Il web a pagamento è cosa da giovani
PaidContent svela usi e attitudini degli internauti d’oggi: 27mila intervistati in 52 differenti paesi, per scoprire che l’utenza più giovane è anche quella più disposta a pagare per i contenuti offerti dalla rete.
Gli under20 non attuano scale gerarchiche tra i diversi media, per cui lo streaming online ha dignità e valore pari ai programmi in tv o ai film in sala. Più gli internauti invecchiano, invece, meno sono disposti a sovvenzionare i contenuti web.
La deduzione - ottimistica - è che la nuova generazione d’utenti (definita ‘platform-agnostic’) risolleverà le sorti dell’industria culturale digitale: il 65% di essi è pagherebbe per la musica in download, il 60% per lungometraggi e videogiochi. Percentuali decisamente superiori alle altre fasce d’età (40-44 anni e over60). Meno disponibilità verso servizi considerati parte integrante della rete, non un’offerta complementare a essa, come blog e social network, per cui solo il 30% degli under20 prenderebbe in considerazione un contributo economico.
Via Quo Media
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