Il destino della tanto attesa Sony Playstation 3 continua a tenere sulle spine numerosi appassionati di videogiochi, a causa dei continui ritardi nel lancio ufficiale.
La multinazionale nipponica sembra infatti incurante dei continui degli attacchi della concorrenza, disposta a vendere le proprie console praticamente sottocosto (Microsoft Xbox) o in versione economica (Nintendo Revolution, prevista per fine 2006) con il rischio concreto di perdere rilevanti quote di mercato, soprattutto se si troverà costretta a rinviare nuovamente il debutto della nuova Playstation previsto ora per la primavera. Una delle chiavi del successo del precedente modello era stato il rapido lancio, in grado di anticipare di almeno sei mesi i modelli dei concorrenti, un vantaggio che aveva permesso alla Sony di conquistare in breve tempo la leadership nel settore
Un primo treno la Sony l’ha già perso saltando a piè pari il periodo natalizio, tradizionalmente ricco di soddisfazioni per l’elettronica di consumo. Ma la ricerca maniacale di un hardware migliore per la nuova console rischia di fare il resto: secondo quanto riportato dalla Merrill Lynch, Sony, a causa dei componenti innovativi utilizzati, quali ad esempio il nuovo chip Cell e il lettore di dischi ottici Blu Ray, ha un costo di produzione per singola console che arriva a sfiorare i 900 dollari, più del doppio del prezzo di mercato dei diretti concorrenti e ben al di sopra di quanto l’utente medio sarebbe disposto a spendere per una partita tra le mura domestiche.
Questo ritardo nel lancio non è comunque piaciuto alla borsa di Tokio, dove le azioni della Sony sono scivolate del 3,6%, in attesa di vedere se l’azienda sarà in grado di combattere ad armi pari con la concorrenza. La tecnologia Blu Ray, oltre a garantire una maggiore qualità grafica dei giochi, potrebbe infatti favorire anche le vendite dei nuovi televisori ad alta definizione.
Le previsioni di vendita della nuova Xbox intanto si aggirano sull’ordine dei 5 milioni di pezzi entro fine giugno, grazie anche all’aggressiva politica di pricing, che secondo alcuni analisti determinerebbe una perdita di oltre 150 dollari per ogni singola console. Situazione però che, nelle intenzioni del gigante di Redmond, dovrebbe essere abbondantemente controbilanciata dagli ottimi margini sui ricavi derivanti dalla vendita di accessori e dalle licenze sui giochi.