Il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia chiude il primo semestre in lieve calo: -0,4% rispetto allo stesso periodo del 2016. Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search e sul social, l’andamento registra una contrazione del 3%, pari a circa 100 milioni di euro in meno rispetto al periodo gennaio – giugno dell’anno scorso. Il singolo mese di giugno si attesta a -4,7% (-8,6% senza search e social). Lo dicono i nuovi dati Nielsen sul mercato pubblicitario in Italia nel mese di giugno 2017 (.pdf).
“La flessione del mese di giugno, largamente prevista e annunciata per i noti motivi di stagionalità degli anni dispari, si è manifestata ed è esattamente speculare a quanto successo nel 2015, l’anno seguente ai mondiali di calcio”, ha spiegato Alberto Dal Sasso, TAM e AIS managing director di Nielsen. “Non dimentichiamo che a giugno 2015 era da poco cominciato l’Expo e il mese di giugno si era chiuso con un 6% di decremento, che sarebbe stato probabilmente ancora più negativo se non ci fosse stata l’Esposizione Universale a trainare gli investimenti del periodo. Dovremmo cominciare a vedere una risalita già nei prossimi mesi, se non da luglio, sicuramente da settembre”.
Relativamente ai singoli mezzi, la tv chiude il semestre in calo dell’1,9%, condizionato da un mese di giugno particolarmente negativo (-10,9%).
L’andamento della stampa continua a essere negativo: nel singolo mese, i quotidiani e i magazine calano rispettivamente del 12,8% e dell’11,7%, portando il periodo cumulato rispettivamente a -10,8% e -7%. Prosegue invece il buon andamento della radio che chiude il primo semestre con una crescita del 5%, trainata da una performance molto positiva nel mese di giugno (+8,9%).
Sulla base delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del web advertising chiude in positivo, a +6,8% (-1,7%, se si escludono il search e il social).
Buono l’andamento della GoTV (+7,6%) e del transit (+1,2%), mentre continua il trend negativo dell’outdoor (-17,2%). L’ottimo mese di giugno consente a cinema e direct mail di colmare in parte il gap negativo registrato nei mesi scorsi (rispettivamente -9,1% e -2,7%).
Per quanto riguarda i settori merceologici, se ne segnalano nove in crescita, con un apporto complessivo di circa 54 milioni di euro. Per i primi cinque comparti a livello di quote di mercato, si registrano andamenti differenti: solo le automobili e i farmaceutici hanno una performance positiva nel semestre, grazie a una raccolta che si attesta rispettivamente a +0,9% +6,8%. L’andamento è invece negativo per le telecomunicazioni (-3%), gli alimentari (-3,8%) e la distribuzione (-11,5%). Andamento molto positivo per tre settori – elettrodomestici, giochi/articoli scolastici e informatica – che incrementano il proprio fatturato rispettivamente del 51,1%, 44,1% e 31,4%, con un apporto complessivo di circa 22 milioni di euro.
“Il mercato pubblicitario è in fase di consolidamento. Nel semestre, gli investimenti dei 40 top spender sono cresciuti dell’1%, a fronte di una cosiddetta coda lunga di piccoli inserzionisti che è aumentata nel numero, ma si è ridotta nella quota di mercato e nell’investimento medio: abbiamo infatti rilevato che le aziende piccole investitrici hanno perso nel semestre il 18,8%. Uno scenario di mercato in cui le aziende si muovono a due velocità, con crescita di quelle più evolute dal punto di vista della comunicazione, fa comunque ben sperare per la seconda parte dell’anno. Ricordiamo”, ha concluso Dal Sasso, “anche le recenti correzioni al rialzo sul PIL pubblicate la scorsa settimana dal FMI, che prevedono una crescita del 1,3%, e gli ultimi dati positivi di Istat sull’occupazione”.
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Prima Comunicazione