Secondo un’indagine presentata a Milano e realizzata da ConMe, laboratorio di ricerca frutto della collaborazione tra la School of Management del Politecnico di Milano e Makno/Abis analisi e strategie, gli italiani sono sempre più un popolo di “consumatori convergenti”, ovvero con un consumo mediale e una dotazione tecnologica sopra la media. Sono quasi 18 milioni, infatti, quelli che, fra 15 e 64 anni, usano attivamente più mezzi di comunicazione nelle più svariate situazioni.
Dal rapporto emerge come fino a 34 anni i potenziali convergenti hanno una penetrazione uguale tra uomini e donne, mentre oltre i 35 anni si osserva che la concentrazione tra gli uomini è più alta per il maggior tasso di attività. Come prevedibile, la penetrazione è massima, invece, nelle fasce di età più giovani ovvero per l’80% fra 15 e 18 anni e il 73% fra 18 e 24. In questo caso si tratta di persone che fanno più esperienze mediali sui dispositivi digitali e che utilizzano sempre di più smartphone (+77%) e tablet (+186%).
Dall’indagine emerge come i dispositivi mobili siano parte integrate della giornata e che, insieme al pc, occupano l’intera giornata degli utenti, soprattutto per il bisogno relazionale e la fruizione di intrattenimento. In questo senso si evidenzia come piattaforme quali Facebook e YouTube raggiungono il 90% degli intervistati.
Facebook è il social network più utilizzato (tutti i giorni per il 62% del campione), seguito da YouTube (usato almeno una volta a settimana dal 71%). Twitter non sembra essere, almeno in Italia, il social network così diffuso come lo è nel resto del mondo. Altri social, invece, sono per lo più inutilizzati, come Linkedin, non frequentato per il 60% degli intervistati e Pinterest che affornta una quasi totale indifferenza (79%).
Altri dati sono relativi all’utilizzo della pratica comunemente chiamata “second screen”. Il dispositivo più utilizzato mentre si guarda la tv è il computer, acceso “sempre” e “spesso” nel 50% dei casi, mentre lo smartphone è fra i dispositivi più presenti nel corso della giornata (37%), seguito dal tablet (15%).
Via Tech Economy