I pc bonsai in Italia venduti in Italia nel 2008 sono stati circa 800mila, pari al 17% del volume complessivo dei computer portatili; i notebook, nel complesso, hanno superato abbondantemente nell'anno - i dati sono di Idc – quota quattro milioni di unità. La fotografia scattata sui dodici mesi non rende però fede all'attuale "status" del fenomeno dei netbook e questo perché nell'ultimo trimestre dell'anno l'incidenza di questi ultimi è salita oltre il 30%, segno di un'evidente cannibalizzazione della domanda dei portatili di fascia bassa. Il risultato è l'ulteriore discesa dei prezzi medi di vendita, oggi arrivati a 585 euro (il 28% in meno della media 2007), e la conseguente maggiore pressione sui margini operativi per l'intero sistema, che abbraccia produttori, distributori e retailer. Se i volumi sono in costante aumento – il saldo attivo a fine anno è del 48,5%, e del 23% se si escludono i mini computer – i fatturati viaggiano invece a velocità ben più ridotta: appena sopra il 7% è infatti la crescita del fatturato dei notebook per tutto il 2008, per un giro d'affari arrivato a toccare i 2,5 miliardi di euro. Di questa cifra circa 200 milioni di euro sono il frutto delle vendite dei netbook, che coprono quindi il 7,8% dei ricavi.
Pascual (Toshiba): "il 2009 sarà un anno difficile e di selezione"
Lo stato di salute del mercato dei computer portatili e il ruolo dei netbook è stato oggetto di un evento che Toshiba ha organizzato per fare un bilancio delle proprie attività alla vigilia della chiusura dell'esercizio fiscale 2008 (fissato per il 31 marzo). "Siamo tornati a fare ottimi risultati e alla piena credibilità del nostro marchio – ha sottolineato Javier Pascual, Country Manager della filiale italiana di Toshiba Computer Systems Division – in virtù di una politica di vendita più chiara e mirata, basata sulla coerente separazione delle attività in campo consumer e in campo business". Le azioni intraprese sul canale porteranno nello specifico a un incremento del fatturato nell'ordine del 30% (a cui contribuiscono, oltre ai pc portatili, anche dispositivi multimediali, videoproiettori e prodotti di storage) e a consolidare una market share nei notebook del 7% (che sale all'11,8% nel segmento business) per un venduto nei dodici mesi nell'ordine delle 300mila unità (di cui il 15% sono netbook). Risultati importanti che potevano essere anche migliori, dicono i responsabili della società, se non fosse intervenuto un problema di "shortage" di prodotto sui notebook nel quarto trimestre dell'anno. E il 2009? L'ammissione di Pascual è sincera e approfondita: "sarà un anno difficile e non per effetto della contrazione della domanda, che invece continuerà a crescere a buoni ritmi. La maggiore criticità sarà legata alla capacità di autofinanziarsi degli operatori del mercato e il riferimento va in particolare ai dealer: le banche non si accollano in questa fase più certi rischi di esposizione e questo creerà un collo di bottiglia e imporrà una selezione forte, mettendo in sofferenza coloro che non hanno politiche commerciali a valore aggiunto".
"I netbook? Non oltre il 20% del mercato?"
Spostando il ragionamento sui netbook ecco emergere una precisa strategia per controbattere l'irreversibile tendenza dell'erosione della marginalità. "I netbook hanno sottratto vendite ai notebook nel quarto trimestre ma solo parzialmente – attacca in tal senso Pascual – e rimagono un prodotto complementare al classico portatile, anche nelle aziende. Sono certo che continueranno ad alimentare la domanda di soluzioni in mobilità da parte dell'utenza ma è necessario un corretto bilanciamento di vendite fra i mini pc e i classici portatili. Quale? Toshiba ritiene che i netbook non debbano rappresentare più del 15, al massimo il 20% del mercato dei computer mobili. Andassero oltre questa percentuale il business rischierebbe di diventare insostenibile sia per i vendor che per gli operatori del canale". La ricetta del produttore giapponese è quindi semplice: i pc bonsai sono i benvenuti, sono un prodotto che contribuirà a far crescere ulteriormente gli acquisti di pc portatili ma non possono diventare la prima scelta di acquisto, pena il dover fare i conti con entrate – sui netbook i margini sono ovviamente più risicati rispetto a quelli di un notebook professionale – non più in grado di coprire adeguatamente i costi.
Le previsioni 2009 per l'Italia elaborate da Sirmi dicono però che la propensione agli investimenti delle imprese e la capacità di spesa delle famiglie in fatto di pc sarà assai condizionata dalla situazione economica generale e per tutto il primo semestre dell'anno i netbook dovrebbero confermarsi il prodotto "best seller". L'ulteriore, prevedibile, abbattimento dei prezzi di vendita non dovrebbe incidere in sostanza molto e per i vendor la battaglia per mantenere quote di mercato e aumentare i fatturati si farà ancora più dura. Toshiba metterà in campo queste forze: il rafforzamento della presenza nel mercato retail e il potenziamento del canale di vendita on line (che oggi genera l'8% del fatturato globale della filiale italiana), il consolidamento delle attività business (vedi l'appalto vinto in Consip per complessivi 18mila notebook) e servizi di assistenza che beneficeranno del nuovo call center aperto a Milano. Oltre a un nuovo modello del proprio netbook NB100, con modulo di connettività dati 3G Hspa integrato, atteso per la primavera.
di Gianni Rusconi su ILSOLE24ORE.COM