Come rilevato da Interbrand
, società leader nell'ambito della Brand Consultancy, nel corso dell'annuale
ricerca svolta per BusinessWeek, le aziende di maggiore successo sono quelle
che hanno saputo costruire delle vere e proprie comunità attorno ai propri
brand, andando oltre gli angusti limiti del mass advertising.
Tra tutte la più abile è stata
sicuramente la Apple che, sfruttando l'eccezionale
fedeltà della Clientela ma anche le elevate vendite del più richiesto
gadget tecnologico, l'ormai famosissimo iIPOD, è l'azienda che ha ottenuto
il maggiore incremento, con un guadagno del 23,7% in termini di valore del brand.
Nello stesso tempo brand altamente consolidati,
quali Coca Cola, Microsoft, Disney e Ford hanno invece evidenziato un trend
negativo, tanto da riconoscere "la necessità di coltivare legami
più stretti con i propri consumatori".
Questa la top ten 2005:
1. Coca-Cola - $67.5bn (US)
2. Microsoft - $59.9bn (US)
3. IBM - $53.4bn (US)
4. General Electric - $50bn (US)
5. Intel - $35.6bn (US)
6. Nokia - $26.5bn (Finland)
7. Disney - $26.4bn (US)
8. McDonald's - $26bn (US)
9. Toyota - $24.8bn (Japan)
10.Marlboro - $21.1bn (US)
Quali sono invece le strategie che utilizzano
le aziende di casa nostra per promuovere il proprio brand? Tradizionalmente
in Italia la maggior parte degli investimenti pubblicitari delle grandi aziende
è da sempre riservata al canale televisivo.
Una ricerca effettuata da Nielsen
Media Research sulla ripartizione degli investimenti pubblicitari in Italia
nel 2004 in
relazione al media utilizzati ha evidenziato come in un mercato complessivo
da 8 milioni di Euro le quote siano state:
56,03% Televisione
21,17% Quotidiani
14,39% Periodici
4,93% Radio
2,27% Affissioni
1,11% Cinema.
In un momento di particolare sovraesposizione
mediatica, quando ormai la pubblicità televisiva è onnipresente
e spesso scarsamente indifferenziata la ricerca di canali alternativi in grado
di creare un maggiore coinvolgimento sembra invece la via più proficua
da percorrere.
Non bisogna inoltre trascurare l'affermarsi
di canali televisivi tematici legati alle nuove tecnologie, che si stanno rapidamente
diffondendo grazie anche alla diffusione di collegamenti a banda larga e decoder
digitali. Questo determina una progressiva erosione del potere della televisione
generalista.
La stessa sorte ha colpito anche l'editoria
generica, che perde quote di mercato a favore di pubblicazioni più specifiche
mirate a gruppi di lettori meno numerosi ma con specifici interessi in comune.
Questo spiega perché in America un brand come Amazon sia riuscito ad
affermarsi al numero 66 (+22%) affidandosi ben poco al tradizionale advertising.
Il settore della comunicazione è infatti
caratterizzato da una grande frammentazione, e se da un lato questo può
rendere più complessa la stesura del budget di comunicazione dall'altro
offre nuove possibilità di reale contatto con il consumatore tramite
l'utilizzo di diversi canali che possono essere tra loro complementari offrendo
un'esperienza a 360 gradi.
Nello stesso tempo questi queste nuove modalità
di comunicazione rivelano un'importanza crescente, soprattutto in un'ottica
di integrazione ecomplementarietà delle strategie di comunicazione: internet,
sms, mms si affiancano a più tradizionali eventi speciali e attività
sul punto vendita, che restano spesso centrali nelle decisioni di acquisto.
Un loro sapiente mix consente allora di coinvolgere i propri Clienti più
volte al giorno in contesti diversi, creando un nuovo senso di familiarità
con il brand e di appartenenza.
I brand di maggiore successo infatti dispongono
di un arsenale di marketing in grado di gestire molteplici campagne per diversi
consumatori utilizzando sinergicamente tutti i media a disposizione, sfumando
i tradizionali confini tra advertising e entertainment. Sono in grado poi scegliere
agenzie così brillanti da rendere i messaggi di promozione del brand
divertenti al punto tale da essere visti come una forma di intrattenimento invece
di un'intrusione.
Queste nuove strategie di promozione del brand,
che esulano dal tradizionale mass advertising, oltreoceano sono già una
realtà, ma c'è da scommettere che sono destinate ad affermarsi
anche da noi. Il nuovo obiettivo di comunicazione non sarà più
misurato in termini di portata (quanti potenziali consumatori vedono il mio
ad) o frequenza (quante volte al giorno appare), ma diventerà quello
di trovare forme sempre nuove per spingere i consumatori a vivere quotidianamente
il proprio brand.