Ecco il solito e consueto aggiornamento dei dati sulla diffusione dell'online in Italia e i dati di audience del mese di marzo 2011 da Audiweb. Con qualche commento e un po' di prospettiva storica.
Sono 34,4 milioni gli Italiani che dispongono di un collegamento a internet, il 71,5% della popolazione tra gli 11 e i 74 anni, con un incremento del 7% su base annua. Come al solito questo dato NON va usato per dire che ci sono 34 milioni di utenti Internet - sarebbe come confondere il possesso di un telefono e il fatto che si telefoni...
Ci sono poi dei dati che vanno interpretati anche sotto l'ottica del Digital Divide, in quanto mostrano una corposa penetrazione di ADSL e di tariffe flat: "Nella maggior parte dei casi, il 66%, le famiglie connesse dichiarano di disporre di un collegamento veloce tramite ADSL e senza limiti di tempo (abbonamento flat nel 94,4% dei casi con ADSL o cavo/fibra ottica). "
Più interessante il fatto che *almeno una volta nel mese* circa 26 milioni di italiani (dai 2 anni di età in su) hanno navigato almeno una volta *usando un PC*. Questo significa una crescita del 12.4% in un anno. E c'è stato un saltino anche rispetto a Febbraio dove erano 25.4 milioni, e i 25.8 milioni di Gennaio e i 25 di Dicembre 2010.
Nulla di pagaronabile però con la crescita dell'Internet Mobile: La disponibilità di un collegamento a internet da cellulare cresce del 50,5% in un anno, raggiungendo 7,3 milioni di persone, il 15,2% della popolazione di riferimento (anche qui, occhio, si parla di disponibilità e sappiamo benissimo che c'è non poca gente che si compra un iPhone figo e non lo usa certo per navigare in mobilità - come vedrete sotto, almeno un 30%)
Ma in un giorno qualunque, quanta gente c'è in rete?
Qui le cifre cambiano:
Sono infatti "solo" 13.3 milioni di utenti presenti in rete nel giorno medio - il che si potrebbe facilmente leggere con "solo un italiano su 4-5 usa Internet tutti i giorni" (ma mi sembrerebbe un po' sottostimato - anche se è chiaro che la maggior parte degli Italiani va in rete non tutti i giorni). Comunque la crescita sull'anno è del 14.6%
A Febbraio nel giorno medio erano 12,8 milioni, 12,6 a Gennaio, 12 milioni a dicembre 2010, 12,6 a Novembre 2010 (se poi volete farvi delle storiche più arretrate, fate un search su questo blog per “audiweb” così recuperate i post precedenti e vi fate rapidamente una serie).
Hanno navigato per 1 ora e 24 minuti al giorno: qui è sceso il tempo - 1h 37’ a Febbraio, a Gennaio era 1h 40’; consultando in media 174 pagine per persona mentre erano in media 202 a persona a Febbraio, a Gennaio 201 e a Dicembre 2010 erano 183.
Di qui in poi sostanzialmente copio e incollo la press release:
Per quanto riguarda i differenti luoghi di accesso, prevale la disponibilità di accesso da casa che raggiunge 32,4 milioni di Italiani nella fascia considerata, registrando un incremento dell’11,1%. Cresce del 7,6% l’accesso a internet da luogo di lavoro, disponibile per il 40,9% della popolazione occupata (9,3 milioni), mentre si registrano percentuali di penetrazione inferiori per quanto riguarda l’accesso da luogo di studio (disponibile per il 6,5% dei casi, ovvero 3,1 milioni di Italiani tra gli 11 e i 74 anni) e da altri luoghi quali internet point, biblioteche, ecc (il 4% dei casi, ovvero 1,9 milioni).
L’accesso a internet da cellulare/smartphone/PDA è disponibile per 7,3 milioni di individui, il 15,2% degli Italiani nella fascia considerata dalla ricerca, con un incremento del 50,5% su base annua. In particolare, il 62,7% di coloro che possono accedere a internet dal proprio cellulare o smartphone dichiara di effettuare almeno una delle attività legate alla navigazione su internet. Tra le attività più citate: per il 50,4% navigare su internet, il 27,6% inviare/ricevere e-mail, il 26,6% consultare motori di ricerca, il 24,7% accedere ai social network, il 19,6% consultare itinerari/mappe. Quote comprese tra il 10% e il 19% per altre attività come scaricare applicazioni, consultare il meteo, consultare siti di news, guardare video online, scaricare musica.
In generale, può accedere a internet da qualsiasi luogo e strumento il 73,6% degli uomini e il 69,5% delle donne; in particolare l’86,8% dei giovani tra gli 11 e i 17 anni, l’87% dei 18-34enni e il 78,9% dei 35-54enni, di tutte le aree geografiche d’Italia con livelli di concentrazione simili nel Nord e nel Centro (circa 75%) ad eccezione dell’area Sud e Isole che presenta una percentuale più contenuta (65,7%).
Il profilo professionale di chi dichiara di avere un accesso a internet da almeno uno dei luoghi considerati, attraverso computer o cellulare, risulta abbastanza elevato, con i più alti livelli di concentrazione tra gli imprenditori e liberi professionisti (97,8%), i dirigenti, quadri e docenti universitari (97,4%) e gli impiegati e insegnanti (93,8%). La diffusione dell’online, infine, raggiunge una copertura quasi totale tra gli studenti universitari (99% dei casi) e tra i laureati (97,3%).
Nel giorno medio risultano online 5,8 milioni di donne (il 21,3% delle donne italiane dai 2 anni in su) e 7,5 milioni di uomini (il 27,5% degli uomini italiani dai 2 anni in su), principalmente tra i 35 e i 54 anni (6,3 milioni, il 34,6% della popolazione della fascia d’età considerata) e tra i 25 e i 34 anni (2,7 milioni, il 34,7% della fascia d’età considerata). Il 30,8% dei giovani tra i 18 e i 24 anni (1,4 milioni di utenti attivi) ha navigato almeno una volta nel mese, trascorrendo in media 1 ora e 33 minuti al giorno e consultando 207 pagine per persona.
Analizzando più in dettaglio il profilo sociodemografico degli utenti attivi nel giorno medio, emerge che il 51,6% possiede un diploma superiore o tecnico e il 18,7% è laureato.
Il 30,6% degli utenti attivi nel giorno medio proviene dall’area Nord Ovest (in cui spicca la regione Lombardia con il 19,9% degli utenti attivi) e altrettanti dall’area Sud e Isole (con la Campania rappresentata dal 7,9% degli utenti attivi),
Gli utenti attivi provenienti dal Centro sono il 17,1% (con la regione Lazio rappresentata nell’8,4% dei casi), mentre quelli provenienti dal Nord Est sono il 16,8% (in particolare dalla regione Veneto con il 7,5% dei casi).