Il panorama dei social network si arricchisce con il nuovo Vir2o che ha come obiettivo quello di essere il “pub locale o un centro di ritrovo” di Internet. La startup ha lanciato la nuova piattaforma di social media in questi giorni di oggi ed ha rivelato di essere sostenuta da un finanziamento di 1 milione di dollari.
Il sito mette insieme i vari componenti da altri social network per creare una piattaforma più ampia e con più funzionalità. Gli utenti possono condividere foto, ascoltare musica, giocare, postare e guardare video, e fare acquisti in stanze private. Usando la funzione “nVite”, le persone possono invitare gruppi di amici ad unirsi a loro in queste camere in cui tutte le loro voci, l’audio e la vista dello schermo sono sincronizzati. Vir2o cerca di prendere l’esperienza offline dell’uscire con gli amici e metterla in rete. Il fondatore Kayode Aladesuyi ha detto che Vir2o è una versione di Google+ più avanzata.
“Vir2o è dannoso per l’attuale stato dei social media” ha riferito Aladesuy. “Il coinvolgimento interattivo degli utenti è ciò che è nuovo, diverso e innovativo. Non si tratta di condivisione dello schermo. I social media nel loro stato attuale, mentre possono favorire il business, possono alla lunga diventare piattaforme in cui le persone vengono ulteriormente separate e alienate piuttosto che luoghi in cui le relazioni sono armonizzate indipendentemente dal luogo o dalla distanza“.
I social media fanno ormai parte dell’esperienza quotidiana degli utenti online. Eppure, nonostante la proliferazione di questi metodi di comunicazione, spesso ci si domanda ancora se questa tecnologia rafforza in realtà i rapporti sociali, o se ne favorisce la quantità piuttosto che la qualità.
Per molti utenti Facebook non è più il modo per entrare in contatto con gli amici più stretti. È spesso il luogo per ritrovare vecchi compagni di scuola o per postare le foto del fine settimana con il mondo. Social network alternativi come Path, invece, hanno cercato di conferire agli utenti delle esperienze più intime, ma hanno faticato a rendere la loro idea monetizzabile e soprattutto a convincere gli utenti già sopraffatti da social network più affermati.
Per cercare di risolvere queste problematiche, però, Vir2o ha adottato un modello di business di entrate miste basato sulla pubblicità e i ricavi condivisi con i fornitori di contenuti e i rivenditori. Ci sono campagne, annunci sponsorizzati e banner in tutte le “stanze”. Nella “stanza della musica”, Vir2o cerca di fare profitto prendendo una commissione su ogni album o canzone che viene acquistata attraverso il suo servizio VMaestro. Nella “stanza cinema”, cerca guadagni tramite un pay per view per i contenuti trasmessi, come concerti ed eventi sportivi. Vir2o ha anche un market dove prende una commissione su tutti i prodotti venduti sul sito da rivenditori di terze parti.
Al momento Vir2o ha attratto circa 20.000 utenti sulla sua versione beta ed è maggiormente mirato verso gli utenti dei mercati emergenti, con una particolare attenzione per i paesi BRIC (Brasile, Russia, India, Cina).
Via Tech Economy