"Il settore dei giochi per tablet e smartphone ci interessa, è un argomento che viene fuori spesso nelle nostre riunioni, e stiamo valutando la possibilità di portare alcuni dei nostri personaggi più famosi su questi dispositivi". A parlare è Reggie Fils-Aime, Presidente di Nintendo America. Durante un'intervista al canale statunitense King5, Fils-Aime ha aperto uno spiraglio a chi spera di vedere un giorno Super Mario e Zelda su tablet e cellulari. Una richiesta che arriva non solo dagli appassionati, ma anche e soprattutto dagli investitori e dai mercati finanziari, sicuri che l'arrivo di Mario e compagni su tablet garantirebbe a Nintendo guadagni nettamente superiori a quelli attuali.
Sarebbe una svolta storica per Nintendo, una compagnia che ha fatto la sua fortuna seguendo la strada del "giardino chiuso" di Apple, ovvero facendo vivere i suoi software più famosi solo sui suoi dispositivi. Se volevi provare il nuovo Super Mario o giocare a Metroid, dovevi per forza acquistare una console Nintendo. Domani, le cose potrebbero andare diversamente. “Stiamo pensando a piccole e veloci esperienze, titoli molto brevi e immediati, da usare come strumento di marketing per portare utenti dai tablet alle nostre console”, precisa Fils-Aime a King5. Insomma, attenzione a farsi prendere dall'entusiasmo: anche se un'apertura del genere da un'azienda tradizionalista come Nintendo è un segno importante, non c'è alcun piano concreto e al momento si parla di tablet solo come un mezzo per "rubare" pubblico dai dispositivi mobili e convertirlo alle proprie console.
Nintendo pensa all'era post-console
Una strategia in linea con le tendenze attuali: oggi i bambini provano i loro primi videogame sullo schermo di un tablet. Il New York Times ha definito Angry Birds il nuovo Super Mario, proprio perché gli uccellini della Rovio sono stati capaci di influenzare un'intera generazione diventando un simbolo dei tempi, come fece Super Mario negli anni '80. E i risultati sono evidenti: i giochi
di Angry Birds sono stati scaricati circa 2 miliardi di volte (con 240 milioni di utenti che giocano almeno una volta al mese), sono nati parchi a tema, cartoni animati, merchandising. C'è persino una stretta alleanza con Guerre Stellari e un film in arrivo, in lavorazione presso Sony Pictures. Insomma, un impero che lo scorso anno ha generato 2,7 miliardi di dollari di fatturato. Oggi, i
bambini imparano prima a usare lo schermo di un tablet e a lanciare un uccellino con la fionda che a premere un tasto su una console portatile per far saltare Super Mario. I tempi cambiano, e Nintendo si deve adeguare.
Del resto, già in passato Nintendo aveva aperto a sperimentazioni del genere. Il primo Donkey Kong, nel 1981, venne distribuito su diverse piattaforme di allora, come l'Atari 2600. Più recentemente, quando nel 1991 la Philips lanciò il CD-i, i compact disc interattivi, Nintendo sviluppò una versione di Zelda appositamente per quella macchina. I risultati furono disastrosi: il CD-i di Philips fu un fallimento e quel Zelda, oggi, se lo ricordano solo i collezionisti. Ma con tablet e smartphone è una situazione diversa. Nintendo è in una posizione particolare: il Wii U, che si ispira proprio al mondo dei tablet (il suo controller ha uno schermo touch da 6,2 pollici), per ora ha faticato a ottenere il successo sperato, vendendo poco più di 4 milioni di console in un anno. Poche, se consideriamo che PlayStation 4 e Xbox One sono già oltre i due milioni di pezzi e sono uscite da appena un mese. Una situazione che sta spingendo Nintendo a tentare nuove strade. Anche quelle impensabili fino a qualche tempo fa, come affidarsi ai dispositivi che, per primi, hanno ostacolato la diffusione del Wii U e, solo in parte, del 3DS. Staremo a vedere. Intanto le dichiarazioni di Fils-Aime hanno scatenato il popolo del web, dove sta nascendo una nuova provocazione: e se la prossima console di Nintendo fosse un tablet?
Via Repubblica.it