In questi giorni di acquisti natalizi compulsivi uno degli oggetti più ricercati è la nuova Xbox 360, la console targata Microsoft appena lanciata sul mercato e andata quasi subito esaurita. Molti negozi on-line hanno finito le scorte, mentre su eBay si sono scatenate le prime aste.
Anche le 300.000 console messe in vendita in Europa si sono rivelate in numero non sufficiente per soddisfare le attese dei videogiocatori più incalliti, che dovranno in buona parte rassegnarsi ad aspettare il ritorno dalle vacanze per mettere le mani su questo nuovo gioiellino tecnologico.
Il mercato dei videogiochi è in crescita e si presenta molto interessante, con un valore globale stimabile in oltre 25 miliardi di dollari l’anno. Logico quindi che la neonata divisione Home Entertainment di Microsoft sfrutti appieno le proprie risorse di marketing per conquistare una bella fetta di questo piatto appetitoso, che vede la rivale Sony, in procinto di lanciare la nuova PlayStation 3, saldamente al comando in termini di quote di mercato.
Tale è la determinazione della Microsoft di scalzare dal podio il pericoloso concorrente che, a detta di molti, è disposta a vendere la nuova Xbox sottocosto. Questo dispositivo, in grado di fungere oltre che da postazione di gioco anche da lettore dvd e cd, mp3 player e centro multimediale per la riproduzione di foto e filmati, viene infatti venduto nella versione premium al modico prezzo di 399 dollari contro un costo complessivo stimato da alcuni esperti di oltre 500 dollari.
Perché vendere in perdita? Per cercare di piazzare a livello mondiale 5,5 milioni di Xbox entro la metà dell’anno prossimo, soffiando quote di mercato alle console Sony e Nintendo di imminente lancio. Il dispositivo non è infatti che il primo tassello di un ricco mercato che comprende videogiochi prodotti dai Microsoft Game Studios, l’accesso a pagamento ai giochi on-line tramite il servizio Xbox Live più tutta una serie di costosi accessori come controller, cavi e adattatori vari e dischi rigidi addizionali, che possono rivelarsi estremamente redditizi in termini di margini.
Questo business consente inoltre a Microsoft di differenziare maggiormente il proprio portafoglio prodotti, fortemente incentrato su sistemi operativi e software per pc. Questo mercato sta diventando sempre più difficile a causa dalla concorrenza agguerrita di software open source o comunque decisamente più economici che sono ormai paragonabili ai prodotti Microsoft in termini di funzionalità e performances.