Il futuro del Web è amatoriale. Ne sono convinti gli esperti del settore e lo confermano anche gli ultimi dati raccolti da Google. Stando a Nikesh Arora, a capo della divisione europea del colosso di Mountain View, presto la Rete potrebbe infatti assistere a uno storico sorpasso dei contenuti autoprodotti su quelli professionali. Un fenomeno che ripropone la centralità dei cybernauti nella crescita e nell'evoluzione del Web e che sottolinea ancora una volta l'importanza dei contributi home-produced su Internet.
"Diciotto mesi fa YouTube non esisteva, e ora milioni di persone guardano video su quel sito. - ha spiegato Arora, sottolineando che molti cantanti e attori amatoriali adesso hanno un pubblico più ampio di artisti affermati - Per la prima volta, Internet consente alla gente di dire: ho sentito cos'hai detto, ora lascia che ti dica quello che penso io".
Ma quali sono i materiali autoprodotti più diffusi in Rete? Prevalentemente si tratta di video, canzoni, blog, articoli e commenti. Il tutto, ovviamente, diffuso gratuitamente e senza l'intervento di alcun soggetto che funge da tramite tra chi realizza il contributo online e chi ne usufruisce. Una realtà con cui i media tradizionali dovranno inevitabilmente confrontarsi.
"Il Web che parte dal basso finirà per essere il terreno di coltura di altri contenuti prodotti professionalmente", ha spiegato ancora Arora, indicando la via dei nuovi business online del motore di ricerca più cliccato al mondo e del futuro della comunicazione su Intenet. "Già il 15% dell'informazione mondiale è disponibile online, ma che ci vorranno altri 300 anni perché il resto dell'informazione globale in tutte le sue forme sia in Rete", ha concluso Arora. La parola ora passa ai cybernauti, sempre più protagonisti del Web.