el 2014 le banche italiane sono riuscite ad integrare in modo ottimale le strategie di mobile banking: il 36% degli italiani ha utilizzato in quell’anno i servizi bancari mobile. Il passo in avanti c’è stato nel 2015 con il 39% degli italiani in possesso di smartphone o tablet che ha gestito on line il proprio denaro.
Secondo l’Indagine Internazionale ING sul Mobile Banking 2016 condotta da ING Bank su un campione di circa 15.000 risparmiatori in 15 Paesil’Italia si conferma al di sotto della media europea pari al 47%, mentre spiccano tra i Paesi che maggiormente utilizzano il mobile banking l’Olanda (63%), il Regno Unito (55%), Lussemburgo (52%) seguiti dalla Spagna (51%) e Austria (50%).
Tra gli italiani si evidenzia una forte propensione a passare al mobile banking nei prossimi 12 mesi: il 24% dei connazionali si dichiara infatti interessato a passare ai servizi bancari digitali tramite smartphone e tablet contro la media europea del 16% e il 10% di Australia e USA.
Il 75% degli italiani e il 71% degli europei ritiene che l’utilizzo dei nuovi canali ha migliorato la gestione delle proprie finanze. Relativamente ai benefici percepiti il dato italiano, insieme a quello di Romania (72%), Polonia (75%) e Turchia (85%) si colloca al di sopra della media europea, ferma al 71%.
“La prima forma di risparmio è il controllo delle proprie risorse e la consapevolezza delle spese – commenta Sergio Rossi, Head of Marketing & Customer Centricity e Chief Innovation Officer di ING Bank Italia – Il mobile banking sta aumentando questa consapevolezza, con il 75% dei risparmiatori intervistati che si sente più “padrone” delle proprie finanze personali (50%), oppure è più puntuale nei pagamenti (23%), fino anche a risparmiare di più (21%).”
Insieme alle abitudini dei consumatori cambiano anche i metodi di pagamento a loro disposizione: in Italia il 66% del campione dichiara di aver usato molto meno contante durante l’ultimo anno e il 61% si dichiara propenso ad utilizzare molto di più i pagamenti tramite smartphone. Anche prendendo in esame nuove forme di pagamento come i Bitcoin, gli italiani sembrano essere molto positivi, e nel 48% dei casi li considerano la nuova frontiera dei pagamenti. Molto più cauta la visione europea che registra percentuali del 33%.
Nonostante la facilità (45%) e la velocità (53%) riscontrate, prevale comunque un certo scetticismo nei confronti delle app di pagamento di operatori non bancari: il 75% degli intervistati ha, infatti, affermato di fidarsi più delle banche che dei gruppi come Google e Apple o dei social media, che comunque registrano un incremento significativo nell’ultimo anno: 16% complessivo rispetto al 9% dello scorso anno.
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