Nelle scorse settimane mi è capitato di leggere una serie di articoli, commentare dei post e guardare dei video che in vario modo hanno ispirato questo mio contributo di oggi.
Mi viene da pensare che il web, in particolare quello di tipo social, sia sempre più orientato ad uno dei concetti che non molto tempo fa sembrava secondario e superato: il luogo.
Anche senza una geolocalizzazione così spinta poi i social network più diffusi, Facebook in primis, sono sempre più utilizzati sui dispositivi mobile, legandosi all’esperienza contestuale dei navigatori. Ancora, risorse ipertestuali come i QR Code o la realtà aumentata poi si possono legare all’esperienza e alla fruizione di un luogo specifico, così come il più “antico” Blue Tooth.
Infine, oltre al puro tema tecnologico, avverto un’attenzione sempre maggiore all’integrazione fra online e offline nei media sociali, un aspetto strategico che alcune realtà (come l’italiana Connecting-Managers) avevano già individuato diversi anni fa. L’aggregazione sociale sul nuovo web spesso sente il bisogno di sfociare in momenti di incontro personale che la tecnologia favorisce (e non impedisce) e allo stesso tempo delle realtà assolutamente locali trovano modo di esprimere la loro aggregazione attraverso il social web.
Esempi di quest’ultima tendenza sono tanto i ClubIn quanto i network iperlocali come Mirano Commnuity Network, forme evolute e interessanti di interazione fra locale e globale.
Tutti i nuovi device mobili, a partire dall’iPad, non faranno secondo me che aumentare la dialettica fra chi si muove nello spazio fisico e contestualizzato e i navigatori che seguono questa persona in rete, ovunque essi siano. Ci sarà da capire al più presto quale potrà essere il modo migliore di utilizzo per le aziende.