I numeri della “rivoluzione Mobile” in Italia sono sempre più impressionanti: la navigazione da Smartphone ha superato quella da Pc – 15 milioni di italiani si connettono a Internet ogni giorno via Mobile per 90 minuti in media, contro i 13 milioni che si collegano con desktop, in media per 70 minuti. E tre “mobile surfer” su quattro utilizzano il loro smartphone anche durante lo shopping, per informarsi dentro e fuori i punti vendita.
Questi dati fanno capire l’enorme opportunità del Mobile in chiave business. E in effetti le aziende italiane mostrano finalmente di capire che il Mobile è non solo un canale formidabile per supportare le politiche di relazione e fidelizzazione dei consumatori: è anche in grado di “rafforzare” gli altri canali, nell’ambito di una strategia “omnichannel”.
In quest’ottica si capisce la crescita di investimenti e l’attenzione dei vertici aziendali anche per tutto l’ambito del Mobile Marketing e Service. Nel 2014 in Italia il mercato della pubblicità su smartphone e tablet (Mobile Advertising) è cresciuto del 48% e ha superato i 300 milioni di euro: si tratta del 15% del valore della pubblicità su internet, e del 4,5% di tutti gli investimenti pubblicitari fatti in Italia l’anno scorso. Soltanto due anni prima, nel 2012, il Mobile Advertising era il 5% dell’Internet Advertising, e l’1% del valore del mercato pubblicitario in Italia. In cinque anni (vedi grafico in fondo all'articolo) questo mercato è decuplicato, passando dai 33 milioni del 2009 ai 302 appunto del 2014.
Sono questi alcuni dei moltissimi riscontri del nuovo report dell’Osservatorio Mobile Marketing & Service della School of Management del Politecnico di Milano, presentato proprio ieri al Campus Bovisa dell’università milanese nel corso di un affollatissimo convegno. Il problema a questo punto però, sottolineano i ricercatori del Politecnico, è che non basta concepire lo smartphone come un altro schermo dove “colpire” il cliente: occorre un’esperienza di marca attrattiva e omogenea lungo tutto il processo d’acquisto, che garantisca un reale valore aggiunto al consumatore, per convincerlo a scaricare e utilizzare la Mobile App della marca.
Come si muovono i diversi settori: retailer, largo consumo, finance, telco, utility e automotive
«Alcuni settori hanno già maturato una vision strategica e l’hanno resa operativa, come i “pure player” del mondo eCommerce, nei quali il Mobile guida le scelte di investimento in termini di sviluppo, design, usability – ha detto Andrea Boaretto, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio Mobile Marketing & Service -. I Retailer tradizionali invece stanno valutando come invogliare i propri clienti nell’uso dell’App, ma comunque stanno lavorando al potenziamento della shopping experience dei consumatori, in particolare dentro il punto vendita. Le aziende produttrici del largo consumo usano il Mobile per conoscere i clienti e iniziare a costruire una relazione costante con loro, mentre per le imprese di servizi (Finance/Banking, Telco e Utility) il Mobile assume un duplice ruolo strategico di acquisizione nuovi clienti e supporto al customer care. Nel settore Automotive invece il paradigma dell’Internet of Things, delle Connected Car, rende lo smartphone uno strumento di vera e propria interazione col veicolo».
Tornando al mercato Mobile Advertising, la forte crescita è certamente un segnale positivo, ma l’Osservatorio rimarca anche la forte concentrazione a livello sia di offerta sia di domanda. Sul lato offerta, tre quarti del mercato sono nelle mani di Google e Facebook, che nel complesso crescono di quasi il 60%. Sul lato domanda, oltre il 60% degli investimenti viene da aziende che fanno vendita diretta tramite il canale Mobile.
Le enormi potenzialità di profilazione del Mobile
«La maggioranza degli investimenti su Mobile – ha detto Marta Valsecchi, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio Mobile Marketing & Service - rimane legata a obiettivi di performance, cioè lead generation, download di App, iscrizione a newsletter, vendita. Nel 2014 sono però cresciuti in modo significativo anche gli investimenti con obiettivi di branding, con campagne che utilizzano anche formati molto avanzati come Video e Rich Media».
Un altro trend emergente è lo sviluppo del Programmatic Advertising anche su Mobile, cioè l’automatizzazione tramite soluzioni software del processo di vendita/acquisto di spazi pubblicitari: trend che si sta sviluppando non solo in termini di investimenti ad hoc, ma soprattutto in una logica di pianificazione multicanale. «Ma l’ambito di innovazione più rilevante che guiderà la crescita del mercato nei prossimi anni è, a nostro avviso, la possibilità di sfruttare le enormi potenzialità di profilazione del Mobile non disponibili su altri canali: per esempio il geo-behavioral targeting», ha detto Valsecchi.
Via Wireless4Innovation