viral video per la promozione dei registratori DVD Pioneer che possono contenere video fino ad un massimo di 455 ore.

Pioneer Viral Marketing

A mio avviso è molto carina anche se in effetti il video avrebbe potuto essere un pochino più lungo, ma come sempre l'effetto viral e' garantito dal classico "Invia ad un amico". Giudicate voi stessi : www.455hours.com

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Di Eli (del 06/11/2005 @ 12:42:13, in Viral Marketing, linkato 3405 volte)
Kenwood Italia, la filiale italiana del gruppo multinazionale giapponese specialista nei sistemi audio, ha deciso, grazie alla collaborazione dell'agenzia Veryweb, di lanciare una nuova campagna di comunicazione basata sul tema del divertimento utilizzando anche alcune tecniche di viral marketing.

Nella sezione Fun sono quindi disponibili, anche per il download, tre divertenti video, che vedono come protagonisti gatti, becchini e improbabili Babbi Natali.

All'interno del sito, inoltre, grazie ad una partnership con Buongiorno Vitaminic è possibile scaricare legalmente centinaia di MP3, scegliendo tra numerosi generi e autori. Per rendere il tutto più semplice dopo aver creato la propria compilation non rimane che selezionare la copertina preferita!


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Di Jacopo Gonzales (del 06/11/2005 @ 16:14:36, in Advertising, linkato 3963 volte)

Realizzata da Foote Cone & Belding la pubblicità della Land Rover che ha come testimonial Osama Bin Laden.

Land Rover

Lascio giudicare a voi... Per visualizzare la foto ingrandita cliccate qui

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Di Max Da Via' (del 07/11/2005 @ 07:55:41, in Internet, linkato 2878 volte)
Anche i miti crollano o meglio, nell'epoca di internet, vengono inglobati. Questo sembra sia il destino che attende Virgilio, uno dei marchi italiani storici della rete e utilizzatissimo motore di ricerca. Telecom Italia ha infatti annunciato che dal 2006 sarà inglobato nel nuovo megaportale di Alice, che diventerà l'unico punto di riferimento del Gruppo. Chiude quindi i battenti il portale generalista: del "Bello di Internet" rimarranno attive solo le funzionalità di ricerca.

Il Gruppo Telecom Italia, che ultimamente è particolarmente sotto pressione, in particolare per quanto riguarda la telefonia mobile a causa dell'agguerrita concorrenza degli altri operatori, sta portando avanti un deciso programma di riorganizzazione di molti settori, tra i quali rientra anche internet, puntando su quello che attualmente è il suo brand più forte, cioè Alice. Lo scopo di tutte queste attività è quello di creare un portale unico, broadband e multiservizio accessibile da molteplici terminali (tv, pc e cellulari di ultima generazione).

Un dubbio però rimane: un brand forte rappresenta per molte aziende un obiettivo da perseguire con tenacia e dedizione, al quale dedicare tempo e risorse. Chi ha la fortuna di possederlo già , grazie ad una collaudata presenza sul mercato e a numerosi investimenti fatti negli anni precedenti, fa bene ad immolarlo per scongiurare una non meglio precisata "dispersione dell'immagine web in tanti brand diversi"?
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Di Eli (del 07/11/2005 @ 21:51:02, in Viral Marketing, linkato 1903 volte)
L'agenzia di pubblicità e-dologic ha deciso di farsi un pò di promozione...E ha ripreso lo schema di un giochetto che qualche tempo fa furoreggiava su internet.

Vi ricordate gli yeti che strapazzavano i poveri pinguini? Adesso è il momento di tremare, perchè questa è la rivincita dei polli! Che sia una conseguenza dell'influenza aviaria???




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