Google ha reso pubblici qualche giorno fa, precisamente l’11 ottobre, i nuovi termini di servizio per un migliore utilizzo della piattaforma e dei suoi servizi che verranno attivati il prossimo 11 novembre.
Accedendo alla home page del motore di ricerca, non si può non notare, tra la vastità di bianco che predomina la pagina, una barra blu in alto a sinistra. È qui che si può, cliccando, venire a conoscenza delle nuove regole dettate dal colosso del web. Sempre “attento” alle esigenze degli utenti, Google specifica che ci sono ben due pagine da poter consultare: una per i più esperti di terminologia legale, l’altra per i comuni mortali (“Dato che molti utenti sono allergici ai testi legali, per comodità è disponibile un riepilogo in un linguaggio semplice.”).
In realtà, i nuovi termini del servizio non sono altro che un aggiornamento di quelli precedenti con l’aggiunta di tre cambiamenti che riguardano in sostanza un chiarimento su come il nome e la foto del profilo potrebbero apparire nei prodotti Google; un promemoria relativo all’utilizzo sicuro dei dispositivi mobili; dettagli sull’importanza di mantenere riservata la password.
Tra le tre novità, quella che suscita più clamore è senz’altro la possibilità di vedere a breve la propria faccia e il proprio nome su un annuncio pubblicitario messo in evidenza tra i risultati di ricerca di Google. Come si apprende dal comunicato, infatti, “se l’utente dispone di un account Google, il nome e la foto del profilo nonché le operazioni effettuate su Google o tramite applicazioni di terze parti collegate all’account Google (come fare “+1″, scrivere recensioni e pubblicare commenti) potranno essere visualizzate da Google nei propri Servizi, inclusa la visualizzazione in annunci e in altri contesti commerciali”.
Questo significa che, se un utente cliccherà sul “+1″ o commenterà sulla pagina della sua pasticceria preferita, ci saranno molte probabilità che quello stesso utente vedrà la sua immagine ed il suo nome sponsorizzare un eventuale annuncio che la pasticceria ha pubblicato sul sito. Il cambiamento, però, riguarda tutti i servizi offerti: dalle ricerche online a Maps, dallo store Play ad Adwords.
googleTale modifica che, secondo il colosso del web “consente di risparmiare tempo e di migliorare i risultati per l’utente e per i suoi amici in tutti i servizi Google”, ad un primo impatto è sicuramente una novità che può spaventare i più affezionati alle regole della privacy. Per far fronte ad eventuali proteste da parte dei consumatori, però, il motore di ricerca si guarda bene dallo specificare che “gli utenti hanno il controllo di ciò che condividono”. Nello specifico Google puntualizza, innanzitutto, che le uniche persone in grado di vedere il profilo di un utente su una pubblicità saranno solo quelle che si hanno tra i contatti; in secondo luogo, per quanto riguardo le cosiddette “conferme condivise” negli annunci (ovvero i consigli che gli utenti darebbero con i loro “+1″ e commenti), si assicura all’utente di avere la possibilità di modificare in qualunque momento le impostazioni che riguardano la gestione di tali informazioni. Ciò significa che, se qualcuno non volesse “prestare la faccia” per un annuncio pubblicitario, potrebbe facilmente disattivare l’opzione nell’apposita pagina “Conferme condivise”.
Tale possibilità è consentita, però, solo per quanto riguarda gli annunci. Questo significa che non verrà disattivata la comparsa dei propri dati (nome e foto) dagli altri servizi come il Google Play.
Le altre novità inserite nei termini di servizio riguardano, come accennato, l’utilizzo sicuro dei dispositivi mobile e la sicurezza delle password. In questo caso si tratta solo di due “consigli”: il primo relativo alla sicurezza fisica dell’utente, si invitano le persone a non utilizzare i servizi di Google mentre si sta compiendo azioni importanti come guidare; il secondo consiglio riguarda, invece, la sicurezza delle proprie password che non devono mai essere cedute ad altri. A riguardo si può beneficiare di strumenti come la verifica in due passaggi o la generazione di codici specifici per le singole applicazioni in modo da incrementare la sicurezza delle proprie informazioni personali.
Via Tech Economy